Migrantes interdiocesana Modena-Nonantola e Carpi: rischia di prevalere una Europa-fortezza

29 Febbraio 2024 – Modena – “Mentre l’accoglienza è stata messa in crisi, la Corte di Cassazione della Repubblica Italiana con sentenza definitiva dichiara che la Libia non è un porto sicuro e quindi i richiedenti asilo non possono essere respinti in quel paese. La sentenza è relativa a fatti avvenuti nel luglio del 2018, allorquando una nave privata (dell’ENI) l’Asso 28 prese a bordo un centinaio di naufraghi e li consegnò alla Guardia Costiera libica: i Giudici hanno sentenziato che questa pratica è contraria alle leggi che tutelano i richiedenti asilo e specialmente coloro che sono più fragili, come i minori e le donne in stato di gravidanza”. Lo si legge in una nota della Migrantes Interdiocesana di Modena-Notantola e Carpi dopo l’accordo Italia-Albania. E’ in discussione proprio in questi mesi il nuovo Patto Europeo sulle migrazioni e i risultati del dibattito “fino ad ora sono piuttosto deludenti. Per trovare un accordo fra tutti i paesi, rischia di prevalere una idea di Europa-fortezza che si chiude e delega a paesi terzi il trattenimento dei migranti: l’accordo con la Turchia ai tempi della guerra siriana evidentemente ha fatto scuola. Le iniziative per contrastare questa deriva- spiega la nota – sono tantissime, molto di più di quelle che arrivano alla attenzione dei grandi mezzi di comunicazione”. Le leggi, le normative, gli accordi, “non sono neutri, generano opinione, fanno mentalità. Norme che ostacolano l’accoglienza, che minimizzano e non sanzionano chi compie violenze ai danni dei più deboli, norme che ostacolano i soccorritori, generano una mentalità di indifferenza verso chi ha bisogno e di tolleranza verso i carnefici”, spiegana la Migrantes interdiocesana invitando a ricordare “che tutte le volte che si sono create queste condizioni, prima o poi, la Chiesa, le comunità, i presbiteri, i laici hanno subito la persecuzione, perché il Vangelo annuncia un Gesù che si ritrova proprio in quei piccoli, in quegli ultimi che si vorrebbe nascondere spostandoli di là dall’Adriatico”.