Da oggi al Cinema: tra le novità “Dune. Parte Due”.

29 Febbraio 2024 –

Roma – Nel passaggio di testimone tra febbraio e marzo, a prenotare la vetta del botteghino è “Dune. Parte Due” (Warner Bros.) del regista canadese Denis Villeneuve, con Timothée Chalamet, Zendaya, Rebecca Ferguson, Florence Pugh e Austin Butler. Villeneuve rimette in campo tutti gli elementi che avevano entusiasmato nel primo capitolo della saga uscito nel 2021, firmando uno stiloso kolossal persino migliore del precedente. A colpire è soprattutto la sua regia, acuta e vigorosa. “Dune. Parte Due” – da oggi al cinema – è un racconto giocato tra fantastico e sfumature distopiche, con evidenti richiami ai deragliamenti del presente, disseminato anche da un simbolismo religioso.

Nuova regia poi per Marco D’Amore dopo “L’immortale” (2019) e “Napoli magica” (2022). È “Caracas” (Vision Distribution), sguardo drammatico e cupo sulla Napoli delle periferie, tra deragliamenti estremisti e criminalità; adattamento del romanzo “Napoli Ferrovia” di Ermanno Rea. Protagonisti lo stesso D’Amore, Tony Servillo e Lina Camélia Lumbroso.

In sala con Obiettivo Cinema c’è il dramma esistenziale “Il vento soffia dove vuole”, opera seconda di Marco Righi. Il film racconta la provincia italiana tra inquietudini, rapporto con la natura e incertezze sul domani; oltre a esplorare la dimensione del reale, l’opera si direziona su un sentiero simbolico, dai ricorrenti rimandi religiosi. Protagonisti Jacopo Olmo Antinori, Fiorenzo Mattu e Yile Yara Vianello.

Focus Oscar96 con “La Sala Professori”. Distribuito da Lucky Red, è nei cinema “La Sala Professori” di Ilker Çatak, film tedesco presentato alla Berlinale73 e in corsa agli Oscar nella categoria film internazionale. Uno sguardo in chiaroscuro sul mondo scolastico, tra corpo docente, alunni e genitori. Un affresco sociale che esplora pregiudizi, fragilità, omissioni e colpe, evidenziando alla fine un’amara sconfitta educativa. Ottima la prova della protagonista Leonie Benesch.

La storia. Germania oggi, Carla Nowak è un’insegnante al primo incarico. Crede nel dialogo e nella fiducia verso i suoi piccoli allievi; quando in classe si verificano dei furti di denaro e tra i sospettati finisce un suo allievo, la docente decide di indagare. I suoi buoni propositi però attivano una serie di conseguenze inaspettate …

“La Sala Professori” sorprende per lo sguardo sociale e al contempo introspettivo, che ricorda tanto la forza espressiva dei film di Susanne Bier tra cui “In un mondo migliore” (2010). L’opera di Çatak mostra come un’efficace istantanea il nostro presente, dove sembrano saltati il dialogo e la cooperazione tra docenti e genitori, lasciando i più piccoli a farne le spese. A conquistare del film è la regia di Çatak, così attenta e misurata, capace di esplorare le pieghe del reale con la tensione di un thriller psicologico, dove la ricerca della verità si fa sfaccettata e sfocata. Lo stile narrativo sembra muoversi nel solco del “pedinamento del reale”, richiamando Zavattini, come pure la scuola del cinema sociale europeo dove figurano i fratelli Dardenne. “La Sala Professori” è un film intenso e sfidante, da vedere. Consigliabile, problematico, per dibattiti. (Sergi Perugini)