24 Marzo 2025 - È stato inaugurato venerdì 21 marzo il 44° Festival di Cinema Africano e Oltre – Cinelà 2025 con il suo primo step: la sezione a tema “Viaggiatori & Migranti” che si colloca all’interno della XXI “Settimana d’azione contro il razzismo”, un appuntamento tradizionale dell’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali).
Chiude oggi la rassegna, alle ore 21, il lungometraggio Anywhere Anytime, con il debutto alla regia di Milad Tangshir, vincitore del Premio Luciano Sovena per la Miglior Produzione Indipendente. Un moderno Ladri di biciclette che racconta, nella Torino dei giorni nostri, il tentativo di sopravvivenza di un giovane immigrato clandestino a cui, dopo essere stato licenziato, verrà rubata la bicicletta per lui risorsa indispensabile. Ospiti della serata Fabrizio Creston (CISL) e Raffaello Fasoli (CGIL).
Il 21 marzo, il primo film ad aprire la sezione è stato Bye Bye Tibériade di Lina Soualem. Passato sugli schermi dei più importanti festival cinematografici dopo l’anteprima mondiale all’80a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, nella sezione Giornate degli Autori, la pellicola porta lo spettatore in Palestina, attraverso i luoghi e i ricordi di quattro generazioni di donne. Ospite della serata è stato Giuseppe Acconcia, giornalista e ricercatore dell'Università degli Studi di Padova,
specializzato in Medio Oriente.
A seguire il secondo film sabato 22 marzo, La Tête Froide di Stéphane Marchetti, che dopo aver girato documentari su Gaza e sui rifugiati di Calais, si è dedicato alla fiction raccontando comunque un'altra storia di migrazione. Ambientato in esterno, sulle Alpi in inverno, il film corre sul filo del thriller, tratteggiando due storie di solitudini, sogni e speranze. Ad accompagnare il dibattito in sala alcuni rappresentanti dell’Associazione One Bridge To- impegnata all’assistenza ai migranti sui confini europei.
Il terzo appuntamento è stato dedicato a Non dirmi che hai paura di Yasemin Samdereli, che ha portato gli spettatori nella Mogadiscio della guerra civile per raccontare, attraverso la storia vera di Samia Yusuf Omar, che nel 2008 a 17 anni ha rappresentato la Somalia ai Giochi Olimpici di Pechino correndo senza velo, il coraggio di una giovane ragazza e la sfida a un regime violento e autoritario. In dialogo con il pubblico presente in sala è stato Padre Giuseppe Cavallini, giornalista e direttore della rivista
comboniana “Nigrizia”.
Prossimi appuntamenti:
- dal 21 al 28 giugno "Africa Short".
- dal 3 all’8 novembre "Educational Spazio Scuole".
- dal 10 novembre al 13 dicembre "Educational in tour".

(foto: Festival della Migrazione)[/caption]
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"Migrazione, cittadinanza, sfide, opportunità, rigenerare. Non sono parole messe a caso - spiega mons. Felicolo -, l’una accanto all’altra creano un percorso a cui porre attenzione e valore". E aggiunge: "La città cresce nella misura in cui riconosce le persone che nascono, crescono e vivono in città. Città e cittadinanza camminano insieme". Allargare il concetto di cittadinanza è dunque "una scelta che implica quella di allargare la responsabilità sociale e la partecipazione dei cittadini immigrati", considerando la cittadinanza come “dono”, per tutti.
Per il direttore generale della Fondazione Migrantes, infine "il nostro passato e il nostro presente emigratorio, come ci mostrano i dati del nostro