Primo Piano

Comece: “trattamento giusto e umano a ogni migrante o richiedente asilo regolare o irregolare che arriva nell’Ue”

19 Dicembre 2023 - Roma - Ieri, in occasione della Giornata internazionale dei migranti la Commissione delle Conferenze episcopali dell’Unione europea (Comece) esprime alcuni principi di fondo che dovrebbero guidare i negoziati in corso tra le istituzioni Ue sul Patto per la migrazione e asilo. “Questi principi – vi si legge – dovrebbero orientare i decisori politici a mettere in atto leggi e meccanismi che garantiscano un trattamento equo, giusto e umano di ogni migrante o richiedente asilo regolare o irregolare che arriva alle frontiere dell’Unione europea, in qualsiasi fase delle procedure”. Migranti e richiedenti asilo, si legge nel testo Comece, “non sono numeri, ma persone reali che meritano la nostra generosità, solidarietà e sostegno”. I negoziati in corso a livello Ue “offrono un’opportunità unica per l’Unione e i suoi Stati membri di portare avanti la causa dell’umanità, fedeli ai nostri valori e rispettosi degli impegni internazionali”. Nella giornata dedicata ai migranti, “designata per riconoscere l’importante contributo dei migranti e le sfide che devono affrontare, vorremmo incoraggiare i decisori politici dell’Ue a formulare politiche comunitarie in materia di migrazione e asilo incentrate sulla persona, mettendo in pratica i quattro verbi proposti da Papa Francesco: accogliere, proteggere, promuovere e integrare”. Nella dichiarazione anche alcune “raccomandazioni politiche” offerte ai negoziatori delle istituzioni Ue che sta definendo il nuovo Patto per la migrazione e l’asilo. Anzitutto occorre “preservare pienamente l’accesso all’asilo come diritto umano fondamentale per chiunque abbia bisogno di protezione internazionale e trattare in modo umano chiunque arrivi ai nostri confini”. Secondo: “offrire uno spazio sicuro a chi fugge dal proprio Paese a causa di persecuzioni o guerre”. Terza raccomandazione: “esercitare una solidarietà concreta tra gli Stati membri per una migliore gestione del flusso di richiedenti asilo e migranti alle frontiere esterne dell’Ue”. Quarto: “garantire che l’identificazione dei cittadini di Paesi terzi che si avvicinano ai confini dell’Ue – con il diritto legittimo di ogni Stato a proteggere le proprie comunità e i propri cittadini da ogni potenziale minaccia e pericolo – sia condotta secondo un approccio che metta al centro la dignità di ogni persona”. Quinto punto: “implementare un numero maggiore di canali sicuri e regolari che non solo migliorerebbero la gestione dei flussi migratori ma ridurrebbero anche la migrazione irregolare e il sovraccarico dei controlli alle frontiere”. Sesto: “garantire il diritto di accesso all’asilo a giuste condizioni, tra cui: consulenza legale, diritto di ricorso, tempo sufficiente per esaminare adeguatamente ogni richiesta individuale, un uso limitato e proporzionato della detenzione, il rispetto dell’unità delle famiglie migranti e rifugiate, controlli di frontiera su misura per individui e famiglie in situazioni più vulnerabili, un’attenzione particolare alle famiglie con bambini e ai minori non accompagnati, facilitando il loro ricongiungimento con le rispettive famiglie, e un meccanismo di monitoraggio dei diritti fondamentali alle frontiere esterne”. Settimo: “fornire un alloggio sicuro e dignitoso per tutta la durata dei procedimenti legali. Pur riconoscendo i limiti dei Paesi ospitanti nell’accogliere i migranti, esortiamo a evitare soluzioni che potrebbero portare alla creazione di campi con condizioni pericolose”.

Migranti: l’anno orribile dei naufragi

19 Dicembre 2023 - Milano - Il 2023 si appresta ad essere l'annus horribilis dei naufragi: dopo la morte di decine di persone di fronte alle coste calabresi del febbraio scorso (e con un numero ancora indecifrato di dispersi) che sembrava aver risvegliato le coscienze, diverse altre tragedie del mare si sono consumate sotto gli allarmi inascoltati delle Ong. Secondo l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati e il ministero dell'interno italiano, nel 2023 sono arrivati in Italia oltre 153mila rifugiati e migranti provenienti soprattutto da Tunisia e Libia. Secondo i dati di Missing migrants dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), dall'inizio del 2023 sono morte 2.571 persone in mare. Ma secondo l'organizzazione EuroMed Rights questo numero è sottostimato. Dopo Cutro, nel mese di giugno quasi seicento persone sono annegate al largo di Pylos (Grecia) nel mar Mediterraneo. «Tra gennaio e luglio, le autorità tunisine hanno recuperato un totale di 901 corpi al largo delle coste» sottolinea EuroMed rights. «Esortiamo la comunità internazionale a raddoppiare gli sforzi per porre fine a questa tragedia umanitaria» scrive Sara Prestianni di EuroMed Rights. Intanto il Comitato 3 ottobre, (nato dopo il maxi naufragio del 2013 davanti Lampedusa) chiede una banca dati europea sui migranti morti. «Negli ultimi 10 anni, almeno 60.000 persone sono morte lungo le tante rotte che portano in Europa e oltre 27.000 hanno perso la vita nel Mar Mediterraneo e altre migliaia sono scomparse - scrive Tareke Brhane, presidente del coComitato - Dietro ad ogni numero c'è un essere umano: una sorella, un fratello, una figlia, un figlio, una madre o un padre. La speranza è che non restino senza identità».

Istat: in leggero aumento l’incidenza della popolazione straniera

18 Dicembre 2023 - Roma - Sono 5.141.341 i cittadini stranieri abitualmente dimoranti in Italia al 31 dicembre 2022 seco ndo il dati riportato oggi dall'Istat che ha pubbolicato i dati sulla popolazione reidente 2022. L’incidenza sulla popolazione residente è pari all’8,7% della popolazione residente (nel 2021 era dell’8,5%). Come per il complesso della popolazione residente si registra una leggera prevalenza della componente femminile, che rappresenta il 51,0% della popolazione straniera. Rispetto al 2021 si contano circa 110mila cittadini stranieri in più, di cui circa 20mila dovuti al saldo positivo della dinamica demografica e 91mila al Censimento, ovvero al saldo tra sovra e sotto copertura anagrafica determinato con il metodo dei ‘segnali di vita amministrativi’. Nel confronto con il 2021 la popolazione cresce in misura contenuta in tutte le Regioni, ad eccezione dell’Umbria e della Provincia autonoma di Trento (dove si registra un calo in valore assoluto di entità minima). Le Regioni che registrano il maggior aumento percentuale sono la Lombardia (+0,4%), il Lazio e la Campania (in entrambi i casi l’aumento è pari allo 0,3%). Per quanto riguarda la struttura per età, si registra anche tra i cittadini stranieri un progressivo innalzamento dell’età media, che passa dai 35,7 anni del 2021 ai 36,2 del 2022. La popolazione straniera residente resta comunque nettamente più giovane della popolazione di cittadinanza italiana sottolinea l'Istat. La popolazione con meno di 10 anni è percentualmente più ampia tra i cittadini stranieri, rappresentando l’11,7% del totale dei suoi residenti, mentre tra gli italiani si arriva al 7,4%. La piramide degli stranieri si amplia ulteriormente nelle classi 20-29 e 30-39, per poi cominciare a restringersi nella classe 40-49 (ancora molto più ampia percentualmente della corrispondente classe degli italiani), e a ridursi rispetto alla piramide della popolazione italiana a partire dalla classe 50-59. Il peso della componente femminile straniera è progressivamente maggiore a partire dalla classe 40-49 anni, come evidenziato anche dall’età media, pari a 38,1 anni per le donne e a 34,3 per gli uomini. Quasi la metà degli stranieri censiti nel 2022 è di cittadinanza europea (47,0%), il 23,0% asiatica, il 22,4% africana e il 7,6% americana. La cittadinanza dell’Unione europea è quella maggiormente rappresentata (27,1%), seguono quelle dell’Europa centro orientale (19,1%), dell’Africa settentrionale (13,4%) e dell’Asia centro meridionale (12,1%). I cittadini stranieri residenti in Italia posseggono 194 nazionalità differenti, ma quasi i due terzi (63,5%) rientrano tra i primi 10 Paesi di cittadinanza. La Romania si conferma il Paese con il maggior numero di residenti (rappresentando il 21,0% del totale), seguita dall’Albania e dal Marocco (che nel 2021 erano rispettivamente la terza e la seconda collettività), entrambi con un contingente pari all’8,1% della presenza straniera in Italia. Cina (6% del totale) e Ucraina (4,9%) si confermano la quarta e quinta collettività per numero di individui, seguite da Bangladesh, India, Filippine, Egitto e Pakistan. Si registra un aumento significativo di presenze rispetto al 2021 soprattutto per l’Ucraina (+10,8%), il Pakistan (+7,4%), il Bangladesh (+7,1%), l‘Egitto (5,3%) e l’India (5,2%), mentre le prime tre collettività registrano un calo di presenze, pari al -0,2% tra i rumeni, al -0,8% tra gli albanesi e al -1,2% tra i marocchini.

Istat: in aumento la mobilità all’interno del Paese e le immigrazioni dall’estero

18 Dicembre 2023 - Roma - Dopo le ripercussioni che le restrizioni alla mobilità generate dalla pandemia Covid-19 hanno avuto sui flussi migratori in tutto il 2020 e in buona parte del 2021, nel 2022 i movimenti migratori in ingresso nel Paese tornano ai livelli osservati prima della pandemia. Le emigrazioni per l’estero, al contrario, negli ultimi tre anni mostrano un andamento decrescente. Lo attesta l'Istat che oggi ha pubblicato i dati sul censimento 2022. In questi anno il volume dei trasferimenti tra Comuni italiani è pari a 1 milione e 471mila unità, in aumento del 3,4% rispetto al 2021 e sostanzialmente in linea con il 2019 (-0,9%). Circa tre quarti dei flussi migratori interni sono spostamenti all’interno della medesima Regione, il restante 25% è costituito da movimenti tra Regioni diverse. Tra gli spostamenti interregionali, uno su tre interessa la tradizionale direttrice dei flussi che dal Mezzogiorno si dirige verso il Centro-nord (129mila, +15,2% rispetto al 2021). Il Mezzogiorno è l’area del Paese meno attrattiva: nel 2022 il tasso migratorio interno è pari al -3,4 per mille. Al Nord e al Centro, invece, i tassi migratori interni sono positivi e pari, rispettivamente, al 2,1 per mille e allo 0,8 per mille. L’Emilia-Romagna e la provincia autonoma di Trento evidenziano i tassi migratori interni più elevati (rispettivamente pari al +3,8 per mille e al +3,0 per mille), la Basilicata e la Calabria i più bassi (-5,3 per mille per entrambe). I cittadini stranieri hanno una propensione a spostarsi da un Comune all’altro in misura più che doppia rispetto ai cittadini italiani: nel 2022 il tasso di migratorietà interna degli stranieri è pari al 48 per mille contro il 21 per mille degli italiani, sottolina l'Istat: le immigrazioni dall’estero per trasferimento di residenza sono complessivamente 411mila, in deciso aumento rispetto al 2021 (+29%). Tale variazione positiva è dovuta esclusivamente all’aumento dell’immigrazione di cittadinanza straniera (337mila, +38%), mentre i rimpatri dall’estero dei cittadini italiani sono sostanzialmente stabili (74mila, -0,3%). I principali Paesi di provenienza dell’immigrazione straniera sono l’Ucraina (30mila), l’Albania (29mila), la Romania (28mila) e il Bangladesh (21mila), che rappresentano nel complesso oltre un terzo dei flussi di stranieri provenienti dall’estero. Gli italiani, invece, rimpatriano prevalentemente dalla Germania e dal Regno Unito (complessivamente 22mila rientri, circa il 29% del totale). Continuano a diminuire le cancellazioni anagrafiche per l’estero: nel 2022 sono circa 150mila, in calo del 5,1% rispetto al 2021. La diminuzione è da attribuire alla contrazione delle cancellazioni per l’estero dei cittadini stranieri (-21%), mentre gli espatri dei cittadini italiani tornano a crescere rispetto all’anno precedente (+5,6%). Quattro espatri su 10 si dirigono verso il Regno Unito, la Germania o la Francia; le cancellazioni dei cittadini stranieri sono prevalentemente dirette verso la Romania (22% del totale). Complessivamente tutte le Regioni riescono a compensare le perdite di popolazione dovute ai movimenti interregionali grazie ai guadagni ottenuti dallo scambio con l’estero, a eccezione di Campania, Calabria e Sicilia. Il saldo migratorio totale (interno più estero) è pari al 7,1 per mille al Nord, al 5,9 per mille al Centro e al -0,1 per mille nel Mezzogiorno. Il Centro e il Nord si avvantaggiano maggiormente dallo scambio di movimenti migratori con l’estero (+5,0 e +5,1 per mille, rispettivamente), mentre il Mezzogiorno presenta un guadagno più contenuto, pari al 3,2 per mille, a fronte di un dato nazionale pari al 4,4 per mille, frutto di saldo migratorio netto con l’estero di 261mila unità.

Card. Bassetti: “ Non c’è Europa senza Mediterraneo”.

18 Dicembre 2023 - Agrigento - “Non c’è Europa senza Mediterraneo e non c’è Mediterraneo senza Europa. Non ci potrà mai essere un’Europa stabilmente in pace, senza pace nel Mediterraneo: le guerre in Ucraina e in Terra Santa, con tutte le loro implicazioni, stanno lì – purtroppo – a dimostrarlo”. Lo ha detto il cardinale Gualtiero Bassetti nella sua “lectio magistralis”, lo scorso sabato sera ad Agrigento in occasione del conferimento del “Premio Internazionale Empedocle” in memoria di Paolo Borsellino, da parte dell’accademia di Studi Mediterranei, Istituto di Alta Cultura fondato e animato da Assunta Gallo Afflitto e presieduta dal vescovo Enrico dal Covolo, già rettore dell’Università Lateranense. L’ex presidente della Conferenza Episcopale Italiana ha ricordato la figura profetica di Giorgio La Pira che parlava del grande lago di Tiberiade e della casa comune europea ”realtà che si reggono o cadono insieme” . Con il porporato altri riconoscimenti sono andati - presenti l’arcivescovo di Agrigento Alessandro Damiano, il sindaco di Agrigento Franco Micciché e numerose autorità - all’ ambasciatrice del Marocco presso la Santa Sede Rajae Naji , al console onorario d’Italia in Armenia Antonio Montalto e alla pedagogista, già parlamentare, Milena Santerini. Lei, alla conclusione del suo ampio intervento ha voluto lanciare un appello: “C’è una battaglia da fare”- ha detto-  “quella di identificare i morti nel Mediterraneo, forse 30.000 negli ultimi 15 anni, più del 60% senza nome. Migliaia di familiari senza notizie sono rimasti nell’angoscia, senza sapere nulla dei loro cari; chiedono di piangere i loro morti i genitori, le vedove, i figli, sospesi tra rassegnazione e ancora speranza. Dare un nome alle vittime è un diritto fondamentale, previsto in tutto il diritto internazionale, che vale per i disastri aerei o per le catastrofi naturali: perché non dovremmo cercare di identificare anche i corpi di ragazzini, uomini, donne e bambini affondati con i loro barconi fatiscenti?”. Alla conclusione della cerimonia si è tenuto il recital “Empedocle”, tratto da un testo della monaca eremita Mirella Muià, con l’attore Gaetano Aronica e il compositore-musicista Marco Palmisano, un anteprima nazionale che ha riscosso il plauso del pubblico presente.  

Cagliari: Chiesa in dialogo con i migranti

18 Dicembre 2023 -
Cagliari - Amadou Saho è arrivato a Cagliari nel 2014 dal Gambia ed è presidente dell'associazione "Gambia- Sardegna": grazie a uno dei progetti portati avanti, i bambini della città gambiana di Basse possono frequentare la scuola elementare nella loro città. «Sosteniamo l'acquisto dei libri scolastici. Lo studio permette loro di restare nel proprio Paese, in modo da contribuirne allo sviluppo e avere un futuro lì». Insieme agli altri membri del "Coordinamento diaspore in Sardegna" e alle varie comunità immigrate ieri mattina Amadou ha incontrato nella sede dell'Episcopio l'arcivescovo monsignor Giuseppe Baturi, in occasione dell'iniziativa "È Natale, il vescovo incontra gli immigrati", organizzata, come tradizione, dalla Caritas diocesana e dall'Ufficio diocesano Migrantes. Una cinquantina le realtà presenti «ognuna delle quali ha portato la propria storia di sofferenza, speranza, integrazione - commenta monsignor Baturi -. La Chiesa vuole esprimere un'accoglienza verso le persone nelle loro comunità e culture perché ci sia la possibilità di un incontro utile per tutti. C'è un'idea che il Papa continua a ripetere: quella che l'integrazione non è assimilazione ma rispetto delle diversità. Ciascuna di queste comunità deve essere resa protagonista del proprio futuro, riscatto, di una possibilità di vita migliore, di cui anche noi che accogliamo possiamo avvantaggiarci». «Da vari anni - aggiunge il direttore Caritas, don Marco Lai - Cagliari è un laboratorio di incontro tra popoli, con la fede cristiana che si mette in dialogo con altre religioni, alla luce del Vangelo e del messaggio di Papa Francesco: anche in questa occasione è emerso un grande desiderio di conoscersi, di costruire fratellanza nella spiritualità del Natale». Giosef è uno degli otto ragazzi accolti nella Comunità "Su Coccu", uno dei centri di accoglienza del territorio diocesano destinati a minori stranieri non accompagnati, nella parrocchia Santa Vittoria a Sarroch. Sta facendo un percorso di catechesi: « Mi piacerebbe diventare sacerdote per educare le persone ad amare il prossimo e metterle nella strada di Dio». Tra i suoi desideri anche quello di diventare operatore socio-sanitario per aiutare le persone malate. La Comunità è gestita dalla Cooperativa Il Sicomoro, che garantisce un percorso tarato per le loro esigenze, grazie a mediatori culturali e figure specializzate. Nella diocesi si lavora in sinergia con le associazioni locali. Amal, ventenne, da anni frequenta l'associazione Cosas, prima per imparare l'italiano, poi per aiutare i docenti a insegnarlo agli altri immigrati. « Lì mi sono sempre sentita in famiglia». Sullo sfondo anche i temi della guerra e della pace. Hamza, 24 anni, origini pachistane, è arrivato a Cagliari dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, dove si era trasferito per studiare medicina all'Università. Le lezioni le sta continuando a distanza, e dopo la laurea vorrebbe prendere la specializzazione in Italia. Svytlana, arrivata con le figlie e accolta prima nell'ambito del progetto "Apri Ucraina", poi in uno dei Centri di accoglienza straordinaria, ha presentato all'arcivescovo la sua preghiera per la pace, insieme alle altre donne ucraine fuggite con i loro bambini. Mohamed da Gaza è scappato più di due anni fa: « Lì non era possibile vivere con dignità». Per il futuro si augura un lavoro stabile e una famiglia. Arzo, originaria di Kabul, è arrivata con il marito nell'ottobre 2022, e 5 mesi fa è nato il loro figlio Haider: «Qui abbiamo trovato un ambiente accogliente, sicuro». Tra le realtà, anche quella nigeriana. « Abbiamo chiesto di poterci integrare con la comunità cattolica - spiega Dada Johnson - ma anche di poter avere un luogo per le messe in lingua inglese». « La cura pastorale dei migranti è la nostra mission - spiega il direttore dell'Ufficio diocesano Migrantes Enrico Porru -, in modo che diventino una risorsa per chi li accoglie, mantenendo allo stesso tempo salde le loro radici e la loro specificità». (Avvenire)

Testimoni di luce

18 Dicembre 2023 -
Città del Vaticano - Nel giorno in cui compie 87 anni, la preghiera di Papa Francesco è per la pace, per “i nostri fratelli e sorelle che soffrono per la guerra”. È la guerra, è il terrorismo, afferma, per questo prega il Salmo 46: “Dio fa cessare le guerre…rompe gli archi e spezza le lance”. Angelus nella terza domenica di Avvento; in piazza San Pietro ci sono i piccoli, i ragazzi con e statuette del Bambino Gesù, l’albero di Natale svetta tra la folla e nelle strade, nei negozi, addobbi e luci parlano della festa che vivremo tra una settimana. Festa che deve rafforzare “l’impegno per aprire strade di pace” nei paesi che nel mondo vivono tempi di guerra: in Ucraina, in Israele, in Palestina. “Continuo a ricevere da Gaza notizie molto gravi e dolorose” afferma il Papa: “civili inermi sono oggetto di bombardamenti e spari. E questo è avvenuto persino all’interno del complesso parrocchiale della Santa Famiglia, dove non ci sono terroristi, ma famiglie, bambini, persone malate e con disabilità, suore”. Ricorda i nomi delle due donne uccise, altri sono stati feriti “dai tiratori scelti mentre andavano in bagno; ricorda ancora che è stata danneggiata la casa delle suore di Madre Teresa e colpito il loro generatore: “qualcuno dice è il terrorismo, è la guerra. Sì, è la guerra, è il terrorismo”. È con questi pensieri, con le immagini che ci giungono dai luoghi di guerra, che dobbiamo avvicinarci alla festa sapendo che questo tempo di attesa non è fatto solo di acquisti, luci e doni; una festa che ha un festeggiato che ha sempre parlato di pace. Poco distante da noi c’è un mondo che soffre, che piange le ferite dei conflitti. Così Francesco chiede di pregare “davanti al presepio per i bambini che vivranno un Natale difficile, nei luoghi di guerra, nei campi-profughi, in situazioni di grande miseria”. Le letture di questa domenica ci portano ancora una volta sulle rive del Giordano dove troviamo Giovanni Battista “la voce di uno che grida nel deserto”; voce, come leggiamo in Isaia, che si rivolge ad una comunità provata, una città dove molti sono i poveri e i sofferenti, e che si leva per portare il “lieto annuncio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri”. Uomo straordinario Giovanni Battista, afferma il Papa, “la gente accorre a ascoltarlo” perché la sua testimonianza “passa attraverso la schiettezza del linguaggio, l’onestà del comportamento, l’austerità della vita. Tutto questo lo rende diverso da altri personaggi famosi e potenti del tempo, che invece investivano molto sull’apparenza”. Come dire, non si è lasciato travolgere dal successo, dalla fama che cresceva attorno a lui. È rimasto sé stesso e non ha minimamente pensato di rubare la scena, di farsi passare per un profeta, per il messia. È rimasto un testimone, una voce, appunto, che grida nel deserto. Per Francesco “persone come lui, rette, libere e coraggiose, sono figure luminose, affascinanti: ci stimolano ad elevarci dalla mediocrità e ad essere a nostra volta modelli di vita buona per gli altri”. In ogni epoca ci sono uomini e donne di questo genere mandati dal Signore sottolinea il Papa, che si chiede: sappiamo riconoscerli? “Cerchiamo di imparare dalla loro testimonianza, mettendoci anche in discussione? Oppure ci lasciamo incantare dai personaggi alla moda? E andiamo in atteggiamenti superficiali”. Giovanni invece è luminoso in quanto testimonia la luce che è Gesù, ricorda Papa Francesco; ci insegna due cose: “che da soli non ci possiamo salvare, solo in Dio troviamo la luce della vita. E, secondo, che ciascuno di noi, con il servizio, la coerenza, l’umiltà, con la testimonianza della vita – e sempre con la grazia di Dio – può essere una lampada che risplende e aiutare gli altri a trovare la via per incontrare Gesù”. Testimone come il cardinale Eduardo Pironio che sabato è stato beatificato nel Santuario di Nostra Signora di Lujan, in Argentina: “pastore umile e zelante, testimone della speranza, difensore dei poveri”, lo definisce Francesco, “il suo esempio ci aiuti a essere chiesa in uscita, che si fa compagna di strada di tutti specialmente dei più deboli”. (Fabio Zavattaro)

Papa Francesco: gli auguri della Chiesa Italiana per l’87° compleanno

18 Dicembre 2023 - Roma - Di seguito pubblichiamo il Messaggio di auguri che la Presidenza della CEI ha inviato ieri al Santo Padre in occasione del suo 87° compleanno.     Beatissimo Padre, nel giorno del Suo compleanno innalziamo con le nostre comunità il cantico di lode del Magnificat per esprimerLe gratitudine e rivolgerLe un pensiero affettuoso. Con il Suo magistero e con i Suoi gesti quotidiani ci invita alla conversione, ad abbandonare le certezze acquisite, a tornare ad avere fiducia in Dio e nel prossimo. Per questo, è importante percorrere le strade della preghiera e del servizio. Non c’è contrapposizione, ma armonia. È qui la radice del nostro agire. È il Vangelo della gioia! In questo momento in cui l’umanità intera soffre il dramma della violenza, ci stringiamo intorno a Lei, invocando il dono della pace. Crediamo che questo possa essere il più bel regalo delle nostre Chiese. Vogliamo essere insieme con Lei artigiani di pace per far fronte alla cultura della guerra, dell’odio, dell’ignoranza, del pregiudizio. È difficile sopportare l’insensatezza dei tanti conflitti che stanno insanguinando intere regioni del pianeta, causando dolore, miseria e povertà. Quante persone sono costrette ad abbandonare le proprie case! In quanti continuano a perdere la vita nel Mediterraneo! Quanti ancora subiscono l’illusione di un futuro migliore e sono invece ridotti in schiavitù! La denuncia del male diventa oggi più che mai impegno concreto a diventare Chiesa-madre, amorevole e accogliente. Vogliamo donare una carezza di consolazione ai volti segnati dalla sofferenza, a chi vive ai margini, a chi è scartato e non ascoltato. E con Maria vogliamo cantare: “Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote” (Lc 1, 52-53). Beatissimo Padre, in questo giorno di festa, Le auguriamo di sentire la riconoscenza delle nostre Chiese. E facendoci portavoce di tutte le comunità ecclesiali che sono in Italia, rispondiamo volentieri al Suo incessante invito a non dimenticarci di pregare per Lei. Auguri di vero cuore, Santità! (La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana)

Lucchesi nel Mondo: domani convegno “Cultura ed identità delle comunità italiane all’estero”

15 Dicembre 2023 - Lucca - L'Associazione Lucchesi nel Mondo festeggia 55 anni di vita. Per l'occasione domani, 16 dicembre, si svolgerà a Lucca il convegno “Cultura ed identità delle comunità italiane all’estero: tra turismo delle radici ed internazionalizzazione del Sistema Paese” con interventi di Giovanni Maria De Vita, Consigliere di Ambasciata responsabile del progetto Turismo delle Radici del Maeci; Delfina Licata, Curatrice del Rapporto Italiani nel Mondo edito dalla Fondazione Migrantes; l’Ambasciatore Pietro Sebastiani, il quale nella sua lunga carriera diplomatica ha ricoperto ruoli delicatissimi quali Rappresentante permanente aggiunto d’Italia presso l’UNESCO, Consigliere diplomatico del Presidente presso la Camera dei deputati, Rappresentante permanente d’Italia presso l’Onu, Ambasciatore presso la Santa Sede; Umberto Mucci, fondatore e CEO di We Italians, piattaforma on line dedicata alla divulgazione negli Stati Uniti di contenuti prevalentemente legati all’Italia ed alla sua cultura. Nel pomeriggio, a partire dalle 15,15, due relazioni affidate al prof. Valdo Spini, Presidente Onorario di Aici (associazione delle Istituzioni Culturali Italiane, di cui l’ALM è membro) ed al Prof. Marco Lucchesi, brasiliano originario di Massarosa, scrittore, traduttore, poeta, dantista già Presidente dell’Accademia Brasiliana delle Lettere, membro dell’Accademia Lucchese di Scienze, Lettere ed Arti ed attualmente Presidente dell’Accademia Nacional do Brasil. La giornata si concluderà con una tavola rotonda aperta ai referenti esteri della Lucchesi nel Mondo, prezioso momento di dibattito e confronto dal quale si delineeranno le linee guida per le attività culturali all’estero del sodalizio lucchese cui si orienteranno i programmi del prossimo quinquennio. Appuntamento successivo a Celle, il 23 dicembre alle ore 11,30 per l’apertura dell’anno pucciniano dei Lucchesi nel Mondo, quando saranno presentati al Museo alcuni preziosi cimeli concessi in prestito da un privato e che troveranno collocazione nella sala principale della struttura per il periodo delle celebrazioni pucciniane. Il periodo delle festività natalizie si concluderà il 7 gennaio con la visita alla Mostra dedicata ad Antonio Canova ed al Neoclassicismo lucchese, che annovera anche l’Associazione Lucchesi nel Mondo tra i sostenitori.

Consiglio d’Europa: esortazione all’Italia per garantire azioni di ricerca e salvataggio sufficiente

15 Dicembre 2023 -

Roma - Attraverso un rapporto relativo alla visita condotta in Italia dal 19 al 23 giugno e pubblicato il 14 dicembre 2023, il commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa ha esortato l’Italia a garantire azioni di ricerca e salvataggio sufficienti e adeguate a fornire assistenza tempestiva ed efficace alle persone in pericolo in mare, compresi rifugiati, richiedenti asilo e migranti. Sottolineando la necessità di una responsabilità europea condivisa per salvare vite umane in mare e riconoscendo gli sforzi dell’Italia in questo settore, il commissario ha esortato le autorità italiane a garantire un’adeguata capacità di ricerca e salvataggio e chiesto l’abrogazione della legislazione e delle politiche che ostacolano le operazioni di ricerca e salvataggio delle organizzazioni non governative (ONG). “Le attività di cooperazione che portano direttamente o indirettamente a rimpatri in Libia dovrebbero essere sospese, alla luce delle gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani che si verificano nel Paese”, si legge nel rapporto.

Il commissario Mijatovic ha inoltre osservato che la cooperazione con altri Paesi, in particolare con la Tunisia, “dovrebbe essere subordinata alla tutela globale dei diritti umani e nessun rimpatrio dovrebbe avvenire senza un’adeguata valutazione individuale”.

Il rapporto evidenzia inoltre la mancanza di adeguate garanzie in materia di diritti umani nel Memorandum d’intesa concluso con l’Albania e raccomanda alle autorità italiane “di dare priorità al miglioramento dei sistemi nazionali di asilo e accoglienza”.

La posizione del Consiglio d’Europa giunge in concomitanza con la decisione della Corte costituzionale albanese di sospendere la ratifica dell’accordo sui migranti con l’Italia. La Corte ha accolto due ricorsi separati presentati dal Partito Democratico Albanese e da altri 28 parlamentari. I ricorsi sostengono che l’accordo viola il diritto nazionale e costituzionale e una serie di accordi e trattati internazionali. In particolare, i ricorsi sostengono che la natura e le condizioni dell’accordo vanno al di là di un semplice protocollo tra due governi, dal momento che l’Albania ha rinunciato alla sua sovranità sul territorio destinato ai centri di detenzione. Pertanto, il primo ministro avrebbe dovuto ottenere l’autorizzazione del presidente. La Corte costituzionale albanese ha annunciato la sospensione della ratifica dell’accordo sui migranti tra Italia e Albania, prevista per giovedì, dopo che l’opposizione ha presentato ricorso sostenendo che l’accordo viola la Costituzione e le convenzioni internazionali di cui l’Albania fa. (Alessandro Pertici)

Migrantes Cagliari:atale: domani l’arcivescovo Baturi incontra le comunità migranti

15 Dicembre 2023 - Cagliaro - Domani, sabato 16 dicembre 2023 dalle ore 9 alle 13 nella sede dell’Episcopio a Cagliari  l’arcivescovo di Cagliari e segretario genarale della Cei, mons. Giuseppe Baturi incontrerà le comunità migranti presenti nel territorio diocesano nell’ambito dell’iniziativa “È Natale, il Vescovo incontra gli immigrati”. Quest’ultima, organizzata dall'Ufficio Migrantes e dalla  Caritas diocesana ha come obiettivo quello di offrire un’occasione di accoglienza, conoscenza reciproca e condivisione, nell’ottica dell’integrazione e della promozione di una cultura del dialogo e dell’incontro. All’iniziativa saranno presenti anche il direttore della Caritas diocesana don Marco Lai, il diacono Enrico Porru direttore dell’Ufficio diocesano Migrantes e i rappresentanti delle comunità straniere.    

Migrantes Treviso: oggi preghiera per Mandeep

15 Dicembre 2023 -

Treviso - Mandeep Singh, indiano, 32 anni, è morto nella notte tra il 1° e il 2 dicembre nel parcheggio della Cittadella dell’Appiani, dove hanno trovato spesso riparo per la notte altri cittadini stranieri.  Per ricordare lui e tutti i poveri che muoiono per la dura vita sulla strada, oggi, venerdì 15 dicembre, alle 20, nella chiesa di san Martino Urbano, a Treviso, si terrà un momento di preghiera, promosso dall’ufficio diocesano Migrantes, dalla Comunità di Sant’Egidio e da altre realtà. Presiede don Bruno Baratto, direttore dell’ufficio diocesano di Pastorale delle migrazioni (Migrantes). Secondo l’ultimo rapporto della “Federazione italiana organismi per le persone senza dimora”, nel 2022 sono state 393 le persone senza dimora decedute in strada, e sono già 362 dal 1° gennaio di quest’anno.

Scalabriniane: promuovere cammini che partano dalle persone

14 Dicembre 2023 -
Roma - “Per i migranti è fondamentale promuovere un cammino che ha inizio dalla persona. Vanno valutati i loro talenti ed i loro sogni. Così la migrazione ha un effetto positivo”. A dirlo è Gaia Mormina, Segretaria Generale della Fondazione Scalabriniana che insieme a sr. Neusa de Fatima Mariano, superiora generale delle Suore missionarie di San Carlo Borromeo Scalabriniane (MSCS) hanno presentato la Congregazione delle Scalabriniane durante la conferenza dei Missionari italiani “La persona al centro”, organizzato nei giorni scorsi nella sede del Ministero degli Esteri. Si è parlato del contributo infaticabile dei religiosi e dei laici nel mondo in sostegno ai più vulnerabili.  Durante il suo contributo Sr. Neusa ha ricordato che la nascita della Congregazione Scalabriniana deriva dalla cura e dall'attenzione che oltre cent'anni fa il santo Giovanni Battista Scalabrini dedicava ai migranti italiani che per necessità partivano per le Americhe. Cosi oggi le suore ed i laici della Congregazione Missionarie Scalabriniane si dedicano ai migranti del mondo difendendo i loro diritti e promuovendone il protagonismo. Sr. Neusa ha continuato ricordando che sono oltre 110 missioni attive nel mondo e che oltre 27 sono i Paesi in cui le suore operano. Tra questi strumenti d'intervento spicca la Fondazione che nonostante la sua giovane costituzione aiuta oltre 67.000 migranti in transito nel mondo. “E’ importante sottolineare che facilitare l’accesso ad un lavoro in sintonia con le proprie ambizioni, seppur realistiche, accelera i tempi di inclusione poiché rende la persona felice" ha  commentato Gaia Mormina che ha voluto sottolineare come l'educazione sia uno dei tanti strumenti di intervento con cui la persona migrante può tradurre in chiave positiva l'esperienza personale, spesso fatta di traumi dovuti al viaggio, difficoltà contingenti e barriere di diritto. Impegnate nel difendere i diritti dei migranti e dei rifugiati nel mondo le suore missionarie hanno condiviso durante l'evento l'importanza della parola Speranza, concetto chiave del metodo della MSCS nel mondo: “Poiché pensare che le cose andranno bene è ottimismo, ma cercare nei momenti complessi, insieme a chi è in difficoltà, un senso di speranza in ciò che succede è un gesto concreto di fede”.

Migrantes Udine: domani veglia di Avvento con le comunità migranti e il vescovo Mazzocato

14 Dicembre 2023 - Udine - «Rallegratevi sempre nel Signore, ve lo ripeto: rallegratevi. Il Signore è vicino» (Fil 4,4) è il tema che caratterizza il tradizionale momento di preghiera che vede riunirsi le comunità cattoliche immigrate della diocesi di Udine nella chiesa della Madonna della Neve guidate da mons. Andrea Bruno Mazzocato. Quest’anno la veglia di Avvento è in programma domani, venerdì 15 dicembre alle 20.30. L’iniziativa è promossa dall’Ufficio diocesano Migrantes. Cuore della veglia di preghiera è il tempo di adorazione eucaristica: è infatti - spiega una nota - davanti all’Eucarestia che ogni persona si riconosce fratello e sorella, a prescindere dalla sua provenienza.

Papa Francesco: mani che salvano vite in mare sono segno di speranza

14 Dicembre 2023 - Città del Vaticano - "Trovare una soluzione per la difficile situazione dei rifugiati". E' il monito di papa Francesco in un messaggio - letto dal segretario di Stato vaticano, il card. Pietro Parolin - al Forum di Ginevra sui rifugiati. Questo - ha spiegato - deve essere fatto "come responsabilità condivisa". L'incontro rappresenta un  "segno di speranza che si aggiunge ai tanti aspetti positivi, segni, che vedo ogni giorno: paesi e comunità che ospitano e che hanno mantenuto i propri confini e i propri cuori aperti per accogliere i rifugiati; le mani tese di chi salva vite in mare, le tante di chi offre solidarietà nei centri di accoglienza; e gli occhi pieni di vita e di speranza dei migranti che vogliono cambiare la loro vita e contribuire alle società in cui si trasferiscono". Occorre - ha quindi sottolineato papa Franceso - "considerare la cooperazione come la soluzione chiave ai problemi globali". "Prima di discutere delle sfide dei rifugiati, non dovremmo mai dimenticare che tutti dovrebbero essere liberi di scegliere se migrare o meno. Tutti dovrebbero avere l'opportunità di vivere una vita dignitosa nel proprio Paese". (Raffaele Iaria)

Viminale: da inizio anno sbarcate 153.407 persone migranti sulle coste italiane

14 Dicembre 2023 -

Roma - Sono finora 153.407 le persone migranti sbarcate sulle coste italiane da inizio anno secondo i dati fornit questa mattina dal ministero degli Interni. Di questi 18.164 sono di nazionalità guineana (12%), sulla base di quanto dichiarato al momento dello sbarco; gli altri provengono da Tunisia (17.087, 11%), Costa d’Avorio (15.973, 10%), Bangladesh (12.122, 8%), Egitto (11.066, 7%), Siria (9.503, 6%), Burkina Faso (8.410, 6%), Pakistan (7.639, 5%), Mali (5.883, 4%), Sudan (5.829, 4%) a cui si aggiungono 41.731 persone (27%) provenienti da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione.

Click day: 261mila domande trasmesse

14 Dicembre 2023 - Roma - Martedì mattina alle 9 è iniziato il terzo e ultimo "click day" del decreto flussi 2023, che ha riguardato le procedure di ingresso per lavoratori stagionali. Già dopo cinque minuti, informa il Viminale, risultavano trasmesse 86.079 domande rispetto alle 82.550 quote previste. Al momento le istanze complessivamente inoltrate sono 261.469. Le domande sono state tutte regolarmente acquisite dalla piattaforma telematica del ministero. Si sta già procedendo a distribuire telematicamente, per ambito provinciale, le domande presentate a ciascuno Sportello unico per l'immigrazione. Le istanze verranno istruite nel rispetto dell'ordine cronologico e nel limite delle quote. Un terzo della manodopera in agricoltura è di nazionalità straniera, con una crescita elevata di quella extracomunitaria, che rappresenta circa il 70%. Tra i Paesi di provenienza - informa Confagricoltura - predomina l'Africa, in particolare Marocco, Tunisia, Senegal, Nigeria e Mali. Rilevante anche la quota di manodopera non comunitaria proveniente dell'Est Europa, in particolare Albania e Macedonia, e dall'Asia: India e Pakistan.

Mons. Felicolo: creare condizioni reali perché le persone siano finalmente libere di scegliere se migrare o restare”

13 Dicembre 2023 - Il rapporto Asilo della Fondazione Migrantes, presentato questa mattina, è uno studio che "permette di conoscere e analizzare la realtà e la conoscenza permette di superare le paure per una supposta 'realtà straniera che invade' e non di una 'diversità che è opportunità' per noi". LO ha detto questa mattina il direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo, portando il suo saluto alla presentazione del Rapporto alla quale sono intervenute le curatrici Cristina Molfetta e Chiara Marchetti d l'arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice.  Per mons. Felicolo "l'analisi accurata ci permette di capire il chi sta dietro numeri, spesso gonfiati, e le motivazioni delle loro fughe e delle loro richieste o sarebbe meglio dire dei loro desideri di pace e serenità, di un luogo in cui semplicemente essere e vivere. Essere come persone e vivere felici". "Analizzare e conoscere le cause profonde, epocali, per avere visioni e progetti da costruire per il futuro. Nessuno ha mai pensato che l’epoca in cui viviamo sia semplice. L’epoca delle migrazioni è piuttosto complessa e pone agli individui sfide grandi come individui e come società", ha detto il direttore Migrantes sottolineando che viviamo in un'epoca "in cui non ci si salva da soli. Piuttosto il tempo che stiamo vivendo richiama alla collaborazione, alla responsabilità e alla solidarietà – individuale e collettiva – per il benessere comune. Soltanto partendo dalle molteplici cause che generano le migrazioni forzate e mettendo al centro della nostra riflessione la persona, nella sua interezza e complessità, è davvero possibile capire tutta la drammaticità del fenomeno delle persone obbligate a migrare e delle persone in cerca di diritto d’asilo e di protezione internazionale. Ed è possibile comprendere anche gli errori già compiuti o che si stanno compiendo che vanno verso la chiusura e il non soccorso quando invece per il benessere comune prima richiamato l’obiettivo – come ci sprona da tempo papa Francesco – è contenuto in un cammino costituito da quattro tappe: accoglienza, protezione, promozione ed integrazione". Il Rapporto, quindi, è "una grande opportunità di conoscenza per ciascuno di noi di chi sono le persone in fuga, di chi arriva e chiede la nostra protezione nel nostro Paese. Allo stesso tempo, questo strumento della Chiesa italiana è una grande opportunità di confermare, restare o ritrovare la nostra 'umanità', capaci cioè nel nostro piccolo quotidiano personale e professionale, di creare condizioni reali e non solo di prospettiva a cui tendere perché le persone siano finalmente libere di scegliere se migrare o restare". (R.I.)  

Global Refugee Forum: leaders religiosi mondiali, “richiedere asilo è un diritto umano fondamentale”

13 Dicembre 2023 - Roma - “Richiedere asilo è un diritto umano fondamentale”. È quanto si legge nell’appello inviato ieri, 12 dicembre, dai capi religiosi ai capi politici. I leader religiosi si sono riuniti a Ginevra in occasione del Global Refugee Forum che si terrà dal 13 al 15 dicembre. Lo scopo dell’incontro – promosso presso il Centro ecumenico di Ginevra da Unhcr, dal Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc) e da Religions for Peace (RfP) – è ampliare la collaborazione tra i capi religiosi attraverso il dialogo interreligioso. Anche il Patriarca ecumenico Bartolomeo I ha partecipato all’incontro. “Ci rendiamo conto che ci sono molti più bisogni umanitari che risorse umanitarie per i 36.4 milioni di rifugiati nel mondo”, si legge nel messaggio diffuso dal Wcc, ma “atteggiamenti e scelte politiche possono creare danni nella vita reale, marginalizzando e disumanizzando persone che stanno scappando da guerra, disastri e persecuzione”. “Riconosciamo il contributo dei rifugiati. Portano le loro abilità, ambizioni, coraggio e sogni di pace per le loro comunità attraverso il perdono e la riconciliazione”. I capi religiosi concludono chiedendo ai leader politici azioni concrete per supportare i rifugiati ed assicurano il loro impegno a “usare le nostre voci per dimostrare che il cambiamento è possibile e che esiste un percorso dalla disperazione alla speranza e dalla speranza all’azione. Chiediamo ai leader religiosi di tutto il mondo di unirsi a noi”.

Migrantes: ieri l’incontro della Commissione pastorale dello spettacolo viaggiante

13 Dicembre 2023 - Roma - Si è svolta ieri, per l'intera giornata, la riunione periodica della Consulta Nazionale della pastorale del circo e del luna park presieduta dal direttore generale della Fondazione Migrantes  mons. Pierpaolo Felicolo. Un breve momento di preghiera ha aperto i lavori della Commissione che ha condiviso le esperienze pastorali estive tra i circhi e i luna park e i problemi legati al loro sosta nelle piazze italiane. Ai membri della Consulta è stata presentata poi, la possibile revisione del catechismo dei Viaggianti, un testo degli anni ‘90, che rimane un pilastro nell’ accompagnamento della vita di fede e sacramentale dei ragazzi del circo e del luna park. “Con Gesù per portare gioia e festa”, questo è il titolo del testo di catechismo ancora “parla” alla gente del Viaggio. Si è poi discusso del prossimo incontro del forum delle Organizzazioni Cristiane in concomitanza del Festival del Circo a Montecarlo, dove la delegazione italiana, guidata da mons. Felicolo, porterà la testimonianza sulla catechesi ai ragazzi dello Spettacolo Viaggiante in Italia.