Siro malabaresi: a Roma una basilica dedicata al culto

23 Luglio 2020 – Roma – La comunità cattolica di rito siro malabarese di Roma ha una propria basilica adibita al culto. Si tratta della Basilica minore di Sant’Anastasia al Palatino. La comunità, che conta circa 7mila fedeli, è in festa per questo “dono”: si tratta – dice il coordinatore attuale della comunità, p. Biju Muttathunnel, di un grande regalo da parte della diocesi di Roma e del Vaticano”. Una comunità molto presente a Roma quella dei siro malabaresi formata da famiglie provenienti dallo Stato del Kerala nel Sud dell’India che si riconoscono fra i discendenti di Tommaso apostolo secondo una tradizione non confermata né negata.

La Chiesa siro-malabarese è tra le più antiche Chiese dell’India e rappresenta una comunità in continua crescita. E’ – scriveva qualche giorno fa l’agenzia AsiaNews – la seconda Chiesa cattolica orientale (dopo la Chiesa ucraina), con 5 milioni di fedeli. Dal 2004 è una Chiesa “Sui juris”: la Santa Sede ha garantito ad essa pieni poteri amministrativi, fra cui il potere di eleggere i vescovi e potersi prendere cura del ministero pastorale dei suoi fedeli in tutto il mondo. In effetti, delle 34 diocesi della Chiesa, solo 18 sono nello Stato del Kerala, il luogo originario; le altre sono in altri Stati dell’India (13) o all’estero, formate per i fedeli emigrati in altri Paesi: Usa, Canada, Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda. Per altri Paesi in Europa, esiste un Visitatore apostolico, che risiede a Roma. La Chiesa ha più di 8500 sacerdoti e 32mila religiose. Il 18 giugno scorso, pur fra tante limitazioni dovute al Covid-19, è stato consacrato il 62mo vescovo siro-malabarese nella persona di Msgr Peter Kochupurackal. Egli è ora il vescovo ausiliare della diocesi di Palaghat (Kerala), scrive Asia News. A Roma vivono molti sacerditi appartenenti alla chiesa siromalabarese e di consacrate appartenenti a questo rito. A Roma è presnete amnche il Collegio Damasceno che accoglie una cinquantina di seminaristi e giovani sacerdoti che studiano nelle facoltà pontificie.

R.Iaria

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