Primo Piano
Viminale: 85.041 persone migranti sbarcate da inizio anno in Italia
Rom e Sinti: a Milano preghiera in memoria dei morti degli ultimi anni
Milano - Una preghiera in memoria delle "nostre sorelle e dei nostri fratelli" rom e sinti morti negli ultimi anni a Milano. Promossa dalla Comunità di sant'Egidio e dal servizio della pastorale tra i rom sinti della diocesi ambrosiana si svolgerà domani, 1 novembre, alle ore 19,00, nella Chiesa di San Bernardino alle monache. Tra le tante storie che si ascolteranno alla preghiera, alcune colpiscono in maniera particolare. Saban, morta mentre cercava vestiti in un cassonetto; oppure Costel, ucciso dal fuoco nel tentativo di scaldarsi. Ancora la piccola Elena, affogata nella roggia dietro Chiaravalle, ed Emil, bruciato nel giorno del suo tredicesimo compleanno nel rogo della baracchina. Mariana, Liliana, Sunita e Cristian, portati via dalle malattie proprio mentre i loro figli, finalmente in casa e non più nei campi, iniziavano le scuole superiori. Durante la preghiera, i bambini depositeranno dei lumini all’altare mentre si ascolteranno i ricordi dei defunti, si leggerà un brano del Vangelo e il Padre Nostro sarà recitato in italiano e in lingua romanès. Tante delle morti di questi anni sono ingiuste e conseguenza della povertà. Spesso sono storie di bambini. Come Florentina, fulminata a 5 anni per la scarica elettrica ricevuta da un palo della luce. O Maria, neonata morta di freddo a Legnano. Eppure da alcune di queste tragedie sono nati grandi legami di affetto.
Le Feste di Santi e Morti e la guerra
Questione di sguardo
Città del Vaticano - Due sguardi che si cercano: da una parte Zaccheo che cerca il rabbi di Galilea; dall’altra Gesù che cerca il volto di quell’uomo su un albero di sicomoro. Non uno stinco di santo, il pubblicano Zaccheo di Gerico, capo dei pubblicani, degli esattori dei tributi che i giudei dovevano pagare ai romani; non godeva di buona fama nella sua città, tutti lo conoscevano e tutti ne avevano timore. I pubblicani spesso approfittavano della loro posizione per estorcere denaro alla gente e per questo erano considerati pubblici peccatori. Zaccheo si faceva vedere raramente in giro, ma quel giorno non poteva non uscire. La gente di Gerico – città antichissima con i suoi 8 o forse 9 mila anni di storia – si accalcava sulle strade per vedere Gesù, e lui voleva essere tra i primi a incontrarlo. Lui che con i soldi aveva sempre comperato tutto, quel giorno non riesce a conquistare la prima fila. Allora sale su un albero. Si sistema bene tra i rami e guarda, cerca il rabbi di Galilea che tutti vogliono toccare. Ha un posto privilegiato, ancora una volta. Lui vuole vedere, cercare quel volto, ma è Cristo che lo cerca, lo vede e gli dice: “Zaccheo scendi subito perché oggi devo fermarmi a casa tua”.
Se Dio è bontà e misericordia infinita, come può esistere l’inferno, una condanna senza fine?
Migrantes Siena-Colle Val s’Elsa-Montalcino: per la “Notte dei Santi” concerto del Kantiere Kairòs e messa con il card. Lojudice

Migrantes Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela: domani Giornata del Dialogo Cristiano-Islamico
Nuovo naufragio a Lampedusa
Milamo -L’orrore si ripete. I naufragi, i cadaveri che galleggiano in acqua, le richieste d’aiuto inascoltate. L’abisso del Mediterraneo, tra le coste delle Libia e quelle dell’Italia, torna a pullulare di tragedie, proprio nei giorni in cui il governo italiano imbocca una nuova linea nella gestione dei soccorsi e degli sbarchi. E Lampedusa, come al solito, è l’epicentro dell’emergenza: davanti all’isola, dove ieri mattina sono stati ripescati due cadaveri (di un uomo e di una donna), ieri s’è ribaltato un altro barcone. In 31, fra cui 9 donne e un minore, sono stati tratti in salvo: erano partiti da Sfax, in Tunisia, il 21 ottobre. Lì erano arrivati da Guinea, Costa d’Avorio, Mali e Camerun. La Guardia costiera ha recuperato il cadavere di una donna, mentre risulta disperso un ivoriano. La salma, insieme ai sopravvissuti, è stata trasportata sul molo Favarolo: da lì l’ennesimo trasferimento verso la camera mortuaria dell'isola. Dove le bare – 11 in una manciata di giorni, tra qui quelle di 4 bambini – ora non ci stanno più. Intanto continuano anche gli sbarchi: 245 i migranti arrivati nelle ultime 24 ore in sei approdi. La Prefettura di Agrigento ha predisposto un massiccio piano di trasferimenti che riguarda 560 persone dall'hotspot dove sono stipati in 1.139, oltre il triplo della capienza massima prevista di 350. E dove i superstiti dei naufragi continuano a raccontare l’orrore che si è consumato sotto i loro occhi ai volontari di Medici senza frontiere, che tentano di supportarli psicologicamente: «Continuo a vederli mentre annaspano in acqua, tento di aiutarli, provo ad afferrarli prima di vederli scomparire tra le onde. Ma è tutto inutile...» è la ricostruzione della tragedia avvenuta appena quattro giorni fa giorni fa al largo delle coste di Lampedusa che ha fatto un ragazzo di 22 anni, originario della Costa d'Avorio. Era su un barchino partito dalle coste tunisine con 26 migranti, solo in 22 sono riusciti a raggiungere l’isola: gli altri quattro, tre uomini e una donna, sono affogati davanti ai suoi occhi. Una scena che adesso lo perseguita. Ed è la stessa che potrebbe ripetersi già nelle prossime ore. Anche in mare, infatti, la situazione è pesantissima: Alarm Phone ieri ha segnalato di nuovo la presenza di un’imbarcazione alla deriva nelle zone Sar di Malta e Italia con 50 persone a bordo, stremate da un viaggio di ormai 7 giorni. Mentre ci sono anche un bambino e oltre 100 minori, quasi tutti non accompagnati, tra i 180 migranti soccorsi in acque internazionali in tre diverse operazioni dall'Humanity1: «Cinque persone hanno segni di violenza fisica, comprese ferite da arma da fuoco e dolore da percosse» spiegano dall’Ong. Alcuni dei naufraghi hanno raccontato ai soccorritori che la notte prima del soccorso sei persone sono annegate. Già quattro, dal 23 al 27 ottobre, le richieste per l’assegnazione di un porto sicuro di sbarco «a tutte le autorità competenti, compresi i centri di coordinamento dei soccorsi a Malta e in Italia». Tutte rimaste al momento senza esito. (V. D. - Avvenire)
Vangelo Migrante: XXXI Domenica del Tempo Ordinario | Vangelo (Lc 19,1-10)
Migrantes: l’8 novembre la XVII edizione del Rapporto Italiani nel Mondo
27 Ottobre 2022 - Roma - Sarà presentato a Roma, il prossimo 8 Novembre 2022, in via Aurelia 481, alle ore 10,00, la nuova edizione del Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes. Il Rapporto giunge, quest’anno, alla diciassettesima edizione e si avvale di autori e autrici che, dall’Italia e dall’estero, hanno lavorato a diversi saggi. Il volume raccoglie analisi socio-statistiche delle fonti ufficiali, nazionali e internazionali, più accreditate sulla mobilità dall’Italia. La trattazione di questi temi procede a livello statistico, di riflessione teorica e di azione empirica attraverso indagini quali-quantitative.
Nei prossimi giorni il programma dettagliato Ucraina: oggi a Roma la presentazione della storia di questo paese
Cei: una fotografia dell’Italia di oggi pluriconfessionale e plurireligiosa
Memorandum Italia-Libia: una manifestazione per dire no al rinnovo
cordi con la Libia".