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Cei: proseguono i lavori del Consiglio Permanente

22 Marzo 2022 - Roma -  L’introduzione del cardinale presidente della Cee, Gualtiero Bassetti, ha aperto la sessione primaverile del Consiglio permanente  che si concluderà domani.
L’agenda dei lavori prevede la presentazione del programma dell’Assemblea generale ordinaria (23-27 maggio 2022) che avrà per tema: “In ascolto delle narrazioni del popolo di Dio. Il primo
discernimento: quali priorità stanno emergendo per il Cammino sinodale?”.
All’ordine del giorno, poi, un aggiornamento sulle attività di contrasto agli abusi promosse dal Servizio nazionale per la tutela dei minori, le proposte dei percorsi di accesso ai ministeri del lettorato, dell’accolitato e del catechista e alcune prime riflessioni sull’adeguamento degli “Orientamenti e norme per i Seminari” alla luce della Ratio fundamentalis institutionis sacerdotalis.

Ucraina: card. bassetti, “si attui un piano distribuzione profughi in Ue”

21 Marzo 2022 - Roma – “Di fronte alla fuga di milioni di persone, soprattutto donne e bambini, esprimiamo il nostro vivo e sincero ringraziamento a quanti, in Italia e in tanti altri Paesi, sono impegnati a dare forma e anima all’accoglienza”. Così il card. Gualtiero Bassetti, in apertura del Consiglio Permanente della Cei: “è una testimonianza di carità e di fraternità che diventa impegno concreto per un futuro di pace contro il virus dell’egoismo e dell’indifferenza”. La solidarietà dei Paesi di confine con l’Ucraina – ha aggiunto il card. Bassetti - è stata “davvero commovente; nessuno ha rinunciato a fare la sua parte”. Degli oltre 3 milioni di ucraini in fuga, secondo gli ultimi dati delle Nazioni Unite, l’80% si trova in Polonia, un’altra gran parte in Romania, Moldavia, Ungheria e Slovacchia. Le Chiese di questi Paesi e degli altri limitrofi si “sono adoperate fin da subito per fornire assistenza, beni di prima necessità, alloggi, mezzi di trasporto per raggiungere destinazioni sicure. Sono numerose poi le organizzazioni della società civile, di carattere nazionale e internazionale, che sono intervenute per offrire soccorso e accoglienza, coadiuvate da tantissimi volontari. Il numero degli sfollati è tuttavia un dato che è destinato ad aumentare e che nel prossimo futuro, se non cesseranno le ostilità, registrerà l’arrivo di persone ancora più fragili e povere di quelle che sono già riuscite a fuggire. Non si può pensare dunque che i Paesi di confine – ha sottolineato il presidente della Cei - possano sostenere da soli questo impegno umanitario: occorrerà che l’Unione Europea decida di attuare un vero e proprio piano di ridistribuzione dei cittadini ucraini nei vari Stati membri. Stiamo, peraltro, assistendo all’arrivo di profughi anche nel nostro Paese”. Nelle prossime ore, alcuni voli umanitari, da Varsavia, giungeranno in Italia con circa 600 profughi che verranno accolte nelle diocesi italiane. Sono – ha detto il card. Bassetti – “numeri che cresceranno e che richiederanno un’accoglienza di non breve periodo”. Le chiese in Italia “stanno facendo e faranno la loro parte nell’accoglienza e nell’apertura di corridoi per favorire l’arrivo in sicurezza delle persone che sono bloccate nei Paesi di transito, che non riescono più a proseguire il loro viaggio o sono troppo vulnerabili per farlo. Anche questo è un contributo prezioso alla pace”. (R.Iaria)

Ucraina: card. Bassetti, “fermare questa “inutile strage”

21 Marzo 2022 - Roma – “Ci ritroviamo insieme mentre alle porte dell’Europa una guerra devastante sta seminando terrore, morte e distruzione. Il nostro pensiero va alle vittime, ai loro cari e a quanti sono costretti a lasciare le proprie case per cercare un luogo sicuro: uniamo la nostra voce a quella del Santo Padre, affinché ‘in nome di Dio, si ascolti il grido di chi soffre e si ponga fine ai bombardamenti e agli attacchi’. Così il card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, ha aperto i lavori del Consiglio Permanente. La “nostra voce sale a Dio perché questa ‘inutile strage’ – ha detto con forza il porporato -  del nostro tempo sia fermata”.

Cei: da lunedì il Consiglio Permanente

17 Marzo 2022 -
Roma - Si svolgerà da lunedì 21 a mercoledì 23 marzo, a Roma, presso la sede della CEI  la sessione primaverile del Consiglio Episcopale Permanente della Cei. Dopo l’Introduzione del Cardinale Gualtiero Bassetti i lavori prevedono la presentazione del programma dell’Assemblea Generale ordinaria (23-27 maggio 2022) che avrà per tema: “In ascolto delle narrazioni del Popolo di Dio. Il primo discernimento: quali priorità stanno emergendo per il Cammino sinodale?”. All’ordine del giorno, poi, un aggiornamento circa le attività di contrasto agli abusi promosse dal Servizio Nazionale per la tutela dei minori, le proposte dei percorsi di accesso ai ministeri del lettorato, dell’accolitato e del catechista, alcune prime riflessioni sull’adeguamento degli “Orientamenti e norme per i seminari” alla luce della Ratio fundamentalis institutionis sacerdotalis.

Cei: si depongano le armi

1 Marzo 2022 -

Roma - La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana, riunitasi ieri mattina a Firenze all’indomani della chiusura dell’Incontro "Mediterraneo frontiera di pace" rinnova l’appello espresso in questi giorni insieme ai 60 Vescovi del Mediterraneo presenti a Firenze: si depongano subito le armi e si promuova ogni azione a favore della pace. L’esperienza vissuta a Firenze - sottolinea la presidenza - indica "un percorso condiviso: attraverso l’ascolto e il dialogo, è possibile superare ogni motivo di conflitto e costruire ponti di pace. Allo stesso tempo, si chiede a tutte Chiese che sono in Italia di unirsi in una corale preghiera per la pace e di aderire alla Giornata di digiuno indetta da Papa Francesco per domani 2 marzo, Mercoledì delle Ceneri".

nata la Carta di Firenze: Vescovi e Sindaci firmano un futuro di pace per il Mediterraneo

26 Febbraio 2022 - Firenze - Sono ore angosciate e tristi, eppure questa mattina un raggio di sole è sceso su Firenze. Lo ha fatto notare il caed. Gualtiero Bassetti: il cielo si è aperto, quando i Vescovi e i Sindaci del Mediterraneo sono sfilati fuori da Palazzo Vecchio uscendo in Piazza della Signoria, davanti ai fotografi e ai turisti incuriositi. Avevano portato a termine il loro compito, concludendo il Forum e il Convegno che sono state le due anime dell’incontro sul Mediterraneo. Poco prima, nel Salone dei Cinquecento, avevano apposto le loro 120 firme sulla Carta di Firenze, dove sono confluite le intenzioni, le richieste e gli auspici maturati in questi giorni di confronto. Nella Carta non sta scritto solo il presente, ha detto il Cardinal Bassetti, sta scritto soprattutto il futuro. Essa, come il dialogo da cui è nata, è orientata verso le attese dei giovani e vuole essere un’eredità lasciata alle future generazioni. È una conquista storica, dice il Sindaco Dario Nardella, e c’è spazio per un momento di gioia. Perché oggi si semina una speranza, la spes contra spem descritta da Giorgio La Pira, la fiducia nel domani che si accende nonostante tutti i segni sembrino deporre per il contrario e preannunciare giorni drammatici. Di questi segni non può non tenersi conto. La guerra è stata l’ospite inattesa di questo Convegno: esplosa in contemporanea col suo avvio, ne ha inevitabilmente influenzato il clima e il contenuto. L’impressione per quanto andava accadendo in Ucraina è stata fortissima, persino le battaglie dipinte da Vasari sulle pareti del Salone dei Cinquecento non erano mai parse tanto minacciose. Per il Cardinal Bassetti, l’immagine della guerra è un’auto schiacciata da un gigantesco carrarmato, e l’urlo in sottofondo, l’urlo contro la guerra, dice, più forte che si sia mai sentito. Davanti a ciò, l’incontro mediterraneo rischiava di sembrare fuori dal tempo. Ma non lo è stato. Perché a Firenze, al di là delle parole e delle dichiarazioni, l’alternativa alla guerra si è messa in pratica per davvero: si sono esercitati l’ascolto e la diplomazia, il rispetto e il dialogo. È stata l’occasione unica per raccogliere posizioni diversissime – comprese le istanze delle comunità musulmane del Mediterraneo, rappresentate dai loro Sindaci, al di là anche di quanto era riuscito a La Pira con i Colloqui mediterranei – e, ciononostante, trovarsi infine d’accordo. Sui temi, comuni perché universali, della fratellanza, della libertà, della tutela dei diritti e della valorizzazione della dignità della persona, l’unico antidoto possibile ad ogni guerra. La Carta di Firenze chiede impegno nella promozione della pace e chiama al rafforzamento della cooperazione internazionale e del dialogo interculturale e interreligioso. Il suo cammino inizia adesso: appena possibile, sarà presentata a Papa Francesco. L’occasione persa della sua visita non scalfisce l’appoggio, anzi di più, la felicità, come ha sottolineato il Card. Bassetti, che il Pontefice ha sempre dimostrato per questa iniziativa. Di lì, sarà via via donata ai principali leader europei e internazionali. La firma è di Sindaci e Vescovi, ha detto il Sindaco Nardella, ma il progetto è di coinvolgere tutti i massimi decisori mondiali, per ottenerne la garanzia di un serio impegno nell’esecuzione congiunta della Carta. Questa attuazione deve partire subito. Appena nata, la Carta di Firenze si trova già alla prova più grande. Nel suo spirito, il Sindaco ha convocato nel pomeriggio di domani, in Piazza della Signoria, una manifestazione per la pace, alla quale ha invitato la cittadinanza e il mondo politico e della cultura. Per averli al suo fianco, ha chiesto anche ai Sindaci e Vescovi dell’incontro, a partire dal Cardinal Bassetti, di fermarsi a Firenze per una serata ancora. L’iniziativa si affianca a molte altre in corso in queste ore in tutta Italia, per lo più spontanee, come quella che si è svolta in mattinata sul ponte Santa Trinita, tra bandiere arcobaleno e canti ucraini, non distante da dove si concludevano i lavori. Anche la messa di domenica in Santa Croce – confermata nonostante l’assenza del Papa, che ha chiesto al Card. Bassetti di rappresentarlo – sarà una grande preghiera per la pace. Giorgio La Pira diceva che la preghiera è più forte della bomba nucleare: all’esplodere della nuova, inaspettata guerra dell’era atomica, a Firenze ci si oppone con la preghiera e con l’assunzione formale di un impegno di pace per il futuro. (Livia Cefaloni)

Incontro sul Mediterraneo: domani fedeli in piazza Santa Croce per pregare per il Papa e per la pace

26 Febbraio 2022 -
Firenze - “La voglia di pregare per Papa Francesco, per i temi del convegno, per la pace in Ucraina manifestata dalla nostra gente ci ha spinto a confermare la presenza dei fedeli in piazza in Santa Croce”. Lo ha detto l'arcivescovo di Firenze, il card.  Giuseppe Betori, al termine della riunione in Prefettura alla quale hanno partecipato tutte le autorità interessate e il Cerimoniale del Quirinale. Proprio la presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella impone il mantenimento delle misure di sicurezza, per cui dentro la Basilica di Santa Croce potranno entrare solo le autorità e i fedeli già in possesso del biglietto di invito.
Ad accogliere il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella all’ingresso del Chiostro di Santa Croce ci saranno il Sindaco di Firenze, Dario Nardella e il Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, insieme al Presidente della Cei, card. Gualtiero Bassetti e a la card. Betori, oltre alla Presidente dell’Opera di Santa Croce, Cristina Acidini e al Rettore della Basilica, padre Giancarlo Corsini. (R.I.)

Incontro sul Mediterraneo: card. Bassetti, “vicinanza al Papa”

25 Febbraio 2022 -
Firenze - A nome dei Vescovi del Mediterraneo, convenuti a Firenze, il card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, esprime "vicinanza" a Papa Francesco  che, a causa di un’acuta gonalgia, non potrà essere presente nel capoluogo toscano domenica 27 febbraio, né presiedere le celebrazioni del 2 marzo, mercoledì delle Ceneri.
"Sappiamo - dice il porporato - quanto tenesse a questo incontro. Sin dall’inizio, abbiamo condiviso con lui questo importante progetto verso il quale ha sempre espresso parole di sostegno e di incoraggiamento a proseguire sulla strada tracciata. Il Pontefice "ci accompagna in questo processo di ascolto, di conoscenza reciproca, di spiritualità, di fratellanza e di pace. E noi Gli assicuriamo la nostra preghiera. Domenica saremo tutti uniti spiritualmente; pregheremo insieme per la pace, con il nostro pensiero rivolto all’Ucraina". (R.I.)

Incontro sul Mediterraneo: 49 i rifugiati che incontrerà domenica Papa Francesco

25 Febbraio 2022 - Firenze -  Papa Francesco domenica sarà a Firenze per concludere, con una celebrazione eucaristica, l'Incontro dei vescovi e sindaci del Mediterraneo promosso dalla Cei. Prima della celebrtazione eucaristica incontrerà a Palazzo Vecchio 49 rifugiati provenienti da Afghanistan, Etiopia, Siria, Somalia, Costa d'Avorio, Eritrea e Nigeria, Repubblica democratica del Congo, Gana e Mali. Rifugiati oggi inseriti nei percorsi di accoglienza e integrazione. Sono state selezionati, è stato spiegato, per la loro diversa esperienza di accoglienza in città. Tra loro ci saranno Mohamad Anosh e la moglie Reha, entrambi afgani, chirurgo pediatrico lui, attivista per i diritti umani lei: in Italia con le due figli, che vanno a scuola, hanno ottenuto lo status di rifugiati. Anche Mohammad Azreakhsh incontrerà il Papa: afgano, tecnico informatico, è arrivato in Italia con la famiglia alla quale è stato riconosciuto lo status di rifugiato. Joseph, giovane nigeriano, ha affrontato un viaggio di un anno e cinque mesi passando dalla Libia, per raggiungere l'Italia. "Al Papa dirò che gli voglio bene e che lo ringrazio per quello che fa perché ha aiutato questo mondo e i migranti che lasciano il loro Paese. Lui ha fatto tante cose per gli umani e sono molto contento di incontrarlo domenica", ha detto Joseph, rifugiato nigeriano di 28 anni arrivato in Italia  nel 2015.

Cei: tutte le Chiese in Italia unite in una preghiera corale

24 Febbraio 2022 -
Roma - "Le drammatiche immagini delle azioni militari in Ucraina provocano dolore e scuotono le coscienze. Nel condannare fermamente la scellerata decisione di ricorrere alle armi, esprimiamo vicinanza al popolo ucraino e alle comunità cristiane del Paese". Lo scrive questa sera la presidenza della Cei evidenziando che "ogni conflitto porta con sé morte e distruzione, lacera il tessuto sociale e minaccia la convivenza tra le nazioni. La memoria di quanto accaduto nel Vecchio Continente nel secolo scorso deve indurci a rinnegare ogni discorso di odio e ogni riferimento alla violenza, spronandoci invece a coltivare relazioni di amicizia e propositi di pace".
"È il desiderio dell’umanità intera, è l’impegno dei Vescovi del Mediterraneo" che riuniti in questi giorni a Firenze per l’Incontro “Mediterraneo frontiera di pace” hanno chiesto ad "una sola voce di far tacere le armi. Siamo chiamati, come diceva Giorgio La Pira, a 'usare il metodo d’Isaia: convertire, cioè, in investimenti di pace gli investimenti di guerra: trasformare in aratri le bombe, in astronavi di pace i missili di guerra!”".
La Cei fa appello  alla "coscienza di quanti hanno responsabilità politiche affinché si fermi al più presto la follia della guerra". Allo stesso tempo l'invito a tutte Chiese che sono in Italia a unirsi in una "corale preghiera per la pace" e ad aderire alla Giornata di digiuno indetta da Papa Francesco per il prossimo 2 marzo, Mercoledì delle Ceneri.

Incontro sul Mediterraneo: preghiera silenziosa dei vescovi

24 Febbraio 2022 - Firenze - Mezz’ora di preghiera silenziosa a Santa Maria Novella, sotto gli occhi vigili ma dolenti del crocifisso di Giotto. Si è conclusa così la seconda giornata dell’incontro dei vescovi e dei sindaci del Mediterraneo promosso dalla Cei a Firenze. I 60 vescovi, provenienti da 20 Paesi che partecipano all’incontro dei sindaci e dei vescovi sul Mediterraneo, hanno voluto anticipare la chiusura dei loro lavori per poter offrire il loro contributo, fatto di preghiera ed adorazione eucaristica silenziosa, alla causa della pace, in serio pericolo dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. La mattinata di era cominciata con i vescovi del Mediterraneo che avevano espresso “preoccupazione e dolore” per lo scenario drammatico in Ucraina e “vicinanza alle comunità cristiane del Paese”. I vescovi riuniti a Santa Maria Novella hanno inoltre accolto l’invito di Papa Francesco a vivere il 2 marzo una Giornata di digiuno e preghiera per la pace, facendo “appello alla coscienza di quanti hanno responsabilità politiche perché tacciano le armi”. “Ogni conflitto porta con sé morte e distruzione, provoca sofferenza alle popolazioni, minaccia la convivenza tra le nazioni. Si fermi la follia della guerra!”, si legge nella nota dei vescovi del Mediterraneo, che “conoscono bene questo flagello e per questo chiedono a una sola voce la pace”.  

Incontro sul Mediterraneo: la ricerca del comune nelle diversità e il rifiuto della guerra

24 Febbraio 2022 - Firenze - Sono entrati nel  vivo i lavori di “Mediterraneo frontiera di pace”, il Convegno dei Vescovi in corso a Firenze. Si parte dal ragionare sull’ambiente naturale di un Vescovo, quello in cui di giorno in giorno egli esercita la sua missione: la città, con la vita di cittadinanza e i diritti di cittadini e comunità religiose al suo interno. E i Vescovi, seduti attorno ad un tavolo, ad ascoltare e a raccontarsi il vissuto delle proprie diocesi e la realtà delle proprie città, hanno subito ricevuto una prima conferma: se le sfide sono condivise – le disuguaglianze, le crisi ecologiche, la povertà, la migrazione, in un circolo continuo in cui una circostanza causa l’altra e viceversa – il Mediterraneo è anche un mare di differenze. Siamo tutti diversi, ha detto Mons. Antonino Raspanti, Vescovo di Acireale e Vicepresidente CEI. Dalle coste del sud francese a quelle libanesi, dalla Grecia alla Tunisia, da Sarajevo a Rabat, si osserva una pluralità ricchissima, un moltiplicarsi di prospettive che fa assumere agli stessi concetti base della discussione, la libertà, la dignità, il rispetto, la democrazia, i diritti, una profonda diversità di significati. La prima questione è, allora, se sia possibile trovare un terreno comune. Una risposta si è già intravista in mattinata, e sta nell’apertura e nella gratuità con cui le comunità cattoliche mediterranee, in tanti scenari diversi, compresi i teatri di conflitto e gli snodi delle rotte migratorie, hanno offerto i propri servizi e il proprio aiuto a chiunque, senza fare distinzioni di appartenenza etnica, politica, religiosa, sociale. La città stessa è per vocazione il luogo di ricomposizione delle diversità, come Gerusalemme, dove, nella concretezza della vita quotidiana, può riconciliarsi la separazione tra appartenenza statale e nazionale. A dirlo è il Patriarca di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa. La drammatica evoluzione della crisi ucraina non può che attirare di continuo il pensiero dei Vescovi. Qualcuno cerca la soluzione alle difficoltà nella guerra, ma noi no, scandisce l’Arcivescovo di Lussemburgo, il Cardinale Jean-Claude Hollerich. I Vescovi a Firenze credono nel potere dell’ascolto e del dialogo, sono qui per questo e, percorrendo questa via, vogliono offrire il proprio contributo alla costruzione della Chiesa e della società del futuro. Cosa possono fare? La preghiera è la prima reazione, come dice l’Arcivescovo di Firenze, il padrone di casa, il  card.  Giuseppe Betori. L’uomo è in grado di fare la guerra, la pace è, invece, un dono che va implorato. Possono dimostrare, e rinnovare ad ogni occasione, la propria amicizia e vicinanza verso il popolo ucraino, verso l’Arcivescovo di Kiev Svjatoslav Ševčuk, alla cui lettera i Vescovi di Firenze hanno risposto con un messaggio di solidarietà. Possono, e devono, evitare di alimentare i conflitti, rifiutando il fondamentalismo ed esercitando l’apertura verso l’altro e l’accoglienza. Ma intendono anche fare di più. Per questo invieranno un proprio appello al Consiglio europeo straordinario, convocato in serata a Bruxelles, per chiedere che le istituzioni nazionali e sovranazionali “facciano di tutto”, così il card. Hollerich, per fermare l’escalation e restaurare la pace. Sorprendentemente, tuttavia, l’agenda del Convegno non si trova ad essere del tutto stravolta dal degenerare dello scenario ucraino. I temi programmati del confronto sono in fondo alla radice anche di questo drammatico evento. L’incontro, il dialogo, l’ascolto, l’avvio di una ricerca comune, non servirebbe altro. È l’occasione per lanciare un segnale forte, da Firenze al mondo.  

“Si fermi la follia della guerra”: l’appello dall’incontro sul Mediterraneo di Firenze

24 Febbraio 2022 -
Firenze - I Vescovi del Mediterraneo, riuniti a Firenze per l’incontro “Mediterraneo frontiera di pace”, esprimono "preoccupazione e dolore per lo scenario drammatico in Ucraina, e rinnovano la loro vicinanza alle comunità cristiane del Paese". Accogliendo l’invito di Papa Francesco a vivere il 2 marzo una giornata di digiuno e preghiera per la pace, i Vescovi - si legge in una nota - "fanno appello alla coscienza di quanti hanno responsabilità politiche perché tacciano le armi. Ogni conflitto porta con sé morte e distruzione, provoca sofferenza alle popolazioni, minaccia la convivenza tra le nazioni. Si fermi la follia della guerra! I Vescovi del Mediterraneo conoscono bene questo flagello, per questo chiedono a una sola voce la pace".

Mario Draghi a Firenze e i sogni traditi della gioventù mediterranea

24 Febbraio 2022 - Firenze - Nel Sud del Mediterraneo si specchia il futuro dell’umanità. È proprio così, se si pensa che la percentuale di giovani con meno di quindici anni nei Paesi che vi si affacciano è doppia rispetto a quella europea e che le persone che convergono sulle sue coste provengono dai Paesi, quelli asiatici e africani, in cui si concentra oltre la metà della popolazione mondiale di adolescenti. Questi giovani hanno il diritto di crescere e di accedere a tutte le possibilità, hanno il diritto di realizzare la propria personalità: rappresentano il pianeta di domani e dal loro successo dipende quello dell’intero genere umano. Eppure, la realtà spesso tradisce le loro aspirazioni. È a questi giovani che rivolge il pensiero il Presidente del Consiglio Mario Draghi, intervenuto ieri davanti ai circa 60 Vescovi riuniti a Firenze fino al 27 febbraio per discutere delle attuali sfide intermediterranee. Perché, ha detto il Primo ministro, occuparsi del Mediterraneo vuol dire innanzitutto prendersi cura delle nuove generazioni, tutelare i loro diritti e, dunque, combattere gli ostacoli che si frappongono alla loro piena realizzazione: la disoccupazione e le discriminazioni del mondo del lavoro, gli insufficienti investimenti nella scuola e nella formazione, la crisi climatica e l’inquinamento, con i disastri ecologici e ambientali che ne derivano, l’instabilità politica che minaccia la sicurezza e impedisce ogni progetto. Tutto ciò intrappola i giovani mediterranei nel destino di spostarsi da sud verso nord. Parlare di giovani e di Mediterraneo conduce fatalmente a parlare di migrazioni. Anche la migrazione, come tutte le altre sfide mediterranee, riguarda in primo luogo i giovani. Ed è una migrazione spesso difficile, non liberamente scelta, ma imposta dalla durezza del contesto di provenienza, dalle scarse opportunità che offre. In molti casi, è una migrazione senza alternative, la più rischiosa perché la più disperata. Chi la intraprende è disposto ad accettare l’evenienza della morte ai confini d’Europa evocata dal card. Gualtiero Bassetti, per freddo nella neve dei Balcani o per annegamento nelle acque del Canale di Sicilia o dell’Egeo. Non sono solo i Paesi di provenienza a perdere i loro cittadini di domani: quella che migra è la gioventù del mondo ed è allora l’umanità intera a privarsi del proprio futuro. Mario Draghi ha invocato una gestione della migrazione nuova, che sia condivisa, equilibrata, umana. Per realizzarla, ha chiesto l’aiuto dei Vescovi di fronte a lui, sottolineando il loro ruolo imprescindibile di guide del dialogo e della mediazione. La sua speranza è che il Convegno incoraggi un contrasto concreto e quotidiano alle divisioni e alle ingiustizie, che parta dal cuore delle comunità mediterranee, che si svolga al livello delle persone. È un tema che ritorna, è il grande tema di questo Convegno: impegno nella solidarietà e nella vicinanza, come tra i Vescovi a Firenze così per i popoli che li aspettano in patria e per tutti i popoli del mondo. (Livia Cefaloni)

Draghi a incontro sul Mediterraneo: “serve gestione condivisa, equilibrata e umana delle migrazioni”

24 Febbraio 2022 -
Firenze - “Oltre alle scarse opportunità lavorative, anche l’instabilità politica contribuisce a indurre decine di migliaia di persone, tra cui molti giovani, a emigrare non solo per opportunità, ma per necessità”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, intervenendo, ieri pomeriggio, alla giornata di apertura dell’incontro dei vescovi e dei sindaci del Mediterraneo, in corso a Firenze. “Un fenomeno che attualmente porta con sé enormi rischi per chi arriva in Europa dal Nord Africa o dai Balcani”, ha sottolineato il premier: “E che al momento rappresenta un problema per i Paesi di origine, che perdono energie vitali, e per i Paesi di arrivo, che spesso faticano a integrare i nuovi arrivi, ad accoglierli con dignità”. “Il mar Mediterraneo ci ricorda che ciò che accade nell’Egeo riguarda anche il Tirreno, ciò che avviene al largo della Tunisia o della Libia si ripercuote sulle coste della Sicilia”, il monito di Draghi: “Più volte in passato ho ribadito l’importanza di una gestione condivisa, equilibrata e umana delle migrazioni. Condivisa perché, senza un’assunzione di responsabilità collettiva, l’azione europea non potrà mai essere giusta ed efficace. Equilibrata, perché non basta contrastare i flussi illegali, ma serve curare con attenzione l’accoglienza. E umana, perché non possiamo essere indifferenti rispetto alle sofferenze dei migranti”.

Dall’Ucraina a Firenze: quando si parla di Mediterraneo si parla di pace

21 Febbraio 2022 - Firenze - Quant’è grande il Mediterraneo? Non finisce sulle spiagge sudeuropee, nordafricane o mediorientali. Non si limita neanche ai territori dei Paesi che bagna, né ai loro popoli. Il Mediterraneo va dall’Atlantico agli Urali, come diceva Giorgio La Pira, e in effetti, non solo gli eventi del Mediterraneo, come sassi in acqua, spandono i loro echi fin dentro i tre continenti, ma il ruolo strategico che questo mare svolge da millenni e per milioni di persone lo rende un riferimento naturale anche a grandi distanze. Il fenomeno migratorio ne è lo specchio migliore: dal Mediterraneo originano le difficoltà legate alla sua cattiva gestione insieme a pratiche virtuose, come i corridoi umanitari, che finiscono per riguardare una regione ben più vasta. In virtù di un così forte intreccio, l’attualità è destinata ad irrompere nel dialogo sul Mediterraneo che sta per aprirsi a Firenze, anche se oggi la crisi brucia lontano dal mare, sul confine ucraino. Nella confusione di dichiarazioni incrociate tra le quali si fatica a distinguere verità e propaganda, è certo che la militarizzazione russa della frontiera, che sia reale preludio di guerra o drastico strumento di pressione su NATO e Stati Uniti, ha già fatto riaccendere le tensioni tra separatisti filorussi ed esercito ucraino. Nell’Ucraina orientale si è tornati a sparare sui civili. Ne parleranno i Vescovi e i Sindaci mediterranei tra il 23 e il 27 febbraio. La suggestione è già stata evidente nella conferenza di presentazione dell’evento, quando la crisi ucraina è fatalmente emersa in ciascuno degli interventi. Non è un caso, d’altra parte, che il convegno dei Vescovi si chiami “Mediterraneo frontiera di pace”. Rinsaldare i legami da una sponda all’altra ha la mira di cementare la pace e irradiarla nella vastissima area di influenza mediterranea. Ad ogni frattura della pace, ovunque si apra, le acque del Mediterraneo si increspano: si può dire con don Tonino Bello che in qualunque angolo di mondo si accenda la guerra, noi, nel Mediterraneo, entriamo in crisi e dobbiamo agire. Da Firenze partirà certo un appello alla pace e magari, tramite i mezzi qui sperimentati del confronto e della diplomazia, la concreta azione per la pace invocata dal Card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei e ispiratore dell’incontro. (Livia Cefaloni)  

Mediterraneo frontiera di pace: parte da Santa Croce il dialogo

21 Febbraio 2022 - Firenze - I preparativi sono in corso da tempo, ma è stata la conferenza stampa di sabato 19 febbraio, ospitata nel Cenacolo della Basilica di Santa Croce, ad inaugurare ufficialmente il conto alla rovescia per il grande incontro sul Mediterraneo 2022, organizzato a Firenze tra il 23 e il 27 febbraio. Gli ispiratori dell’iniziativa, il Presidente della CEI, card. Gualtiero Bassetti, il Vicepresidente della CEI, mons. Antonino Raspanti, il Sindaco di Firenze  Dario Nardella e l’arcivescovo di Firenze, il card. Giuseppe Betori, hanno svelato i dettagli di un programma intenso, che, come ricordato con  dal sindaco, vedrà la partecipazione, tra gli altri, dei Ministri di Interno ed Esteri, del Presidente del Consiglio, dei vertici di IOM e UNHCR, sino alla giornata finale, quando Papa Francesco ascolterà le conclusioni del confronto e celebrerà la Messa in Santa Croce, alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Come ha spiegato il card. Betori, Firenze ospiterà due incontri, il convegno “Mediterraneo frontiera di pace” dei Vescovi dei Paesi mediterranei e il Forum dei Sindaci delle principali città che affacciano sul Mediterraneo: i tavoli si svolgeranno paralleli sugli stessi temi, cultura, emergenza sociale e sanitaria, ambiente e migrazioni, per convergere, alla fine, in una Carta di Firenze. Se la spinta all’incontro proviene dalle minacce che sfidano l’intera regione, quali le catastrofi causate dal riscaldamento globale e le disuguaglianze acuite dalla pandemia, il proposito è rivitalizzare il dialogo tra le sponde del Mare Nostrum, ragionare insieme, tenendo unite la visuale istituzionale e quella spirituale, e fissare i valori che dovranno ispirare in futuro le relazioni e l’approccio alle difficoltà comuni. La migrazione non potrà non essere al centro: perché il Mediterraneo ne è sempre stato un teatro naturale, ma, ancor più, perché da troppo tempo è diventato lo sfondo del suo volto peggiore, della migrazione ostacolata, respinta, disperata. Sarà Papa Francesco, una volta ancora, a ricordare a tutti questa centralità: il cuore del suo passaggio a Firenze sarà l’incontro con un gruppo di rifugiati accolti in città. (Livia Cefaloni)

Cei: presentato l’incontro del Mediterraneo

14 Febbraio 2022 - Roma - Si svolgerà nel segno del Sindaco Santo, Giorgio La Pira, l’Incontro dei Vescovi e Sindaci del Mediterraneo in programma a Firenze, dal 23 al 27 febbraio. L’evento – che si concluderà con la visita di Papa Francesco, vedrà la partecipazione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella (il 27 febbraio) e del Presidente del Consiglio, Mario Draghi (il 23 febbraio). “L’intuizione di ritrovarsi dopo la prima esperienza di Bari nel 2020, è maturata proprio a partire da La Pira che, in piena guerra fredda, avviò un percorso politico per favorire l’incontro tra gli uomini e promuovere la pace. Anche oggi c’è un bene comune del Mediterraneo costruendo il quale si pone un tassello imprescindibile per l’intera famiglia umana. I Vescovi e i Sindaci matureranno insieme proposte di vita e di serenità spirituale per tutti”, ha sottolineato il card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei. “Nell’orizzonte del Cammino sinodale, l’Incontro dei Vescovi, che ha per tema le città e la cittadinanza mediterranee, vuole tradurre l’idea comunionale consegnataci dal Concilio Vaticano II per attivare la partecipazione dei battezzati a discernere e attuare le soluzioni alle problematiche presenti. Saranno presenti circa 60 delegati provenienti da 20 Paesi bagnati dal Mediterraneo. L’obiettivo è elaborare, nella seduta congiunta con i Sindaci, una Carta d’intenti comune da consegnare a Papa Francesco”, ha aggiunto mons. Antonino Raspanti, Vice Presidente della CEI. “L’intento dell’Arcidiocesi è quello di preparare un’accoglienza che sia essa stessa un messaggio. La scelta del Convento di Santa Maria Novella quale sede dei lavori dei Vescovi, ad esempio, non è casuale: è stato infatti il primo insediamento dei Domenicani, come pure la cornice del Concilio di Firenze. Anche le realtà ecclesiali e religiose fiorentine saranno pienamente coinvolte, in particolare nella serata di giovedì quando sono previsti quattro appuntamenti diversi nelle principali Basiliche della città”, ha spiegato il card. Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze. “Con questo doppio appuntamento si completa il disegno lapiriano, sublimato dalla visita del Santo Padre. Sono grato alla Chiesa che è in Italia per aver scelto Firenze, al Presidente Mattarella e al Premier Draghi la cui presenza renderà ancora più memorabile la settimana fiorentina. Mai come oggi il Mediterraneo, che è culla delle nostre civiltà, viene raccontato attraverso le tragedie che vi si consumano: l’incontro dei Vescovi e dei Sindaci, che non ha precedenti, è invece un segno di speranza e di forza. Da qui partirà un appello molto forte all’Europa ad occuparsi del Mediterraneo”, ha evidenziato il Sindaco della città Nardella.

CEI: appello per la pace in Ucraina

14 Febbraio 2022 - Roma  - Quanto sta accadendo al confine tra Ucraina e Russia preoccupa il mondo intero. Il rischio concreto di una guerra – o anche solo l’ipotesi che si possa scatenare un conflitto – "turba gli animi, scuote le coscienze, aggiunge preoccupazioni alle tante che l’umanità sta già vivendo per la pandemia e per le altre 'pandemie' che attraversano il pianeta: povertà, malattie, mancanza di istruzione, conflitti locali e regionali… È responsabilità di tutti, a cominciare dalle sedi politiche nazionali e internazionali, non solo scongiurare il ricorso alle armi, ma anche evitare ogni discorso di odio, ogni riferimento alla violenza, ogni forma di nazionalismo che porti al conflitto". Lo scrive questa mattina, in un comunicato, la presidenza della Cei aggiungendo che "non c’è più posto per le armi nella storia dell’umanità! È la convinzione che ci muove alla vigilia dell’Incontro dei Vescovi e dei Sindaci del Mediterraneo che si terrà a Firenze dal 23 al 27 febbraio". "La cooperazione e il dialogo, accompagnati dalla diplomazia - sottolinea la presidenza della Conferenza Episcopale Italiana -  siano regola e stile delle relazioni internazionali. E nel giorno in cui ricordiamo i santi Cirillo e Metodio, compatroni d’Europa, facciamo appello alle comuni radici nella fede cristiana, che è messaggio di pace, affinché nel Vecchio Continente ci sia sempre convivenza rispettosa, collaborazione sul piano economico, rispetto e dialogo duraturi. La pace è un bene prezioso al quale l’umanità non può e non deve mai rinunciare. Invochiamo il Signore nostro Gesù Cristo, principe della pace, e la Vergine Santissima, particolarmente venerata in Ucraina nella Basilica della Madre di Dio di Zarvanytsia, perché sia risparmiato un terribile flagello. Invitiamo tutte le Chiese d’Italia ad unirsi a questa intenzione di preghiera".

Cei, incontro vescovi Mediterraneo: il papa a Firenze anche incontro con profughi e rifugiati

11 Febbraio 2022 -

Roma - Ci sarà anche un incontro con le famiglie dei rifugiati ospitati dalla diocesi di Firenze nel programma della visita del Papa, il prossimo 27 febbraio. Programma che arriverà al culmine dell’Incontro dei vescovi e dei sindaci del Mediterraneo, già molto articolato, il quale inizierà il giorno 23. Francesco atterrerà nello stadio di atletica “Luigi Ridolfi” di buon mattino e alle 8.30 sarà proprio a Palazzo Vecchio, dove incontrerà i protagonisti delle giornate fiorentine, rivolgendo loro il suo discorso. Successivamente, nella Sala Leone X, Francesco saluterà alcuni sindaci e a seguire proprio il saluto ai profughi (una cinquantina di persone in tutto) nella Sala d’Armi, alle 9.30, con l’incontro con le famiglie di profughi e rifugiati. Il Pontefice celebrerà, quindi, alle 10.30, la Messa nella basilica di Santa Croce e, subito dopo, sul sagrato della piazza antistante reciterà l’Angelus. Alle 12.30 è previsto il decollo e un’ora dopo l’arrivo in Vaticano. «ll Papa torna per la terza volta a Firenze. Lo ringraziamo e siamo pronti ad accoglierlo», ha detto l’arcivescovo della diocesi fiorentina, cardinale Giuseppe Betori. «Vorremmo che l’accoglienza fosse essa stessa un messaggio», ha aggiunto, ricordando che alla messa del Papa parteciperanno circa 800 persone «con fragilità». Intenso anche il programma dei due simposi paralleli di vescovi e sindaci. Quest’ultimo, in particolare, si articolerà in quattro sessioni tematiche: cooperazione culturale, sicurezza sociale e sanitaria, tutela ambientale e migrazioni. Sabato 26 febbraio vescovi e sindaci lavoreranno in maniera congiunta, per giungere alla firma di una Carta di Firenze, documenti di intenti comuni da consegnare al Papa, come ha ricordato monsignor Raspanti. E naturalmente diversi eventi culturali accompagneranno i lavori. Come ad esempio il concerto del Maggio Musicale Fiorentino del sabato sera o la visita, nella giornata di giovedì 24 febbraio, a uno a scelta tra cinque luoghi significativi della città. Il primo (connubio tra arte e fede) è l’itinerario battistero-cattedrale museo del Duomo, dove sarà allestita una mostra sulle tre Pietà di Michelangelo: la “Bandini”, permanente a Firenze, e i calchi della “Vaticana” e della “Rondanini”, messi a disposizione dai Musei Vaticani. Il secondo luogo riguarda Giorgio La Pira con fulcro nella basilica di San Marco, dove La Pira ha vissuto gran parte della sua vita con i domenicani.  Nella basilica della Santissima Annunziata, invece, l’itinerario sarà dedicato al cardinale Elia Dalla Costa, don Giulio Facimbeni, don Lorenzo Milani e don Divo Barsotti. La basilica di Santo Spirito sarà il luogo dell’ecumenismo e del dialogo interreligioso, anche adesso molto vivo in città. San Lorenzo testimonierà l’impegno della Chiesa fiorentina sul versante della carità, a partire dalle Misericordie e dall’Istituto degli Innocenti, fino all’Oda e alle numerose attività della Caritas. Venerdì 25, invece, è la giornata della preghiera, con la visita all’Abbazia di San Miniato al Monte. (M.Mu.)