Primo Piano
Commissione Ue: “ridurre al massimo il tempo di permanenza delle persone a bordo delle imbarcazioni”
Commissione Ue: “obbligo legale e morale di salvare le vite in mare”
Bruxelles - “Ancora una volta vorrei sottolineare che c’è un obbligo legale e morale di salvare le vite in mare. C’è un obbligo legale stabilito dalle norme internazionali per gli Stati membri di farlo, indipendentemente dalle condizioni che le hanno portate ad essere in pericolo in mare”. Lo ha detto una portavoce della Commissione europea, durante il punto stampa quotidiano a Bruxelles, rispondendo alle domande dei giornalisti sulle dichiarazioni fatte nelle ultime ore dal Governo italiano sulle procedure per permettere gli sbarchi di migranti in modo selettivo. “Stiamo seguendo la situazione molto da vicino, attualmente ci sono quattro navi con 573 persone a bordo che hanno chiesto un luogo di sbarco sicuro e stanno aspettando le istruzioni dalle autorità nazionali. Tre navi sono già nelle acque italiane e accogliamo con favore il fatto che ieri sera, verso le 22, 500 migranti sono stati già sbarcati e che l’Italia abbia permesso lo sbarco di queste persone vulnerabili. Sul territorio c’è anche l’agenzia europea per la difesa delle frontiere Frontex per dare sostegno. La Commissione non è responsabile per il coordinamento di queste operazioni in mare e neanche nell’identificare il luogo per lo sbarco”, ha aggiunto.
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Papa Francesco: ogni vita va salvata
Acqua che rinnova
I cardinali Zuppi e Lojudice in visita a Mustafà, il piccolo siriano nato senza arti
Bologna -"Vedere Mustafà, vederlo così contento dopo averlo visto prima a Siena e poi qui a Budrio ci fa dire che la Chiesa è una cosa straordinaria. Gemellaggi come quello tra le diocesi di Siena e Bologna servono ad aiutare chi non ha fratelli a cui potersi appoggiare": così il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana che ieri, insieme al cardinale Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena, Colle di Val d'Elsa e Montalcino, ha fatto visita a Budrio (Bologna), al piccolo Mustafà, il bambino siriano nato senza arti a causa del gas nervino e la cui storia aveva commosso il mondo. Dopo essere stato accolto a Siena, adesso il piccolo con la sua famiglia è in un'abitazione a Budrio dove è in attesa di essere sottoposto a un intervento chirurgico. "Speriamo che potrà migliorare con le protesi - ha detto il cardinale Zuppi - e mi auguro che possano crescere gemellaggi in grado di dare vita a questi piccoli miracoli". "Credo sempre nell'amicizia, negli incontri tra persone, nelle esperienze che le persone hanno vissuto - ha aggiunto il cardinale Lojudice -. Quando c'è questo è tutto un po' più facile: aiutare le persone, darsi da fare sostenersi, darsi dei consigli. È un modo anche questo per essere insieme, per camminare insieme con il cammino sinodale. Noi continueremo a percorrere queste strade"
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Card. Zuppi: lettera a chi manifesta per la pace
Mons. Perego: non si può non soccorrere in mare chi è in difficoltà
La Fondazione Migrantes, organismo della Cei, ha firmato con altre associazioni un documento in cui si ricorda la situazione di non tutela dei richiedenti asilo nei campi e si condannano i respingimenti – di oltre 100.000 in questi ultimi anni – e le violenze invitando il Governo italiano e l’Europa a fermare il Memorandum Italia-Libia che vede anche l’interpellanza al Parlamento europeo di diversi parlamentari di vari gruppi politici. In questa situazione non si può perdere di vista la realtà: 1.800 morti nel Mediterraneo nel 2021, continui respingimenti, violenze e morti, diritti negati. (mons. Gian Carlo Perego - Presidente della Fondazione Migrantes)
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Vangelo Migrante: XXXII Domenica del Tempo Ordinario | Vangelo (Lc 20,27-38)
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Mar Egeo: sale a 21 morti il bilancio dei due naufragi
Roma - È di 21 morti il bilancio provvisorio dei due naufragi avvenuti in Grecia nelle ultime 48 ore. Lo annuncia la Guardia costiera greca, impegnata nelle ricerche di salvataggio dei migranti naufragati a largo delle isole di Evia e di Samos. Venti corpi sono stati rinvenuti ieri dalle motovedette della Guardia costiera greca al largo di Evia, dove martedì all’alba una barca a vela si è ribaltata a causa del maltempo. In base al racconto di dodici uomini sopravvissuti al naufragio, soccorsi dalle autorità greche, a bordo dell’imbarcazione viaggiavano circa 68 persone. Il bilancio provvisorio di un altro naufragio, avvenuto lunedì pomeriggio a largo dell’isola di Samos, è invece di un morto e sette dispersi. Continuano intanto le ricerche degli altri migranti dispersi dopo i due naufragi. Secondo i dati dell’Organizzazione Internazionale per le migrazioni, dall’inizio del 2022 ad oggi risultano morte o disperse nel Mediterraneo orientale 299 persone. Sono invece 1.765 le persone disperse o morte lungo la rotta del Mediterraneo centrale.
Navi ferme con migranti a bordo
Milano - Si consuma sul mare il primo scontro Italia-Germania. Al centro della querelle la nave Ong Humanity 1 con 179 persone a bordo e battente bandiera tedesca. Si tratta di una delle tre navi Ong “fermate” otto giorni fa dalla direttiva del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. «Abbiamo chiesto al governo italiano di prestare velocemente soccorso» : così il governo tedesco ha risposto alle autorità di Roma che si rifiutano di far sbarcare i migranti naufraghi soccorsi da “Humanity 1” perché si considera la nave sotto la competenza della Germania. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi nei giorni scorsi ha accusato le Ong di «violare lo spirito delle norme» sul salvataggio in mare e lo sbarco a terra dei profughi, chiamando i governi che hanno concesso la bandiera alle navi di provvedere al recupero dei migranti. Le organizzazioni umanitarie hanno chiesto un porto di sbarco ai due Paesi “sicuri” più vicini: Italia e Malta. Ancora una volta, nessuna risposta. Con una nota divulgata da “ Il Cavallo e la Torre”, la trasmissione di Rai3 condotta da Marco Damilano, l’ambasciata tedesca a Roma è stata categorica, rivelando di avere reagito immediatamente alle richieste di Roma. «Il governo federale si legge - ha risposto per iscritto alla nota verbale del governo italiano esponendo la propria interpretazione del diritto». Per la Germania, che ribadisce una posizione già espressa in passato e convalidata anche dagli interventi della Corte europea per i diritti dell’uomo e da ripetuti pronunciamenti delle Nazioni Unite, «le organizzazioni civili impegnate nel salvataggio di migranti forniscono un importante contributo al salvataggio di vite umane nel Mediterraneo. Salvare persone in pericolo di vita è la cosa più importante ». Berlino si è messa direttamente in contatto con l’equipaggio e «secondo le informazioni fornite da Sos Humanity sulla nave “Humanity 1”, battente bandiera tedesca, attualmente ci sono 104 minori non accompagnati, molti di loro hanno bisogno di cure mediche. Abbiamo chiesto al governo italiano di prestare velocemente soccorso». In serata la replica di Roma: la Farnesina fa sapere di aver chiesto per iscritto all’Ambasciata di Berlino, d’intesa col Ministero dell’Interno, un quadro della situazione sulla nave in vista di eventuali decisioni: in particolare il governo italiano chiede di avere informazioni dettagliate sulle persone a bordo, le zone marine in cui la nave ha operato, la presenza di soggetti vulnerabili ed eventuali richieste di protezione internazionale, assicurando l’assistenza che si dovesse rendere necessaria.
«Qui dobbiamo ricordare che cos’è il diritto del mare, tante volte invocato a sproposito - sono le parole della premier Meloni diffuse ieri con le anticipazioni del nuovo libro di Bruno Vespa -. Se tu incontri per caso in mare una barca in difficoltà, sei tenuto a salvare chi è a bordo. Ma se fai la spola tra le coste africane e l’Italia per traghettare migranti, violi apertamente il diritto del mare e la legislazione internazionale. Se poi una nave Ong batte bandiera, poniamo, tedesca, i casi sono due: o la Germania la riconosce e se ne fa carico o quella diventa una nave pirata». Per la premier «occorre il ripristino dell’operazione Sophia nata nel 2015, che nella terza fase, mai attuata, prevedeva di estirpare alla radice il sistema organizzativo del contrabbando di esseri umani, cioè quello che noi abbiamo sempre definito “blocco navale”».
Intanto continuano a tenersi alla larga dalle acque italiane tre navi umanitarie: la Humanity 1 sotto bandiera tedesca, Ocean Viking e Geo Barents (entrambe norvegesi), a bordo complessivamente 985 migranti soccorsi in mare. «Ci sono tanti bambini e c’è chi ha bisogno di cure immediate», premono le Ong. Tra nuovi soccorsi e arrivi sull’isola di Lampedusa (anche un neonato con problemi respiratori e quattro donne ustionate) c’è l’ennesimo allarme che arriva dal mare: secondo Alarm Phone un’imbarcazione con circa 300 persone a bordo è da oltre quattro giorni in mare e si trova in zona Sar italiana. A bordo, tra gli altri, persone disidratate e bambini. « Nel corso del nostro ultimo contatto – scrive la Ong abbiamo visto che sono in Sar italiana. Abbiamo condiviso con le autorità le nostre informazioni ». (Daniela Fassini - Avvenire)