Tag: Immigrati e rifugiati
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Bologna: oggi la preghiera ecumenica “Morire di speranza” con il card. Zuppi
Bologna – Questa sera, alle ore 19.00, nella Basilica dei Santi Bartolomeo e Gaetano, l’arcivescovo di Bologna, il card. Matteo Zuppi, presiederà la preghiera ecumenica “Morire di speranza” nell’ambito della Giornata mondiale del Rifugiato. L’iniziativa, in memoria di quanti perdono la vita nei viaggi verso l’Europa, è proposta dalla Comunità di Sant’Egidio e dall’ Ufficio diocesano Migrantes, Caritas diocesana, Cooperativa sociale DoMani e Acli Bologna. Alla preghiera, durante la quale saranno ricordati i nomi e le storie di chi è morto nel viaggio, parteciperanno comunità e associazioni di immigrati, rifugiati e organizzazioni di volontariato.
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Migrantes Civitavecchia-Tarquinia: oggi celebrazione in lingua romena
L'Ufficio Migrante della diocesi di Civitavecchia-Tarquinia oggi pomeriggio promuove nella chiesa di Santa Maria dell’Orazione e Morte, una celebrazione eucaristica in lingua romena. La Messa, che per la prima volta vedrà riunita la comunità cattolica di rito latino di fedeli originari della Romania, sarà presieduta da padre Isidor Iacovici, direttore nazionale per la pastorale dei migranti rumeni romano-cattolici; concelebreranno don Isidor Mirt parroco della comunità dei migranti romano-cattolici e don Valentin Marco, parroco dei migranti greco-cattolici nella diocesi di Porto- Santa Rufina. La nascita della comunità etnica romena - si legge oggi su Lazio Sette - si affianca all’esperienza della comunità linguistica di lingua spagnola che già da due anni vede riunite oltre venti famiglie provenienti dall’America Latina e dalla Spagna. "La nostra diocesi - spiega il diacono Carlo Campetella, responsabile della Migrantes - è notevolmente impegnata con la Caritas e con la Comunità di Sant’Egidio nella pastorale della carità. L’Ufficio Migrantes si affianca a quest’opera occupandosi essenzialmente dell’aspetto spirituale e quindi sociale, cercando di favorirne l’integrazione". "La priorità - sottolinea Campetella - è promuovere la formazione di piccole comunità etniche per fedeli che provengono dalle stesse origini culturali; guidati da sacerdoti che possono garantire celebrazioni e catechesi nella loro lingua, per iniziare o approfondire la fede cristiana, anche nel rispetto delle tradizioni".
Mattarella: la protezione della vita umana e il salvataggio dei profughi sono impegni cui la Repubblica Italiana non si è mai sottratta
Papa Francesco: aprire “il nostro cuore ai rifugiati” facendo “nostre le loro tristezze e le loro gioie”
Migrantes Modena-Nonantola: garantire i diritti di tutti
Modena - Oltre alle parole, sono i numeri ad essere stanchi. Nel 2018, sulla Preda ringadora, abbiamo letto i nomi di oltre 34.000 persone morte in mare per sfuggire alle torture, alle guerre e alle violenze. Nel 2019 abbiamo coperto la piazza di scarpe. Ma è almeno dal 2013, dalla “più grande tragedia in mare” accaduta a Lampedusa, che la nostra città è percorsa da testimonianze, da giovani che vanno sul posto (a Lampedusa), da veglie funebri in memoria, mostre fotografiche… Ma alla “più grande” ne succede un’altra ancora “più grande”, senza che si possa intravedere quale sarà l’ultima. Non sappiamo più come dirlo che un mondo con 80 milioni di persone costrette a fuggire dalla propria casa, separati dai famigliari, dagli amici, dalla comunità, non è più sostenibile, 80.000.000 di volti con un nome e un cognome. La maggior parte dei quali sfollati interni, situazioni incancrenite come in Palestina o andate fuori controllo come in Colombia. Una realtà, quella dei rifugiati, talmente vasta che non rientra nelle categorie tradizionali del bene e del male. Non è proprio sostenibile, schiaccia il minimo di senso di umanità che alberga in ogni essere umano. L’unica cosa che rimane è la non rassegnazione, il non abituarsi alla violenza sui rifugiati ed alla morte dei rifugiati, per mare, per terra, attraverso i confini. Con mentetestarda (testardamente), in direzione ostinata e contraria, anche quest’anno saremo alle 18 di oggi nella piazza principale della città, «Garantire diritti e accoglienza» piazza Grande, per la Giornata mondiale del rifugiato. Lo facciamo in buona compagnia. Tanti dicono che deve intervenire l’Europa: bene! Raccogliamo anche a Modena l’appello del comitato nazionale di #ioaccolgo: «Per un nuovo Patto europeo per i diritti e l’accoglienza». Lo facciamo con le parole del cardinale Pietro Parolin che ancora echeggiano nella preghiera in memoria dei migranti che perdono la vita nelle rotte verso l’Europa, promossa il 15 giugno: «Morire di Speranza». Lo facciamo insieme alle tante iniziative promosse nel nostro Paese dall’Unhcr, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. Lo facciamo insieme alle persone e alle famiglie che qui a Modena, nonostante tutto, sono rimaste aperte all’accoglienza dei migranti ed in particolare col progetto «WelcHome» e i «Corridoi umanitari». Lo facciamo con i nostri fratelli e sorelle immigrati a Modena che trepidano di preoccupazione per quello che succede ai famigliari e agli amici nei loro Paesi di origine. Lo facciamo con la testimonianza di Ebrima Kuyateh, che insieme a Giulia Bassoli ha fissato in un libro dal titolo "Io e i miei piedi nudi" (edito nella collana "Testimonianze e esperienze delle Migrazioni" curata dalla Fondazione Migrantes, ndr) la sua esperienza di migrante accolto a Modena, pubblicazione presentata venerdì sera in Vescovado a Carpi alla presenza del vescovo, mons. Erio Castellucci. Era il gennaio del 2019 quando, esaminando i resti di uno degli ennesimi naufragi, in un sacco contenente i resti di un ragazzo africano venne trovato un plico con la sua pagella, cucito agli indumenti. Qualcuno ha detto che portava quel documento per dimostrare la sua serietà. Carissimo migrante-ignoto, senza nemmeno la consolazione di un monumento a piedi del quale venirti a piangere, non devi dimostrare proprio niente. Siamo noi che dobbiamo verificare se siamo ancora umani. Fino a quando? (Giorgio Bonini - direttore Migrantes Modena-Nonantola)
Naufragi e morti: il dramma continuo
La Giornata Mondiale del Rifugiato
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Consiglio d’Europa e Ue per proteggere i diritti alle frontiere
Migrantes: uno scatto di umanità e di solidarietà europea
Mons. Gian Carlo Perego, arcivescovo
Presidente della Fondazione Migrantes e della CEMi
Le Chiese europee per i migranti
Migrantes Padova: la protezione è un diritto
Cies: un percorso di inserimento lavorativo e sociale a partire dai sogni dei giovani migranti