14 Maggio 2025 - È arrivato a Cagliari lo scorso 2 maggio dalla Diocesi di Orlu in Nigeria, padre Raymond Ihenetu, accolto dall’arcivescovo mons. Giuseppe Baturi e dal direttore dell’Ufficio diocesano Migrantes Enrico Porru. Sarà lui, come cappellano, ad accompagnare le comunità africane anglofone presenti nel territorio diocesano.
Un nuovo impegno frutto della rete tra le due diocesi – anche grazie alla Fondazione Migrantes – per andare incontro alle esigenze di queste comunità, in particolare quella nigeriana (la più numerosa, con 600 – 700 componenti) con cui l’Ufficio diocesano porta avanti un percorso di cura pastorale, in sinergia con la parrocchia del SS. Salvatore di Selargius.
Un percorso con cui «cerchiamo – spiega Porru – di rispettare la specificità culturale di questa comunità, ma allo stesso tempo la accompagniamo in un percorso di integrazione fondato e radicato sull’incontro e sul rispetto reciproco».
«Spero – spiega padre Raymond – di poter aiutare a integrare persone di culture diverse in un unico gregge attraverso la testimonianza del Vangelo. Mi impegnerò ad accompagnare spiritualmente queste persone, a migliorare e sostenere la crescita di buoni rapporti con la comunità che le accoglie, attraverso l’amore di Dio. Abbiamo bisogno gli uni degli altri per costruire una società migliore. La Chiesa è una e siamo tutti lo stesso popolo di Dio. Ringrazio – conclude – per questa opportunità l’arcivescovo di Cagliari mons. Giuseppe Baturi e mons. Augustine T. Ukwuoma, vescovo di Orlu e il suo ausiliare, mons. Thomas I. Obiatuegwu».
13 Maggio 2025 - Nella domenica del Buon Pastore, l'11 maggio, si è svolto a Tindari il 26° pellegrinaggio organizzato dalla Cappellania srilankese dell’arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela, affidata alla cura pastorale di p. Phillip Perera, religioso francescano del Terzo Ordine Regolare.
La devozione degli srilankesi alla Madonna Nera di Tindari è cresciuta nel tempo, coinvolgendo ogni anno migliaia di fedeli provenienti da tutta la Sicilia e da Napoli. Quest’anno si sono registrate oltre tremila presenze: i pellegrini, in auto o pullman, hanno raggiunto il promontorio su cui sorge la Basilica Santuario.
L’appuntamento è tradizionalmente fissato al “parcheggio degli ulivi”, dove viene predisposto il fercolo con il simulacro della Madonna, intronizzata e ornata con una ricca corona di fiori colorati. La banda musicale, gli stendardi delle varie associazioni e le donne in abiti tradizionali ed eleganti (“hatte”) hanno fatto da cornice all’accoglienza di p. Sanjeewa Mendis, nuovo Coordinatore nazionale delle Comunità srilankesi in Italia, a cui è stata offerta una collana di fiori.
Dal luogo del raduno ha preso avvio la processione, animata da preghiere e canti mariani, fino al piazzale antistante il Santuario. Qui è stato liberato verso il cielo un Rosario composto da palloncini bianchi e azzurri.
Cuore della giornata è stata la celebrazione eucaristica presieduta da p. Mendis, in una Basilica gremita all’inverosimile. La liturgia, curata in ogni dettaglio, ha visto il servizio attento dei ministranti, l’animazione del coro e il servizio d’ordine affidato ai giovani della Cappellania messinese di Sant’Elia e Ganzirri.
L’omelia del celebrante ha offerto numerosi spunti di riflessione. P. Mendis ha espresso la gioia di essere per la prima volta in Sicilia dopo l’incarico ricevuto dalla Chiesa italiana tramite la Fondazione Migrantes, e di presiedere proprio a Tindari una celebrazione così significativa per le Cappellanie cattoliche srilankesi. Ha poi evidenziato come il Santuario mariano, con i suoi splendidi mosaici, sia un autentico trattato di mariologia, una catechesi visiva che aiuta a comprendere il ruolo di Maria quale Madre della Chiesa e Madre nostra. «In tutte le Scritture – ha sottolineato – troviamo riferimenti alla Vergine, dalla Genesi all’Apocalisse, e la sua presenza è evidente nei momenti più importanti della Storia della Salvezza».
Commentando il Vangelo del Buon Pastore, p. Mendis ha ricordato come Maria rappresenti il modello perfetto di chi ascolta la voce del Signore: la sua vita è un esempio di ascolto profondo e di obbedienza piena alla volontà divina, come dimostra la scena dell’Annunciazione, dove risponde con un "sì" senza riserve al mistero dell’Incarnazione.
Prima della benedizione finale, p. Phillip Perera ha rivolto un sentito ringraziamento al Coordinatore nazionale e a tutti i Cappellani intervenuti. Un grazie particolare è stato riservato a p. Giuseppe Gaglio, rettore del Santuario di Tindari, per l’accoglienza e la sensibilità dimostrate verso le necessità della comunità srilankese.
L’occasione ha permesso inoltre un incontro tra p. Mendis e il direttore dell’Ufficio Regionale per le Migrazioni della C.E.Si., diacono Santino Tornesi, che ha presentato brevemente l’impegno della pastorale della mobilità umana in Sicilia, realtà che coinvolge e interpella le diciotto Chiese dell’Isola. (diac. Santino Tornesi, direttore Migrantes Sicilia)
[caption id="attachment_58653" align="aligncenter" width="1020"] (foto: Migrantes Messina)[/caption]
30 Aprile 2025 - Lo scorso 1° maggio si è svolto come ogni anno a Padova presso la basilica di Sant’Antonio il raduno nazionale degli srilankesi in Italia. Quest’anno è stato il 27° raduno nazionale e ha visto la partecipazione di oltre 13.000 persone provenienti da tutta Italia, cattolici e non, per omaggiare e ringraziare Sant’Antonio per le tante grazie ricevute. In Sri Lanka, infatti, la devozione a s. Antonio è molto sentita.
La solenne Eucarestia di ringraziamento che si è svolta in lingua cingalese e tamil è stata presieduta da S. Em. il signor Cardinale Malcolm Ranjith, arcivescovo metropolita di Colombo, e concelebrata da mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes, da don Sanjeewa Mendis, neo coordinatore nazionale per la pastorale degli srilankesi in Italia e dagli oltre 25 cappellani srilankesi che operano in tutta Italia.
Ogni anno sotto la supervisione del coordinatore nazionale, l’organizzazione della S. Messa è affidata a una comunità; quest’anno è toccata alla comunità srilankese di Milano.
Durante l’omelia il cardinale ha ricordato il caro pontefice defunto definendolo un “pastore giusto” che è stato con il suo gregge “fino alla fine”: “Papa Francesco amava molto lo Sri Lanka e ci diede la grazia della sua visita nel 2015”, ha detto il cardinale.
Il cardinal Ranjith ha invitato tutti i fedeli alla santità guardando l’esempio di Sant’Antonio che ha segnato questo mondo per sempre con la sua santa vita durata appena 36 anni. “Come il caro Sant’Antonio anche voi affidate la vostra vita al Signore e alla sua volontà; amate Gesù! Fate del suo amore la vostra forza!” ha concluso.
Nel suo discorso di ringraziamento don Mendis ha ringraziato padre Antonio Ramina, rettore del santuario, i frati del santuario, la Fondazione Migrantes nella persona di mons. Felicolo e in modo particolare mons. Neville Perera, coordinatore nazionale uscente che ha guidato con zelo e amore di pastore la comunità srilankese in Italia. (Riccardo Nelumdeniya)
14 Aprile 2025 - La comunità dei cattolici dello Sri Lanka si è ritrovata a Roma domenica 13 aprile, per un ritiro quaresimale annuale, presso la Chiesa dell'Immacolata. Il ritiro è stato condotto dal cappellano, dal vice-cappellano e da alcuni sacerdoti studenti ed è culminato nella celebrazione della S. Messa della Domenica delle Palme.
Oltre all'adorazione eucaristica e alla Via Crucis meditata, i presenti hanno avuto la possibilità di accostarsi al sacramento della riconciliazione in lingua italiana, inglese, cingalese e tamil.
7 Aprile 2025 - L’Ufficio Diocesano Migrantes dell’Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno ha condiviso ieri con le comunità cattoliche dei migranti della diocesi un momento di spiritualità e preghiera in vista della Santa Pasqua.
Si è tenuto infatti un ritiro spirituale presso il Santuario del Getsemani di Capaccio Paestum. Dopo la Messa al Santuario, i presenti hanno partecipato alla Via Crucis.
"La preghiera e la gioia dello stare insieme hanno reso questa giornata davvero unica: ci ha arricchiti tutti".
3 Aprile 2025 - Si prepara un momento di festa per la nuova comunità lituana in Calabria, in programma nei giorni 5-6 aprile a Scalea (CS). In particolare, il giorno 6 aprile alle ore 12:30 sarà celebrata la Santa Messa presso la Parrocchia San Nicola di Platea.
La comunità lituana in Calabria sta aumentando il numero dei suoi membri e sviluppando i legami tra la Lituania e l’Italia. I primi lituani giunti in Calabria hanno formato un primo nucleo che oggi comprende più di 60 famiglie. Per questo si sta procedendo per un passo importante: istituire un'associazione culturale ufficiale, senza scopo di lucro, dedicata non solo alla diffusione della cultura, ma anche al rafforzamento dei legami commerciali e sociali tra i due Paesi.
"Grazie a tutti coloro che si sono uniti alla nostra comunità e sono diventati parte di questo meraviglioso progetto. Ognuno di voi è insostituibile e molto importante. Solo insieme possiamo creare una comunità che rafforzerà la cultura e i valori lituani in Calabria, nonché promuovere l'amicizia lituano-italiana", ha affermato la fondatrice della comunità, Henrieta Racyliene.
Ricordiamo che il coordinatore della pastorale dei cattolici lituani in Italia è don Audrius Arštikaitis.
[caption id="attachment_56693" align="aligncenter" width="1024"] (fonte: radiodigiesse.net)[/caption]
14 Marzo 2025 - Nella giornata di domenica 16 marzo 2025, a Roma, presso la cappellania congolese (Chiesa della Natività, Piazza Pasquino 2), si terrà il ritiro quaresimale per le comunità cattoliche africane francofone del Lazio.
La giornata, incentrata sul tema "Le comunità cattoliche africane francofone d’Italia: semi e coltivatori assidui della speranza per fecondare l'Italia e l'umanità", sarà guidata da padre Luis Gabriel Tsamba, coordinatore nazionale della pastorale dei cattolici africani di lingua francese in Italia.
14 Febbraio 2025 - L’Ufficio Migrantes dell’Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Cerno ha organizzato per domenica 16 febbraio 2025, presso la Chiesa dell'Immacolata a Salerno, una Celebrazione Eucaristica in lingua francese, dedicata alla comunità migrante francofona presente sul nostro territorio.
Questa iniziativa nasce dal desiderio di offrire ai fedeli di lingua francese un'opportunità di preghiera e condivisione nella propria lingua madre, rafforzando il senso di comunità e accoglienza all’interno della Chiesa locale.
L'invito a partecipare è esteso a tutti coloro che desiderano unirsi a questa celebrazione speciale.
Per maggiori informazioni, è possibile contattare l’Ufficio Migrantes dell’Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Cerno: 089 0977808 - ufficiomigrantes@diocesisalerno.it
16 Dicembre 2024 - Ormai si tratta di una piacevole tradizione a Reggio Calabria, quella del "Natale multietnico" che è stato organizzato domenica 15 dicembre nella parrocchia S. Agostino dall’Ufficio “Migrantes” dell’arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova. Alla presenza dell’arcivescovo, S.E. mons. Fortunato Morrone, si sono avvicendate le comunità etniche provenienti da Romania, Polonia, Filippine, Congo, Georgia, Ucraina e Italia, riunite intorno al tema della serata, ispirato a quello del Giubileo: “Pellegrini di speranza”.
Indossando costumi tradizionali, i vari gruppi hanno presentato poesie, preghiere e canti tipici natalizi di diversi Paesi del mondo, intonati attorno al presepio, in un’atmosfera di Chiesa e di fraternità. Ogni gruppo ha espresso l’augurio per un felice Natale nell’idioma tipico della propria nazione. Nella seconda parte della serata, ciascuna comunità ha presentato piatti tipici natalizi: un modo per tornare anche solo per un momento alla familiarità, ai profumi e ai sapori della terra natia. La diversità di tanti cibi su un’unica tavola è stata il simbolo finale dell’unione di tanti popoli nel nome del Bambino Gesù.
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2 Dicembre 2024 - Domenica primo dicembre, prima domenica di Avvento, nella Chiesa dell’Immacolata Concezione di Barcellona Pozzo di Gotto (ME), la comunità indiana di rito latino del Kerala ha celebrato per la prima volta l’eucaristia in un clima di gioiosa partecipazione per un momento tanto atteso e che si realizzava dopo un percorso di riflessione e condivisione condotto a diversi livelli.
"Tutto inizia - spiega il diacono Santino Tornesi, direttore Migrantes della arcidiocesi di Messina Lipari S. Lucia del Mela - con la nomina di don Paul Sunny Fernandez a coordinatore nazionale per gli indiani di rito latino del Kerala. Il direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo, ha seguito personalmente l’accompagnamento del nuovo coordinatore perché trovasse nei diversi contesti diocesani, dove è rilevante la presenza degli indiani di rito latino, il sostegno per avviare un servizio nei loro riguardi".
La celebrazione è stata presieduta da don Prithin Vargere, religioso dei Giuseppini del Murialdo, insieme proprio al diacono Santino Tornesi. Tanti i fedeli che hanno preso parte alla celebrazione e che hanno riempito la chiesa dell’Immacolata Concezione, messa a disposizione dall’Arcivescovo mons. Giovanni Accolla. Una celebrazione curata in tutti i particolari, con i segni tipici della chiesa d’origine e con la melodia propria dei canti asiatici.
"Una comunità, quella indiana, - conclude Tornesi - abbastanza numerosa e che si è insediata nel messinese trovando uno spazio particolare nel settore lavorativo della collaborazione domestica e dell’assistenza alla persona, per quanto riguarda le donne, e nel lavoro serricolo e del vivaismo per gli uomini".
19 Novembre 2024 - “Una vocazione al servizio dei migranti”. Questo il tema che è stato al centro dell’incontro periodico dei coordinatori nazionali Migrantes per le comunità etniche in Italia, svoltosi a Roma presso la Fondazione Migrantes martedì 19 novembre.
Oltre a uno scambio di informazioni sulle rispettive attività, la riflessione, dopo i saluti del direttore generale Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo, è stata affidata in forma di testimonianza a suor Maria Rosa Venturelli, consacrata delle Suore Missionarie Comboniane.
[caption id="attachment_50204" align="aligncenter" width="1024"] L'incontro con i coordinatori della pastorale etnica in Italia.[/caption]
23 Luglio 2020 - Roma – La comunità cattolica di rito siro malabarese di Roma ha una propria basilica adibita al culto. Si tratta della Basilica minore di Sant’Anastasia al Palatino. La comunità, che conta circa 7mila fedeli, è in festa per questo “dono”: si tratta – dice il coordinatore attuale della comunità, p. Biju Muttathunnel, di un grande regalo da parte della diocesi di Roma e del Vaticano”. Una comunità molto presente a Roma quella dei siro malabaresi formata da famiglie provenienti dallo Stato del Kerala nel Sud dell’India che si riconoscono fra i discendenti di Tommaso apostolo secondo una tradizione non confermata né negata.
La Chiesa siro-malabarese è tra le più antiche Chiese dell’India e rappresenta una comunità in continua crescita. E’ – scriveva qualche giorno fa l’agenzia AsiaNews - la seconda Chiesa cattolica orientale (dopo la Chiesa ucraina), con 5 milioni di fedeli. Dal 2004 è una Chiesa “Sui juris”: la Santa Sede ha garantito ad essa pieni poteri amministrativi, fra cui il potere di eleggere i vescovi e potersi prendere cura del ministero pastorale dei suoi fedeli in tutto il mondo. In effetti, delle 34 diocesi della Chiesa, solo 18 sono nello Stato del Kerala, il luogo originario; le altre sono in altri Stati dell’India (13) o all’estero, formate per i fedeli emigrati in altri Paesi: Usa, Canada, Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda. Per altri Paesi in Europa, esiste un Visitatore apostolico, che risiede a Roma. La Chiesa ha più di 8500 sacerdoti e 32mila religiose. Il 18 giugno scorso, pur fra tante limitazioni dovute al Covid-19, è stato consacrato il 62mo vescovo siro-malabarese nella persona di Msgr Peter Kochupurackal. Egli è ora il vescovo ausiliare della diocesi di Palaghat (Kerala), scrive Asia News. A Roma vivono molti sacerditi appartenenti alla chiesa siromalabarese e di consacrate appartenenti a questo rito. A Roma è presnete amnche il Collegio Damasceno che accoglie una cinquantina di seminaristi e giovani sacerdoti che studiano nelle facoltà pontificie.
Roma – Il Consiglio Episcopale Permanente della CEI, riunito in questi giorni a Roma ha nominato due coordinatori nazionali per la pastorale con gli stranieri cattolici in Italia. Si tratta di Don Gregory Ramon Dacer Gaston, Rettore del Pontificio Collegio Filippino, nuovo coordinatore nazionale Migrantes della pastorale dei cattolici filippini in Italia e del coordinatore nazionale della pastorale dei cattolici lituani Don Audrius Astikaitis, Rettore del Pontificio Collegio Lituano San Casimiro. Ai due coordinatori gli auguri di un proficuo lavoro da parte della Fondazione Migrantes.