Migranti: l’anno orribile dei naufragi

19 Dicembre 2023 – Milano – Il 2023 si appresta ad essere l’annus horribilis dei naufragi: dopo la morte di decine di persone di fronte alle coste calabresi del febbraio scorso (e con un numero ancora indecifrato di dispersi) che sembrava aver risvegliato le coscienze, diverse altre tragedie del mare si sono consumate sotto gli allarmi inascoltati delle Ong.
Secondo l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati e il ministero dell’interno italiano, nel 2023 sono arrivati in Italia oltre 153mila rifugiati e migranti provenienti soprattutto da Tunisia e Libia. Secondo i dati di Missing migrants dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), dall’inizio del 2023 sono morte 2.571 persone in mare. Ma secondo l’organizzazione EuroMed Rights questo numero è sottostimato.
Dopo Cutro, nel mese di giugno quasi seicento persone sono annegate al largo di Pylos (Grecia) nel mar Mediterraneo. «Tra gennaio e luglio, le autorità tunisine hanno recuperato un totale di 901 corpi al largo delle coste» sottolinea EuroMed rights. «Esortiamo la comunità internazionale a raddoppiare gli sforzi per porre fine a questa tragedia umanitaria» scrive Sara Prestianni di EuroMed Rights.
Intanto il Comitato 3 ottobre, (nato dopo il maxi naufragio del 2013 davanti Lampedusa) chiede una banca dati europea sui migranti morti. «Negli ultimi 10 anni, almeno 60.000 persone sono morte lungo le tante rotte che portano in Europa e oltre 27.000 hanno perso la vita nel Mar Mediterraneo e altre migliaia sono scomparse – scrive Tareke Brhane, presidente del coComitato – Dietro ad ogni numero c’è un essere umano: una sorella, un fratello, una figlia, un figlio, una madre o un padre. La speranza è che non restino senza identità».