Tag: Italiani nel mondo

E’ morto don Giampiero Maria Arabia: era missionario in Germania

26 Agosto 2020 - Cosenza - Era nato a Rogliano il 5 dicembre del 1965. Diceva di essere nato proprio alla fine del Concilio e il suo sacerdozio ed il suo impegno doveva essere quello di saldare fede e arte come via per comunicare a fede. Così, dopo l'esperienza nella parrocchia di San Pietro in Rogliano e gli studi al Liceo artistico di Cosenza, ha fatto il suo ingresso in Seminario San Pio X di Catanzaro. Da qui è iniziato il suo lavoro di ricerca per trovare anche nella via dell'arte, della musica, della scultura e della pittura lo spazio per l'evangelizzazione attraverso la bellezza. Dopo aver proseguito le sue esperienze ed insegnato religione cattolica nei licei romani è stato ordinato sacerdote ed ha proseguito i suoi lavori artistici arricchendo di pitture, icone e mosaici diversi presbiteri e chiese in varie diocesi italiane. Ma la sua capacità di lavorare la pietra, di creare con i tasselli figure ed immagini del tutto uniche, lo ha portato a lavorare dalla Sicilia (diocesi di Noto) alla stessa Roma dove i suoi mosaici sono presenti in tante chiese parrocchiali (spicca fra tutte la chiesa di San Luca al Prenestino), ma anche a Cuba e in Germania dove attualmente operava pastoralmente. Sacerdote da quasi vent'anni, li avrebbe compiuti il prossimo 9 settembre. Nel 2006 è stato incardinato nella diocesi di Roma dove ha collaborato in alcune parrocchie e proseguito gli studi per la Licenza in teologia dogmatica alla Pontificia Facoltà Gregoriana. Parroco della Parrocchia di Nostra Signora del Suffragio e Sant’Agostino di Canterbury dal 2009 al 2018, è stato membro della Commissione Diocesana per l’Arte Sacra ed i Beni Culturali dal 2011 al 2018. Attualmente era missionario nella Diocesi di Aachen (Germania). In questi giorni era rientrato in Italia per un breve periodo di riposo. Avrebbe raggiunto la famiglia a Rogliano per fine mese. Don Giampiero ha accusato un malore ed è stato ricoverato al Policlinico Umberto I di Roma. dove si è spento il giorno dopo (domenica 23 agosto) per sopraggiunti problemi cardiaci. La notizia della scomparsa ha provocato incredulità e immenso dolore nella Capitale, in Calabria, nei luoghi dove è conosciuto ed ha lavorato. Don Giampiero era un sacerdote molto apprezzato per il livello di preparazione teologica e culturale, per il talento e le competenze nel campo dell’architettura e per le sue capacità artistiche. Sarà celebrata una santa messa domani, giovedì 27 agosto alle 9, nella chiesa di Santa Maria delle Grazie al Trionfale in Roma. Da lì la salma partirà alla volta di Rogliano dove nel pomeriggio sarà allestita la camera ardente e in serata si terrà una veglia di preghiera. Il giorno successivo, secondo le normative sanitarie per il Covid, sarà celebrata una messa con i familiari e i confratelli sacerdoti presieduta dall’arcivescovo di Cosenza-Bisignano, mons. Francescantonio Nolè. Poi don Giampiero sarà tumulato nella tomba di famiglia del cimitero roglianese.

Enzo Gabrieli

E’ morto don Lucio Dalla Fontana: era stato missionario con gli italiani in Germania

25 Agosto 2020 - Vittorio Veneto – E’ scomparso sabato scorso, all’età di 60 anni, don Lucio Dalla Fontana, dal 2001 al 2009 in servizio pastorale con i nostri emigranti in Germania. Il sacerdote, morto presso l’ospedale civile di Frascati, è improvvisamente mancato il sacerdote don Lucio Dalla Fontana era attualmente in servizio presso l'Opera di Maria, del Movimento dei Focolari, e fino all'anno scorso, per un decennio, era stato parroco a San Polo di Piave e Rai. Don Dalla Fontana era arrivato nel 2001 nella Missione Cattolica Italiana di Francoforte Centro e dal 2007 al 2009, parroco della Mci di Badomburgh e Francoforte Hoechst/Nied. Don Lucio era nato nel 1959 a Thiene (VI) ed era stato ordinato prete a Tarzo nel 1986. La messa esequiale sarà celebrata a San Polo nella chiesa parrocchiale domani, mercoledì 26 agosto, alle 15, presieduta dal vescovo Vittorio Veneto, mons. Corrado Pizziolo, mentre la sera precedente, alle 20, sempre a San Polo nella chiesa parrocchiale, ci sarà un momento di preghiera con la recita del Rosario. Alla famiglia e alla diocesi la vicinanza della Fondazione Migrantes.  

Mci Francoforte: da settembre don Laslau nuovo missionario

24 Agosto 2020 - Francoforte - Termina la sede vacante alla Missione Cattolica Italiana di Francoforte centro. Il primo di settembre, infatti,  don Matteo Laslau, assume la direzione della Comunità italiana della metropoli sul Meno. L’ingresso ufficiale, con la consegna da parte del Referent Heribert Schmitt del decreto di nomina, sarà domenica 13 settembre 2020, durante la Santa Messa delle 11.30, nella chiesa di S. Antonio (Savignystr. 25).    

Mci Germania-Scandinavia: riunito il Consiglio di delegazione

24 Agosto 2020 - Francoforte - Si è riunito ieri il Consiglio di Delegazione delle Missioni Cattoliche Italiane di Germania e Scandinavia in videoconferenza. Tra in punti all’ordine del giorno le novità dalle Comunità, un aggiornamento sul Convegno Nazionale Online di fine settembre e la programmazione dell’Anno Pastorale 2020-2021 in tempi di coronavirus.

Mci Germania-Scandinavia: riprende l’attività l’Udep

20 Agosto 2020 -

Francofore – L’Ufficio della Delegazione delle Missioni cattoliche Italiane in Germania e Scandinavia che cura l’Erwachsenenbildung, l’UDEP (Ufficio Documentazione e Pastorale), dal primo di settembre potrà essere di nuovo pienamente attivo. Lo annuncia il delegato nazionale, p. Tobia Bassanalli in una lettera alle Mci. "Senza responsabile dal settembre del 2014, ora il posto potrà essere di nuovo occupato", scrive: l’Udep potrà riprendere la sua attività di formazione degli adulti e di ricerca. A guidarlo sarà la dr.ssa Paola Colombo, laureata in filosofia,  giornalista della ex-Radio Monaco e di Radio Colonia. Si affiancherà alla caporedattrice del mensile delle mci di Germania e Scandinavia, "Corriere d’Italia", Licia Linardi, curerà l’ufficio stampa e le altre pubblicazioni della Delegazione che attualmente è  anche impegnata nella stesura di un volume sulla storia del "Corriere d’Italia" in occasione del 70mo di fondazione.

R.Iaria

Emigrazione italiana: domani la notte dei ricercatori

17 Agosto 2020 - Paludi - Nuovo appuntamento per il "Piccolo Festival delle Spartenze", promosso dall'Associazione asSud e giunto quest'anno alla quinta edizione. Sarà l'occasione, per diversi studiosi di origine calabrese e italiana che vivono all'estero e all'estero si sono affermati dal punto di vista culturale e professionale. In particolare studiosi e ricercatori  che si stanno occupando specificatamente della pandemia in corso. Sarà una notte Covid, dove gli ospiti si confronteranno sulle ultime novità circa gli esiti dell’analisi del virus e delle disposizioni legislative in materia, spiega il direttore del Festival, Giuseppe Sommario che domani sera sarà collegato da un luogo emblematico della diaspora calabrese del territorio del rossanese:  l’Abbazia di Santa Maria ad Gruttam, davanti alla quale gli emigranti si recano prima di partire. All'evento parteciperanno parlamentari di origine calabrese  eletti in Calabria e all’estero, che daranno il loro contributo circa l’impegno della politica nella questione dell’emigrazione universitaria e interagiranno con i protagonisti della serata. Con loro i sindaci dei due borghi dell’entroterra che condividono la bellezza dell’Abazia di Santa Maria ad Gruttam, Cropalati e Paludi e il parroco don Agostino De Natale. A parlare della loro attività sul fronte Civid19, via web e in presenza, saranno Federico Caobelli, medico specialista, responsabile della diagnostica cardionucleare presso l’ospedale universitario di Basilea; Rosa Manzo, ricercatrice con esperienza in diritto internazionale generale e diritto ambientale internazionale nella città di Oslo; Laura Surace, specializzata in “Molecular Biology and Genetic” che conduce i suoi studi sul sistema immunitario e le malattie complesse in Francia presso l’Istituto Pasteur e Romina Vuono, esperto in Biotecnologie e Bio-Patologia Molecolare che opera nell’università di Kent. È possibile interagire con loro attraverso domande e quesiti da inviare alla mail segreteriadellespartenze@gmail.com oppure tramite i commenti della Diretta Facebook. Durante la serata, verrà presentata inoltre una nuova collana diretta da Giuseppe Sommario ed edita dall'editore rossanese Ferrari.

R.Iaria

Mci Mosca: domenica riprendono le messe in Italiano

13 Agosto 2020 - Mosca - Domenica 16 agosto riprende la messa in Italiano per la Missione Cattolica. La cappellania italiana informa che sabato prossimo 15 agosto, Solennità della Beata Vergine Maria Assunta in cielo, nella Chiesa di San Luigi dei Francesi non sarà celebrata la Santa Messa in Italiano.  Le celebrazioni saranno solo in russo alle ore 9.00 e alle ore 19.00.  Domenica 16 agosto, XX Domenica del Tempo Ordinario, nella Chiesa  la Santa Messa in italiano alle 13,30. "Si raccomanda vivamente tutti coloro che verranno in chiesa per la santa messa delle ore 13:30 di indossare la maschera protettiva ed i guanti e di mantenere la distanza sociale di m 1,50 anche quando ci si disporrà in fila per ricevere la santa comunione", si legge nella nota.

Calabria: entra nel vivo il “Festival delle Spartenze”

12 Agosto 2020 - Paludi – Entra nel vivo, con una serie di iniziative, il Festival delle Spartenze 2020 anche se con molte limitazioni dovute alla pandemia in corso. Dopo l’evento interamente online “Punto Calabro” di qualche giorno fa con la partecipazione dei giovani residenti all’estero e dei giovani calabro-discendenti il programma prevede per il 17 agosto a Corigliano Rossano la proiezione del film “Aspromonte, la terra degli ultimi”. Il giorno successivo a Santa Maria ad Gruttam a Paludi “La Notte (Covid) dei Ricercatori Italiani nel Mondo”. Il 19 da Corigliano Rossano l’incontro “La mille e una Calabria: la diaspora calabra, risorsa o zavorra?” mentre il 23 agosto da Santa Maria ad Gruttam “Punto Italia” con il confronto tra diversi esponenti del mondo dell’emigrazione italiana, soprattutto giovanile. Il festival si concluderà il prossimo 10 ottobre con una tavola rotonda sul tema “Turismo delle radici e destino dei borghi”. L’edizione 2020 del Festiva è dedicato alla “casa” inteso come consapevolezza di cosa s’intenda per sentirsi a casa”, spiega il direttore del festival, Giuseppe Sommario.

R.I.

 

Marcinelle, Rossini: monito per tenere viva attenzione su lavoro e diritti migranti

8 Agosto 2020 -

Roma - La tragedia di Marcinelle, dove 64 anni fa persero la vita 262 minatori, di cui 132 italiani, è "un richiamo fondamentale che deve farci tenere sempre viva l’attenzione sul lavoro e sui diritti dei migranti”. Lo afferma il presidente nazionale delle Acli, Roberto Rossini. “Oggi gli sfruttati e gli ultimi provengono da altri Paesi e le Acli, che sono presenti in sedici stati del mondo, cercano di essere sempre dalla loro parte con i servizi di segretariato sociale e con l’attività associativa”.

“L’impatto del Covid sui dati dell’emigrazione italiana sarà un banco di prova importante rispetto alla salute sociale del nostro Paese. – ha aggiunto Matteo Bracciali, vicepresidente federazione internazionale Acli -. Intanto le reti sociali hanno funzionato bene e, in molti casi, sono riuscite a rispondere alle difficoltà di rimpatrio e di sostegno economico nei casi più difficili”.

Di Maio: la promozione di un lavoro equo, tutelato e sostenibile deve essere anche oggi al centro della nostra risposta alle gravi conseguenze economiche e sociali della crisi sanitaria

8 Agosto 2020 - Roma – “La promozione di un lavoro equo, tutelato e sostenibile deve essere anche oggi al centro della nostra risposta alle gravi conseguenze economiche e sociali della crisi sanitaria. L’Italia – membro fondatore dell’UE e dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro – intende continuare a portare avanti questa istanza anche in ambito europeo e internazionale”. Lo ha scritto in un messaggio il ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio, in occasione del 64° anniversario della tragedia di Marcinelle, in Belgio. Quest’anno, a causa della pandemia da COVID-19, “onoriamo il ricordo della tragedia di Marcinelle in una condizione di distanza fisica, ma di grande vicinanza e solidarietà”. Anche “l’attuale emergenza sanitaria ha visto il sacrificio di quanti, in Italia e all’estero, hanno perso la vita – ha scritto Di Maio - mentre si dedicavano al loro lavoro, come anche ad attività di volontariato e di sostegno. Penso a medici, infermieri, al personale sanitario e a tutti coloro che hanno lavorato per mesi senza sosta, pagando con il prezzo della loro vita l’aiuto dato agli altri e alla nostra società tutta”. Nel 1956 – ricorda il responsabile della Farnesina - il sacrificio del Bois du Cazier “spinse i Governi dei Paesi partecipanti alla nascente integrazione europea a mettere la sicurezza e la salute dei lavoratori al centro dei progetti che poi avrebbero costituito le fondamenta della casa comune europea”. Solo le società che garantiscono il diritto al lavoro e la sicurezza del reddito “possono progredire. Perché ci sia vero progresso, il lavoro e i lavoratori devono ricevere le giuste tutele. E questo vale anche per tutti i connazionali che nel corso della nostra storia hanno lasciato l’Italia per emigrare all’estero in cerca di realizzazione. I loro diritti e la loro tutela acquistano ancora più valore, in considerazione delle tante difficoltà che hanno dovuto sostenere. L’emigrazione italiana nel mondo ha sempre mostrato il talento, la dedizione e la professionalità dei nostri connazionali”. Ai familiari delle vittime di Marcinelle, ai familiari di tutte le vittime italiane cadute sul lavoro, “di coloro che hanno perso la vita nell’esercizio della loro professione nel corso della pandemia, ai cari di quanti hanno reso onore all’immagine dell’Italia nel mondo con il loro sacrificio, va oggi il mio pensiero e la mia vicinanza”.

R.Iaria

 

Casellati: “Marcinelle monito attuale, di lavoro si deve vivere, non morire”

8 Agosto 2020 -
Roma - "La strage di Marcinelle dell'8 agosto 1956 è stata uno dei più gravi drammi sul lavoro della storia e rappresenta un monito ancora tristemente attuale. Di lavoro si deve vivere, non si può morire. È inaccettabile che ancora oggi in Italia, perdano la vita 3 lavoratori ogni giorno". Lo ha detto il Presidente del Senato Elisabetta Casellati ricordando l'incendio nelle miniere di carbone in Belgio in cui morirono 262 persone, tra cui 136 emigrati italiani e nella Giornata del Sacrificio del Lavoro Italiano nel Mondo. "Le vittime di Marcinelle - ha aggiunto il presidente del Senato -  sono il drammatico emblema delle morti bianche di ogni epoca. Ma ricordarle non basta. Le istituzioni e la politica hanno il dovere di far sì che non vi siano più lavoratori senza diritti e senza tutele".

R.I.

Marcinelle: una celebrazione ridotta ma intensa con i 262 rintocchi della campana e la lettura dei nomi delle vittime

8 Agosto 2020 -

Roma . Si è conclusa poco fa la celebrazione a Marcinelle nel ricordo della tragedia dell'8 agosto 1956 che ha causato 262 morti. Tra questi 136 italiani. Erano le 8,10 del mattino quando nella miniera scoppiò un incendio di vaste proporzione che non lasciò scampo. Pochi furono i supersiti.In quel momenti, infatti, erano di turno 274 uomini quando, a quasi un chilometro sotto terra, quota 975, si scatenò l’inferno. Oltre ai 136 italiani  morirono 95 belgi, 8 polacchi, 6 greci, 5 tedeschi, 3 algerini, 3 ungheresi, 2 francesi, 1 inglese, 1 olandese, 1 russo e 1 ucraino.

Per la prima volte da qual giorno la celebrazione, a causa della pandemia in corso, si è svolta in forma ridotta con la partecipazione di 50 persone  ammessi alla miniera di carbone di Bois du Cazier, in rappresentanza delle associazioni dei minatori e dei familiari delle vittime. La delegazione italiana è stata guidata dall'ambasciatrice d'Italia in Belgio, Elena Basile, che ha letto il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, subito dopo i 262 rintocchi della campana di Maria Mater Orphanorum intervallati dalla lettura dei nomi delle vittime.

“Anche quest’anno la cerimonia al Bois du Cazier è particolarmente commovente. Il ricordo del sacrificio dei minatori spinge a dedicare un pensiero anche alle vittime del Covid-19 e agli operatori sanitari che hanno perso la vita nell’esercizio del loro lavoro. Marcinelle incarna anche quest’anno la speranza di una società migliore dove il lavoro sia protetto e tutelato” – ha dichiarato l’Ambasciatrice Basile.

La cerimonia si è conclusa con la deposizione di corone di fiori a nome del Presidente della Repubblica Italiana, del Presidente della Camera dei deputati e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Raffaele Iaria

Mattarella: il sacrificio dei minatori a Marcinelle e di chi ha ha perso la vita sul luogo di lavoro “merita il rispetto dell’Italia intera”

8 Agosto 2020 - Roma - Il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha voluto rinnovare la “vicinanza” del popolo italiano “ai familiari di quanti hanno perso la vita sul luogo di lavoro”: "il loro sacrificio – ha scritto in un messaggio in occasione del sessantaquattresimo anniversario della tragedia a Marcinelle dove persero la vita 262 dei quali 136 erano italiani - merita il profondo rispetto dell’Italia intera”. La giornata di oggi è dedicata al Sacrificio del Lavoro Italiano nel Mondo. Quersta giornata – ha scritto il Capo dello Stato – “acquista un altissimo valore: innumerevoli cittadini italiani – in circostanze spesso eccezionalmente complesse e rischiose – hanno dato prova di abnegazione e di impegno nell’adempimento dei propri compiti professionali, in Patria e all’estero”. “Se avvertiamo con particolare intensità il ricordo di quanto accadde al Bois du Cazier è anche perché – ha aggiunto Mattarella - negli ultimi mesi l’emergenza sanitaria ci ha rafforzato la comprensione delle espressioni ‘sacrificio’ e ‘sicurezza sul lavoro’. La ricerca di un futuro migliore è il messaggio che la tragedia di Marcinelle incarna”. Una ricerca che – ha scritto ancora Mattarella – “non può prescindere dalla piena realizzazione del diritto al lavoro in ogni sua sfaccettatura: dalle possibilità di studio e di formazione alle pari opportunità; dalla salvaguardia della salute all’accesso ad ammortizzatori sociali sempre più efficaci, al livello nazionale ed europeo”. Il Capo dello Stato ha quindi rinnovato “la più sentita vicinanza della Repubblica ai familiari di quanti hanno perso la vita sul luogo di lavoro”. Accanto ai minatori scomparsi 64 anni fa Mattarella ha voluto anche dedicare “un pensiero particolare ai moltissimi operatori sanitari deceduti negli ultimi mesi mentre prestavano cure mediche e assistenza ai contagiati dal Covid-19. Oggi, come allora, il sacrificio di questi lavoratori merita il profondo rispetto dell’Italia intera”.

Raffaele Iaria

 

Migrantes: riflettere sulle tragedie che segnano il mondo migrante

7 Agosto 2020 - Roma - Si celebra domani la Giornata del Sacrificio del Lavoro italiano nel mondo che ricorda la tragedia avvenuta l’8 agosto 1956 nella miniera di carbone di Marcinelle, in Belgio, nella quale morirono 262 persone, di cui 136 italiane. La Giornata è un’occasione per riflettere “sull’attualità delle tragedie che segnano il mondo del lavoro migrante”, commenta il direttore generale della Fondazione Migrantes, don Gianni De Robertis. Fare memoria dei minatori di Marcinelle è anche uno stimolo a “non dimenticare gli italiani all’estero e gli stranieri residenti nel nostro Paese che, ancora oggi, muoiono sui luoghi di lavoro. Dobbiamo fare memoria ma nello stesso tempo “guardare a ciò che accade intorno a noi e non abbassare la guardia in un tempo che vede una profonda crisi sul tema dei diritti dei lavoratori in ogni parte del mondo per costruire una società più inclusiva a partire quanti lasciano il proprio Paese alla ricerca di una vita migliore".​

R.Iaria

Cgie sulla Giornata del Sacrificio del lavoro italiano nel mondo: la frontiera della civiltà passa attraverso la sicurezza sul lavoro

7 Agosto 2020 - Roma - Otto agosto 1956: nella miniera di carbone Bois du Cazier di Marcinelle, in Belgio, avviene uno delle più gravi incidenti in un sito minerario. A causa di un incendio che si sviluppa nel condotto d'entrata d'aria principale e riempie di fumo l'impianto sotterraneo, muoiono 262 persone delle 275 presenti, di cui 136 Italiani originari di diverse regioni. Una tragedia che ricordata nel nostro Paese e in Europa come la giornata simbolo del sacrificio del lavoro italiano nel mondo. Il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (Cgie), costituito alcuni decenni più tardi anche sulla scia di quel tragico evento e nel quale sono presenti anche orfani di quelle vittime, esprime “vicinanza sia ai familiari degli operai morti l’8 agosto del 1956 nella miniera di carbone del Bois du Cazier in Belgio, sia ai superstiti e ai congiunti delle vittime dei numerosi drammi accaduti sul lavoro nei paesi di emigrazione italiana, che hanno preceduto e si sono succeduti a quella triste e tenebrosa giornata del dolore: da Monongah a Dawson e Mattmark, per finire agli infortuni mortali e insanabili dei nostri giorni”, ricordfa il segetario generale, Michele Schiavone. “Ieri come oggi – aggiunge - la frontiera della civiltà passa attraverso la sicurezza sul lavoro. Lo sviluppo e il progresso civile passa dalle mani e dalle menti laboriose delle donne e degli uomini portatori di diritti, che non devono essere alienati perché portatori di principi di civiltà e di emancipazione culturale e sociale. Ieri come oggi dal nostro Paese si continua ad emigrare. Mentre in quel periodo storico a partire erano i capifamiglia e a casa rimanevano le mogli, i figli e i nonni, oggi invece sul cammino della speranza e della libertà si avviano le mamme, i padri e i figli e a casa rimangono solo i nonni attaccati ai ricordi, ai costumi e alle tradizioni ancestrali”. Il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero nel ricordare la giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo richiama “le istituzioni italiane ad una riflessione e a dare risposte di contrasto al fenomeno collegato alla nuova mobilità, che spinge milioni di persone a lavorare e a vivere in ambienti diversi da quelli nel quale sono cresciuti”, conclude Schiavone.

Raffaele Iaria

Italiani nel mondo: sabato la Giornata del lavoro italiano nel mondo

6 Agosto 2020 -

Roma – 262 morti, 136 italiani. E’ il bilancio della tragedia che ha colpito 64 anni fa l’ex miniera di Marcinelle, in Belgio. E’ l’8 agosto. Ogni anno in questa data si tengono una serie di celebrazioni in molte città italiane. Quella ufficiale in Belgio alla presenza di autorità istituzionali del nostro Paese. Quest’anno, a causa della pandemia da Covid 19, la cerimonia ufficiale al Bois du Cazier. Ma la città di Charleroi ha deciso comunque di autorizzare un tributo simbolico, alla presenza di 50 persone, tra cui rappresentanti dell’associazione “Le Bois du Cazier”, familiari delle vittime, associazioni di ex minatori. Alla cerimonia parteciperà l’ambasciatrice italiana in Belgio, Elena Basile, che leggerà il messaggio del Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella. La cerimonia inizierà con i 262 rintocchi della campana Maria Mater Orphanorum e la lettura dei nomi delle vittime per concludersi con la deposizione di una corona.

L’8 agosto si celebra anche, dal 2001, la “Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo”, istituita per celebrare, ricordare e onorare i tanti lavoratori italiani e il contributo economico, sociale e culturale delle loro opere.

Raffaele Iaria

Rome Business School: 182mila laureati hanno lasciato l’Italia in 10 anni

6 Agosto 2020 - Roma - 182.000 laureati hanno lasciato l’Italia negli ultimi dieci anni e 117 Mila nel 2018. Aumentano le donne, dai 32 anni in su soprattutto nel Nord Italia. I paesi di destinazione sono il Regno Unito, la Germania, la Francia, il Brasile, gli Usa e l’Australia. Sono alcuni dei dati pubblicati, in questi giorni, dalla Rome Business School, la business school a maggior presenza internazionale in Italia con studenti provenienti da 150 Paesi, con una Ricerca sul tema “L’Italia e il malessere demografico: arginare la fuga dei cervelli, trattenere i talenti, modernizzare il sistema educativo italiano”. La Ricerca ha messo in luce trend, costi economico-sociali e proposte legate al fenomeno dell’esodo giovanile collegato all’invecchiamento della popolazione italiana con uno sguardo agli altri Paesi del mondo.

Difficile stabilire con esattezza quanti siano ma i dati Istat dicono che solo nel 2018 sono partiti 117mila italiani di cui 30mila laureati. Quasi tre cittadini italiani su quattro trasferitisi all’estero hanno 25 anni o più: sono poco più di 84 mila (72% del totale degli espatriati); di essi, il 32% sono laureati. Rispetto al 2009, l’aumento degli espatri di laureati è più evidente tra le donne (+10 punti percentuali) che tra gli uomini (+7%). Inoltre, negli ultimi 10 anni i giovani laureati che hanno abbandonato il nostro Paese sono stati 182mila con un’età media di trent’anni.

“Guardando al malessere demografico complessivo del Paese, l’Italia – si legge nella ricerca -  perderà nei prossimi 45 anni circa 6,8 milioni di abitanti. Una cifra davvero preoccupante, che equivarrebbe oggi ad una perdita del 11% circa della popolazione totale”. Solo nel 2018 242.353 persone si sono iscritte al Registro degli italiani all’estero (Aire) di cui il 53,1% per espatrio, il 35,9% per nascita, il 3,3% per acquisizione di cittadinanza.  Sono soprattutto uomini (55,2%) e giovani (40,6% hanno tra 18 e 34 anni) o giovani adulti (35-49 anni, 24,3%), ovvero persone nel pieno dell’età lavorativa.  A tale proposito, “si prospetta nell’immediato futuro, unicamente come effetto del clima di incertezza e paura associato alla pandemia in atto, un calo nell’ordine di poco meno di 10 mila nati, ripartiti per un terzo nel 2020 e per due terzi nel 2021. La prospettiva peggiora poi ulteriormente se, in aggiunta agli effetti indotti dai fattori di incertezza e paura, si considerano quelli derivanti dallo shock sul piano occupazionale. Le stime mostrano che i nati scenderebbero a circa 426 mila nel bilancio finale del corrente anno, per poi ridursi fino a 396 mila, nello scenario più sfavorevole, in quello del 2021”.

Il Regno Unito è la destinazione europea preferita dai giovani, che nel 2019 ha accolto la maggioranza degli italiani all’estero (circa 21 mila) quadruplicando il numero degli espatri, con un picco di 25 mila intorno al 2016, con un totale di circa 133 mila unità dal 2009 al 2018. Segue la Germania altra meta prediletta dagli italiani che ha triplicato il numero degli immigrati (18 mila nel 2018), raddoppiati i flussi in Francia (14 mila circa), Svizzera (10 mila circa), Spagna (7 mila). Tra i paesi extra-europei, le principali mete di destinazione per l’espatrio italiano risultano il Brasile, Stati Uniti, Australia e Canada calcolando un totale di 18 mila immigrati. L’esodo, con la sola eccezione del Trentino-Alto Adige interessa tutte le regioni d’Italia non solo quelle demograficamente depresse. Quasi la metà (48,9%) è originario del Sud Italia, il 35,5% del Nord e il 15,6% del Centro. Le partenze nell’ultimo anno hanno riguardato 107 province, le prime sei sono state Roma, Milano, Napoli, Treviso, Brescia, Palermo.

I dati sulla mobilità italiana nel mondo sono stati elaborati dalla Redazione del Rapporto Italiani nel Mondo e pubblicati dalla Fondazione Migrantes nella XIV edizione del RIM. Il Rapporto Italiani nel Mondo 2020 verrà presentato a Roma nell’ottobre prossimo.

La ricerca propone una possibile ricetta per trattenere i giovani in Italia con lo sviluppo dell’offerta formativa in Inglese e il potenziamento dell’E-learning. “Il cammino verso l’internazionalizzazione dell’educazione superiore italiana è ancora troppo lento”, si legge nella ricerca  anche se il livello di attrattività dei “cervelli” stranieri delle nostre università “cresce di circa il 3%. I non italiani iscritti a tutti i livelli e a tutte le tipologie di laurea nell’a.a. 2017-2018 (ultimo dato a disposizione) erano 85.356 su un totale di 1.722.322 studenti, tra cui predominano studenti provenienti da Albania, Grecia, Polonia, India, Ucraina e Moldavia”.

Tra le altre evidenze messe in luce dalla Ricerca per favorire il rafforzamento delle competenze del sistema Paese, la realizzazione di un sistema di defiscalizzazione differenziato in base alla qualità delle posizioni e dei profili professionali, oltre che alle esigenze espresse dalle imprese, e che possa applicarsi sia nell’ottica di agevolare il rientro in Italia che per trattenere i potenziali in atto di andare all’estero; il contrasto ai flussi in uscita favorendo la messa a regime di un sistema di valorizzazione reale per l’entry level dei giovani laureati; la semplificazione normativa mediante creazione di visti d’ingresso specifici (modello USA) e la velocizzazione delle procedure burocratiche per favorire la circolazione di capitale umano altamente qualificato in università e imprese; garantire un coinvolgimento più continuativo e strategico del fronte aziende-università/business school lungo tutta la filiera formazione-lavoro che tenga conto dei reali fabbisogni di professionalità del mercato.

Mci Olanda: don Robert Kurvers “pro parroco”

29 Luglio 2020 - Amsterdam - Per quasi 30 anni p. Tommaso De Jong è  stato “diligente” parroco della Missione Cattolica Italiana in Olanda. E’ morto all’inizio di questo mese di lui in modo improvviso. Oggi, in un messaggio ai fedeli della Mci, don Robert Kurvers lo ricorda e informa che, dopo la sua morte, il vescovo di Rotterdam, mons. J.H.J. van den Hende, “mi ha chiesto di diventare per questo periodo ‘Administrator parochialis’ (pro-parroco) della Missione, fino a quando troveremo un successore per padre Tommaso”. Don Robert conosce la comunità Italiana da molto tempo: dal 1992 è stato assistente nella comunità a Oegstgeest, Warmond, Leiden e Den Haag. “Purtroppo mai ad Amsterdam; quella parte della comunità non la conosco, ma spero che questo cambierà dopo il periodo di vacanze. Stiamo all’inizio delle vacanze: molti di voi andranno in Italia oppure in altri posti. Non ci saranno - come tutti gli anni - celebrazioni in lingua Italiana fino a domenica 6 settembre”, si legge nel messaggio. E a causa del Covid-19, dal 6 settembre fino al 4 ottobre, “ci saranno celebrazioni solo a Leiden, perché le chiese di Amsterdam e Den Haag sono troppo piccole per poter mantenere le adeguate distanze, permettendo la partecipazione delle nostre comunità”. La speranza è “che si possano trovare nuovi spazi in Amsterdam e Den Haag per celebrare di nuovo in tutte e tre le comunità a partire dall'11 ottobre”. Il 6 settembre a celebrare sarà il vescovo di Rotterdam a Leiden.

“Festival delle Spartenze”: domani l’edizione 2020 a Maratea

29 Luglio 2020 - Roma - Il Festival delle Spartenze, nato in Calabria a Paludi, fa tappa a Maratea da domani. Parteciperanno 14 giovani provenienti da Istituti Superiori della Basilicata (Liceo Scientifico “Galilei” e IIS "Leonardo Da Vinci" - “Nitti” di Potenza) ed 8 della Calabria, che proseguendo nell’azione di sensibilizzazione e conoscenza del fenomeno migratorio con l’obiettivo di lavorare per restare al Sud ma anche di guardare al rapporto con le comunità migranti, parteciperanno a seminari di studio e di conoscenza come realizzato lo scorso anno. Tema dell’appuntamento – promosso dal Centro Studi Internazionali Lucani nel Mondo e da AsSud - sarà “Giovani Sud Emigrazione di ieri e di oggi”. L’appuntamento, giunto quest’anno alla sesta edizione, si propone come un progetto itinerante che vede, oltre la Calabria, anche la Basilicata, il Molise e l’Abruzzo, la Svizzera. I lavori saranno introdotti da Giuseppe Sommario, direttore di AsSud e Luigi Scaglione, Presidente del Centro Studi Internazionali Lucani nel Mondo e vedranno interventi di Eugenio Marino (Consigliere del Ministro per le Politiche sull’emigrazione e i rapporti con gli Italiani nel Mondo), Raffaella Bisceglia (Direttore Centro Studi Internazionali Lucani nel Mondo), Renato Cantore (giornalista e scrittore di storie di Lucani nel Mondo). In serata la partecipazione del Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale Giuseppe Provenzano.

Mattarella agli italiani all’estero: “grazie per la vostra solidarietà”

25 Luglio 2020 - Roma - Questi mesi di pandemia, per molti degli italiani residenti all'estero  hanno "aggiunto alla preoccupazione per la salute il disagio e il rammarico di non poter raggiungere i propri cari in Italia, anche a seguito delle restrizioni nei collegamenti aerei". Lo ha detto questa mattina il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, in un messaggio ai connazionali all'estero attraverso la trasmissione "'Italia con Voi", il programma di Rai Italia , in onda ogni giorno e settimanalmente  anche su Rai Uno. Mattarella ha rivolto "un pensiero, pieno di affetto, a tutti gli italiani residenti all’estero": "so con quanta partecipazione avete seguito le sofferenze vissute, nel nostro Paese, per il coronavirus. Lo avete fatto da lontano, per la distanza fisica che ci separa; eppure del tutto vicini nella coscienza che ci unisce. Una conferma, se ve ne fosse stato bisogno, del sentimento intenso che raccoglie le comunità italiane e di origine italiana diffuse nel mondo. Un sentimento di unità e di solidarietà per il quale vi esprimo riconoscenza". E’ stata "una prova che ha posto in evidenza valori di civismo e di dedizione alle persone in difficoltà. Valori che rappresentano base importante della nostra società, e alimentano la vita delle nostre istituzioni democratiche". "Nei tanti borghi e città d’Italia questa stagione - ha setto ancora il Capo dello Stato - è stata accompagnata da lutti e patimenti, cui si è aggiunto il dolore di non poter celebrare i funerali, dei defunti: emergenza ora, fortunatamente, superata. Adesso l’impegno è rivolto alla ricostruzione di un tessuto, capace di affrontare i rischi che si manifestano e di rilanciare la fiducia nel futuro. Il virus ha superato frontiere e distanze continentali. Ha messo in discussione percorsi e modi di vita consolidati". La lontananza "pesa", sulle nostre comunità all’estero e tutte le istituzioni della Repubblica sono "impegnate ad alleviare queste difficoltà; per la sua parte la rete consolare e delle ambasciate è volta a rafforzare l’attenzione e ad ascoltare e corrispondere alle loro esigenze. La collaborazione e il coordinamento, della comunità internazionale nel contrastare, il virus - un avversario comune e ancora largamente sconosciuto - sta riconducendo, gradualmente, alla normalità anche dei collegamenti e alle conseguenti aperture. Del resto, soltanto la conoscenza condivisa e una efficace azione corale a difesa della salute da parte di tutti i Paesi può permettere di sconfiggere la malattia". A tutti Mattarella ha voluto far "giungere il sentimento, più forte, di vicinanza, della Repubblica", Secondo il Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes gli italiani, attualmente residenti all'estero sono 5.288.281, l'8,8% dela popolazione italiana. Dal 2006 al 2019 la mobilità italiana è aumentata del +70,2% passando, in valore assoluto, da poco più di 3,1 milioni di iscritti all’AIRE a quasi 5,3 milioni di oggi si legge nel Rapporto Migrantes. La prossima edizione, la XV, sarà presentata a Roma il 27 ottobre prossimo.

Raffaele Iaria