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Tratta delle Persone: Gulia nuovo presidente di “Slaves No More”

8 Settembre 2021 - Roma - L'Assemblea generale dell'Associazione “Slaves No More”, che si occupa della tratta di persone, ha eletto nuovo presidente Pino Gulia, già vicepresidente. L'Assemblea ha anche eletto il nuovo Direttivo di cui fanno parte, come vicepresidente, Suor Monica Chikwe (dell’Ordine delle Suore Ospedaliere della Misericordia), e come membri: Oria Gargano (presidente della Cooperativa Sociale Be Free), Alessandro Baldo (project manager), Francesco Carchedi (sociologo, docente universitario). Suor Eugenia Bonetti, fondatrice della stessa Associazione, è stata ringraziata calorosamente dall’Assemblea generale per l’opera da lei realizzata negli oltre otto anni di presidente dell’Associazione. Su richiesta unanime, Suor Eugenia entra a far parte, di diritto, del Direttivo. Pino Gulia, ha lavorato dall’inizio degli anni ottanta in Caritas diocesana di Roma (all'epoca guidata da Mons. Luigi Di Liegro). Nel 1988 è stato chiamato in Caritas italiana con l'incarico di seguire il fenomeno migratorio in Italia e in Europa. È in questo contesto che, dal 1995, ha cominciato ad affrontare la problematica della tratta. Nominato responsabile del Coordinamento ecclesiale contro la tratta, ha partecipato all'evolversi della lotta al fenomeno, della nascita di numerose strutture di accoglienza per le vittime, della nascita dell'art. 18 nel Testo Unico Immigrazione dedicato appunto alla lotta e alla prevenzione della tratta e alla salvaguardia delle vittime. Nel 2002 è stato chiamato dal presidente nazionale delle Acli per avviare e coordinare il Servizio Immigrati all'interno della sede nazionale del Patronato Acli e promuovere gli Sportelli immigrati nelle Sedi provinciali. Dal 2004 è consulente della Missione Permanente della Santa Sede per gli Organismi Internazionali a Vienna, per il trafficking in persons. L'Associazione Slaves no more dal 2012, anno di nascita, ha come finalità primaria i programmi di rimpatrio volontario assistito di donne, di origine straniera, che sono riuscite a fuggire dalle maglie della criminalità che le sfrutta a livello sessuale e lavorativo. Il programma è svolto con la cooperazione del Coordinamento nazionale delle Suore Nigeriane (Committee for the Support of the Dignity of Women - COSUDOW) in Lagos, Benin City, Ijebu Ode, Delta State e prevede accoglienza alloggiativa delle donne rimpatriate e dei loro figli, un periodo di formazione, l’inserimento lavorativo per loro e scolastico per i figli. Il programma ha una durata di due anni e contempla anche azioni di prevenzione che si svolgono in varie scuole soprattutto nelle zone in cui la criminalità cerca le proprie vittime. L'Associazione promuove inoltre programmi di formazione e aggiornamento sulla problematica del traffico e dello sfruttamento, per quanti svolgono attività di accoglienza e consulenza. Inoltre effettua, anche in cooperazione con altre associazioni, momenti di sensibilizzazione, pure nelle Scuole, in Italia e sostiene quelli realizzati in altri Paesi, tra cui la Nigeria. Slaves No More partecipa al dibattito politico e sociale sul traffico e sfruttamento di persone. A Pino Gulia gli auguri per un proficuo servizio.

Giornata contro la Tratta: don Buonaiuto, “dalla prostituzione al lavoro nero, le schiavitù al tempo del covid”

28 Luglio 2021 - Milano -  «È impossibile ignorare lo sguardo sofferente di coloro che sanno di non potersi liberare da soli dalle catene che li tengono imprigionati con la paura e il ricatto». Don Aldo Buonaiuto, sacerdote di frontiera della Comunità Papa Giovanni XXIII, in un editoriale che Famiglia Cristiana pubblica nel numero da domani in edicola scuote le coscienze alla vigilia della Giornata mondiale contro le nuove schiavitù, che si celebra il 30 luglio. «Neanche questa lunga pandemia ha fermato i mercanti di esseri umani», scrive don Buonaiuto. «Tra le creature più indifese le giovanissime rapite, ingannate e sfruttate fino a ridurle a bancomat umani delle peggiori organizzazioni criminali tra loro in competizione per dividersi il turpe mercato del mercimonio coatto». Il business illegale della prostituzione «si è inabissato durante la crisi Covid senza mai esaurire il proprio potenziale di sofferenze e tragedie rimosse», osserva il prete antitratta. «Sotto l’emergenza dilagante del “virus killer” ha continuato in maniera carsica a scorrere il fiume velenoso della prostituzione tiranneggiata dalle multinazionali della violenza. I clan hanno agito indisturbati cambiando le forme di un giro di affari che ha semplicemente differenziato le occasioni di arricchimento. Così è esploso il fenomeno della vendita online di incontri a pagamento dietro ai quali si nasconde il volto malefico della tratta. Confinate in appartamenti le vittime sono costrette a ritmi di sfruttamento massacranti. Trasformando esistenze umane in catene di montaggio con la minaccia di sanguinose ritorsioni in caso di diminuzione delle entrate. Non potrò mai abituarmi ad ascoltare racconti come quello di Ana che di giorno era obbligata a ricevere i cosiddetti clienti reclutati sul web. E poi la notte doveva prostituirsi in strada per raggiungere la quota fissata quotidianamente dai propri aguzzini». Purtroppo i fronti della tratta sono molteplici, conclude don Buonaiuto nella sua allarmata riflessione: «Non sono solo i marciapiedi a essere teatro di indecenti schiavitù, bensì anche i cantieri abusivi nei quali si è raggiunto il livello record di morti bianche, il caporalato nei campi, i settori legati al turismo sessuale e all’accattonaggio, le occupazioni in nero come badanti o babysitter. Con addentellati persino nel traffico internazionale di organi».

Trento: sensibilizzazione contro la tratta delle persone

28 Luglio 2021 - Trento - Il Progetto Alba, attraverso la cooperativa Punto d’Approdo e il Centro Italiano Femminile sezione di Trento, organizza per domani, giovedì 29 Luglio, dalle 18 in via Bernardo Clesio 5 a Trento “Diamo un taglio al silenzio”, durante il quale verranno letti alcuni passi di “Non è posto per avere sogni”, una serie di racconti nati dall’incontro tra l’associazione LULE e INC (Itinerari Narrativi Contemporanei) – Lombardia. L’obiettivo della serata di sensibilizzazione è accendere i riflettori su un tema che solo apparentemente non riguarda tutti: accendere una speranza affinché i tanti sogni di donne, uomini e minori non restino per sempre ingabbiati nelle maglie delle reti di sfruttamento. Venerdì 30 luglio ricorre anche l’anniversario dell’istituzione della Giornata internazionale contro la tratta degli esseri umani. In Italia da oltre vent’anni è presente una rete nazionale anti tratta, finanziata dal Dipartimento delle Pari Opportunità, attualmente composta da ventuno progetti territoriali (per il Trentino-Alto Adige partecipa il Progetto Alba): ogni anno viene fornita assistenza, accoglienza, protezione e inclusione sociale a circa mille vittime, valutando oltre cinquemila casi di sospetto grave sfruttamento e contattando sulle strade, nei luoghi di lavoro e nei luoghi di dimora informale circa trentamila persone tra le popolazioni a rischio.

Viminale: un focus sulla tratta

7 Aprile 2021 - Roma - La direzione centrale della Polizia Criminale del dipartimento della Pubblica Sicurezza ha realizzato un focus sul fenomeno della tratta degli esseri umani sul territorio nazionale, evidenziando come l’emergenza pandemica ancora in corso, abbia «condizionato l’andamento di condotte delittuose senza confini, caratterizzate dal coinvolgimento di strutture criminali sempre più organizzate e interconnesse». Nel documento di analisi - elaborato dal Servizio Analisi Criminale della direzione guidata dal prefetto Vittorio Rizzi, sulla base dei contributi forniti periodicamente dalle Forze di polizia e dei dati statistici estrapolati dalla Banca Dati Interforze - emerge il dato significativo del «calo del 21,4% rispetto al 2019 delle segnalazioni di persone denunciate e arrestate per delitti legati al fenomeno della tratta degli esseri umani». Sono 254 i reati complessivi riferibili al fenomeno della tratta di esseri umani nel 2020 che, come precisato nel report del Servizio, comprende lo smuggling, ovvero l’introduzione illegale di migranti nel territorio di uno Stato e il trafficking, ossia lo sfruttamento sessuale o economico in condizioni analoghe alla schiavitù. Continuano a prevalere le segnalazioni per la riduzione o mantenimento in schiavitù o servitù (117, in diminuzione del 5,6% rispetto all'anno precedente) e per la tratta di persone (88, in calo del 34,8%) rispetto a quelle di acquisto e alienazione di schiavi (49, con una flessione del 23,4%). Registrato analogo decremento anche del dato delle vittime che, nell’anno 2020 in Italia, sono in totale 34, con una diminuzione del 60% rispetto a quelle rilevate nel precedente anno. A prevalere sono quelle di nazionalità italiana e nigeriana. L’analisi del Servizio si sofferma anche sulle principali etnie coinvolte nella tratta di esseri umani, evidenziando tra le nazionalità più attive nel trafficking, i nigeriani, seguiti dai romeni, dagli italiani e dagli albanesi e che, in linea generale, le vittime di tratta sono della stessa nazionalità dei propri aguzzini con i quali condividono i legami etnico culturali. Stando a quanto si legge nel documento, ai responsabili di nazionalità nigeriana sono imputabili 144 segnalazioni (in diminuzione rispetto alle 214 dell'anno 2019), cui seguono le 37 dei rumeni (a fronte di 33 dell'anno precedente) e le 32 degli italiani (rispetto alle 39 del 2019), interessati questi ultimi più a reati legati a riduzione o mantenimento in schiavitù/servitù al pari anche degli albanesi. Il focus prende anche in esame, a livello nazionale, alcune fattispecie delittuose che rappresentano possibili indicatori dell’esistenza di situazioni riconducibili alla tratta di esseri umani. In questa direzione, a fronte di una generale diminuzione della delittuosità, preoccupano l’aumento dei reati di soggiorno illegale nel territorio italiano (+32,6% rispetto al 2019), con 32.601 casi rispetto alle 24.589 segnalazioni del 2019 e l'aumento dei reati relativi alla detenzione di materiale pornografico e pornografia virtuale (+50,3% nel complesso, con 639 in confronto alle 425 del 2019) che, secondo gli esperti del Servizio, è una diretta conseguenza dei diversi lockdown. Il documento si conclude con una panoramica delle principali attività di contrasto svolte dalle Forze di polizia in Italia che tengono conto dei cambiamenti creati dalla pandemia nel contesto sociale, specialmente nei confronti dei soggetti più fragili.  

Modena: domani Via Crucis in ricordo delle vittime di tratta con mons. Castellucci

1 Aprile 2021 - Modena - «Sulle vie della libertà» con le vittime di tratta. Questo il tema della Via Crucis promossa, per Venerdì Santo alle ore 17, dalla Comunità Papa Giovanni XXIII, dagli Uffici Migrantes di Modena-Nonantola e Carpi, dall’Ufficio Migrantes di Reggio Emilia, dall’Associazione Rabbunì Reggio Emilia, dall’Missio di Modena-Nonantola, con l’adesione di diversi Uffici della stessa diocesi. A presiedere la Via Crucis l’arcivescovo di Modena-Nonantola e Carpi, mons.  Erio Castellucci. La celebrazione si svolgerà nella chiesa di Cittanova e sarà trasmessa in diretta sul canale Youtube “Missio Modena”.  

 

Rivista “Insieme”: domani la presentazione di “Io sono Joy” per parlare del dramma della tratta

17 Marzo 2021 - Nocera - Domani incontro on line con la scrittrice Mariapia Bonanate per la presentazione del suo ultimo libro “Io sono Joy”, edito da San Paolo. L'iniziatica è del periodico della diocesi di Nocera Inferiore-Sarno "Insieme"e sarà trasmesso on line sui profili social della diocesi che, in una nota, ricorda che il libro racconta la storia di Joy che a 23 anni è convinta da un’amica a lasciare Benin City (Nigeria) e partire per l’Italia con la promessa di un lavoro con il quale poter mandare denaro alla sua famiglia e proseguire gli studi. Poche ore di viaggio le furono sufficienti per rendersi conto dell’inganno. Salvata miracolosamente dal naufragio, al suo arrivo in Italia scoprì che il lavoro promesso era la strada. Con l'autrice interverranno Mario Morcone, assessore alla Sicurezza, Legalità e Immigrazione della Regione Campania; Maria Rita Cerimele del Movimento dei Focolari; Antonio Casale, direttore del Centro immigrati Fernandes e  suor Rita Giaretta. La presentazione on line sarà moderata dal direttore di “Insieme”, Salvatore D’Angelo. Durante la diretta sarà trasmessa la video testimonianza di Joy. L’attrice Claudia Conte leggerà alcuni brani del libro.

Scalabriniane nella Giornata internazionale della donna: Covid non faccia chiudere gli occhi sulle violenze e sugli abusi

8 Marzo 2021 - Roma - «Il Covid non può far chiudere gli occhi davanti a una crisi economica e sociale senza precedenti e a un traffico di esseri umani che continua a contraddistinguere i Paesi più poveri del mondo. Più di una donna migrante su due è vittima di abusi psicologici e fisici, quasi quattro su dieci sono state colpite da torture. Sono questi numeri che devono far capire come l’aiuto alle donne che si trovano in situazioni che le rendono vulnerabili, in Italia, come nel resto del mondo, sia una delle priorità da seguire. Anche durante questo periodo di pandemia». A dirlo è suor Neusa de Fatima Mariano, superiora generale delle Suore missionarie Scalabriniane in occasione della Giornata internazionale della donna che si celebra oggi, 8 marzo. “Questi numeri testimoniano che nell’agenda dei decisori politici non può esserci solo la gestione dell’emergenza coronavirus, pur se prioritaria e importante – ha aggiunto – Le donne hanno un ruolo fondamentale nella famiglia, nello sviluppo dei figli, della voglia di riscatto e crescita che deve contraddistinguere questo momento storico. Grazie alle intenzioni del Santo Padre abbiamo creato case di accoglienza ‘a tempo’, come quelle aperte a Roma del progetto ‘Chaire Gynai’, dove diamo modo a persone in condizioni di fragilità e semi-autonome di potersi integrare e vivere una nuova vita tutta a colori. Se da una parte la rete sociale vuole accogliere, integrare, proteggere e promuovere, dall’altra è opportuno che gli Stati di tutto il mondo decidano una linea chiara nella lotta contro la tratta, il traffico e la violenza contro le donne. Proteggerle vuol dire proteggere la vita, sempre, perché un mondo senza le donne sarebbe sterile, perché loro sanno guardare ogni cosa con occhi materni che vedono oltre e sono capaci di fare nascere la solidarietà e la fraternità universale dal di dentro dello stesso dramma dell’emigrazione, in vista di cieli nuovi e una terra nuova! Grazie a tutte le donne che si dedicano per difendere la vita e la dignità della condizione femminile, rese vulnerabili dallo sfruttamento e dall'ingiustizia».  

Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano: corso di formazione su Santa Bakita

3 Marzo 2021 -

Cerignola - Sulla scia della Giornata Mondiale contro la tratta, nel rispetto delle norme per il contenimento della pandemia da Covid-19, la Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, attraverso la Caritas diocesana, l’Ufficio Migrantes e l’Associazione di Volontariato “San Giuseppe” Onlus,  ha organizzato un incontro di formazione che si terrà il 5 marzo 2021, alle ore 17, nella chiesa parrocchiale di San Domenico in Cerignola: interverrà suor Filomena Rispoli delle Figlie della Carità Canossiane della comunità di Foggia per diffondere e approfondire la figura di santa Giuseppina Bakhita. In occasione della VII Giornata mondiale contro la tratta di esseri umani, che si è celebrata lo scorso 8 febbraio, il vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano, mons. Luigi Renna, nell’omelia della celebrazione eucaristica, ha evidenziato il dramma di tante persone vulnerabili e invisibili, come i rifugiati e gli sfollati, sottolineando i soprusi e lo sfruttamento sofferto dai migranti. 

 

Migrantes Calabria: domani il terzo appuntamento del ciclo “Economia senza tratta di persone”.

22 Febbraio 2021 - Cosenza - “Economia senza tratta di persone”. È il tema scelto dalla Migrantes Calabria, diretta da Pino Fabiano, per un ciclo d’incontri online. Domani il terzo appuntamento di questo percorso di riflessione e approfondimento a più voci. Questo percorso segue i tre appuntamenti “Conoscere per comprendere” sul tema delle migrazioni che si è svolto nelle settimane scorse. «Abbiamo voluto avviare un focus sull'immigrazione che viene quasi sempre letta come un'invasione, ma quando si va al di là di apparenze e luoghi comuni, si scopre che molti finiscono in strada, vittime di sfruttamento e soprusi di ogni genere. Che tra l'altro la pandemia ha moltiplicato e peggiorato», spiega Fabiano aggiungendo che l’appuntamento di domani si parlerà di “Tratta e minori”. L'incontro può essere seguito sul profilo Facebook della Migrantes di Cosenza-Bisignano.  

Parlamento Europeo: donne e minori non accompagnati sono i soggetti che più rischiano di diventare vittime della tratta

10 Febbraio 2021 -

Roma - Il Parlamento europeo ha valutato l'efficacia della direttiva del 2011 contro la tratta di esseri umani, chiedendo misure più severe contro il traffico delle persone, in particolare sul caso di donne, bambini e migranti. L'organismo europeo ha osservato che donne e minori non accompagnati, sono i soggetti che più rischiano di diventare vittime della tratta e per questo gli eurodeputati hanno invitato la Commissione a modificare la direttiva. Particolare attenzione è stata rivolta all'uso dei social media che oggi, sempre più spesso, vengono usati per attrarre i minori e la situazione è severamente peggiorata dall'inizio della pandemia. (Dire)

Migrantes Calabria: un ciclo di incontri su “Economia senza tratta di persone”

10 Febbraio 2021 - Cosenza - “Economia senza tratta di persone”. E' il tema scelto dalla Migrantes Calabria, diretta da Pino Fabiano, per un ciclo d'incontri online. Dopo i tre appuntamenti “Conoscere per comprendere” sul tema delle migrazioni, è iniziato ieri un nuovo percorso di riflessione e approfondimento a più voci, proprio in occasione della Giornata mondiale di preghiera contro la tratta. “Tratta e sfruttamento sessuale”, il tema del primo momento formativo trasmesso su Zoom, durante il quale è intervenuto il vescovo delegato Migrantes della Conferenza Episcopale Calabra, mons. Giuseppe Schillaci, vescovo di Lamezia Terme. Il presule Schillaci ha posto l’attenzione proprio sull’attualità e sulla gravità del tema della tratta, spesso nascosto e rispetto al quale non possiamo chiudere gli occhi, nell’ottica della fratellanza universale richiamata dall’ultima enciclica di Papa Francesco “Fratelli tutti”. L’incontro è stato introdotto da Maria Elena Godino, della Comunità Progetto Sud fondata a Lamezia da don Giacomo Panizza. Tra gli interventi suor Caterina Dolci, dell’USMI Calabria, e suor Claudia Biondi della Caritas Ambrosiana. Proposte alcune testimonianze dirette. Prossimi incontri il 16 febbraio e il 23 febbraio, dalle ore 17:30 alle ore 19:30.  

Migrantes Gaeta: contro il traffico di esseri umani la giornata di ieri

9 Febbraio 2021 - Gaeta - Si è celebrata ieri la memoria liturgica di santa Giuseppina Bakhita, la suora originaria del Sudan che da bambina fece la drammatica esperienza di essere venduta come schiava. Un’occasione che, da alcuni anni, vede la celebrazione della Giornata mondiale di preghiera e riflessione sulla tragedia del traffico di esseri umani che, purtroppo, rappresenta ancora un grande affare economico. Il tema di quest’anno è “Economia senza tratta di persone”. Insieme a quello delle armi e della droga, questo commercio di persone costituisce una delle attività più redditizie per la criminalità organizzata. Alcuni dati dell’Onu evidenziano come i profitti annuali derivanti dalla tratta nel mondo si aggirino intorno ai 150 miliardi di dollari: i due terzi di questa somma proviene dallo sfruttamento sessuale. Sono 21.800 dollari medi i profitti annuali per vittima di tratta per sfruttamento sessuale, 4.800 nei settori edilizio, manifatturiero e minerario, 2.500 in agricoltura, 2.300 nel lavoro domestico. Sebbene il fenomeno venga solitamente identificato con gli interessi che ruotano intorno al mercato della prostituzione (quasi il 60%), esso include anche le adozioni illegali, la vendita di organi, l’accattonaggio, oltre ai lavori umilianti o illegali nelle fabbriche, nelle aziende agricole, nelle strutture turistiche, a bordo di imbarcazioni, o nelle case private (34%), finendo col coinvolgere almeno 40 milioni di nuovi «vulnerabili». Tra questi, il 72% sono donne mentre il 23% sono minori. Il principale motore della tratta di persone è il neoliberalismo e quella che spesso si è rivelata come una falsa illusione, che la ricchezza possa scivolare verso le fasce meno abbienti della popolazione. Anche noi, indirettamente e senza accorgercene, contribuiamo a questo mercato. Le offerte speciali nella grande distribuzione, soprattutto nell’ambito di frutta e verdura, possono essere il risultato di sfruttamento di persone obbligate a lavorare fino a 12 ore al giorno e per poco più di 1 euro l’ora. In riferimento alla prostituzione, in Italia c’è una forte richiesta di prestazioni sessuali a pagamento e le organizzazioni criminali si sono organizzate per soddisfare questa domanda. «Un’attività ignobile, una vergogna per le nostre società che si dicono civilizzate» ha dichiarato papa Francesco il quale, fin dall’inizio del suo pontificato, ha denunciato questo flagello dell’umanità implorandoci di «diffondere un nuovo modello riguardo all’essere umano, alla vita, alla società e alla relazione con la natura». La Chiesa ha invitato ad accendere una candela, come segno dell’impegno ad aprire gli occhi ed aiutare a liberare coloro che sono oppressi dalla tratta e dalla schiavitù. (Giovanna Ruggeri - Direttrice dell’Ufficio diocesano Migrantes)    

Papa Francesco: “pregare per sostenere le vittime della tratta e le persone che accompagnano i processi di integrazione e di reinserimento sociale”

8 Febbraio 2021 - Città del Vaticano – La giornata di oggi, nella memoria di Santa Bakhita che «ha vissuto il dramma della tratta nella propria vita» è «importante, perché ci aiuta tutti a ricordare questo dramma, e ci incoraggia a non smettere di pregare e di lottare insieme». Lo ha detto Papa Francesco in un messaggio video ai partecipanti alla maratona di preghiera on line in occasione della Giornata Mondiale contro la Tratta sul tema “Economia senza tratta”. Possano la riflessione e la presa di coscienza essere «sempre accompagnate da gesti concreti, che aprono anche strade di emancipazione sociale» ha detto il pontefice aggiungendo che c’è «bisogno di pregare per sostenere le vittime della tratta e le persone che accompagnano i processi di integrazione e di reinserimento sociale». E citando il tema della giornata ha detto che una economia senza tratta è “un’economia di cura”, una «economia con regole di mercato che promuovono la giustizia» e una «economia coraggiosa». «La pandemia del Covid – ha detto il Papa - ha esacerbato e aggravato le condizioni di sfruttamento lavorativo; la perdita di posti di lavoro ha penalizzato tante persone vittime della tratta in processo di riabilitazione e reinserimento sociale». La tratta di persone «trova terreno fertile nell’impostazione del capitalismo neoliberista, nella deregolamentazione dei mercati che mira a massimizzare i profitti senza limiti etici, senza limiti sociali, senza limiti ambientali»: “«se si segue questa logica, esiste solamente il calcolo di vantaggi e svantaggi». La memoria liturgica di Santa Bakhita – ha concluso il papa - è «un richiamo forte a questa dimensione della fede e della preghiera: la sua testimonianza risuona sempre viva e attuale! Ed è un richiamo a mettere al centro le persone trafficate, le loro famiglie, le loro comunità. Sono loro il centro del nostro pregare. Santa Bakhita ci ricorda che esse sono le protagoniste di questa giornata, e che tutti noi siamo al servizio». (Raffaele Iaria)  

Scalabriniane: importante il ruolo delle donne contro lo sfruttamento

8 Febbraio 2021 - Roma - «Chi sfrutta gli esseri umani agisce contro la vita. Chi partecipa a questo traffico e violenta i sogni e i pensieri degli altri è complice di un peccato contro l’umanità intera. Oggi per la Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta siamo tutte impegnate per far sentire la nostra voce contro chi non chiude gli occhi». A dirlo è suor Neusa de Fatima Mariano, superiora generale delle Suore Missionarie Scalabriniane, congregazione che sin dalla sua fondazione si occupa dell’assistenza ai migranti. Il Comitato internazionale della Giornata mondiale, coordinato da Talitha Kum, la rete della vita consacrata contro la tratta di persone dell’Uisg, l’Unione internazionale delle superiore generali, in partenariato con la Sezione migranti e rifugiati del Dicastero per il servizio allo sviluppo umano integrale, Caritas internationalis, l’Unione mondiale delle Organizzazioni femminile cattoliche, il Movimento dei focolari e tante altre organizzazioni, hanno organizzato per l’occasione una maratona di preghiera in cinque lingue. Tra i momenti più attesi, alle 13.40, il messaggio video di Papa Francesco che ha istituito nel 2015 la Giornata mondiale. Sui social sarà possibile sostenere la campagna all’indirizzo #PrayAgainstTrafficking. «Le donne nella lotta alla tratta rivestono un ruolo importante – aggiunge suor Neusa – Sono alla base di un impegno economico continuo e costante per rafforzare la famiglia e le comunità. Il lavoro umile e dignitoso delle donne può aiutare a battere questo crimine orribile. Noi congregazioni religiose, nelle diverse frontiere del mondo, ci stiamo impegnando a sviluppare progetti di microcredito a favore di uno sviluppo economico locale proprio per dare uno dei segni che la lotta alla tratta è possibile.  Moltissime donne stanno partecipando anche alle iniziative poste in essere dalla Congregazione delle Scalabriniane, proprio per garantirsi un futuro basato sulle loro aspettative e sui loro sogni positivi. Sosteniamo e partecipiamo a questa iniziativa perché crediamo che tutti insieme possiamo far sentire la nostra voce, una maggioranza silenziosa contro l’odio e la violenza – aggiunge suor Neusa – Continuiamo a pregare per le vittime di questa strage silente, per le istituzioni perché inseriscano la lotta alla tratta tra le priorità di intervento, per i criminali affinché si ravvedano e capiscano che la loro è una azione senza alcun futuro».

Migrantes Andria: economia senza tratta di persone

5 Febbraio 2021 - Andria - Lunedì 8 febbraio si celebrerà la VII Giornata Mondiale contro la tratta di persone. La scelta di questo giorno non è casuale: è il giorno in cui ricorre la memoria liturgica di san Bakhita, la schiava nera divenuta santa. Suora canossiana di origine sudanese, rappresenta il simbolo universale dell’impegno della Chiesa contro la tratta. La sua è una di quelle vite la cui storia è diventata un inno alla speranza che consola. Santa Giuseppina Bakhita, nata nel 1868 in Darfur ha tragicamente trascorso i primi anni della sua esistenza in una condizione di schiavitù. Rapita e fatta schiava quando aveva circa 9 anni, tra il 1877 e il 1882 passò da un padrone all'altro, costretta a sopportare atroci sofferenze.  Di questa crudeltà ha portato, impresse nel corpo e nella mente, 144 cicatrici. La Giornata Mondiale di Preghiera e Riflessione contro la tratta di persone 2021 accende i riflettori su una delle principali cause della tratta di persone: il modello economico dominante, i cui limiti e contraddizioni sono acuiti dalla pandemia COVID-19. La tratta di persone è parte integrante di “questa economia”: le persone vittime della tratta come “merci” sono inserite negli ingranaggi di una globalizzazione governata dalla speculazione finanziaria e dalla concorrenza “sottocosto”. Serve quindi una visione “strutturale e globale” della tratta per scardinare tutti quei meccanismi perversi che alimentano l’offerta e la domanda di “persone da sfruttare”, perché è il cuore dell’intera economia ad essere malato. Un aforisma attribuito ad Oscar Wilde afferma che il cinico è colui che conosce il prezzo di tutto e il valore di niente, ebbene questa economia sembra dominata dal cinismo: con riferimento a merci, servizi e persone, non solo il mercato fa il prezzo, ma cosa ancora più drammatica è il prezzo che ne determina il valore. Di questa logica è vittima la stessa impresa che dai mercati finanziari è valutata sempre più dal prezzo delle azioni e non dal valore aggiunto creato dal suo capitale umano. La tratta quindi è la punta di un iceberg, è lo specchio ingranditore di un malessere dovuto ad un neoliberismo imperante fondato su una (falsa) idea di libertà economica in cui ogni istanza etica, sociale e politica risulta estranea e di ostacolo. Al contrario, un’economia senza tratta è un’economia che valorizza e ha cura dell’essere umano e della natura, che include e non sfrutta i più vulnerabili. In questa prospettiva il Comitato Internazionale della Giornata Mondiale di Preghiera e Riflessione contro la tratta di persone partecipa a “The economy of Francesco”: il grande movimento di giovani economisti, imprenditori e changemakers di tutto il mondo chiamati da Papa Francesco a condividere idee e progettare iniziative per la promozione dello sviluppo umano integrale e sostenibile, nello spirito di Francesco. “Oggi come ieri - afferma Papa Francesco -, alla radice della schiavitù si trova una concezione della persona umana che ammette la possibilità di trattarla come un oggetto, di calpestare la sua dignità. La schiavitù è la nostra in-degnità, perché toglie la dignità a tutti noi”. Il traffico di esseri umani frutta alle organizzazioni criminali un fiume di soldi e per questo è inarrestabile. Noi non possiamo restare indifferenti, dobbiamo agire informandoci. È importante fare rete con associazioni, istituzioni e persone per lavorare all’unisono nella promozione di una cultura reale di fraternità. Nella diocesi di Andria lunedì 8 Febbraio alle ore 18:30 presso la chiesa parrocchiale San Nicola di Mira celebrazione dell'Eucaristia in ricordo delle vittime di tratta e alle 20:30 a #Mezzoracon ospite Francesco Piobbichi (operatore di Mediterranea Hope e disegnatore sociale che con le sue matite colorate racconta la sofferenza dei migranti). La diretta streaming sarà visibile sulle pagine facebook di Casa Accoglienza “S. Maria Goretti” della Diocesi di Andria e della Comunità Migrantesliberi. (Don Geremia Acri - Direttore Migrantes Andria)    

Migrantes Rossano-Cariati: le iniziative per la Giornata contro la Tratta di persone

4 Febbraio 2021 - Rossano - Crisi umanitarie, condizioni climatiche avverse, povertà, violenza familiare, emarginazione, mancanza di istruzione, conflitti, condizionano le persone costringendole ad abbandonare i luoghi di origine per poter vivere. Questi nostri fratelli, che sono milioni, finiscono nelle mani dei trafficanti che li privano dei loro più elementari diritti e vengono ridotti in schiavitù. Tra questi, donne e bambini rappresentano quelli più vulnerabili ed esposti allo sfruttamento. Anche la diocesi  di Rossano-Cariati celebra, nei giorni 7 e 8 febbraio 2021, la Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone, istituita nella memoria liturgica di santa Giuseppina Bakhita, suora canossiana di origine sudanese, divenuta simbolo universale dell’impegno della Chiesa contro la tratta degli esseri umani e promossa dalla rete internazionale Talithà kum, istituita da Papa Francesco nel 2015. Domenica 7 febbraio, nella parrocchia di santa Teresa Gesù Bambino, area urbana Rossano, oltre a vivere la preghiera prevista per la Giornata, verrà esposta la reliquia ex ossibus della santa Bakhita, arrivata dal santuario di Schio dove è deposta Santa Giuseppina Bakhita. Nell’occasione verranno ricordate alcune vittime di tratta che hanno perso la vita nella nostra Diocesi. Il tema scelto quest’anno è “Economia senza tratta di persone, con riferimento agli ultimi appelli per un'economia giusta lanciati da Papa Francesco”. Nel manifesto della Giornata viene raffigurata “La tratta di persone che è parte integrante di “questa economia”: le persone vittime della tratta come “merci” sono inserite negli ingranaggi di una globalizzazione governata dalla speculazione finanziaria e dalla concorrenza “sottocosto””. «Serve quindi una visione “strutturale e globale” della tratta per scardinare tutti queimeccanismi perversi che alimentano l’offerta e la domanda di “persone da sfruttare”, perché è il cuore dell’intera economia ad essere malato». Se queste sono le condizioni, ben venga il grande movimento di giovani economisti, imprenditori che, da tutto il mondo, chiamati da Papa Francesco, vogliono condividere idee e progettare iniziative per la promozione dello sviluppo umano integrale e sostenibile nello spirito di Francesco. «Dobbiamo ancora lavorare tanto e trasmettere alle nuove generazioni che una società migliore, diversa è possibile”, ha detto  Giovanni Fortino, Direttore dell’ufficio Migrantes della Diocesi. (Migrantes Rossano-Cariati)

Il magistero di Papa Francesco contro la tratta di esseri umani

30 Luglio 2020 - Città del Vaticano - «Un’attività ignobile, una vergogna per le nostre società che si dicono civilizzate». Sin dall’inizio del pontificato Francesco ha denunciato con forza la piaga della tratta di esseri umani, definendola «la schiavitù più estesa in questo ventunesimo secolo» e facendone uno dei temi ricorrenti del suo magistero. Un’attenzione costante, che vale la pena rimarcare in occasione della Giornata mondiale di oggi, 30 luglio, indetta dall’Onu proprio nel 2013 — l’anno dell’elezione di Bergoglio al soglio di Pietro — con l’obiettivo di sensibilizzare la comunità internazionale sulla situazione e sui diritti delle vittime di questo vero e proprio «delitto contro l’umanità», che — sono ancora parole sue — «riguarda ogni Paese, anche i più sviluppati, e tocca le persone più vulnerabili: donne e ragazze, bambini e bambine, disabili, poveri, chi proviene da situazioni di disgregazione familiare e sociale». Il Papa venuto «dall’altra parte del mondo» ha sempre avuto a cuore il destino di quanti cadono nelle maglie di questo turpe commercio che, insieme a quello delle armi e della droga, costituisce una delle attività più redditizie per la criminalità organizzata. Lo testimonia in modo inequivocabile la sua biografia argentina di prete e poi di vescovo nella capitale Buenos Aires. A raccontarlo a «L’Osservatore Romano» pochi giorni dopo il conclave furono il cartonero Sergio Sánchez — in prima fila, accanto ai potenti della terra, tra gli invitati d’onore alla messa per l’inizio del suo ministero petrino — e don Gonzalo Aemilius, il prete uruguayano (oggi suo segretario particolare) salutato dal nuovo vescovo di Roma al termine della sua prima celebrazione domenicale nella parrocchia di Sant’Anna in Vaticano: Sánchez rimarcò che Bergoglio si era sempre schierato al fianco dei lavoratori «contro la tratta degli esseri umani usati come macchine da produzione», il secondo rievocò le grandi battaglie sostenute da cardinale contro la «schiavitù in tutte le subdole forme nelle quali si mostra». A suggellare questa originaria «vocazione» di servizio verso gli esclusi, il primo Papa latinoamericano della storia non ha mai più smesso di richiamare la Chiesa — continuando a incalzare anche gli altri leader religiosi, i governanti e la comunità internazionale — a iscrivere il tema tra le priorità della propria agenda pastorale. In un appunto autografo in spagnolo, inviato nell’agosto 2013 al cancelliere delle Pontificie accademie delle Scienze e delle Scienze sociali, il vescovo suo connazionale Marcelo Sánchez Sorondo, chiedeva esplicitamente: «Credo che sarebbe bene occuparsi di tratta delle persone e schiavitù moderna». Da allora non c’è stata occasione in cui Francesco non sia ritornato su quello che ebbe a definire un crimine di «lesa umanità», attraverso ripetuti appelli contenuti in discorsi, omelie e documenti, e con iniziative concrete: per esempio con la creazione nel 2014 del Gruppo Santa Marta — un’alleanza globale di capi delle polizie, vescovi e comunità religiose — e l’istituzione della Giornata mondiale di preghiera e riflessione che si celebra ogni anno l’8 febbraio, nel ricordo di santa Giuseppina Bakhita, la suora originaria del Sudan che da bambina fece la drammatica esperienza di essere venduta come schiava. Del resto, non va dimenticato che, sebbene tale fenomeno venga solitamente identificato in maniera riduttiva con gli interessi che ruotano intorno al mercato dello prostituzione, esso include anche le adozioni illegali, la vendita di organi e tutti quei lavori umilianti o illegali nelle fabbriche, nelle aziende agricole, nelle strutture turistiche, a bordo di imbarcazioni, o nelle case private, finendo col coinvolgere almeno 40 milioni di nuovi «vulnerabili». E l’emergenza sanitaria provocata dal covid-19 ne sta esasperando ulteriormente in tempo di pandemia gli aspetti più dolorosi, come denunciato proprio in queste ore da Caritas internationalis. Allo sterminato “esercito” di invisibili, inghiottito nelle maglie di una rete di sfruttamento che trova complicità nel cinismo e nell’indifferenza, si rivolge la sollecitudine di Papa Francesco, soprattutto attraverso il linguaggio dei gesti che nel suo magistero ha un valore del tutto peculiare. E così in tanti non hanno dimenticato il 12 agosto 2016, quando Bergoglio si è recato in una struttura romana della «Comunità Papa Giovanni XXIII» fondata da don Oreste Benzi, per incontrare 20 donne liberate dal racket della prostituzione; o, per fare un esempio più vicino nel tempo, la sua scelta di visitare la Thailandia (a oggi l’ultimo suo viaggio internazionale, che nel novembre 2019 fece tappa anche in Giappone) per farsi vicino — come disse durante la messa celebrata a Bangkok — a tutti i bambini, le bambine e le donne «esposti alla prostituzione e alla tratta, sfigurati nella loro dignità più autentica». Nella consapevolezza che occorre un grande lavoro per innalzare il livello di attenzione dell’opinione pubblica su questa realtà, per squarciare il velo dei silenzi complici, dando voce a ogni singola vittima, affinché nessuno si lasci rubare la speranza di liberazione e di riscatto (Gianluca Biccini - Osservatore Romano)

Scalabriniane: “serve un attivismo contro un flagello come la Tratta che colpisce tutti”

10 Febbraio 2020 - Roma – L’8 febbraio si è celebrata la VI giornata mondiale di riflessione e di preghiera contro il traffico delle persone, giorno in cui la Chiesa fa memoria di santa Giuseppina Bakhita, suora sudanese che quando era adolescente visse la tragica esperienza di essere vittima della tratta degli esseri umani. Ed è in sua memoria che Papa Francesco istituì nel 2015 la giornata mondiale di riflessione e di preghiera contro il traffico delle persone, su proposta di un gruppo di religiose impegnate contro la tratta.  “E’ una ferita inferta ai migranti e ai rifugiati che sognano una vita migliore oppure fuggono da una vita di stenti, ma spesso finiscono tra le mani dei trafficanti ritrovandosi in situazioni di povertà e di vulnerabilità”, dice suor Neusa de Fatima Mariano, superiora generale delle scalabriniane”: “i più colpiti, senza dubbio, sono le donne e i bambini, vittime di ingiustizia e di abuso. Oggi, il traffico, con i numerosi movimenti migratori, accade in quasi tutte le parti del mondo, luoghi che sono origine, transito o destino delle vittime. La tratta delle persone è il terzo traffico più lucrativo, illecito, dopo quello delle droghe e delle armi; è quello più invisibile”.  In molti dei Paesi dove operano le scalabriniane ci sono già diverse iniziative, realizzate in coordinamento tra le istituzioni ecclesiali e quelle civili, che operano contro il traffico, “sensibilizzando e denunciando le cause, le reti di trafficanti, impegnandosi a favore di politiche sociali che combattano il crimine del traffico; nello stesso tempo accompagnando e proteggendo le vittime e favorendo la loro reintegrazione sociale. E’ questa – prosegue suor Neusa – la base dell’impegno della Congregazione, che ha Gesù Cristo al centro della propria missione e motiva a un attivismo sociale e morale che l’intero mondo si aspetta”.

Papa Francesco: tratta di persone “vera piaga”

10 Febbraio 2020 - Città del Vaticano - Sabato,  nella memoria liturgica di Santa Giuseppina Bakhita, si è celebrata la Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la Tratta di persone. Per “sanare questa piaga – perché è una vera piaga! – che sfrutta i più deboli, è necessario l’impegno di tutti: istituzioni, associazioni e agenzie educative”, ha detto ieri Papa Francesco al termine dell’Angelus in piazza San Pietro. “Sul fronte della prevenzione – ha quindi aggiunto -  mi preme segnalare come diverse ricerche attestino che le organizzazioni criminali usano sempre più i moderni mezzi di comunicazione per adescare le vittime con l’inganno. Pertanto, è necessario da una parte educare a un uso sano dei mezzi tecnologici, dall’altra vigilare e richiamare i fornitori di tali servizi telematici alle loro responsabilità”. Prima della preghiera mariana dell’Angelus il papa ha detto che Gesù “ci invita a non avere paura di vivere nel mondo, anche se in esso a volte si riscontrano condizioni di conflitto e di peccato”, perché “di fronte alla violenza, all’ingiustizia e all’oppressione, la Chiesa non può chiudersi in se stessa” né “abbandonare la sua missione evangelizzatrice e di servizio”.

Papa Francesco: preghiamo affinché il grido dei fratelli migranti, caduti nelle mani dei trafficanti senza scrupoli e vittime della tratta, sia ascoltato e considerato”

7 Febbraio 2020 - Città del Vaticano - “Preghiamo affinché il grido dei fratelli migranti, caduti nelle mani dei trafficanti senza scrupoli e vittime della tratta, sia ascoltato e considerato”.  Nel mese di febbraio, Papa Francesco rivolge un appello ad ascoltare il grido disperato di tante persone che soffrono per il dramma della tratta. E lo ha nel video per l’intenzione di preghiera per  questo mese evidenziando che tra i vari motivi, ciò avviene “a causa della corruzione di coloro che sono disposti a tutto per arricchirsi”. “Il denaro dei loro affari, sono affari sporchi, subdoli”, aggiunge il Papa. Il “Video del Papa” è un’iniziativa globale della Rete mondiale di preghiera del Papa per diffondere le intenzioni mensili del Pontefice sulle sfide dell’umanità e della missione della Chiesa.