Primo Piano

Unhcr e Anci: ampliare il sistema di accoglienza diffusa

4 Marzo 2024 - Roma - È stato firmato oggi dall’Unhcr  e dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani, un protocollo di intesa che prevede l'impegno congiunto per il rafforzamento del SAI - Sistema di Accoglienza e Integrazione e per la promozione dell'adesione dei comuni italiani alla Carta per l'integrazione delle persone rifugiate. La firma del documento formalizza e consolida la collaborazione di lunga data fra UNHCR e ANCI. Nel 2001, insieme al Dipartimento per le libertà civili e Immigrazione del Ministero dell’Interno, i due enti hanno dato origine al PNA – Programma Nazionale Asilo, il primo sistema pubblico per l’accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati, diffuso su tutto il territorio italiano. Evoluzione di quell’esperienza, il sistema SAI è al centro del Protocollo di intesa in quanto - si legge in una nota - "buona prassi che promuove l'autonomia e l'integrazione dei rifugiati attraverso un modello di accoglienza diffusa realizzato dai comuni aderenti alla rete". L’impegno di UNHCR e ANCI è mirato al rafforzamento del sistema SAI, sia salvaguardando le esperienze esistenti, sia promuovendo l'ampliamento della rete dei progetti per adulti e minori stranieri non accompagnati che ad oggi ospita oltre 35.000 persone, in maggioranza rifugiate. I rifugiati ospitati nel SAI rappresentano il 25% delle oltre 138.000 persone, principalmente richiedenti asilo, accolte nel sistema di accoglienza in Italia. Con la firma del protocollo UNHCR e ANCI si impegnano inoltre a promuovere l’adesione dei comuni italiani alla Carta per l’Integrazione delle persone rifugiate, sottoscritta nel 2022 da sei grandi città italiane: Bari, Milano, Napoli, Palermo, Roma e Torino, e alla quale hanno recentemente aderito Genova, Ravenna e Bologna. La Carta mira a potenziare la collaborazione fra le città e a rafforzare il loro impegno a favore dell’integrazione delle persone rifugiate, anche attraverso la realizzazione di programmi congiunti come “Spazio Comune”, attraverso il quale UNHCR e i Comuni della Carta hanno realizzato dei centri multiservizi per l’integrazione dei rifugiati.  

Più casa, meno mercato

4 Marzo 2024 -
Città del Vaticano - La sofferenza delle popolazioni in Palestina e in Israele la porta “quotidianamente nel cuore, con dolore”, per questo Papa Francesco dice “basta, per favore. Fermatevi”. Legge il discorso preparato per l’Angelus di questa domenica, la terza di Quaresima, quasi a voler sottolineare, nonostante l’indisposizione dei giorni scorsi, la necessità di accompagnare con la sua voce questo nuovo appello, invito a pregare per le migliaia di morti, di feriti, di sfollati. “Immani distruzioni”, dice Francesco, che hanno “conseguenze tremende sui piccoli e gli indifesi, che vedono compromesso il loro futuro”. Non è così che si costruisce un mondo migliore tantomeno la pace. Per questo chiede che riprendano i negoziati per un cessate il fuoco a Gaza e in tutta la regione, “gli ostaggi siano subito liberati e tornino dai loro cari” e “la popolazione civile possa avere accesso sicuro ai dovuti e urgenti aiuti umanitari”. Ma non dimentica la “martoriata Ucraina”, “dove ogni giorno muoiono tanti”.  Ricordando la Giornata internazionale per la consapevolezza sul disarmo e la non proliferazione, il Papa afferma che tante “risorse vengono sprecate per le spese militari; il disarmo, aggiunge, “è un dovere morale” e richiede “coraggio” per passare “dall’equilibrio della paura all’equilibrio della fiducia”. Angelus nella domenica in cui Giovanni, nel suo Vangelo, ci propone quel passo che sbrigativamente definiamo la cacciata dei mercanti dal tempio. Nel grande spazio del tempio di Gerusalemme c’è tanta folla, si avvicina la Pasqua, e ci sono i mercanti: venditori di animali e cambiavalute.  Nelle bancarelle si poteva acquistare un animale da sacrificare, e così ci si lavava la coscienza. Gesù, quando caccia i mercanti, non si ribella contro Dio, o contro la sua presenza in mezzo agli uomini. Dice no al mercato, a quel sistema che metteva impedimenti e ostacoli all’incontro con Dio; dice no ad una religiosità esteriore, fatta di gesti ripetuti senza una vera partecipazione: “non fate della casa del Padre mio un mercato”. Papa Francesco si sofferma sulla distinzione tra casa e mercato e dice: “nel tempio inteso come mercato, per essere a posto con Dio bastava comprare un agnello, pagarlo e consumarlo sulle braci dell’altare. Comprare, pagare, consumare, e poi ciascuno a casa sua”. Invece nel tempio inteso come casa succede il contrario: “si va per incontrare il Signore, per stare uniti a Lui, stare uniti ai fratelli, per condividere gioie e dolori. Ancora: al mercato si gioca sul prezzo, a casa non si calcola; al mercato si cercano i propri interessi, a casa si dà gratuitamente”. Gesù, dice il vescovo di Roma, “non accetta che il tempio-mercato si sostituisca al tempio-casa, non accetta che la relazione con Dio sia distante e commerciale anziché vicina e fiduciosa, non accetta che i banchi di vendita prendano il posto della mensa familiare, che i prezzi vadano al posto degli abbracci e le monete prendano il posto delle carezze”. L’invito per questo tempo di Quaresima è fare “più casa e meno mercato” bussando fiduciosi alla porta del Padre “non come mercanti avari e diffidenti”. Ancora, il Papa chiede che la nostra preghiera non sia “un prezzo da pagare” ma “il momento dell’abbandono fiducioso”. Le letture di questa domenica inoltre ci fanno riflettere, con il libro dell’Esodo, sui dieci comandamenti “che non sono un pacco di proibizioni, di ‘no’ – diceva Papa Benedetto XVI l’8 gennaio 2006 nell’omelia pronunciata, interamente senza testo scritto, nella Cappella Sistina – ma presentano in realtà una grande visione di vita”; sono “un ‘sì’ a un Dio che dà senso al vivere, sì alla famiglia, alla vita, all’amore responsabile, alla solidarietà, alla responsabilità sociale, alla giustizia, alla verità, al rispetto dell’altro e di ciò che gli è proprio”. I comandamenti, scriveva il teologo protestante Dietrich Bonhoeffer, sono la carta della libertà del cristiano: “ci liberano dai nostri piani personali e dai nostri conflitti, rendono sicuri i nostri passi, e gioioso il nostro cammino”. (Fabio Zavattaro)

Commissione Episcopale Migranti Romania: importante imparare dall’esperienza della Migrantes

4 Marzo 2024 - Bucarest - La situazione dei migranti e rifugiati in Romania e la loro cura pastorale sono stati i principali temi dell’incontro della Commissione per i migranti e i rifugiati della Conferenza episcopale romena (Cer), svoltosi tra il 28 febbraio e il 1° marzo. Ospitato nel monastero dei Padri carmelitani scalzi di Snagov, vicino a Bucarest, l’incontro ha riunito i responsabili per la pastorale dei migranti e rifugiati nelle diocesi ed eparchie della Romania. All’apertura dei lavori hanno preso parte mons. Aurel Percă, l’arcivescovo di Bucarest, e il mons. Tuomo T. Vimpari, della Nunziatura apostolica. Invitato speciale, mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes che ha condiviso l’esperienza dell'organismo pastorale della Cei. Inoltre, don Iulian Budău ha parlato dell’attività di Jrs Romania e Codruța Fernea, presidente dell’Azione cattolica Romania ed ha informato sulla tratta di persone. “È stata una bella condivisione. Si è parlato anche della pastorale dei rom, dei rifugiati ucraini, della necessità di creare una piattaforma con le organizzazioni e congregazioni che si prendono curano dei rifugiati. È stato importante poter imparare dalla ricca esperienza della Fondazione Migrantes, che ha affrontato e affronta gli stessi problemi come noi”, ha dichiarato al Sir mons. Cristian Crișan, presidente della Commissione e vescovo ausiliare dell’arcieparchia di Alba Iulia e Făgăraş. La Commissione ha deciso di incontrarsi due volte l’anno, unendo la riflessione e la condivisione con l’esperienza diretta della pastorale dei migranti.  

Piacenza: il vescovo Cevalotto con alcuni migranti sul Monte Penna

1 Marzo 2024 - Piacenza - In occasione della Visita pastorale in val Taro e val Ceno, il Vescovo di Piacenza-Bobbio, mons. Adriano Cevolotto ha fatto tappa sul monte Penna al luogo il cui l’allora vescovo mons. Giovanni Battista Scalabrini, oggi Santo, nel 1891 aveva incontrato i carbonai - “questa porzione abbandonata del mio popolo” - durante la sua terza Visita pastorale. Con mons. Cevolotto, insieme ad alcuni giovani di Bedonia, erano presenti mons. Lino Ferrari, padre Mario Toffari, direttore dell’Ufficio Migrantes della diocesi, e due rappresentati degli immigrati presenti a Piacenza chehanno portato il loro saluto ai presule. Un monumento ricorda quello storico incontro. “Spero che la passione e lo zelo pastorale e l’attenzione ai più poveri e alle necessità dei migranti del vescovo Scalabrini accompagni anche a me e la nostra comunità”, ha detto mons. Cevolotto. "I giovani presenti - ha aggiunto - esprimono l’attenzione delle nuove generazioni verso la memoria”. Mons. Cevalotto ha poi dato la benedizione indossando la Stola di Giovanni Scalabrini che per la prima volta - come ha detto il direttore Migrantes p. Matio Toffari - è "uscita dalla Casa Madre degli Scalabriniani". "Chiediamo per i Migrati - ha detto mons. Cevalotto - quell'accoglienza che ci chiede il Vangelo.  

Card. Zuppi: la vita di chi è in pericolo sia sempre difesa

1 Marzo 2024 - Roma – “La Chiesa chiede solo che vi siano dei criteri per un’accoglienza degna e che la vita di chi è in pericolo sia sempre difesa”. Lo dice oggi il card. Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana in una intervista al “Fatto Quotidiano”. Per il porporato è “indispensabile la solidarietà di tutta l’Europa. La logica della chiusura produce altre chiusure e i muri alzano altri muri. Abbiamo – ha poi aggiunto - un gran bisogno di manodopera, c’è tanto raccolto rimasto a terra e miliardi non prodotti per questa mancanza. Dobbiamo guardare un po’ più lontano e scegliere il futuro, non subirlo, uscendo finalmente da una logica emergenziale, rispettando diritti e doveri e con una politica che non politicizzi l’umanitario”. (R.I.)

Per non dimenticare la tragedia di Cutro: domani a Cosenza la presentazione di un libro

 

1 Marzo 2024 - Cosenza -  Domani, sabato 2 marzo 2024, alle ore 17.00 nei locali dello Sportello Rosa (Cittadella del Volontariato) in in Via degli Stadi a Cosenza per ricordare un anno dalla tragedia di Cutro, verrà presentato il libro “Adotta una storia. Gli studenti del Polo Brutium intervistano gli alunni immigrati del Centro Provinciale Istruzione Adulti”, pubblicato dalla casa editrice cosentina Progetto 2000. Adotta una storia nasce dopo la tragedia di Cutro, che ha suscitato diverse reazioni sui flussi di migranti, che mettono a rischio la vita e quella dei figli, spinti dal desiderio di cambiare il proprio destino e tentare di realizzare quel sogno di libertà e benessere negato nella terra di origine.

Ancora oggi molti non riescono a capire le motivazioni di questa fuga di massa e non immaginano i disagi economici, sociali e ambientali che affliggono questi popoli. Il Polo BRUTIUManitario, costituito dall’associazione “Agape”, Istituto scolastico Polo “Brutium” e il CSV di Cosenza, per creare un centro di volontariato, ha realizzato il percorso progettuale Adotta una storia, in collaborazione con il CPIA “Valeria Solesin” di Cosenza. Nel volume, curato da Pierpaolo Lopreiato sono state raccolte 17 interviste, raccolte dagli studenti cosentini, che servono per far conoscere storie di vita vissute da persone che, spesso, sono invisibili, vittime dell’indifferenza dell’egoismo, di atteggiamenti di razzismo che dobbiamo abbattere, iniziando proprio dalle giovani generazioni, per creare una società più inclusiva, nella quale prevalgano sentimenti di fratellanza e solidarietà.

La copertina del volume - Mare nostrum - è stata realizzata dalla prof.ssa Assunta Mollo e mostra un popolo di migranti, senza volto, a significare che il lasciare la propria terra per altri lidi, è un'esperienza di tutti, ieri dei nostri nonni, oggi di chi cerca un mondo diverso.

L'incontro sarà introdotto e moderato dalla giornalista Pilerio Pellegrino,: sono previsti i saluti di Flora Barone (responsabile dello Sportello Rosa) e di Costantina Bartella (presidente dell'Associazione Agape di Cosenza). Gli interventi saranno di Rosita Paradiso,  dirigente scolastica del Polo Tecnico Scientifico Brutium di Cosenza, del curatore del volume Pierpaolo Lopreiato e dell'editore Demetrio Guzzardi. Nel corso della serata la poetessa Annalina Paradiso, leggerà alcune sue poesie "Per non dimenticare la tragedia di Cutro".

Senegal: almeno 24 migranti morti dopo che la loro imbarcazione è affondata

1 Marzo 2024 - Dakar - Almeno 24 migranti sono morti dopo che la loro imbarcazione è affondata al largo della costa di Saint-Louis, nel nord del Senegal. Secondo i media locali, l’imbarcazione era diretta in Europa. Lo conferma il governatore della regione di Saint-Louis, Alioune Badara Samb, aggiungendo che circa venti persone sono invece state tratte in salvo. La marina nazionale del Senegal si sta occupando della ricerca dei sopravvissuti tra le 280 persone che sarebbero state a bordo della barca, partita da Joal, come riferito dai vigili del fuoco. Il Senegal è uno dei principali Paesi di partenza dei migranti che si imbarcano lungo la rotta Atlantica per raggiungere la Spagna e le isole Canarie. Non si fermano, intanto, le partenze e gli sbarchi anche nel Mediterraneo centrale. La scorsa notte la nave Sea-Watch 5 ha soccorso, in acque internazionali, 45 persone a bordo di un’imbarcazione sovraffollata e sprovvista di giubbotti salvagente. L’ong tedesca, in accordo con le autorità italiane, ha fatto sbarcare i migranti al porto di Catania, prima del trasferimento in un centro allestito dalla Protezione civile.

Migrantes Cosenza-Bisignano: domani la presentazione del fumetto “In fuga”

29 Febbraio 2024 - Cosenza - “In Fuga. Le persone che scappano non sono tutte uguali” è il titolo di un “romanzo grafico” rivolto ai giovani, utile ad affrontare con semplicità e immediatezza un mondo complesso come quello dei richiedenti asilo e rifugiati e che sarà presentato domani a Cosenza presso il Polo tecnico scientifico "Brutium" su iniziativa dell'Ufficio Migrantes della diocesi di Cosenza-Bisignano. All'iniziativa - dopo i saluti della dirigente scolastica Rosita Paradiso e di Pino Fabiano, Direttore dell'Ufficio Migrantes - interverrà e dialogherà con gli studenti Cristina Molfetta della Fondazione Migrantes che ha pubblicato il fumetto destinato alle scuole medie e superiori. Si tratta di un lavoro che mira a sensibilizzare gli studenti in merito alle disparità e ingiustizie di trattamento alle quali si devono assoggettare le persone che affrontano quelli che non sono mai viaggi di piacere, ma piuttosto vere e proprie fughe dal paese di origine (R.Iaria)

Vangelo Migrante: III di Quaresima (Gv 2,13-25)

29 Febbraio 2024 -
Terza domenica di Quaresima, continuano le catechesi mistagogiche per coloro che si preparavano a ricevere il battesimo nella notte di Pasqua. In questa domenica la nostra attenzione si concentra sulla “persona” di Cristo, centro di tutto il Vangelo e della nostra vita. Dio è uno solo e questa verità va difesa contro ogni forma di idolatria. “Non vi è alcun Dio all’infuori di Me”, dice il Signore nel discorso delle dieci Parole, eppure il mondo di oggi è pieno di altri idoli e dei che occupano il suo posto. Viviamo in un tempo dove filosofie o ideologie sostituiscono le religioni ufficiali e istituzionali, figli di quella “religione fai da te” che riduce la fede a un sincretismo religioso. Se parliamo con i giovani di oggi, riscontriamo la loro difficoltà a riconoscersi dentro Chiesa, percepita spesso solo come istituzione, mentre Gesù, ancora oggi, ha tutto da dire e tutto da rivelare. Cristo è il corpo della Chiesa, noi siamo (tutte) le sue membra. In questa immagine mistica della Chiesa occorre ritrovare il gusto per l’adorazione e la preghiera. Gesù vuole ridare dignità al suo corpo, alla Chiesa, scaraventando via non solo i banchi di un mercato (il nostro cuore), ma anche tutto ciò che occupa inopportunamente il sacrario delle nostre coscienze. Non un cristianesimo superficiale, fatto di regole da imparare e da imporre, ma una bella notizia da accogliere con semplicità e umiltà. Bisogna scardinare un vecchio modo di pensare e di credere, basato spesso sulle devozioni e moralismi, ma ri-costruirlo centrato sul messaggio più forte: Gesù è il Regno di Dio.  “La mia casa sarà detta casa di preghiera e non una spelonca di ladri” e di inquilini abusiviIl vero tempio di Dio è il Suo corpo donato a noi e offerto per la nostra salvezzaGesù non si mette contro i mercanti, ma contraddice l’ideologia religiosa di stampo farisaico, le false religiosità degli scribi. Gesù ci ricorda che non basta osservare le leggi ebraiche per sentirsi a posto, se poi non si è solidali con il prossimo e non lo si riconosce presente nel suo Corpo. Il suo Corpo è l’unico vero tempio che va adorato in spirito e verità. In questo scenario violento, Cristo difende la sua autorità e la missione ricevuta dal Padre. Più che preoccuparci di un tempio fatto di colonne e marmi dobbiamo prenderci cura del tempio del Suo corpo e di quello di tanti nostri fratelli. Del resto ce lo ricorda anche san Paolo: “non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi?  Infatti siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo! (1 Cor 6, 19-20). Il Corpo di Cristo, che è la Chiesa, è gloria di Dio e dell’uomo. Senza il Corpo di Cristo non esiste un vero culto e non può esserci una profonda esperienza di fede.  “Distruggete questo tempio e io in tre giorni lo farò risorgere”! In queste parole si concentra tutto il mistero e tutta la missione di Cristo. Con Gesù abbiamo una rivoluzione spirituale e una trasformazione radicale del concetto di tempio e del sacro. Gesù si scaglia contro i rigoristi della fede, quei maestri di Israele, pronti a condannare ogni violazione della legge e incapaci di resistere all’idea che l’asino morirà di sete se qualcuno non lo porterà ad abbeverarsi, anche nel giorno di sabato. Gesù non stigmatizza i poveri venditori ambulanti che devono pur sopravvivere, ma i falsi atteggiamenti ammantati di buonismo e morale. Anche noi cristiani rischiamo di metterci in mostra, di vendere le nostre qualità e recitare la nostra parte sul palcoscenico dell’umanità, mentre nel cuore coviamo odi profondi, risentimenti e doppiezza di vita. Gesù ci richiama all’ordine e con la sua frusta di cordicelle stravolge il pensiero di molti. Si passa dalla vecchia economia salvifica a quella della Nuova Alleanza che ha come unico punto di riferimento la croce e la resurrezione di Cristo. In questa prospettiva rimettiamoci in cammino e superiamo gli ostacoli, facciamo tesoro dei salvifici rimproveri di Gesù e rialziamoci perché è tempo di rimettere in ordine la nostra vita, di reindirizzare le scelte fondamentali da compiere. Gesù conosce ciò che abita dentro l’uomo, se percorre una via di menzogna e solo Lui può riportarlo sulla via della luce. Dio non aveva bisogno di olocausti e sacrifici, ma di un unico grande atto di amore: Gesù che si dona sulla Croce. In questa oblazione cruenta si aprono le porte di un nuovo tempio; attraverso questa porta si entra nella via della gioia che supera i rigorismi degli insegnamenti antichi e inaugura un kairos di salvezza. Impariamo allora dalla cacciata dei mercanti dal Tempio ad essere coerenti e sinceri con ciò che crediamo e daremo così ragione a S. Ignazio di Antiochia che cosi si esprimeva: “meglio essere cristiani senza dirlo, che dirlo e poi non esserlo”. (Andrea Fulco)  

Da oggi al Cinema: tra le novità “Dune. Parte Due”.

29 Febbraio 2024 -

Roma - Nel passaggio di testimone tra febbraio e marzo, a prenotare la vetta del botteghino è “Dune. Parte Due” (Warner Bros.) del regista canadese Denis Villeneuve, con Timothée Chalamet, Zendaya, Rebecca Ferguson, Florence Pugh e Austin Butler. Villeneuve rimette in campo tutti gli elementi che avevano entusiasmato nel primo capitolo della saga uscito nel 2021, firmando uno stiloso kolossal persino migliore del precedente. A colpire è soprattutto la sua regia, acuta e vigorosa. “Dune. Parte Due” - da oggi al cinema - è un racconto giocato tra fantastico e sfumature distopiche, con evidenti richiami ai deragliamenti del presente, disseminato anche da un simbolismo religioso.

Nuova regia poi per Marco D’Amore dopo “L’immortale” (2019) e “Napoli magica” (2022). È “Caracas” (Vision Distribution), sguardo drammatico e cupo sulla Napoli delle periferie, tra deragliamenti estremisti e criminalità; adattamento del romanzo “Napoli Ferrovia” di Ermanno Rea. Protagonisti lo stesso D’Amore, Tony Servillo e Lina Camélia Lumbroso. In sala con Obiettivo Cinema c’è il dramma esistenziale “Il vento soffia dove vuole”, opera seconda di Marco Righi. Il film racconta la provincia italiana tra inquietudini, rapporto con la natura e incertezze sul domani; oltre a esplorare la dimensione del reale, l’opera si direziona su un sentiero simbolico, dai ricorrenti rimandi religiosi. Protagonisti Jacopo Olmo Antinori, Fiorenzo Mattu e Yile Yara Vianello. Focus Oscar96 con “La Sala Professori”. Distribuito da Lucky Red, è nei cinema “La Sala Professori” di Ilker Çatak, film tedesco presentato alla Berlinale73 e in corsa agli Oscar nella categoria film internazionale. Uno sguardo in chiaroscuro sul mondo scolastico, tra corpo docente, alunni e genitori. Un affresco sociale che esplora pregiudizi, fragilità, omissioni e colpe, evidenziando alla fine un’amara sconfitta educativa. Ottima la prova della protagonista Leonie Benesch. La storia. Germania oggi, Carla Nowak è un’insegnante al primo incarico. Crede nel dialogo e nella fiducia verso i suoi piccoli allievi; quando in classe si verificano dei furti di denaro e tra i sospettati finisce un suo allievo, la docente decide di indagare. I suoi buoni propositi però attivano una serie di conseguenze inaspettate … “La Sala Professori” sorprende per lo sguardo sociale e al contempo introspettivo, che ricorda tanto la forza espressiva dei film di Susanne Bier tra cui “In un mondo migliore” (2010). L’opera di Çatak mostra come un’efficace istantanea il nostro presente, dove sembrano saltati il dialogo e la cooperazione tra docenti e genitori, lasciando i più piccoli a farne le spese. A conquistare del film è la regia di Çatak, così attenta e misurata, capace di esplorare le pieghe del reale con la tensione di un thriller psicologico, dove la ricerca della verità si fa sfaccettata e sfocata. Lo stile narrativo sembra muoversi nel solco del “pedinamento del reale”, richiamando Zavattini, come pure la scuola del cinema sociale europeo dove figurano i fratelli Dardenne. “La Sala Professori” è un film intenso e sfidante, da vedere. Consigliabile, problematico, per dibattiti. (Sergi Perugini)

Migranti: problema o risorsa? Esperti a confronti nel IX Forum sulle Migrazioni di Agrigento

29 Febbraio 2024 - Agrigento - Dal 7 al 9 marzo si svolgerà ad Agrigento, presso la Sala delle Conferenze di Casa San Filippo al Parco Archeologico nella Valle dei Templi, il IX Forum Internazionale sulle migrazioni. Attesi gli interventi di circa una quindicina di studiosi, tra i quali il presidente della Fondazione Migrantes, l’arcivescovo Gian Carlo Perego. “Si tratta di un fenomeno globale di così vasta portata, inarrestabile, imprevedibile su alcune conseguenze future, prevedibile su altre di tipo economico, che impone un umanesimo planetario e risposte strutturali da parte di tutti i governi” – afferma Assuntina Gallo Afflitto, fondatrice e presidente onoraria dell’Accademia di Studi Mediterranei che da quasi dieci anni organizza l’evento. E aggiunge: “Al nostro Paese serve una riflessione collettiva consapevole che etica e diritto si possono distinguere, ma non disgiungere”. Giovedì 7 marzo i lavori saranno introdotti dal vescovo Enrico dal Covolo, presidente dell’Accademia e già rettore della Pontificia Università Lateranense che presiederà le tre sessioni dell’intero Forum. Dopo i saluti delle autorità cittadine – annunciata la presenza del sindaco Francesco Micciché, dell’arcivescovo di Agrigento Alessandro Damiano, del prefetto Filippo Romano, del Direttore del Parco Roberto Sciarratta e della dirigente dell’ Ufficio Scolastico Maria Buffo -  la prima sessione “Diritti universali- solidarietà umana” inizierà alle 9,15. Quattro i contributi in scaletta. Don Aldo Sciabbarrasi, direttore dell’Ufficio Migrantes della diocesi di Agrigento su “La Chiesa italiana e le migrazioni: accogliere, proteggere, promuovere, integrare”; Luca Alteri, docente al Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale, Università “La Sapienza” di Roma su “I poveri li avete sempre con voi ! I migranti e la povertà come condanna”; Angela Ales Bello, presidente del Centro Italiano di Ricerche Fenomenologiche di Roma su “La fratellanza universale come frutto dell’amore reciproco fra gli esseri umani”; Stefano Pasta, docente al Dipartimento di Pedagogia interculturale – Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano su “I nuovi italiani: perché occorre riconoscere il cambiamento demografico italiano”. Venerdì 8 marzo, sempre la mattina, i lavori proseguono in seconda sessione sul tema “Cultura e religioni in difesa della dignità umana”, con gli interventi di monsignor Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio e presidente della Fondazione Migrantes sul tema “Migrare, restare: la nuova mobilità”; dello storico e saggista Marco Roncalli su “La Chiesa e Migranti alle origini di una storia”; di don Alessandro Andreini, docente di Religious Studies presso la Gonzaga University di Firenze su “«Le frontiere sono concetti superati». Una provocazione di don Lorenzo Milani per il nostro tempo”;  di don Carmelo Mezzasalma, presidente del Comitato Scientifico dell’Accademia di Studi Mediterranei su “Una letteratura di confine”. Sabato 9 marzo, nella terza ed ultima sessione su “Le sfide: comunicazione, primato della centralità dell’uomo, speranze, certezze” i partecipanti ascolteranno le relazioni del giornalista Alfonso Cacciatore su “Narrare umanamente e riflettere teologicamente la migrazione”, di Giulia Sfameni Gasparro, ordinaria emerita di Storia delle Religioni all’ Università di Messina su “Ruolo e funzione delle religioni nell’epoca delle migrazioni e della globalizzazione. Esempi dal mondo antico”; di Anna Maria Samuelli, responsabile della Commissione Didattica di Gariwo su “Testimonianza di una tragedia in atto: i rifugiati del Nagorno Karabakh nella Repubblica di Armenia”; di don Don Antonio Romano, dell’Istituto Teologico San Tommaso di Messina su “Educare alla fraternità universale oltre i muri di Stato. Prospettive pedagogico-religiose per la cittadinanza come base dei diritti”. A seguire le conclusioni del vescovo Enrico dal Covolo.

Migrantes: a luglio il corso di pastorale migratoria

29 Febbraio 2024 -

Roma - Si svolgerà dall'8 al 12 luglio prossimo il Corso di formazione “Linee di pastorale migratoria” per l’anno 2024 promosso dalla Fondazione Migrantes.

Il corso, che si svolgerà a Roma presso “Villa Aurelia” in Via Leone XIII, 459 - è obbligatorio per i Direttori regionali e diocesani Migrantes e loro Collaboratori, i Cappellani etnici che svolgono il ministero nelle Diocesi italiane, i missionari per gli italiani all’estero e gli operatori pastorali dello Spettacolo viaggiante e dei Rom, Sinti e caminanti di nuova nomina ed  è rivolto anche a chi svolge questo incarico da uno o più anni ma ancora non ha potuto partecipare.

Italiani nel mondo: il 2 marzo presentazione di un libro sulle Acli in Argentina

29 Febbraio 2024 -
Buenos Aires - sarà presentato il 2 marzo, a Buenos Aires, il libro “L’Argentina italiana e le Acli argentine” che racconta la presenza in Argentina delle Acli e più di mezzo secolo di storia di migliaia di italiani che hanno contribuito allo sviluppo del Paese con il proprio lavoro. Appuntamento alle ore 10.30 presso l’asociacion de socorros mutuos y cultural nazionale italiana di Buenos Aires. Alle 9, invece, alla chiesa degli italiani Mater Misericordia, si celebrerà la messa in ricordo di Alfonso Grassi, già presidente delle Acli in Argentina. “Questo volume è un doveroso ricordo e riconoscimento per una esperienza che ha dato tanto sia alla nostra associazione che alla comunità italiana”, dichiara Matteo Bracciali, vicepresidente della Federazione Acli internazionali e consigliere Cgie. “Quasi 60 anni di presenza competente e che vogliamo celebrare anche per riflettere sul futuro della comunità italiana in Argentina” insieme ad alcuni ospiti come Mariano Gazzola, vicesegretario Cgie, e Dario Signorini, presidente del Comites di Buenos Aires, oltre che al presidente delle Acli, Emiliano Manfredonia, e al presidente del Patronato Acli, Paolo Ricotti.
 

Migrantes interdiocesana Modena-Nonantola e Carpi: rischia di prevalere una Europa-fortezza

29 Febbraio 2024 - Modena - "Mentre l’accoglienza è stata messa in crisi, la Corte di Cassazione della Repubblica Italiana con sentenza definitiva dichiara che la Libia non è un porto sicuro e quindi i richiedenti asilo non possono essere respinti in quel paese. La sentenza è relativa a fatti avvenuti nel luglio del 2018, allorquando una nave privata (dell’ENI) l’Asso 28 prese a bordo un centinaio di naufraghi e li consegnò alla Guardia Costiera libica: i Giudici hanno sentenziato che questa pratica è contraria alle leggi che tutelano i richiedenti asilo e specialmente coloro che sono più fragili, come i minori e le donne in stato di gravidanza". Lo si legge in una nota della Migrantes Interdiocesana di Modena-Notantola e Carpi dopo l'accordo Italia-Albania. E’ in discussione proprio in questi mesi il nuovo Patto Europeo sulle migrazioni e i risultati del dibattito "fino ad ora sono piuttosto deludenti. Per trovare un accordo fra tutti i paesi, rischia di prevalere una idea di Europa-fortezza che si chiude e delega a paesi terzi il trattenimento dei migranti: l’accordo con la Turchia ai tempi della guerra siriana evidentemente ha fatto scuola. Le iniziative per contrastare questa deriva- spiega la nota - sono tantissime, molto di più di quelle che arrivano alla attenzione dei grandi mezzi di comunicazione". Le leggi, le normative, gli accordi, "non sono neutri, generano opinione, fanno mentalità. Norme che ostacolano l’accoglienza, che minimizzano e non sanzionano chi compie violenze ai danni dei più deboli, norme che ostacolano i soccorritori, generano una mentalità di indifferenza verso chi ha bisogno e di tolleranza verso i carnefici", spiegana la Migrantes interdiocesana invitando a ricordare "che tutte le volte che si sono create queste condizioni, prima o poi, la Chiesa, le comunità, i presbiteri, i laici hanno subito la persecuzione, perché il Vangelo annuncia un Gesù che si ritrova proprio in quei piccoli, in quegli ultimi che si vorrebbe nascondere spostandoli di là dall’Adriatico".  

Migrantes Calabria: oggi a Crotone la presentazione del Rapporto su “Il diritto d’asilo”

29 Febbraio 2024 - Crotone - Verrà presentato oggi,  a Crotone, l'edizione 2023 del “Il diritto d’asilo” della Fondazione Migrantes. L’iniziativa, “nel ricordo del naufragio di un anno fa che ebbe luogo sulle coste di Steccato di Cutro”, è stata promossa da Migrantes Calabria, e vedrà come relatrice Maria Cristina Molfetta, curatrice del report. Questa presentazione, come si legge nel comunicato della diocesi di Crotone-Santa Severina, “si inserisce pienamente nei lavori del percorso studi sulle migrazioni che si sta realizzando dal 23 settembre scorso in collaborazione con la Consulta diocesana delle aggregazioni laicali”. La presentazione del report “è un modo molto concreto per prendere coscienza del fenomeno migratorio. Dalla presa di coscienza dipendono le scelte”. L’incontro vedrà la presenza di mons. Angelo Raffaele Panzetta, arcivescovo di Crotone-Santa Severina, di Pino Fabiano, direttore Migrantes regionale, di suor Loredana Pisani, direttrice Migrantes Crotone-Santa Severina e di mons. Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio e delegato della Conferenza episcopale calabra per le migrazioni.  

Cutro: donato a papa Francesco un inginocchiatoio fatto con il legno del barcone naufragato

28 Febbraio 2024 - Città del Vaticano - Durante l'Udienza Generale di questa mattina, nell'Aula Paolo VI in Vaticano, è stato donato a Papa Francesco un inginocchiatoio fatto col legno del barcone naufragato il 26 febbraio di un anno fa a Cutro causando la morte di 94 persone: 35 erano minori. Appena dopo la tragedia il Pontefice aveva pregato affinchè il "Signore ci dia la forza di capire e di piangere". L'idea di realizzare l'inginocchiatoio è venuta a Giuliano Crepaldi, presidente dell'associazione San Vincenzo de' Paoli - Consiglio centrale di Roma. "Addolorato da questa tragedia — ha raccontato all'Osservatore Romano — ho pensato a come offrire un segno di solidarietà e di vicinanza". L'opera è stata realizzata da Alireza, profugo iraniano, ospite della San Vincenzo de' Paoli. Per realizzarla Alireza si è basato  su un disegno elaborato dall'ingegnere Guglielmo Zamparelli, collaboratore dell'organizzazione caritativa. "Dare forma all'inginocchiatoio — ha spiegato Alireza — è stata per me una testimonianza d'amore, un modo per ricordare chi perde la vita in queste e in altri terribili sciagure". Tutti e tre, accompagnati dal direttore dell'Osservatore Romano Andrea Monda, hanno donato al Pontefice questo primo inginocchiatoio proveniente da Cutro con una promessa, che Francesco ha pienamente accolto: quella di donare a tutte le diocesi italiane altri inginocchiatoi costruiti con i legni dei barconi carichi di migranti. All'Udienza erano presenti - in occasione della Visita ad limina dei vescovi dell'Emilia Romagna -  anche il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei e l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio mons. Giancarlo Perego, presidente della Fondazione Migrantes che hanno appreso con favore dell’impegno preso dall’Opera San Vincenzo. (Raffaele Iaria)   (Foto Vatican Media/SIR)

I “viaggi della speranza” provocano ancora vittime

28 Febbraio 2024 - Roma -  È di due morti e quattro feriti gravi il bilancio di un ennesimo “viaggio della speranza” di migranti nel Mediterraneo. Cinquantanove le persone che si trovavano a bordo di un barcone finito in difficoltà, soccorso poi dalla nave ong tedesca “Sea Eye 4” in acque Sar maltesi. Uno dei quattro feriti è stato trasportato in elicottero a La Valletta, mentre gli altri tre, di origini bengalesi, sono arrivati sull’isola siciliana di Lampedusa a bordo della nave ong. Dopo i controlli medici effettuati nel Poliambulatorio locale, i naufraghi verranno trasferiti negli ospedali di Agrigento e di Palermo, riferisce l'Osservatore Romano. Nella notte, invece, un’altra nave ong tedesca, la “Sea Watch 5”, ha soccorso in acque internazionali 45 migranti che viaggiavano su una piccola imbarcazione sovraffollata. Nesssuno tra loro aveva indosso il giubbotto salvagente. Alla nave è stato assegnato il porto di Catania, in Sicilia, dove arriverà nel pomeriggio di oggi. Un’ulteriore operazione di soccorso si è verificata al largo dell’arcipelago di Kerkennah, in Tunisia, dove un’imbarcazione in difficoltà con 63 migranti a bordo è stata tratta in salvo dalla guardia costiera tunisina. Il naufragio ha provocato almeno una vittima, il cui cadavere è stato recuperato. Nei confronti dei naufraghi sopravvissuti, sono state poi applicate le misure di espulsione e di rimpatrio verso la Libia, Paese dal quale erano partiti.

Viminale: da inizio anno sbarcate 4.461 migranti sulle nostre coste

28 Febbraio 2024 -
Roma - Sono 4.461 le persone migranti sbarcate sulle coste italiane da inizio anno secondo il dato  diffuso dal ministero degli Interni, considerati gli sbarchi rilevati entro le 8 di questa mattina. Di questi 1.083 sono di nazionalità bengalese (24%), sulla base di quanto dichiarato al momento dello sbarco; gli altri provengono da Siria (758, 17%), Tunisia (681, 15%), Egitto (508, 11%), Eritrea (248, 6%), Pakistan (244, 6%), Etiopia (187, 4%), Sudan (149, 3%), Guinea (109, 2%), Gambia (66, 2%) a cui si aggiungono 428 persone (10%) provenienti da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione.

Per una comunicazione persistente

28 Febbraio 2024 - Roma - Persistente o effimera? Più che esprimere un dubbio amletico, questi due aggettivi sono un invito alla riflessione sulla comunicazione e sull’informazione. Entrambi incidono sulla dimensione temporale di ciò che viene raccontato e, di riflesso, sull’attenzione suscitata nell’opinione pubblica. Più profondamente, su come quest’ultima viene alimentata anche dalla mediazione di chi opera nel mondo dei media e dall’interesse collettivo. Ecco, allora, la contrapposizione tra persistenza e caducità: sottolinea la necessità di non voltarsi mai dall’altra parte davanti ai drammi – tanti – dell’umanità. Il pensiero corre veloce alle guerre in corso. Proprio in questi giorni abbiamo ricordato il secondo anniversario dell’inizio del conflitto in Ucraina, cui si aggiungono quello mediorientale e tanti altri dimenticati. È qui che emerge l’impegno condiviso. È responsabilità di tutti dare un sapore nuovo all’attuale contesto comunicativo perché il bene comune non può mai essere effimero. La comunicazione e l’informazione persistenti lo sanno. (Vincenzo Corrado)

Ucraina: l’aiuto della Migrantes attraverso la Basilica di Santa Sofia

28 Febbraio 2024 - Roma - Qualche giorno fa si sono ricordati i primi due anni di guerra in Ucraina che sta vivendo oggi una grave crisi umanitaria. Attualmente il 40% della popolazione ha bisogno di assistenza umanitaria e più di 6 milioni di ucraini sono profughi fa sapere la Caritas Ucraina. Sono state molte le iniziative a favore di questa popolazione da parte di molte organizzazioni umanitarie, Ong etc. Significativo l'apporto arrivato dall'Italia attraverso la Basilica di Santa Sofia a Roma guidata da don Marco Sehmen, direttore dell'ufficio Migrantes dell'Esarcato per i cattolici ucraini in Italia e membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Migrantes. "Questi giorni - spiega il sacerdote - sono di riflessione, di preghiera per quello che è successo due anni fa. La chiesa sarà aperta di più rispetto al solito, perché è il momento di stringerci ancora di più tra di noi. Però sentiamo un grande aiuto soprattutto del Santo Padre tramite il cardinale Krajewski che proprio alcuni giorni fa ha allestito camion di alimenti che sono stati stoccati qua. Ma poi c’è la Fondazione Migrantes, il Banco farmaceutico e tante singole persone”. Dalla Basilica di santa Sofia dall'inizio della guerra sono partiti 120 camion pieni di viveri e generi di prima necessità. Oggi si continua ed altre spedizioni sono in programma nelle prossime settimane.