Comece: “trattamento giusto e umano a ogni migrante o richiedente asilo regolare o irregolare che arriva nell’Ue”

19 Dicembre 2023 – Roma – Ieri, in occasione della Giornata internazionale dei migranti la Commissione delle Conferenze episcopali dell’Unione europea (Comece) esprime alcuni principi di fondo che dovrebbero guidare i negoziati in corso tra le istituzioni Ue sul Patto per la migrazione e asilo. “Questi principi – vi si legge – dovrebbero orientare i decisori politici a mettere in atto leggi e meccanismi che garantiscano un trattamento equo, giusto e umano di ogni migrante o richiedente asilo regolare o irregolare che arriva alle frontiere dell’Unione europea, in qualsiasi fase delle procedure”. Migranti e richiedenti asilo, si legge nel testo Comece, “non sono numeri, ma persone reali che meritano la nostra generosità, solidarietà e sostegno”. I negoziati in corso a livello Ue “offrono un’opportunità unica per l’Unione e i suoi Stati membri di portare avanti la causa dell’umanità, fedeli ai nostri valori e rispettosi degli impegni internazionali”. Nella giornata dedicata ai migranti, “designata per riconoscere l’importante contributo dei migranti e le sfide che devono affrontare, vorremmo incoraggiare i decisori politici dell’Ue a formulare politiche comunitarie in materia di migrazione e asilo incentrate sulla persona, mettendo in pratica i quattro verbi proposti da Papa Francesco: accogliere, proteggere, promuovere e integrare”.

Nella dichiarazione anche alcune “raccomandazioni politiche” offerte ai negoziatori delle istituzioni Ue che sta definendo il nuovo Patto per la migrazione e l’asilo. Anzitutto occorre “preservare pienamente l’accesso all’asilo come diritto umano fondamentale per chiunque abbia bisogno di protezione internazionale e trattare in modo umano chiunque arrivi ai nostri confini”. Secondo: “offrire uno spazio sicuro a chi fugge dal proprio Paese a causa di persecuzioni o guerre”. Terza raccomandazione: “esercitare una solidarietà concreta tra gli Stati membri per una migliore gestione del flusso di richiedenti asilo e migranti alle frontiere esterne dell’Ue”. Quarto: “garantire che l’identificazione dei cittadini di Paesi terzi che si avvicinano ai confini dell’Ue – con il diritto legittimo di ogni Stato a proteggere le proprie comunità e i propri cittadini da ogni potenziale minaccia e pericolo – sia condotta secondo un approccio che metta al centro la dignità di ogni persona”. Quinto punto: “implementare un numero maggiore di canali sicuri e regolari che non solo migliorerebbero la gestione dei flussi migratori ma ridurrebbero anche la migrazione irregolare e il sovraccarico dei controlli alle frontiere”. Sesto: “garantire il diritto di accesso all’asilo a giuste condizioni, tra cui: consulenza legale, diritto di ricorso, tempo sufficiente per esaminare adeguatamente ogni richiesta individuale, un uso limitato e proporzionato della detenzione, il rispetto dell’unità delle famiglie migranti e rifugiate, controlli di frontiera su misura per individui e famiglie in situazioni più vulnerabili, un’attenzione particolare alle famiglie con bambini e ai minori non accompagnati, facilitando il loro ricongiungimento con le rispettive famiglie, e un meccanismo di monitoraggio dei diritti fondamentali alle frontiere esterne”. Settimo: “fornire un alloggio sicuro e dignitoso per tutta la durata dei procedimenti legali. Pur riconoscendo i limiti dei Paesi ospitanti nell’accogliere i migranti, esortiamo a evitare soluzioni che potrebbero portare alla creazione di campi con condizioni pericolose”.