Tag: Immigrati e rifugiati

Alarm Phone: oltre 200 persone in pericolo in mare

3 Novembre 2020 - Milano - Circa 900 persone arrivate a Lampedusa e oltre 200 in pericolo in acque Sar maltesi nelle ultime ore. “Tre barche in pericolo: due con a bordo 65 migranti ciascuna e la terza con 85 persone. Stanno imbarcando acqua e chiedono aiuto. Abbiamo allertato le autorità e ci aspettiamo il lancio di un’operazione di soccorso”, scrive Alarm Phone, il servizio di assistenza telefonica, su Twitter. Sono dati allarmanti quelli che arrivano dal mare. A Lampedusa non si registravano così tanti arrivi da mesi: gli ultimi tre, ieri mattina, hanno portato sull’isola 200 persone. Nella notte tra domenica e lunedì, invece, si sono registrati 12 sbarchi per circa 670 migranti. Le operazioni di soccorso sono state coordinate dalle motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza. Tre imbarcazioni sono riuscite ad arrivare direttamente sulla terraferma e i migranti sono stati bloccati dai carabinieri. Tutti sono stati portati all’hotspot dove sono stati sottoposti a tampone anti-Covid. Intanto non si fermano le partenze dal Nord Africa. Quattro migranti tunisini a bordo di un gommone in difficoltà sono stati soccorsi ieri pomeriggio da un’unità della Marina militare di Tunisi. “I quattro, di età compresa tra i 21 e i 27 anni – spiega il ministero della Difesa di Tunisi – hanno dichiarato di essere salpati ieri dal Golfo di Tunisi nel tentativo di raggiungere illegalmente l’Italia”. Le autorità tunisine hanno inoltre tratto in arresto sessantacinque persone all’interno dei porti di Tunisi nell’intento di imbarcarsi di nascosto su navi commerciali dirette verso Paesi europei. E ancora, “più di 370 migranti sono stati intercettati e rimpatriati a Tripoli, in Libia, oggi (ieri, ndr). Un totale di sei barche che trasportavano uomini, donne e bambini ha tentato di attraversare il mar Mediterraneo nelle ultime 24 ore. Tutti sono stati portati in detenzione arbitraria” scrive una portavoce dell’Organizzazione internazionale delle migrazioni in Libia, su Twitter. Almeno 480 persone, infine, sono morte o disperse in seguito a naufragi avvenuti al largo delle coste del Senegal, nell’ultima settimana, informa l’Ong Alarm Phone, che segnala il crescente utilizzo della cosiddetta 'rotta atlantica', quel tratto di mare che dal Senegal spinge i migranti a intraprendere viaggi rischiosi per raggiungere le Isole Canarie, territorio spagnolo e dunque europeo. Secondo l’Oim, in totale nel 2020 le Isole Canarie hanno accolto 11.000 migranti, a fronte dei 2.557 dello stesso periodo del 2019. (D.Fas.)  

Il virus uccide la speranza dei migranti: “Uno su due non si è messo in viaggio”

3 Novembre 2020 - Milano - Può sembrare scontato, ma c’è un mondo che si va fermando sotto il peso del Covid-19. Un mondo in movimento, carico di speranze, prospettive e necessità condivise che è ora dimezzato. Ogni anno sono le persone che decidono di migrare per lavoro, forniti di visti e permessi regolarmente rilasciati, sono milioni. Per alcuni si tratta di una “prima volta”, per altri invece è di un’esperienza ripetuta: 5,2 milioni complessivamente quelli che nel 2020 hanno avuto accesso – in modo regolamentato o contingentato – nei 37 Paesi dell’area Ocse (Organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione economica), vale a dire la maggior parte di quelli ad economia avanzata. Dall’inizio di quest’anno però, a livello globale, per quasi il 50 per cento dei migranti, le porte si sono chiuse, e le conseguenze diventano sempre più evidenti nella confusa casistica di situazioni nuove o che la pandemia sta ovunque maggiormente evidenziando. Un crollo, quello della migrazione regolamentata, che è il peggiore dal 1961, anno in cui a Parigi nasceva l’Ocse, con l’Italia tra i fondatori e l’impegno teso a propiziare lo sviluppo economico e il commercio mondiale. Il tema è stato affrontato nel rapporto presentato pochi giorni fa dall’Ocse che presenta un quadro problematico, sia per i migranti, sia per la nazioni – di partenza o riceventi – che in modo crescente anche su di essi avevano puntato per il proprio sviluppo in termini economici ma anche sociali. “Lo scorso decennio aveva visto progressi incoraggianti riguardo le politiche migratorie e l’integrazione, come pure nella cooperazione internazionale nella gestione delle migrazioni. Oggi vediamo il rischio che il progresso nei risultati di migrazione e in integrazione possano essere cancellati dalla pandemia e dalle sue conseguenze economiche”, ha segnalato il direttore generale dell’Organizzazione, Angel Gurria. Le regole imposte per contenere il dilagare della pandemia e il ridimensionamento produttivo e occupazionale hanno avuto un impatto sulle migrazioni i cui risultati sono ancora in divenire e si percepiranno pienamente il prossimo anno. Tuttavia i dati a disposizione evidenziano come la migrazione regolare si sia quasi dimezzata (-46 per cento) nella prima metà del 2020 rispetto al 2019. Non in modo uniforme, come non uniforme è stato l’impatto del nuovo coronavirus e la reazione alla sua diffusione, con un ruolo giocato da molti fattori: la preparazione ad affrontare situazioni di emergenza, l’atteggiamento culturale verso la malattia, la disponibilità di risorse umane locali (in parte liberate dalla crisi di interi settori produttivi o commerciali), la densità di presenze straniere in condizioni normali, la provenienza degli immigrati da aree con elevato numero di contagi o basso livello di prevenzione e contrasto. Questo può spiegare come ad avere limitato in modo più drastico l’immigrazione per lavoro siano stati Paesi, come la Corea del Sud o il Giappone, dove la mancata emissione di nuovi visti e la cancellazione di quelli già concessi ha toccato rispettivamente il meno 64 e meno 75 per cento. Va ricordato che le due realtà estremo orientali sono tra quelle che – tra le nazioni più sviluppate (e meno colpite dalla pandemia) – meno dipendono abitualmente dal contributo di stranieri per le loro esigenze produttive, commerciali, di servizio, socio-assistenziali. Non così altrove. Per fare un esempio, di origine straniera (soprattutto di nuova immigrazione) sono il 40 per cento degli addetti nell’industria dell’ospitalità in Austria, Finlandia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Norvegia, Svizzera e Svezia. Con un paradosso da registrare. L’area Ocse già impiegava prima della crisi il 24 per cento dei medici e il 16 per cento degli infermieri di provenienza straniera e lo stop a nuovi arrivi rischia di acutizzare la mancanza di personale specializzato nel settore medico-sanitario. (Stefano Vecchia – Avvenire)    

Viminale: da inizio anno sbarcate in Italia 27.962 persone migranti

2 Novembre 2020 - Roma - Sono 27.962 le persone migranti sbarcate sulle coste italiane da inizio anno. Il dato è stato diffuso dal Ministero degli Interni, considerati gli sbarchi rilevati entro le 8 di questa mattina. Dei quasi 28mila migranti sbarcati in Italia nel 2020, 11.620 sono di nazionalità tunisina (42%), sulla base di quanto dichiarato al momento dello sbarco; gli altri provengono da Bangladesh (3.391, 12%), Pakistan (1.275, 5%), Algeria (1.237, 4%), Costa d’Avorio (1.234, 4%), Egitto (914, 3%), Sudan (884, 3%), Afghanistan (794, 3%), Marocco (719, 3%), Iran (653, 2%) a cui si aggiungono 5.241 persone (19%) provenienti da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione.  

Peruviani in Italia: in tutte le comunità si prega per la “guarigione” dal coronavirus

2 Novembre 2020 - Roma - Le comunità peruviane in Italia si affidano a San Martino di Porres in questo tempo di pandemia “che continua a ricordarci quanto siamo vulnerabili”, come ha scritto p. Emerson Campos Aguilar, coordinatore nazionale dei peruviani in Italia, in una lettera alle 36 comunità in vista della festa del Santo che si celebrerà domani, 3 novembre. Il sacerdote ha visitato, nel mese di ottobre, dedicato al Senor de los Milagros, diverse comunità e ha visto che il “fervore e la devozione a Gesù Crocifisso Signore dei Miracoli non sono diminuiti, ma continuano guardando sempre a Lui nostra speranza”. Emersone ha chiesto, in questo mese di novembre, di pregare per “i nostri ammalati, per tutti i fedeli defunti, specialmente quelli che sono morti a causa del coronavirus”, invocando l’intercessione del “nostro grande Apostolo della Carità San Martin di Porres” e recitando in ogni casa la preghiera del Rosario. “La croce – scrive il sacerdote - è stata il segno più evidente della sua fedeltà a Dio”.

Viminale: da inizio anno sbarcate 27.190 migranti sulle coste italiane

29 Ottobre 2020 -
Roma - Sono 27.190 le persone migranti sbarcate sulle coste italiane da inizio anno. Il dato del ministero degli Interni è aggiornato alle 8 di questa mattina.
Dei quasi 27.200 migranti sbarcati in Italia nel 2020, 11.195 sono di nazionalità tunisina (41%), sulla base di quanto dichiarato al momento dello sbarco; gli altri provengono da Bangladesh (3.391, 13%), Pakistan (1.275, 5%), Costa d’Avorio (1.234, 5%), Algeria (1.205, 4%), Sudan (884, 3%), Egitto (864, 3%), Afghanistan (794, 3%), Marocco (719, 3%), Iran (653, 2%) a cui si aggiungono 4.976 persone (18%) provenienti da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione.

Viminale: da inizio anno sbarcate 27.113 persone migranti

28 Ottobre 2020 - Roma - Sono 27.113 le persone migranti sbarcate sulle coste italiane da inizio anno. Il dato è del Ministero dell’Interno ed è aggiornato alle 8 di questa mattina. Degli oltre 27.100 migranti sbarcati in Italia nel 2020, 11.195 sono di nazionalità tunisina (41%), sulla base di quanto dichiarato al momento dello sbarco; gli altri provengono da Bangladesh (3.391, 13%), Pakistan (1.273, 5%), Costa d’Avorio (1.234, 5%), Algeria (1.204, 4%), Sudan (884, 3), Egitto (861, 3%), Afghanistan (794, 3%), Marocco (712, 3%), Somalia (637, 2%) a cui si aggiungono 4.928 persone (18%) provenienti da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione.

Campagna “Ero straniero”: “approvare la nostra proposta di legge”

28 Ottobre 2020 - Roma - A tre anni dal deposito della proposta di legge di iniziativa popolare “Ero straniero” le organizzazioni della campagna chiedono un atto di coraggio da parte del Parlamento: “Approvare quella riforma per affrontare il tema immigrazione alla radice, con uno sguardo verso il futuro”. La proposta è stata depositata il 27 ottobre di tre anni fa con oltre 90.000 firme alla Camera ed è ora all’esame della Commissione affari costituzionali. “Dopo la regolarizzazione straordinaria dei mesi scorsi e il superamento degli aspetti più problematici dei decreti sicurezza – affermano i promotori della campagna – serve ora un passo ulteriore: cambiare il sistema, fallimentare e iniquo, di gestione dell’immigrazione introdotto quasi vent’anni fa dalla legge Bossi-Fini e adottare strumenti efficaci di governo del fenomeno, a cominciare da nuovi canali di ingresso per lavoro nel nostro Paese”. La regolarizzazione straordinaria voluta dal governo a maggio scorso ha interessato oltre 200.000 persone, “un’adesione alta, considerati gli inspiegabili limiti ai settori lavorativi interessati dall’emersione e i troppi paletti previsti per accedervi”.  Tuttavia, precisano, “non si può più intervenire tappando i buchi man mano che si creano”. Serve “una procedura di emersione sempre accessibile che dia la possibilità di mettersi in regola a fronte di un contratto di lavoro o se si è radicati nel territorio, come accade, per esempio, in Germania o in Spagna”.  Oltre ad una “riforma profonda della normativa vigente, con l’introduzione di canali di ingresso per lavoro che facilitino l’incontro dei datori di lavoro italiani con i lavoratori dei Paesi terzi, governando i flussi verso il nostro Paese”. “Ero Straniero” è promossa, tra gli altri, da Fondazione Casa della carità “Angelo Abriani”, Radicali italiani, Oxfam Italia, Arci, Asgi, Centro Astalli, Cnca, Fcei – Federazione Chiese evangeliche in Italia, Acli.    

Viminale: da inizio anno sbarcate 26.914 persone sulle nostre coste

26 Ottobre 2020 -
Roma - Sono 26.914 le persone migranti sbarcate sulle coste italiane da inizio anno. Il dato è aggiornatao alle 8 di questa mattina ed è stato diffuso dal Ministero dell'Interno. Dei quasi 27mila migranti sbarcati in Italia nel 2020, 11.175 sono di nazionalità tunisina (42%), sulla base di quanto dichiarato al momento dello sbarco; gli altri provengono da Bangladesh (3.390, 13%), Pakistan (1.251, 5%), Costa d’Avorio (1.207, 4%), Algeria (1.203, 4%), Sudan (884, 3%), Egitto (861, 3%), Afghanistan (776, 3%), Marocco (712, 3%), Somalia (632, 2%) a cui si aggiungono 4.823 persone (18%) provenienti da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione.

Scalabriniane: 125 anni di storia a fianco dei migranti

26 Ottobre 2020 -  Piacenza - Compiono 125 anni le Suore Missionarie di San Carlo Borromeo, le "Scalabriniane". Da quel 25 ottobre 1895 sono le "suore dei migranti". Sarà un Giubileo tutto particolare quello di quest'anno, in piena pandemia di Covid-19. Per questo motivo le comunità missionarie dei 27 Paesi del mondo si sono organizzate con eventi online e momenti di raccoglimento e preghiera. Le iniziative (che dureranno per tutto un anno) partono a Piacenza, dove ieri si è tenuta una celebrazione eucaristica nella Cattedrale della città, nello stesso luogo dove è possibile vedere le spoglie mortali del fondatore, il beato Giovanni Battista Scalabrini. Quel 25 ottobre di 125 anni fa, alla presenza del cofondatore, il venerabile padre Giuseppe Marchetti, quattro suore pioniere, la beata Madre Assunta Marchetti (cofondatrice) Carolina Marchetti, Angela Larini e Maria Franceschini, emisero i primi voti. "Ancora echeggia forte nel nostro cuore l'appello che ci ha rivolto papa Francesco, dicendo 'Vi incoraggio a mettere il vostro carisma sempre più a servizio della Chiesa' espressione che alimenta la memoria storica, facendo incrociare il passato e il presente, non rimanendo solo dentro a questa celebrazione, ma abitando nel cuore delle migrazioni, 'non solo come memoria del passato, ma come profezia per l’avvenire', nell’attenzione alle sfide del nostro tempo, seguendo Gesù Cristo, “sempre in cammino” verso i migranti e i rifugiati – spiega suor Neusa de Fatima Mariano, superiora generale - Nella grazia di questo tempo giubilare vogliamo proseguire il cammino confermate nella fede e nella speranza, camminando umilmente con il nostro Dio". "Il volto di Gesù Cristo è nei tanti migranti che, nel mondo, fuggono o si rifugiano. È un volto che soffre, ma pieno di speranza – prosegue suor Neusa – Le Scalabriniane hanno sempre accolto a braccia aperte, nel profondo spirito di quel Gesù che ha sempre chiesto di aprire i cuori e di guardare il mondo con gli occhi puri. Lo facciamo da 125 anni e continueremo a farlo, con quella stessa passione delle nostre prime suore, in obbedienza al mandato evangelico - ero forestiero e mi avete ospitato". La celebrazione religiosa è avvenuta alla presenza di monsignor Luigi Chiesa, vicario del vescovo di Piacenza, mons. Adriano Cevolotto.

Tavolo Asilo: “finalmente superati” i decreti Sicurezza

23 Ottobre 2020 - Roma - “Con questo decreto si fa un passo avanti nel rispetto dei diritti delle persone migranti, ma molto resta ancora da fare per assicurare un’accoglienza dignitosa su tutto il territorio nazionale e la piena integrazione sociale e lavorativa”. Lo afferma oggi il Tavolo Asilo nazionale, coordinamento di organizzazioni cattoliche e laiche impegnate nell’accoglienza e integrazione dei migranti. Il presidente della Repubblica ha firmato il decreto Immigrazione, che sostituisce i decreti sicurezza. Il testo contiene una modifica (art.15) che prevede che l’articolo 1 si applichi anche ai procedimenti pendenti davanti alle commissioni territoriali, al questore e alle sezioni specializzate dei tribunali, alla data di entrata in vigore del decreto. Una modifica che consentirà, almeno in parte, a coloro che hanno subito le conseguenze dei decreti sicurezza di fare rivalutare le proprie posizioni.  Il Tavolo Asilo seguirà con attenzione l’iter parlamentare, “per evitare che vengano introdotti emendamenti peggiorativi” e chiedere “miglioramenti, per esempio in tema di cittadinanza, di servizi destinati a richiedenti asilo nel sistema d’accoglienza, di modifica dell’art.15 per consentire a tutti di vedere rivalutata la loro posizione davanti alle Commissioni”. Il Tavolo Asilo ha inviato un documento alla Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese e al Vice Ministro Matteo Mauri nel quale sottolineano le principali criticità dell’attuale legislazione in materia d’asilo e d’accoglienza e avanzano proposte. Tra queste, “il superamento urgente delle navi quarantena”, la cancellazione “delle procedure accelerate e della lista di Paesi sicuri”, un “cambio di rotta nelle politiche su migrazioni e asilo sul piano europeo, a partire da una revisione del Regolamento di Dublino”.    

Centro Astalli: “non usiamo la pandemia per coprire i mali del mondo di cui siamo responsabili”

22 Ottobre 2020 - Roma - Ieri almeno 15 migranti sono annegati nel naufragio dell’imbarcazione sulla quale cercavano di raggiungere l’Europa. Il naufragio è avvenuto al largo della costa libica, all’altezza di Sabrata. I sopravvissuti sono stati tratti in salvo da pescatori. Sempre ieri, più di settanta profughi sono stati intercettati dalla Guardia costiera libica e riportati indietro in Libia. Il Centro Astalli esprime “cordoglio” per le vittime e allarme per coloro che sono stati riportati indietro, in un paese in cui corrono il serio pericolo di morire. Da giorni, nell’indifferenza totale dell’Europa, muoiono migranti in mare. In Libia imperversano scontri bellici e per i migranti si pratica la tortura sistematica e la detenzione illegale. P. Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli lancia un appello: “La pandemia va combattuta con ogni mezzo e con tutte le risorse a nostra disposizione, evitiamo di usarla come anestetizzante per i mali del mondo di cui dobbiamo sentirci responsabili e per cui urgono risposte”. Per il Centro Astalli “l’apertura di vie legali di ingresso è la soluzione che garantisce la sicurezza di chi chiede protezione e di chi accoglie. Evacuare immediatamente la Libia è atto di civiltà che i paesi UE possono compiere senza esporre la popolazione europea a rischi di contagio. Agire per salvare vite umane e garantire il rispetto dei diritti fondamentali è precisa responsabilità di Stati democratici che non si può derogare neanche ora, nell’emergenza che riguarda tutti”.  

545 bambini immigrati ancora separati dai genitori al confine col Messico

22 Ottobre 2020 - New York - Sono almeno 545 i bambini immigrati ancora senza genitori al confine col Messico. Di questi minori almeno 60 sono sotto i cinque anni. Lo riporta il “New York Times” citando alcuni documenti posti all’attenzione di una corte di giustizia, secondo cui i minori sarebbero stati separati dalle loro famiglie per via dalla politica della tolleranza zero varata dal presidente degli Stati Uniti nel 2017. Nel giugno 2018 erano almeno 2.700 i bambini separati dai loro genitori, mentre nel 2019 la stessa sorte sarebbe toccata ad almeno altri 1.556 minori. Intanto nei giorni scorsi la Corte suprema Usa, riferisce l’Osservatore Romano, ha deciso che esaminerà due questioni emblematiche della politica migratoria di Donald Trump dopo le elezioni del 3 novembre: una sull’uso dei fondi militari per la costruzione del muro col Messico dopo che il presidente aveva dichiarato una emergenza nazionale, l’altra è la decisione di far attendere i migranti in Messico anziché farli entrare negli Usa durante l’esame delle loro richieste di asilo.  

Viminale: da inizio anno sbarcate 26.659 persone sulle coste italiane

22 Ottobre 2020 - Roma - Sono finora 26.659 le persone migranti sbarcate sulle coste italiane in questo 2020. Il dato è del Ministero degli Interni aggiornato alle 8 di questa mattina. Dei quasi 26.600 migranti sbarcati in Italia nel 2020, 11.173 sono di nazionalità tunisina (42%), sulla base di quanto dichiarato al momento dello sbarco; gli altri provengono da Bangladesh (3.343, 13%), Costa d’Avorio (1.207, 5%), Algeria (1.194, 4%), Pakistan (1.167, 4%), Sudan (872, 3%), Afghanistan (771, 3%), Egitto (760, 3%), Marocco (693, 3%), Somalia (618, 2%) a cui si aggiungono 4.861 persone (18%) provenienti da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione.  

Libia: nuovo naufragio

22 Ottobre 2020 -

Milano - Ancora un naufragio al largo delle coste della Libia. L’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) ha segnalato ieri su Twitter un disastro avvenuto martedì di fronte al distretto di Sabratha, 75 chilometri a ovest di Tripoli, nel quale hanno perso la vita “almeno 15 persone”. Secondo l’Oim sarebbero sopravvissuti in cinque, salvati e portati a riva da alcuni pescatori. Si tratta di “migranti disperati”, che continuano a rischiare la vita “in fuga da abusi e sfruttamento, in assenza di capacità di salvare vite”. “Almeno 500 morti nel Mediterraneo centrale quest’anno. Alcune a causa di ritardi nell’assistenza. La mancanza di sforzi guidati dagli Stati per salvare vite umane lungo questa rotta pericolosa è tanto dolorosa quanto vergognosa” ha scritto su Twitter Eugenio Ambrosi, capo staff dell’Oim. Sempre martedì, più di settanta profughi sono stati intercettati dalla Guardia costiera libica e riportati indietro in Libia. “Mentre l’Agenzia europea Frontex investe altri 100milioni di euro in droni per il controllo delle frontiere, 15 persone muoiono in mare senza soccorsi”, la presa di posizione dell’Ong Mediterranea Saving Hu- mans. Secondo il progetto «Missing Migrants» dell’Oim dal 2014 sono 20.014 le persone che hanno perso la vita cercando di attraversare il Mediterraneo oppure sono risultate disperse in mare. Un elenco di vittime a cui si aggiungono quei naufragi più difficili da documentare, di cui si perde ogni traccia nel silenzio delle onde.

Card. Bassetti: dinanzi al fenomeno delle migrazioni, “si possano trovare soluzioni appropriate ed eque”

21 Ottobre 2020 - Roma – “Come Chiesa auspichiamo che, dinanzi al fenomeno complesso ed epocale delle migrazioni, si possano trovare soluzioni appropriate ed eque”. Lo ha detto nei giorni scorsi al quotidiano “la Stampa” il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Card. Gualtiero Bassetti, risponde ad una domanda sul tema migratorio.  Per il porporato “è necessario avere un sistema di accoglienza integrato e diffuso, adeguato alle sfide che abbiamo davanti. In questo senso le ultime modifiche normative stanno portando una discontinuità con il recente passato. È una prima risposta buona alle situazioni di crisi registrate nel tempo. Quello che serve è carità e responsabilità verso tutti: nei confronti delle persone che migrano e verso le popolazioni che accolgono”.  

Cavalieri al merito: tra questi anche tre giovani stranieri

20 Ottobre 2020 -

Roma -

Questa mattina si svolta al Quirinale la consegna delle OMRI - Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Una cerimonia speciale dedicata a quelle persone che con il loro operato o attraverso azioni particolari si sono distinte durante l’emergenza da Covid-19, così come annunciato lo scorso 2 giugno a Codogno “Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – si legge nella nota della Cerimonia di Consegna - ha voluto insignire dell’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica un primo gruppo di cittadini, di diversi ruoli, professioni e provenienza geografica, che si sono particolarmente distinti nel servizio alla comunità durante l’emergenza del coronavirus. I riconoscimenti, attribuiti ai singoli, vogliono simbolicamente rappresentare l’impegno corale di tanti nostri concittadini nel nome della solidarietà e dei valori costituzionali”. Ad essere ospitati nel salone del Quirinale ci sono stati uomini e donne che operano nel settore sanitario, nelle forze dell'Ordine, volontari, operatori del commercio, un tassista, una preside. Tutti in qualche modo in prima linea a fronteggiare l'epidemia. Tra i 56 nomi risultano anche alcuni cittadini stranieri come Mahmoud Lutfi Ghuniem, in Italia dal 2012, che fa il rider, che ha regalato alla Croce Rossa di Torino uno stock di mille mascherine acquistate di tasca sua nei primi giorni dell'emergenza. Yvette Batantu Yanzege, originaria del Congo, che assieme al suo collega Marco Buono della Croce Rossa di Riccione hanno risposto all’appello della Lombardia che chiedeva aiuto a medici e personale con ambulanze. E poi  Mata Maxime Esuite Mband, giocatore per il Zebra Rugby Club e per la nazionale italiana, volontario sulle ambulanze per l’Associazione Seirs Croce Gialla di Parma. Mahmoud Lutfi Ghuniem in alcune interviste spiegò come quel gesto fosse un modo per sdebitarsi di quanto ha fatto l'Italia per lui.  Ora il nuovo cavaliere che “si è particolarmente distinto, in questi mesi, nell'aiutare la comunità nella fase dell'emergenza", vuole tornare a fare il suo mestiere, quello di infermiere.

Migrantes Caltanissetta: le iniziative dello sportello per gli stranieri

20 Ottobre 2020 -

Caltanissetta – Sono una ventina i primi destinatari dello sportello per gli stranieri promosso dall’Ufficio Migrantes di Caltanissetta ad una settimana dall’apertura. Tra le iniziative il corso di alfabetizzazione degli adulti, un primo orientamento legale, l'assistenza burocratica e il disbrigo pratiche e anche il centro di ascolto. Il pomeriggio, fa sapere la direttrice dell’Ufficio Migrantes Donatella D’Anna, partirà presto il dopo scuola dei bambini della primaria. Per l'attivazione dello sportello – spiega la direttrice Migrantes - è stata fondamentale la collaborazione di p. Massimiliano Novembre, che ha messo a disposizione i locali della chiesa, ma anche le suore dell'Unione Internazionale Superiore Generali che si occupano del servizio di mediazione linguistica e da sempre impegnate con le sorelle e i fratelli migranti: sentinelle delle condizioni dei più deboli. “Aprire lo sportello Migrantes alla Provvidenza e non in un altro luogo della città è stata una scelta consapevole, in un’ottica di prossimità anche fisica, perché è proprio in questo quartiere che vivono tanti stranieri. Lo sportello è situato proprio nei pressi di una discarica improvvisata, dove durante il giorno giocano i bambini che eludono l'obbligo scolastico e dove di notte è già capitato che vengano incendiati i cumuli di spazzatura. Nonostante queste difficoltà l'ufficio Migrantes vuole esserci, come un segno di speranza, creando un luogo dignitoso e curato in cui ognuno si possa sentire a casa”. ​

La Costituzione ad alta voce: letture fra rifugiati

20 Ottobre 2020 -

Bologna - Lettura ad alta voce, letture condivise. Questo lo scopo del gruppo di lavoro che ormai da tre anni si riunisce settimanalmente a Bologna. Rifugiati e migranti si confrontano con testi italiani per favorire l’apprendimento della lingua e costruire nuove relazioni.

Il laboratorio di lettura è a cura dell’Associazione Refugees Welcome Bologna e a guidarlo è la volontaria Anna Compagnoni che “crede fortemente nella lettura come strumento di crescita, ma anche di accoglienza e integrazione”. Il laboratorio, interrotto a causa dell’emergenza sanitaria, ha ripreso a funzionare settimanalmente questo ottobre, nella biblioteca bolognese “Tassinari Clò” a Villa Spada, il sabato mattina.

Il libro su cui i ragazzi hanno scelto di lavorare quest’anno è “Sei stato tu? La Costituzione attraverso le domande dei bambini”, un testo per ragazzi sulla Costituzione italiana, molto semplificato e discorsivo. Anna Compagnoni ha spiegato il funzionamento del laboratorio a Redattore sociale “Ognuno legge un passo del libro mentre gli altri ascoltano, e a volte si apre un dibattito. I ragazzi vogliono capire il funzionamento dello stato che li sta ospitando, le similitudini e le differenze con i loro paesi, ma anche le contraddizioni fra ciò che dovrebbe essere e ciò che in realtà spesso si trovano a vivere anche personalmente: il diritto all’accoglienza, la parità di diritti e di doveri, il diritto al lavoro e a una vita degna, il rispetto per le differenze di sesso, provenienza e religione, i diritti e i doveri dello stato nei confronti dei propri cittadini […]”. 

La lettura ad alta voce è uno strumento utilissimo perché facilita lo sviluppo delle abilità relazionali, aiuta nella costruzione di un proprio bagaglio di conoscenze e favorisce lo sviluppo del pensiero critico. Competenze quanto mai utili per tutti e ancora più utili per chi affronta la sfida di costruirsi una nuova vita in un paese straniero.

 

Viminale: 26mila i migranti approdati quest’anno sulle coste italiane

19 Ottobre 2020 -
Roma - Sono 26.055 le persone migranti sbarcate sulle coste italiane da inizio anno. Il dato, aggiornato alle 8 di questa mattina, è del ministero degli Interni. Degli oltre 26.000 migranti sbarcati in Italia nel 2020, 10.883 sono di nazionalità tunisina (42%), sulla base di quanto dichiarato al momento dello sbarco; gli altri provengono da Bangladesh (3.343, 13%), Costa d’Avorio (1.201, 5%), Algeria (1.180, 5%), Pakistan (1.167, 4%), Sudan (872, 3%), Afghanistan (771, 3%), Egitto (760, 3%), Marocco (693, 3%), Somalia (618, 2%) a cui si aggiungono 4.567 persone (17%) provenienti da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione.

Ocse: “crisi Covid-19 mette a rischio flussi e progresso verso l’integrazione”

19 Ottobre 2020 - Parigi - “I flussi migratori sono aumentati negli ultimi dieci anni e sono stati compiuti alcuni progressi per migliorare l’integrazione degli immigrati nei paesi ospitanti. Ma alcuni di questi guadagni possono essere cancellati dalla pandemia Covid-19 e dalle sue ricadute economiche”. È quanto emerge da un nuovo rapporto diffuso oggi dall’Ocse, secondo cui “i governi devono garantire la salute e la sicurezza di tutti i lavoratori nelle attività essenziali e mantenere la spesa per l’integrazione per aiutare i migranti a continuare a contribuire alla società e all’economia”. Stando all’International Migration Outlook 2020 dell’Ocse, “la crisi Covid-19 ha avuto conseguenze senza precedenti sui flussi migratori”. Prima della pandemia, i flussi migratori permanenti verso i Paesi Ocse ammontavano a 5,3 milioni nel 2019, con cifre simili per il 2017 e il 2018. “Sebbene ci siano state meno ammissioni di rifugiati, la migrazione permanente per lavoro è aumentata di oltre il 13% nel 2019 e anche la migrazione temporanea per lavoro è aumentata, con più di 5 milioni di ingressi registrati” nei Paesi Ocse che, per via della pandemia, quasi tutti hanno limitato gli ingressi. “Di conseguenza – viene spiegato –, le emissioni di nuovi visti e permessi nei Paesi Ocse sono crollate del 46% nella prima metà del 2020, rispetto allo stesso periodo del 2019. Si tratta del più grande mai calo registrato. Nel secondo trimestre il calo è stato del 72%. Nel complesso, il 2020 dovrebbe far registrare un minimo storico per la migrazione internazionale nell’area Ocse” e “ci sono forti segnali che la mobilità non tornerà ai livelli precedenti per qualche tempo” per via di una “domanda di manodopera più debole” di “persistenti e severe restrizioni di viaggio”. “La migrazione continuerà a svolgere un ruolo importante per la crescita economica e l’innovazione, nonché per rispondere ai mercati del lavoro in rapida evoluzione”, ha affermato il segretario generale dell’Ocse, Angel Gurría, lanciando il rapporto con il commissario europeo per gli affari interni, Ylva Johansson. “Dobbiamo evitare di tornare indietro sull’integrazione e riaffermare che la migrazione è parte integrante delle nostre vite”. (SIR)