3 Luglio 2019 - Roma - Nel commentare il tema della 40ª edizione del Meeting di Rimini (“Nacque il tuo nome da ciò che fissavi”), Mons. Matteo Zuppi sottolinea la necessità di ricucire, a partire da una purificazione delle parole. Tra le ferite che lacerano il tessuto delle nostre comunità c’è, infatti, quella inferta da un linguaggio inaccettabile che, nella ricerca esasperata della contrapposizione, assume l’invettiva e l’insulto. Tale risultato non è il frutto velenoso della comunicazione digitale, quanto di un’involuzione culturale che nella tecnologia, semmai, trova enormi possibilità di sviluppo e propagazione.
“Viviamo una stagione di profondo narcisismo, l’idolatria del proprio ego – aggiunge l’Arcivescovo di Bologna –: eppure, più siamo individualisti, più restiamo anonimi. L’esperienza, ciò che siamo, il nostro stesso nome nascono da uno sguardo, da un volto, da un incontro…”. (Don Ivan Maffeis)
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Campese: lo studio del magistero sulle migrazioni “necessario ed attuale oggi”
2 Luglio 2019 - Roma - Lo studio, la conoscenza, la comunicazione e la recezione del magistero sulle migrazioni “necessario ed attuale oggi” è allo stesso tempo “così sconosciuto. Un magistero la cui conoscenza, come dice Chiesa e mobilità umana, rientra tra i compiti della pastorale ordinaria: catechesi, predicazione, formazione…”. A dirlo ieri sera Gioacchino Campese, docente del Simi, intervenendo al corso di Pastorale Migratoria promosso dalla Fondazione Migrantes in corso fino a venerdì 5 luglio.
Il corso questa mattina continuerà con un exursus storico e sullo Statuto della Fondazione Migrantes affidati a Simone Varisco e al Direttore Generale della Fondazione, don Gianni De Robertis mentre nel pomeriggio sono attese relazioni di Luca Insalaco su “Cittadinanza e integrazione: politiche migratorie in Italia” e di Michele Colucci sulla “Storia dell’immigrazione in Italia”.
Papa: lunedì messa per i migranti in Vaticano
1 Luglio 2019 - Città del Vaticano - In occasione del VI anniversario della visita a Lampedusa, lunedì 8 luglio, papa Francesco celebrerà una Messa per i Migranti, alle ore 11, nella Basilica di San Pietro. Parteciperanno- spiega il direttore della Sala stampa della Santa Sede, Alessandro Gisotti - alla celebrazione circa 250 persone tra migranti, rifugiati e quanti si sono impegnati per salvare la loro vita.
Gisotti spiega che alla celebrazione, presieduta dal Papa all’Altare della Cattedra, prenderanno parte solo le persone invitate dalla Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, a cui “il Santo Padre ha affidato la cura dell’evento”. Papa Francesco – aggiunge il direttore della Sala Stampa – “ desidera che il momento sia il più possibile raccolto, nel ricordo di quanti hanno perso la vita per sfuggire alla guerra e alla miseria e per incoraggiare coloro che, ogni giorno, si prodigano per sostenere, accompagnare e accogliere i migranti e i rifugiati”.(R.I.)
Migrantes e Caritas Bari: non possiamo rimanere indifferenti
1 Luglio 2019 - La Caritas e la Migrantes della Diocesi di Bari-Bitonto invitano a vivere “due semplici segni” in giorni in cui sentiamo più forti le preoccupazioni legati ai nostri fratelli e sorelle immigrati. Tra questi la proposta per oggi, 1 lunedì di “un digiuno che si trasformi in gesto di carità e accoglienza” e un momento di riflessione, silenzio e preghiera dalle 20.30 alle 21.30 sul lungomare di Bari presso Largo Giannella. “Sentendo anche noi quella ‘immensa tristezza’ di cui parlava pochi giorni fa papa Francesco a seguito dell'immagine di quel papà con la figlioletta di due anni riversi morti nel Rio Grande “accogliamo il suggerimento a pregare per questi nostri fratelli chiedendo al buon Dio un sussulto di umanità nelle nostre scelte”, spiegano Caritas e Migrantes: “non possiamo rimanere indifferenti”. L’iniziativa di oggi “non è una manifestazione contro nessuno” ma “piccoli gesti per non rinunciare a farci accoglienti”.
Mons. Moraglia: “illusorio” risolvere la questione proponendo “muri”
1 Luglio 2019 - Venezia – “Ritengo illusorio e non confacente con la realtà pensare di risolvere, oggi, la questione epocale dei migranti costruendo barriere fisiche alla nostra frontiera orientale che, pure, certamente va controllata e ‘regolata’”. E’ quanto afferma in una dichiarazione il Patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia sottolineando che la risposta alla tragedia umana di interi popoli “non può essere quella dei ‘muri’, ma quella della politica. Una politica che, una buona volta, voglia affrontare tale vicenda senza pregiudizi ideologici o ingenuo buonismo ma con realismo”. Accogliere chi si trova nello “status” di migrante o rifugiato è “un dovere e un principio fondamentale, riconosciuto dalla nostra Costituzione (art. 10) e dalla Convenzione di Ginevra. Oggi, però – spiega - nessun Paese è in grado di rispondere da solo. Ecco, allora, l’appello veramente pressante - e che dovrebbe trovare tutti coesi - alla politica europea e mondiale perché attivi a livello planetario una sorta di ‘piano Marshall’. La politica europea, in particolare, deve trovare responsabilità, lucidità, volontà e modalità condivise, uscendo da angusti schemi e schieramenti, per regolamentare un fenomeno che tocca in modo universale non solo l’Italia ma l'intero continente europeo”. All’interno di questa “ineludibile” azione politica – continua il Patriarca - l'opera del volontariato è “necessaria per arrivare a dare risposte all’altezza della grande emergenza-migrazioni e parlo di un volontariato autenticamente ispirato da grandi valori e non strumentalizzabile. L’impegno di tutti - a livello personale e sociale - è garantire una integrazione reale, vera, dal volto umano, creando un contesto favorevole e culturalmente ‘attrezzato’.
Di fronte a tali questioni ci accomuna il compito urgente - per chi ha responsabilità politiche, culturali, sociali, ecclesiali - di saper affrontare tali situazioni con intelligenza e cuore, senza fuggire i problemi, nel rispetto di tutti, di chi accoglie e di chi è accolto, e garantendo a tutti, nessuno escluso, legalità e sicurezza. Questo dobbiamo perseguire, in Italia e in Europa, sapendo guardare oltre gli interessi particolari, con realismo e lungimiranza, con senso della giustizia, tutelando i diritti e il rispetto dei doveri di tutti”.
Card. Parolin: salvare vite è “stella polare”
1 Luglio 2019 - Matera - “Io credo che la vita umana va salvata in qualsiasi maniera, ecco. Quindi quella deve essere la stella polare che ci guida, poi tutto il resto è secondario”. Lo ha detto, sabato scorso, il segretario di Stato della Santa Sede, il card. Pietro Parolin, rispondendo ai giornalisti, a Potenza, a conclusione della messa celebrata nell’ultima giornata della Festa del quotidiano “Avvenire”, riferendosi alla vicenda della nave Sea Watch 3 della ong tedesca.
Per il porporato oggi occore “sottolineare i segni di speranza”: “L'unica risposta che oggi possiamo dare alle sfide del mondo presente è una testimonianza autentica di vita cristiana, un cristianesimo che vive le fondamenta degli atti di Dio, ma che poi sa tradursi anche in opere a favore della società. La testimonianza è la parola chiave dei cristiani di tutti i tempi”. Dialogando con il direttore di Avvenire Marco Tarquinio sul tema: “La diplomazia della Santa Sede con Papa Francesco” il card. Parolin ha evidenziato che “le finalità della diplomazia della Santa Sede asi sintetizzano nella ricerca e nella promozione della pace, che nella Gaudium et Spes non è solo assenza di conflitto, ma che deriva dall'ordine e della giustizia, somma di beni materiali e spirituali. Altre diplomazie hanno interessi economici o militari. Papa Francesco si inserisce nel solco della Chiesa, invitandoci a non considerare i problemi in astratto, ma nella concretezza, avendo sempre di fronte i volti delle persone: bambini, anziani, emarginati, vittime di violenza”. Durante il colloquio il segretario di Stato della Santa Sede si è soffermato sul tema delle migrazioni sottolineando che è un tema “non facile”. La Chiesa “deve ricordare i principi del Vangelo, i laici devono avere l'autonomia sulle scelte che spettano alla politica. Ma il principio che guida le scelte politiche deve essere guidato dalla solidarietà, rispettose della persona umana e della sua dignità. Ci si divide su questi temi, e le divisioni non portano alle soluzioni migliori, l'invito è ad affrontare insieme queste situazioni. Evitare l'esasperazione dei toni, che non serve a risolvere i problemi, che vanno affrontati in maniera costruttiva. La comunità mondiale ha cercato di dare delle risposte con il Global Compact. La collaborazione è un metodo indispensabile”.
Migrantes Cosenza-Bisignano: conclusi gli appuntamenti per la Giornata Mondiale del Rifugiato
28 Giugno 2019 - Cosenza - “Accogliere. Proteggere. Promuovere. Integrare”. Queste le quattro parole chiave che han- no definito i temi delle attività svoltesi nella settimana che è andata dal 18 al 22 giugno, in occasione della Giornata del Rifugiato, volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’argomento. E, in particolare, si è svolto un evento-focus nella chiesa rendese di San Carlo Borromeo, “Lasciati interpellare dall’incontro: esperienze di tutela e protezione MSNA”, che ha arricchito il cuore dei partecipanti grazie alla testimonianza della famiglia Fusca e Carnevale e di quanti hanno accolto nel proprio focolare rifugiati minori in cerca di assistenza, come Teresa Bruno e Antonio Staffa, entrambe tutori MSNA. A relazionare, Giacomo Anastasi del Centro Mediterraneo La Pira.
Papa Francesco ci esorta a cambiare le nostre logiche dettate da ‘cuori induriti’, che vanno in direzione contraria ai principi di accoglienza dei rifugiati: “Abbiamo raccontato l’esperienza e la testimonianza di tutori volontari, formati dall’Ufficio Migrantes – ci dice Pino Fabiano direttore dell’Ufficio Migrantes diocesano - che hanno accolto minori stranieri non accompagnati. Però, sono
ancora troppo poche le famiglie cristiane che si donano in favore di questa missione. Abbiamo raccontato anche lo scenario affrontato dai minori, alla luce del Decreto Sicurezza, facendo riferimento in particolare a quei ragazzi in fascia d’età critica, che non appena diventano maggiorenni non hanno più la possibilità di passare in strutture per adulti, trovandosi ‘catapultati’ in un contesto sociale nuovo e senza una famiglia che alle spalle che li sostenga. Bisogna costruire comunità accoglienti e solidali, che li supportino”, ricordando che Gesù ancora in fasce e in fuga verso l’Egitto, fu accomunato da sorte medesima a questi neo rifugiati ‘rifiutati’. (Roberta Zappalà – Pdv)
Sea Watch: per Bruxelles “soluzione si trova solo una volta sbarcate le persone”
28 Giugno 2019 - Roma - E’ scontro con l’Olanda. “Come il governo olandese ha affermato da tempo – dice ministro olandese delle migrazioni, Ankie Broekers-Knol – comprendiamo le preoccupazioni dell’Italia e riconosciamo i suoi sforzi nel frenare la migrazione incontrollata verso l’Ue. È anche noto che il governo condivide le preoccupazioni riguardo alle azioni della Sea-Watch 3”, ma mentre i Paesi Bassi si assumono la responsabilità sul fatto che la barca batte bandiera olandese, “ciò non significa che prenderemo anche i migranti”. Da Bruxelles un invito allo sbarco. “La soluzione per le persone a bordo della Sea Watch è possibile solo una volta sbarcate”, dice il commissario europeo Dimitris Avramopoulos, spiegando che Bruxelles “è coinvolta da vicino nel coordinarsi con gli Stati membri per ricollocare i migranti” quando saranno a terra. (Sir)
Palermo : cittadinanza onoraria alla Sea watch
28 Giugno 2019 - Palermo - Nella giornata di ieri, il Sindaco di Palermo, Louluca Orlando ha annunciato il conferimento della cittadinanza onoraria allo staff e all'equipaggio della nave Sea-Watch, impegnata nel salvataggio di naufraghi nel Mediterraneo e, in queste ore, bloccata al largo dell'isola di Lampedusa. La città di Palermo conferirà anche la cittadinanza onoraria al vescovo Heinrich Bedford-Strohm, capo delle chiese evangeliche tedesche.
A comunicarlo allo stesso vescovo è stato il sindaco Leoluca Orlando, che ha motivato la decisione con "la condivisione dell'impegno per la salvaguardia dei diritti umani e la tutela delle vite umane. Un impegno che unisce nei valori la città di Palermo con molte comunità della Germania, si legge in una nota del comune diffusa ieri sera.
“Dopo la presenza a Palermo del Vescovo Bedford-Strohm e la mia partecipazione al Kirchentag delle chiese evangeliche a Dortmund - ha detto Orlando - oggi si conferma un impegno di Palermo per l'accoglienza ed un percorso internazionale che coinvolge le città, le municipalità, le chiese, la società civile e le organizzazioni non governative nella costruzione di una rete europea di "Porti sicuri-Comunità sicure" per la tutela e la promozione dei diritti, tutti i diritti per tutti e per tutte."
Medicina Solidale: domani 78 minori verranno messi in strada
26 Giugno 2019 - Roma - “Domani all’alba assisteremo all’ennesimo sgombero in una città che non sa più accogliere ed integrare. In questo frangente chi pagherà il prezzo più alto saranno i 78 minori che vivono nell’occupazione dell’ex scuola di via Cardinal Capranica, a Primavalle. Nessuno pensa veramente a loro ed è ora che la comunità cittadina, laica e religiosa, dia una risposta concreta e non a parole a questa che definiamo una moderna strage degli innocenti”. Lo dichiara Lucia Ercoli, direttore dell’associazione Medicina Solidale. “È inutile fare proclami contro i più deboli – spiega Ercoli – in una città allo sbando, dove non serve la politica del ‘contro’, ma del ‘per e con’. Non si possono fare annunci a favore della legalità e della giustizia quando si calpestano i diritti dell’infanzia più fragile”. “Lanciamo un appello al sindaco Raggi e al cardinale vicario – conclude Ercoli – affinché, dall’alto del loro ruolo, pongano fine a questa vera e propria persecuzione dei più deboli e dei più piccoli”. (Sir)
Migrantes: il 26 giugno il ricordo di Mons. Musaragno
24 Giugno 2019 - Roma – Ricordare la figura eccezionale di un sacerdote che, per 50 anni e più, ha dedicato tutte le sue energie, la sua passione e la sua intelligenza a sostenere centinaia e centinaia di giovani venuti in Italia dai paesi cosiddetti in via di sviluppo per fare un percorso di studio. E’ questo lo scopo di un incontro che si svolgerà mercoledì pomeriggio, 26 giugno, su iniziativa della Fondazione Migrantes. Il sacerdote è Mons. Remigio Musaragno che ha dedicato la sua vita, spentasi a 82 anni nel 2009, al servizio degli studenti universitari di ogni parte del mondo. Di origine padovana la sua aspirazione era di partire missionario per l’Africa. L’Africa, però, la trovò in Italia perché tanti dei suoi studenti provenivano e continuano a provenire da quel continente. Presso il grande Convitto Universitario da lui istituito in Via del Conservatorio, quasi al centro di Roma, che ha ospitato centinaia di studenti fondò anche il Centro Culturale Internazionale con l’obiettivo di affrontare le problematiche vive di questa categoria. Molti dei temi sono stati affrontati nella rivista “Amicizia” da lui fondata come rivista dell’UCSEI (Ufficio Centrale Studenti esteri in Italia).
L’incontro promosso dalla Migrantes vuole essere anche un momento di confronto e di scambio, tra alcuni degli ex studenti e alcuni dei collaboratori e amici, per riflettere sulle figura di questo sacerdote. “Essere studenti esteri o immigrati per motivi di lavoro si è sempre gente che vive fuori della propria patria, galleggianti su una piattaforma mobile, privi di sicurezza per l'oggi e per il domani, con cuore aperto e riconoscente verso chi porge una mano per sollevare da questa condizione di sofferta precarietà”, ha scritto p. Bruno Mioli nel volume “Dalla parte degli studenti esteri. La buona battaglia di don Remigio Musaragno” presentato a Roma in occasione degli 80 anni del sacerdote. Oggi il numero degli studenti stranieri nelle università statali italiane (dato 2016) è pari a 73.602 e rappresenta il 4,5% degli iscritti. Di questi, 57.638 (78,3%) sono i giovani provenienti da paesi extra-europei. Se consideriamo la percentuale di studenti stranieri in relazione al totale nazionale degli studenti iscritti, la regione al primo posto è la Lombardia, che raggiunge il 18,9%. E’ seguita dal Lazio (12%), dall’Emilia Romagna (11,8%) e dal Piemonte (11,7%).
Durante l’incontro, introdotto dal direttore generale della Fondazione Migrantes, don Giovanni De Robertis, sono previsti alcune testimonianze sull’opera di don Musaragno nel campo del diritto allo studio, della formazione umana e culturale, dell’incontro interculturale, del ruolo degli studenti stranieri nella cooperazione allo sviluppo con i paesi di origine. Seguirà una celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo ausiliare di Roma, Mons. Gianpiero Palmieri. (Raffaele Iaria)
Firenze: al centro studenti internazionale “La Pira” il Fiorino d’Oro del Comune
24 Giugno 2019 - Firenze – Il Centro internazionale studenti Giorgio La Pira “da oltre 40 anni un luogo unico nel cuore di Firenze, uno spazio aperto al dialogo e all’incontro tra culture che diventa laboratorio permanente di educazione alla pace, all’accoglienza, alla cittadinanza”. Con questa motivazione ieri sera il Centro Internazionale Studenti “Giorgio La Pira” di Firenze ha ricevuto uno dei Fiorini d’Oro assegnati in occasione della festa patronale di san Giovanni Battista. Il l sindaco Dario Nardella ha consegnato le onorificenze conferite a personalità che per la loro attività in campi diversi si meritano il riconoscimento della città di Firenze. Tra i premiati anche la Caritas diocesana per Casa Vittoria, “da 30 anni una casa famiglia per persone in situazioni delicate e di disagio, un rifugio per gli ultimi dove trovare solidarietà e calore umano dove riscoprire il cuore vero di Firenze”. (R.I.)
Torino: mostra in Tribunale sulla Città “invisibile”
21 Giugno 2019 - Torino - Il luogo dove a Torino si amministra la giustizia si riempie delle immagini di vita quotidiana degli “Invisibili”, i senza fissa dimora che nelle città italiane e del mondo non godono della giustizia e che, per la condizione in cui vivono, vedono ristretta la propria libertà.
Si tratta della mostra fotografica di Mauro Raffini che dal 21 giugno al 3 settembre viene allestita nella caffetteria del Tribunale di Torino (corso Vittorio Emanuele II 130), promossa dall’Ufficio per la Pastorale dei Migranti (Migrantes) della Diocesi torinese e dal Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Torino.
“Il luogo scelto per l’esposizione è certamente provocatorio», evidenzia don Fredo Olivero della Pastorale Migranti, “intendiamo riportare all’attenzione delle istituzioni e dei cittadini un problema sociale che ancora oggi resta irrisolto, nonostante l’impegno sinergico di vari attori del territorio e i passi avanti compiuti. Resta, infatti, aperta la sfida del reinserimento nella società delle persone che per vari motivi si vengono a trovare ai margini. I progetti virtuosi attivati, infatti, non hanno diminuito il numero dei senza tetto che ogni anno aumentano in modo esponenziale sulle nostre strade (in Italia sono oltre 50 mila)”.
Napoli: migrazioni e “sguardi” differenti, sfide per una cultura dell’incontro
21 Giugno 2019 - Napoli - Sono le migrazioni e l’interculturalità le due chiavi di lettura della prima giornata di lavori del Convegno di Napoli in svolgimento alla Sezione San Luigi della Pontificia Facoltà teologica dell’Italia meridionale, dove si riflette su “La teologia dopo Veritatis gaudium nel contesto del Mediterraneo”, in attesa dell’arrivo di papa Francesco. Stamattina alle 12 il Papa terrà la sua relazione per presentare il documento sulla “Fratellanza umana” firmato ad Abu Dhabi il 4 febbraio scorso. E ieri docenti e studenti si sono confrontati in un laboratorio culturale che cerca di individuare nel Mediterraneo un «luogo teologico», una «frontiera di mondi culturali diversi».
«Oggi – ha ribadito Valerio Petrarca, docente dell’Università Federico II di Napoli – le merci hanno libertà di circolazione e le persone no». Ha rilanciato Carmelo Torcivia, docente della Sezione San Luigi: «La comunità cristiana deve registrare quanto accade e accogliere e capire come le istanze di liberazione vengono ad incrociarsi con la lotta contro le avversità del cammino, le prove subite». E deve interfacciarsi con esse.
I segni dei tempi – hanno sottolineato Secondo Bongiovanni della San Luigi e Giorgio Marcello dell’Università della Calabria – spingono ad un’attenzione diversa verso i migranti. «Ma ci invitano all’ascolto», ha affermato Petrarca. «L’esempio di Ulisse che si commuove soltanto quando sente raccontare la sua storia da un altro da sé è stato l’esempio che – secondo Petrarca – deve spingere a un’alterità e ad un profondo esame di coscienza». «Il dialogo – ha evidenziato Bongiovanni – si ricompone nelle alterità che siamo riusciti a ricomporre. Solo il gesto del donare, non come concessione ma come riconoscimento gratuito della dignità dell’altro, capace di ristabilire un legame umano è la possibilesoluzione». La seconda parte della mattinata ha messo in dialogo la teologia al femminile: Giuseppina De Simone e Donatella Abignente, entrambe della Sezione San Luigi. La prima ha parlato di un «Mediterraneo luogo di contraddizioni ma anche in grado di esprimere nell’arte, nella cultura la sua storia». Abignente ha esposto il «valore etico del dialogo per la costruzione di una cultura dell’incontro fra persone e popoli» e ha ribadito «l’equivoco di un dialogo tattico spesso utilizzato coma arma, mentre il dialogo autentico comporta farsi accanto alla persona». Per arrivare, poi, alla relazione finale di Fabrizio Mandreoli, della Facoltà teologica dell’Emilia Romagna, che ha affrontato il tema di una «teologia che operi un ribaltamento: dove si parta dal presupposto che la tua vita vale come la mia». «Dai laboratori – ha concluso don Emilio Salvatore della Pontificia Facoltà teologica dell’Italia meridionale – abbiamo iniziato a tracciare una teologia del Mediterraneo nelle sue diverse articolazioni nel contesto, nel metodo, nei soggetti. Ora resta aperta la modalità di come il popolo possa diventare protagonista per condurre ad una nuova narrazione fatta di gesti e di parole». Oggi le conclusioni affidate al Papa. (ROSANNA BORZILLO – Avvenire)
Agorà del Mediterraneo: la prossima settimana la terza edizione
20 Giugno 2019 - Milano - Tornano le giornate internazionali di studio che l’Associazione Centro Orientamento Educativo dedica ai grandi temi e ai fenomeni spesso epocali che si incrociano intorno alle coste del Mare di Mezzo. La terza edizione di Agorà del Mediterraneo, in programma da venerdì 28 a domenica 30 giugno, accoglierà a Barzio (Lecco), tra il lago e i monti della Valsassina, esperti, giornalisti, attivisti e testimoni.
Non potevamo non partire, quest’anno – si legge in una nota - da una riflessione sull’avanzata dei sovranismi e dei populismi che dilagano anche in quest’area del mondo. Si comincerà già nella serata di venerdì, con la proiezione del film Une saison en France del pluripremiato regista ciadiano Mahamat-Saleh Haroun, introdotta da Manuela Pursumal: la storia di un uomo il cui progetto di una vita migliore si scontra con la politica delle frontiere chiuse. Nella mattina di sabato 29 giugno, poi, al centro sarà il difficile equilibrio tra difesa delle identità locali e tentazioni nazionaliste. Dopo la relazione dell’europarlamentare Brando Benifei, che spazierà dalla questione catalana al modello identitario “per esclusione” dell’Ungheria, ci sarà spazio per la riflessione su due casi scottanti: la giornalista bosniaca Azra Nuhefendić interverrà su “L’islam dei Balcani, un’occasione mancata?”, mentre Davide Romano, della sinagoga Beth Shlomo di Milano, delineerà “l’ombra di un nuovo antisemitismo”.
Il pomeriggio si apre con i panel tematici. Novità di quest’anno, lo sguardo sul Mediterraneo anche dal punto di vista ambientale: Simone Nuglio di Legambiente parlerà con lo scrittore Dino Ticli della minaccia delle microplastiche nel nostro mare. Gli altri due focus saranno su Siria e Afghanistan, nel centenario dell’indipendenza. La giornalista e scrittrice Susan Dabbous dialogherà con Valentina Sala sul suo libro La ragazza di Homs (Castelvecchi), mentre il regista afghano Amin Wahidi, intervistato da Romina Vinci, racconterà la storia del suo popolo perseguitato, quello degli hazara.
Un tema di particolare attualità è quello scelto per la tavola rotonda aperta al pubblico, dal titolo “Imbavagliati. La libertà d’informazione sotto attacco”.
“È sotto gli occhi di tutti quanto il diritto a informare e ad essere informati, nell’area mediterranea, stia subendo dei colpi sempre più duri, sulla scia dei conflitti, delle rivoluzioni represse, del consolidamento di regimi autoritari”, afferma Chiara Zappa, che ha curato il coordinamento scientifico di Agorà del Mediterraneo. “Raccontare i fatti senza condizionamenti è oggi rischioso anche alle nostre latitudini, come dimostrano i casi di reporter che hanno pagato con la vita la ricerca della verità e le vicende di giornalisti intimiditi dalla criminalità organizzata o dalla galassia neonazista”. A confrontarsi sulla sfida di tutelare la libertà di stampa quale elemento irrinunciabile per una democrazia compiuta saranno il giornalista libico Farid Adly, Susan Dabbous, l’editorialista del Corriere della Sera Antonio Ferrari e la giornalista turca Fazila Mat.
A seguire serata di sapori e sonorità mediterranee, con la cena curata dall’esperta di cucina e cultura araba Joan Rundo e il concerto del musicista libanese Ghazi Makhoul, cantante e virtuoso dell’oud, strumento tradizionale mediorientale noto come “liuto arabo”. L’apertura dei lavori di domenica 30 giugno è affidata alla testimonianza d’eccezione, quella dell’arcivescovo di Baghdad monsignor Jean Sleiman, che racconterà la difficile rinascita dei villaggi cristiani in Iraq dopo l’Isis. A inquadrare il suo intervento il ricercatore Andrea Plebani e mons. Luca Bressan, vicario episcopale per la Cultura, la carità, la missione e l’azione sociale della diocesi di Milano, che poi concelebrerà la Messa insieme a mons. Sleiman. Si tornerà a parlare anche di migrazioni, fenomeno epocale strumentalizzato da un dibattito politico raramente all’altezza della sfida. Quest’anno si è scelto di dare spazio alle storie di semplici cittadini che hanno deciso di aprire le porte delle loro case. Tra le testimonianze di domenica pomeriggio spicca quella di Nicoletta Ferrara, che nel libro A casa nostra. I nuovi ragazzi della famiglia Calò (Emi) racconta l’esperienza della sua famiglia, premiata tra l’altro dal presidente Sergio Mattarella.
E poi - coordinati da Chiara Vassena - Matteo Bassoli, che parlerà del progetto di co-housing tra giovani italiani e stranieri promosso da Refugees Welcome Italia, e Marta Casalone, dell’associazione lecchese Lezioni al campo.
Guide per un giorno a Torino
19 Giugno 2019 - Torino - Il Museo Nazionale del Cinema ha stretto quest’anno una speciale collaborazione con ASAI, (Associazione di Animazione Interculturale) e l’Ufficio Migrantes di Torino al fine di offrire un ricco programma di attività rivolte ai bambini e ai ragazzi dei Centri Estivi 2019: percorsi guidati, laboratori di cinema e proiezioni al Cinema Massimo – MNC.
ASAI, associazione di volontariato presente a Torino dal 1995, propone in diversi luoghi della città iniziative educative e culturali rivolte a bambini, giovani e adulti coinvolgendo ogni anno più di 600 volontari in azioni concrete e proponendo attività aggregative al fine di favorire lo sviluppo della capacità di ascolto, negoziazione e partecipazione. Nei mesi di giugno e luglio bambini e ragazzi dei Centri Estivi ASAI di Barriera di Milano, Porta Palazzo e San Salvario e i ragazzi dell’Ufficio Migrantes parteciperanno a laboratori, visite al Museo e speciali proiezioni al Cinema Massimo -MNC accompagnati dai loro animatori. Questi ultimi diventeranno “guide per un giorno” grazie all’iniziativa promossa dal Museo Nazionale del Cinema che ha organizzato giornate di formazione gratuite. Inoltre, domani, 20 giugno 2019 alle ore 13.30, oltre 300 ragazzi di queste due importanti realtà torinesi saranno presenti al Cinema Massimo – MNC per due speciali proiezioni: Corri più che puoi, Charlie Brown! di Bill Melendez e Lo straordinario viaggio di T.S. Pivet di Jean-Pierre Jeunet.
Da Malta un messaggio di speranza per l’Europa
19 Giugno 2019 - Roma - “È necessario vivere da protagonisti; conoscere i linguaggi e i rischi della rete, dare motivazioni, ma soprattutto essere una fonte credibile che fa della trasparenza e del servizio alla Verità, sempre e comunque, il proprio stile di vita e il proprio modo di operare”. È uno degli impegni che il Card. Angelo Bagnasco, Presidente del CCEE, ha consegnato ai portavoce delle Conferenze Episcopali che sono in Europa, durante il loro incontro annuale, svolto in questi giorni a Malta. Al centro dei lavori il tema della “comunicazione nelle situazioni di crisi”. È emersa, nei 53 partecipanti da 27 Paesi, l’importanza della condivisione e del confronto per poter affrontare insieme la complessità del tempo presente. Un bel messaggio per l’Europa politica, chiamata a riscoprire la propria identità. Intanto, per i portavoce appuntamento in Albania nel giugno 2020. (Vincenzo Corrado)
“Ero straniero”: iniziata ieri la discussione alla Camera dei Deputati
19 Giugno 2019 - Roma - Con l’audizione di ieri pomeriggio presso la Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati, è iniziata la discussione della proposta di legge di iniziativa popolare della campagna Ero straniero – L’umanità che fa bene, depositata con le firme di 90mila persone in Parlamento il 27 ottobre 2017.
Il titolo della proposta di legge è “Nuove norme per la promozione del regolare permesso di soggiorno e dell’inclusione sociale e lavorativa di cittadini stranieri non comunitari”. Relatore in Commissione Affari Costituzionali è il deputato Riccardo Magi. La proposta si compone di 8 articoli che prevedono: l’introduzione di un permesso di soggiorno temporaneo per la ricerca di occupazione e attività d’intermediazione tra datori di lavoro italiani e lavoratori stranieri non comunitari; la reintroduzione del sistema dello sponsor; la regolarizzazione su base individuale degli stranieri “radicati”; nuovi standard per riconoscere le qualifiche professionali; misure per l’inclusione attraverso il lavoro dei richiedenti asilo; il godimento dei diritti previdenziali e di sicurezza sociale maturati; l’uguaglianza nelle prestazioni di sicurezza sociale; maggiori garanzie per un reale diritto alla salute dei cittadini stranieri; l’effettiva partecipazione alla vita democratica col voto amministrativo e l’abolizione del reato di clandestinità.
Germania: messaggio delle Chiese per la Settimana Interculturale
18 Giugno 2019 - Francoforte - Con un comune messaggio delle Chiese cristiane in Germania del 21 maggio, il Presidente della Conferenza Episcopale Tedesca (DBK) card. Reinhard Marx, il Presidente del Consiglio della Chiesa Evangelica in Germania (EKD) Heinrich Bedford-Strohm ed il Presidente della Conferenza Episcopale Ortodossa Metropolita Augoustinos, invitano a partecipare alla 44ma Settimana Interculturale, che si terrà dal 22 al 29 settembre 2019, sotto il titolo “Vivere assieme, crescere assieme”. Sono previste oltre 5 mila manifestazioni in tutta la Germania, distribuite in più di 500 località. “In primo luogo cresciamo noi - scrivono i tre Presidenti – dal momento che ci apriamo ad un mondo fino ad ora sconosciuto. L’apprendimento di un’altra lingua ci apre ad un’altra mentalità e ci rende vitale un’altra cultura. Il dialogo con persone di altre culture e religioni amplia il nostro orizzonte”. (T.B.)
Istat: si confermano le maggiori difficoltà per gli stranieri
18 Giugno 2019 - Roma - Gli individui stranieri in povertà assoluta sono oltre un milione e 500mila, con una incidenza pari al 30,3% (tra gli italiani è il 6,4%). Lo si evince dal report su “Le statistiche sulla povertà” per l’anno 2018 diffuso oggi dall’Istat. Secondo il dato le famiglie in povertà assoluta sono composte nel 68,9% dei casi da famiglie di soli italiani (1 milione e 250mila) e per il restante 31,1% da famiglie con stranieri (567mila) mentre le famiglie di soli italiani rappresentano il 91,3% delle famiglie nel loro complesso contro l’8,7% delle famiglie con stranieri.
L’incidenza di povertà assoluta è pari al 25,1% per le famiglie con almeno uno straniero (27,8% per le famiglie composte esclusivamente da stranieri) e al 5,3% per le famiglie di soli italiani. La criticità per le famiglie con stranieri è maggiormente sentita nei comuni centro di area metropolitana, dove l’incidenza arriva al 26,2% (28,8% per le famiglie di soli stranieri).
Fra le ripartizioni, l’incidenza più elevata si registra nel Mezzogiorno, con quote di famiglie con stranieri in povertà circa quattro volte superiori a quelle delle famiglie di soli italiani (rispettivamente 32,3% e 8,9%). Le famiglie in povertà con stranieri dove sono presenti minori presentano valori pari al 29,8% (oltre 300 mila), quelle di soli stranieri il 31,0%, valore quattro volte superiore a quello delle famiglie di soli italiani con minori (7,7%). Nel Mezzogiorno la stessa incidenza sale al 40,5% per le famiglie con stranieri dove sono presenti minori, contro il 12,4% delle famiglie di soli italiani. È in povertà assoluta oltre la metà delle famiglie di soli stranieri in cui la persona di riferimento è in cerca di occupazione (51,5%, per un totale di oltre 66mila famiglie); se la persona di riferimento è occupata, la condizione di povertà raggiunge comunque una famiglia ogni quattro (25,5%).