Tag: Immigrati e rifugiati

Viaggio papa Francesco: oggi preghiera con i migranti a Cipro e domenica visita a Lesbo

3 Dicembre 2021 - Città del Vaticano - Continua oggi il viaggio di Papa Francesco - il 35mo viaggio internazionale dall'inizio del suo pontificato - a Cipro e Grecia. Oggi giornata intensa: nel pomeriggio presiederà una preghiera ecumenica con i migranti a Cipro. Domenica, in Grecia, visiterà nuovamente l’isola di Lesbo con sua beatitudine Ieronymos II arcivescovo di Atene e nella quale era stato già nel 2016 anche con il patriarca ecumenico Bartolomeo I, per dare un chiaro segno che l’aiuto per i migranti e per i rifugiati è una grande sfida ecumenica, che necessita di una comune collaborazione. Una tappa, preceduta ieri da due incontri con migranti e rifugiati, prima della partenza, che ha un grande significato in questo particolare momento storico. (Raffaele Iaria)

Centro La Pira: appello per il sostegno di due giovani studenti rifugiati

3 Dicembre 2021 - Firenze - Il Centro Studenti Internazionale "Giorgio La Pira" di Firenze lancia un appello per il sostegno di due giovani studenti rifugiati giunti a Firenze grazie all'intervento dell'Università di Firenze, la quale è riuscita a farli allontanare dal proprio paese per salvarli dalla persecuzione di un regime violento e dittatoriale. I due studenti hanno così potuto riprendere i propri studi, grazie anche al Centro La Pira che li ha accolti, ma si trovano adesso - si legge in appello - in una situazione di estrema difficoltà. Hanno bisogno di aiuto per la propria sussistenza e per gli studi. "Il loro sogno intimo - scrive il Centro Studenti Internazionale "Giorgio La Pira"-  è quello di poter essere utili per le famiglie e per lo sviluppo del proprio Paese. Passo dopo passo ci poniamo al loro fianco, affinchè possano trovare un po' di serenità e concludere i propri percorsi di studio con successo. Per questo c'è bisogno dell'aiuto di tutti!". Info www.centrointernazionalelapira.org.    

La Diocesi Cefalù accoglie una famiglia iraniana

1 Dicembre 2021 -

Viminale: da inizio anno sbarcate 62.941 persone migranti sulle coste italiane

1 Dicembre 2021 - Roma – Sono 62.941 le persone migranti sbarcate sulle coste italiane dall’inizio anno. Di questi – secondo i dati diffusi del ministero degli Interni, considerati gli sbarchi rilevati entro le 8 di questa mattina - 15.055 sono di nazionalità tunisina (24%), sulla base di quanto dichiarato al momento dello sbarco; gli altri provengono da Egitto (7.838, 13%), Bangladesh (7.567, 12%), Iran (3.793, 6%), Costa d’Avorio (3.564, 6%), Iraq (2.514, 4%), Guinea (2.311, 4%), Marocco (2.163, 3%), Eritrea (2.113, 3%), Siria (2.096, 3%) a cui si aggiungono 13.927 persone (22%) provenienti da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione.​

Agrigento: un convegno su “Migrazioni, segni dei tempi, prospettive”

30 Novembre 2021 - Agrigento - Venerdì 3 dicembre alle ore 17:30, presso l’Aula Magna del Polo Universitario di Agrigento, verrà presentato il libro “Sbarchi di umanità. Lampedusa: un contributo mediterraneo alla teologia dai poveri” di Alfonso Cacciatore e Stefano Nastasi, Ediz. Il Pozzo di Giacobbe, 2021. L’originalità del volume scritto a due mani sta nell’aver intravisto nella cronaca ormai quotidiana degli sbarchi un “segno dei tempi”, una dimensione che supera il dato circoscritto. A partire dall’esperienza di una piccola isola confrontata con gli effetti e le tragedie di un movimento epocale, la riflessione si amplia alla lettura di un fenomeno che ormai da un trentennio interessa in maniera diretta Lampedusa, Agrigento, la Sicilia. Il testo fluisce tra due diversi registri. Inizia dalla narrazione in chiave teologica dell’esperienza pastorale di don Stefano Nastasi, parroco di Lampedusa dal 2007 al 2013, fino al terribile naufragio del 3 ottobre, e si sviluppa successivamente nella riflessione di Alfonso Cacciatore sul significato di questi eventi come “segno dei tempi, tra storia e Regno di Dio”. Saluti iniziali dell’Arcivescovo di Agrigento, Mons. Alessandro Damiano, del Sindaco Franco Miccichè, del Presidente del Consorzio Universitario Antonino Mangiacavallo e della direttrice Migrantes della diocesi di Agrigento Mariella Guidotti,. Interverranno Paolo Di Giannantonio, giornalista e conduttore RAI, che ha realizzato diversi servizi dedicati a Lampedusa e alle vittime delle traversate; Mons. Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo. Saranno presenti gli Autori. Modera: Valerio Landri, Direttore della Caritas diocesana.  

Papa Francesco ai migranti: “provo tanto dolore per voi, sappiate che vi sono vicino”

29 Novembre 2021 - Città del Vaticano – “Quanti migranti – pensiamo questo – quanti migranti sono esposti, anche in questi giorni, a pericoli gravissimi, e quanti perdono la vita alle nostre frontiere!”. È stato questo l’appello di Papa Francesco, ieri mattina, al termine della preghiera mariana dell’Angelus. “Sento dolore per le notizie sulla situazione in cui si trovano tanti di loro: di quelli che sono morti nel Canale della Manica; di quelli ai confini della Bielorussia, molti dei quali sono bambini; di quelli che annegano nel Mediterraneo. Tanto dolore pensando a loro. Di quelli che – ha aggiunto il Papa - sono rimpatriati, a Nord dell’Africa, sono catturati dai trafficanti, che li trasformano in schiavi: vendono le donne, torturano gli uomini. Di quelli che, anche in questa settimana, hanno tentato di attraversare il Mediterraneo cercando una terra di benessere e trovandovi, invece, una tomba; e tanti altri”. Ai migranti che si trovano in queste situazioni di crisi papa Francesco assicura la preghiera, e “anche il mio cuore: sappiate che vi sono sempre vicino”. Il Pontefice ha quindi Ringraziato tutte le istituzioni impegnate “ad alleviare le loro sofferenze” ed ha rinnovato l’appello “accorato a coloro che possono contribuire alla risoluzione di questi problemi, in particolare alle Autorità civili e militari, affinché la comprensione e il dialogo prevalgano finalmente su ogni tipo di strumentalizzazione e orientino le volontà e gli sforzi verso soluzioni che rispettino l’umanità di queste persone”. (Raffaele Iaria)  

CIF: le due facce dell’Occidente

26 Novembre 2021 - Roma - “Sotto i nostri occhi nel Canale della Manica è avvenuta l’ennesima strage di immigrati. A contorno il rimbalzo delle responsabilità, mentre sarebbe stato meglio il silenzio” cosi Renata Natili Micheli, Presidente nazionale del Centro Italiano Femminile. Che conclude “Le nazioni europee si sentono asserragliate e respingono con fermezza l’invasione da parte di quanti oggi immigrati sono soltanto testimoni di una condizione di povertà, conseguenza di secoli di sfruttamento e depauperamento delle risorse che hanno arricchito il nostro Occidente”.

Istat: scenario migratorio positivo ma incerto

26 Novembre 2021 - Roma - Superato lo shock pandemico, si ipotizza che le immigrazioni dall’estero possano recuperare i livelli mediamente rilevati nel quinquennio 2015-2019 a partire dall’anno 2023. Da tale momento, con una quota di immigrati intorno alle 280mila unità, lo scenario mediano contempla un sostanziale rientro alla normalità, in concomitanza della ripresa economica e della progressiva attuazione del PNRR. Lo afferma oggi l’Istat nel Report sulle previsioni delle Popolazione residente e delle famiglie. Nel medio e lungo termine si prevede, quindi, una graduale diminuzione degli ingressi fino al valore di 244mila nel 2070. Cumulato sull’intero periodo di previsione, lo scenario mediano prefigura, pertanto – sottolinea l’Istituto di Statistica - un insediamento a carattere permanente di 13,3 milioni di immigrati.  Anche le emigrazioni per l’estero dovrebbero recuperare nel giro di pochi anni i valori espressi nel quinquennio antecedente l’avvento della pandemia. Nello scenario mediano si presuppone in seguito una loro evoluzione stabile, da circa 145mila uscite annue nel 2025 a 126mila nel 2070. In totale, sull’intero arco di proiezione gli emigrati dall’Italia sarebbero circa 6,9 milioni. Il saldo migratorio con l’estero risultante in base allo scenario mediano è, pertanto, ampiamente positivo: superato il 2020 (+79mila unità), dal 2021 esso si riporta al valore di +141mila, cui segue una continua e regolare flessione che conduce l’indicatore al valore di +118mila nel 2070. I flussi migratori con l’estero sono però contrassegnati da profonda incertezza, scrive l’Istat: le migrazioni internazionali sono governate, da una parte, da normative suscettibili di modifiche, dall’altra, da fattori socio-economici interni ed esterni al Paese di non facile interpretazione. Si pensi, ad esempio, alla pressione migratoria esercitata nei Paesi di origine, alle politiche di integrazione degli immigrati, alla modulazione del mercato del lavoro, all’emigrazione di cittadini residenti in Italia. Tutti questi fattori hanno la potenzialità di dare luogo a scenari migratori assai diversificati. La quota di immigrati dall’estero, ad esempio, presenta al 2070 un intervallo di confidenza al 90% che varia tra 188mila e 380mila unità. Nel medesimo anno si prevede, inoltre, che il valore delle emigrazioni possa cadere in un intervallo compreso tra 62mila e 189mila unità. Premesso che l’analisi di risultati a così lungo termine debba necessariamente accompagnarsi a una grande cautela – sottolineano i ricercatori dell’Istat - in realtà “ci rivela due possibili fotografie del futuro tra loro molto diverse, persino alternative. Da un lato quella di un Paese molto attrattivo, dall’altro quella di un Paese che potrebbe radicalmente mutare la sua natura di accoglienza per tornare a essere un luogo da cui emigrare. Peraltro, nel quadro di tutte le simulazioni condotte, scaturisce che la probabilità che il Paese possa conseguire un saldo netto con l’estero di segno negativo è tutt’altro che scarsa, per quanto bassa. Tale prospettiva ha infatti una probabilità di realizzarsi che va dall’1,3% nel 2040 al 4,1% nel 2050% e all’8,5% nel 2070”.

Campagna Ero straniero: “sanatoria 2020, rilasciati 38.000 permessi di soggiorno su 230.000 domande”

26 Novembre 2021 - Roma - “Come campagna Ero straniero seguiamo con grande attenzione l’attuazione della regolarizzazione straordinaria prevista dal governo nel maggio 2020 , preoccupati in particolare dai tempi troppo lunghi dell’esame delle 230.000 domande presentate e dalla situazione di precarietà che tale ritardo sta determinando”: lo hanno dichiarato i promotori illustrando alla Camera dei deputati, il terzo approfondimento sul tema. “Dai dati risalenti alla fine di ottobre scorso emerge che poco più di un terzo delle pratiche è stato finalizzato finora da parte delle prefetture e sono solo 38.000 circa i permessi di soggiorno rilasciati dalle questure a procedimento ultimato. Ancora critica la situazione in alcune grandi città: a Milano, delle 25.900 domande ricevute, sono in via di rilascio solo 2.551 permessi di soggiorno. A Roma su 17.371 domande, sono 1.242”. Come sottolineato nell’ultimo rapporto della Fondazione Moressa su 456 mila posti di lavoro persi nel 2020 a causa dell’emergenza Covid, il 35% ha riguardato cittadini stranieri. Le donne sono state più colpite degli uomini.  “Tra le questioni più sentite da chi è in attesa di ottenere i documenti – hanno ricordato i promotori – c’è il divieto, di fatto, di lasciare l’Italia: i lavoratori e le lavoratrici in emersione, pur avendo una posizione regolare sul territorio, non possono rientrare nel Paese di origine fino a che la procedura non si conclude”.  la situazione dei ritardi negli uffici potrebbe ulteriormente peggiorare perché il 31 dicembre finisce la proroga dei contratti interinali presso il Ministero dell’interno e, salvo interventi legislativi in tempi brevissimi, si va verso lo stallo definitivo della regolarizzazione. Per scongiurare tale scenario la campagna ha elaborato alcuni emendamenti alla legge di bilancio, che verranno presentati in Senato da senatori di gruppi parlamentari diversi (tra cui Bonino, De Petris, Errani, Nannicini). Due degli emendamenti sono pensati come interventi a breve termine, necessari a “salvare la sanatoria”. Il primo prevede l’autorizzazione a stanziare le risorse necessarie a prorogare almeno per il 2022 i contratti degli interinali già assunti. Il secondo garantisce la prosecuzione dei procedimenti in corso consentendo alle persone in attesa, di superare gli ostacoli burocratici emersi a causa del protrarsi dei tempi dell’esame delle domande e ottenere finalmente il permesso di soggiorno. Vi è poi un emendamento più strutturale con cui si propone di mettere fine al sistema illogico delle sanatorie, introducendo un percorso sempre accessibile per uscire dall’irregolarità e rientrare nell’economia legale, e che produrrebbe entrate, nuove e stabili, per lo Stato.

Cei: inaccettabile il dramma dei migranti che si consuma sia sulle rotte marittime sia su quelle terrestri

25 Novembre 2021 -
Roma - "L’inaccettabile dramma dei migranti che si consuma sia sulle rotte marittime sia su quelle terrestri, alle porte dell’Europa e ai confini tra gli Stati, scuote le coscienze e invoca una
risposta ispirata ai quattro verbi indicati da Papa Francesco: accogliere, proteggere, promuovere e integrare".
Lo si legge oggi nel comunicato finale dei lavori dell'Assemblea straordinaria della Cei che si è svolta a Roma. Per i vescovio italiani "avere cura degli ultimi è l’unica strada per costruire un mondo di pace e di benessere comune". Per la Chiesa che è in Italia – è stato detto durante i lavori – "stare accanto ai più deboli è una scelta che si rinnova ogni giorno nella verità e nella carità".
Sotto la guida del card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, l’assise è stata aperta da un incontro riservato con Papa Francesco ed è poi proseguita con una relazione del card. Basset apprezzata dai vescovi che hanno rimarcato - si legge nel comunicato - "la preoccupazione per una situazione sociale e ambientale che rischia di penalizzare soprattutto i giovani e i più deboli, oltre
che l’invito a fare del Cammino sinodale un’occasione di incontro e di ascolto di tutti, in particolare di quanti vivono con difficoltà l’appartenenza ecclesiale o sono disillusi". In questo senso la divisione dei vescovi in “gruppi sinodali” ha offerto la possibilità di una condivisione fraterna nella prospettiva del servizio pastorale nella propria comunità e di una più ampia collegialità. È stato un vero e proprio "esercizio di sinodalità praticata e vissuta nella comunione del ministero episcopale, che ha permesso di cogliere in profondità il valore della narrazione delle proprie esperienze: il Signore è presente nel vissuto personale e comunitario". (Raffaele Iaria)

Card. Nichols: “terribile perdita di così tante vite umane è un tragico richiamo all’azione”

25 Novembre 2021 -

Roma - “La terribile perdita di così tante vite umane nella Manica è un tragico richiamo all’azione”. È quanto afferma il card. Vincent Nichols, arcivescovo di Westminster e primate della Chiesa cattolica inglese, in una dichiarazione al Sir sulla morte ieri di oltre 30 migranti nella Manica, al largo di Calais. “Questa tragedia – dice il cardinale – illustra chiaramente sia la malvagità spietata dei trafficanti sia la disperazione di coloro che cercano di sfuggire alla povertà, ai conflitti o alle persecuzioni in cerca di una vita migliore. Ognuno è figlio di Dio, con dignità e valore innati. Una cooperazione internazionale mirata, vie sicure di migrazione e sforzi congiunti per combattere la povertà sono tutti necessari di fronte ad un flusso globale di un’umanità disperata”.

Sassoli: “piangiamo le vittime ma dobbiamo agire per garantire che non accada di nuovo”

25 Novembre 2021 - Strasburgo -  “Ieri almeno 27 persone sono morte nella Manica. È l’ultima di una lunga serie di tragedie avvenute nei mari che circondano l’Europa”. Lo afferma David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, da Strasburgo, dove l’assemblea è riunita in sessione plenaria. La notizia del naufragio di un’imbarcazione nel Canale della Manica viene discussa anche all’Eurocamera, mentre altre imbarcazioni sono giunte oggi a Dover dopo una pericolosa traversata. Sassoli afferma: “Oggi piangiamo le vittime ma dobbiamo anche agire per garantire che non accada di nuovo”.

Viminale: da inizio anno sbarcate 61.251 migranti sulle coste italiane

22 Novembre 2021 - Roma - Secondo i dati forniti oggi dal Ministero dell'Interno - aggiornati alle ore 8 di questa mattina -  sono 61.251 le persone migranti sbarcate sulle coste italiane da inizio anno. Di questi 14.985 sono di nazionalità tunisina (24%), sulla base di quanto dichiarato al momento dello sbarco; gli altri provengono da Egitto (7.342, 12%), Bangladesh (7.175, 12%), Iran (3.608, 6%), Costa d’Avorio (3.457, 6%), Iraq (2.462, 4%), Guinea (2.209, 4%), Marocco (2.117, 4%), Eritrea (2.081, 3%), Siria (1.767, 3%) a cui si aggiungono 14.048 persone (23%) provenienti da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione.  

Rifugiati afghani: attivo uno sportello virtuale di assistenza

22 Novembre 2021 -

Roma - È online da qualche giorno il sito agiperafghanistan.it, il nuovo progetto di Agi – Avvocati Giuslavoristi Italiani – per sostenere le rifugiate e i rifugiati afghani favorendone integrazione, inclusione e parità di diritti attraverso l’accesso al mondo del lavoro. Il sito è uno sportello virtuale per offrire alle donne e uomini afghani in possesso di un permesso di soggiorno consulenze giuslavoristiche gratuite in tema di tirocini, formazione, opportunità di lavoro e strumenti di assistenza per il sostegno al reddito.

Le avvocate e gli avvocati giuslavoristi italiani sono fortemente preoccupati per la grave situazione dei diritti umani in Afghanistan e guardano con attenzione alle iniziative diplomatiche e alle azioni politiche messe in campo in questi mesi, così come supportano tutte le azioni umanitarie che stanno esercitando le ONG e tutte le istituzioni e associazioni forensi. «Appelli e corridoi umanitari però rischiano di non bastare – ha sottolineato la presidente Agi Tatiana Biagioni – servono azioni a supporto per avviare un effettivo percorso di integrazione ed emancipazione dei rifugiati, soprattutto delle donne, due obiettivi che potranno essere raggiunti solo garantendo loro un lavoro dignitoso e, quindi, pari diritti e opportunità. Agi ha competenze, mezzi e diffusione adeguati e come avvocate e avvocati giuslavoristi saremo testimoni concreti dell’effettività del diritto». «Dal progetto - conclude Biagioni - vorremo che emergesse un “Primo Rapporto sulla condizione del lavoro dei rifugiati afghani”, che presenteremo nei prossimi mesi: l’obiettivo è illustrare i risultati delle consulenze prestate e avere uno strumento per proporre ulteriori azioni positive alle istituzioni pubbliche e private, agli organismi internazionali, nazionali e locali. Visitate la nostra pagina, aiutateci a diffondere questo progetto per le rifugiate e i rifugiati afghani: diritti, lavoro, inclusione sociale per tutte e tutti».

Diocesi Roma: le comunità immigrate nel cammino sinodale

22 Novembre 2021 - Roma - “La città interculturale nella prospettiva del cammino sinodale” è il tema dell’incontro promosso dalla Caritas, dall’Ufficio Migrantes e dal Centro per la cooperazione missionaria tra le Chiese della diocesi di Roma che si svolgerà il 27 novembre alle ore 10 nella chiesa dei Santi Fabiano e Venanzio a Roma (via Terni, 92). L’incontro vedrà gli interventi di Caterina Boca, dell’Ufficio Rifugiati di Caritas Italiana, padre Gioacchino Campese, missionario Scalabriniano docente della Pontificia Università Urbaniana. Modera padre Gabriele Beltrami, responsabile dell’Ufficio Comunicazione dei padri Scalabriniani.

p. Luison:“continui pullman di migranti deportati da Usa e Messico scaricati nei posti di frontiera”

22 Novembre 2021 - In questo momento, la maggiore tra le tante emergenze migratorie che affronta il Guatemala è la lunga catena di respingimenti e deportazioni, sia da parte degli Usa, che del Messico, che, ultimamente, dello stesso Guatemala, riporta i migranti nel cuore dell’America Centrale. È quanto afferma padre Matteo Luison, missionario scalabriniano, originario di Castello di Godego (Treviso), da quattro mesi segretario esecutivo della pastorale della Mobilità umana per la Conferenza episcopale del Guatemala. Una sorta di ondata di ritorno, dopo che quella di andata, comunque più che mai presente, si infrange sulla frontiera usa, più che mai impermeabile. “Qualche settimana fa - racconta al Sir padre Matteo - abbiamo dovuto gestire un’emergenza nel piccolo villaggio di El Ceibo, nel dipartimento del Petén, al confine con lo Stato messicano del Tabasco. Un posto di frontiera secondario, sul quale non sono accesi i riflettori, nel quale venivano letteralmente 'scaricati' pullman che nel giro di due giorni arrivavano dalla frontiera Usa, transitavano per Villa Hermosa, capitale del Tabasco, e arrivavano in questo piccolo centro, dove esiste una Casa del migrante. L’unica a farsi carico dell’accoglienza è stata la Chiesa. Ora, la situazione a El Ceibo è un po’ più tranquilla, perché le autorità del Guatemala hanno solo spostato il problema a Corinto, nel sudest del Paese, al confine con l’Honduras. La cosa che risalta, in tutto questo, è la mancanza di attenzione per le persone, per la loro condizione e provenienza, per il loro eventuale status di rifugiati. Negli ultimi anni, in particolare, sono aumentati tantissimo minori, donne, intere famiglie”.

Oxfam e Greek refugees council: il 46% dei migranti in detenzione amministrativa in Grecia senza accuse penali a carico. “Qui muore l’umanità dell’Europa”

17 Novembre 2021 -
Atene - In Grecia la detenzione amministrativa dei migranti richiedenti asilo è diventata la regola e non l’eccezione, in aperta violazione con la normativa europea. Uomini, donne e bambini sono sottoposti a condizioni di detenzione degradanti e che negano i loro diritti fondamentali, come rilevato dalla Corte europea dei diritti dell’uomo. È l’allarme lanciato oggi da Oxfam e Greek refugees council con nuovo rapporto che fotografa una situazione drammatica, che colpisce persone estremamente vulnerabili arrivate in Europa per trovare salvezza da guerre e persecuzioni in Paesi come Afghanistan, Siria, Repubblica democratica del Congo e molti altri. Il report rileva che quasi la metà dei migranti (46%) resta in detenzione per oltre 6 mesi. A giugno i migranti in detenzione amministrativa senza nessuna accusa penale a carico, erano quasi 3mila. 1 persona su 5 viene detenuta per lunghi periodi in celle anguste concepite per poche ore di fermo. Donne incinte, bambini e persone con gravi vulnerabilità, vengono detenute senza un’assistenza sanitaria e legale adeguata. La volontà di usare la detenzione come prassi si riflette nelle recenti politiche adottate dalla Grecia. Nonostante la normativa europea indichi la detenzione amministrativa come ultima risorsa”, ha detto Paolo Pezzati, policy advisor per le emergenze umanitarie di Oxfam Italia. “La detenzione amministrativa è solo un altro strumento per impedire alle persone di cercare sicurezza e un futuro in Europa – ha aggiunto Vasilis Papastergiou, esperto legale del Greek refugees council –. Mentre le autorità greche si rifiutano di considerare altre opzioni, i tribunali greci spesso rifiutano i ricorsi e gli appelli contro la detenzione, anche da parte di donne in gravidanza. Uno status quo avvallato anche dall’Unione europea che sta finanziando i nuovi centri di semi-detenzione in Grecia, luoghi chiusi e controllati dove i migranti vengono abbandonati a sé stessi e dimenticati. Tutto questo, la detenzione assunta come regola e non come eccezione, come non è solo contrario alle normative internazionali ed europee sulle migrazioni, ma implica anche un pesante costo morale ed economico”. “È necessario che la Grecia cambi approccio politico e prenda immediati provvedimenti legislativi che la riportino in linea con lo Stato di diritto”, chiede Pezzati.

Viminale: da inizio anno sbarcate 59.472 persone migranti

17 Novembre 2021 - Roma - Sono 59.472 le persone migranti sbarcate sulle coste italiane da inizio anno. Di questi 14.865 sono di nazionalità tunisina (25%), sulla base di quanto dichiarato al momento dello sbarco; gli altri provengono da Bangladesh (7.014, 12%), Egitto (6.788, 11%), Iran (3.600, 6%), Costa d’Avorio (3.427, 6%), Iraq (2.462, 4%), Guinea (2.149, 4%), Marocco (2.116, 4%), Eritrea (2.021, 3%), Sudan (1.730, 3%) a cui si aggiungono 13.682 persone (22%) provenienti da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione. A diffondere il dato il sito del Viminale.

Vescovi Triveneto e la dimensione pastorale del fenomeno migratorio

17 Novembre 2021 -

Zelarino - Si sono incontrati ieri a Zelarino i vescovi della Conferenza Episcopale del Triveneto. I vescovi, nel pomeriggio,  hanno incontrato il direttore generale della Fondazione Migrantes, don Gianni De Robertis e il responsabile della Commissione regionale Migrantes don Giuseppe Mirandola: è stata l’occasione per riflettere sulla più ampia dimensione “pastorale” del fenomeno migratorio che riguarda e tocca tanti aspetti della vita ecclesiale - dalla cura dei migranti italiani all’estero a quella delle comunità di immigrati presenti nelle comunità ecclesiali e nelle città di questo territorio fino al segmento doloroso dei “migranti forzati” - richiedendo così un’attenzione complessiva, come una nuova risorsa, e non limitata a sole questioni di ordine pubblico, carità e primo soccorso, si legge in una nota. Al termine è stata espressa "la forte preoccupazione per la situazione di sfruttamento e crisi umanitaria che coinvolge migliaia di migranti giunti e ammassati ai confini tra Bielorussia e Polonia e sulla rotta balcanica".

Confine Bielorussia-Polonia: migranti usati come scudi umani. Intervista a mons. Gintaras Linas Grušas

17 Novembre 2021 - Roma - “È con grande tristezza che vediamo queste immagini e la sofferenza che le persone stanno sopportando. Famiglie con bambini intrappolate alla frontiera. Ma è molto importante capire anche cosa c’è dietro a quelle immagini. Non sono solo migranti e rifugiati, ma persone che vengono utilizzate da un regime governativo”. Usa parole chiare e dirette mons. Gintaras Linas Grušas, arcivescovo di Vilnius e nuovo presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa, per descrivere e denunciare quanto sta succedendo realmente al confine tra Bielorussia e Polonia dove si sono radunati nei campi vicino a Kuznica, circa 4.000 migranti, in fuga per lo più da Siria e Iraq. E aggiunge: “Vengono trafficati per scopi politici e usati come scudi umani nel tentativo di ottenere guadagni politici e destabilizzare la situazione al confine dell’Ue. Questa azione è chiamata attacco ibrido, perché utilizza armi non tradizionali (traffico di persone, disinformazione e altri mezzi) per attaccare l’integrità dei confini di altri paesi”.
(Foto Siciliani-Gennari/SIR)
Chi sono le persone che attraversano questa rotta per l’Europa? Ho potuto parlare con alcuni dei rifugiati. Molti stanno cercando di fuggire da orribili situazioni nei loro paesi d’origine. Molti hanno visto gli orrori della guerra, persino i loro familiari uccisi davanti ai loro occhi. Alcuni fuggono anche dalle persecuzioni per motivi religiosi. Altri cercano una vita migliore. Altri ancora sono studenti di varie nazioni africane a cui è stata data l’opportunità di studiare in Bielorussia. Quando il regime di Lukashenko ha deciso di avviare questa azione per creare una crisi di confine con l’Unione europea, ha aumentato l’affitto dei dormitori per questi studenti stranieri a un livello tale che non potevano più permettersi di pagarlo. A quel punto, è stata data loro la possibilità di tornare nel proprio paese o “andare nell’Ue”. A quel punto cosa succede? Di fronte a quella scelta, decidono di andare nell’Ue, non comprendendo però la posizione in cui vengono messi. Il governo li porta al confine e li fa attraversare. A quel punto chi viene fermato per aver tentato di attraversare il confine illegalmente, viene rimandato indietro ma non può tornare né a Minsk né in altri luoghi. Viene trattenuto al confine da funzionari bielorussi che sono armati e usano cani per impedire alle persone di fuggire e mettersi in salvo. Inoltre, il governo bielorusso sta organizzando voli per Minsk offrendo alle persone la promessa di un’opportunità per entrare nell’Unione Europea. Molte persone, non rendendosi conto di essere manipolate, abboccano nella speranza di un futuro migliore. Perché usare i migranti? È tutto coordinato dalle autorità bielorusse al fine di avere una posizione negoziale con l’Unione Europea, per eliminare le sanzioni che sono state imposte per le precedenti azioni del regime. Gli stessi bielorussi testimoniano che i migranti che arrivano in Bielorussia come turisti vengono prelevati dalle guardie di frontiera delle città bielorusse e portati al confine con l’Unione europea. Si tratta di una nuova forma di tratta di esseri umani, che è un crimine riconosciuto a livello internazionale, ma in questo caso non per profitto finanziario personale, ma per guadagni politici nel tentativo di preservare un regime autoritario. Vuole lanciare un appello ai leader politici? Per comprendere la possibilità di fare un appello ai leader politici, bisogna ricordare la situazione in Bielorussia. In Bielorussia, molte persone innocenti vengono torturate, perseguitate e imprigionate. Questo sta accadendo ai confini dell’Europa e a persone che lottano per i valori e le libertà occidentali. Il regime di Lukashenko ha preso in ostaggio la sua stessa popolazione e sta usando i rifugiati come ostaggi e scudi umani. La Caritas e altre organizzazioni umanitarie in Lituania stanno lavorando con il governo non solo per dare assistenza a coloro che hanno attraversato il confine e sono attualmente ospiti nei centri per migranti, ma anche nella preparazione di pacchetti di assistenza che possono essere dati a chi è rimasto bloccato al confine. Qual è il modo giusto per affrontare il problema? Innanzitutto, è della massima importanza assistere le persone in migrazione. Sono stati raccolti fondi in Lituania per aiutare i migranti sia attraverso le parrocchie che direttamente dalla Caritas. Ma la situazione è molto più complessa di una semplice questione migratoria o di rifugiati, e richiede che la comunità politica internazionale agisca per porre fine a questa azione militare non convenzionale e a questa forma di traffico illegale di esseri umani per guadagno politico. Il tempo della misericordia è adesso.La solidarietà dei cristiani con coloro che sono nel bisogno è della massima importanza. Per aiutare chi si trova nei centri migratori e alla frontiera, ma anche e molto di più per aiutare chi è stato preso nelle reti di questa nuova forma di traffico di esseri umani. (M. Chiara Biagioni)