Primo Piano
Viminale: da inizio anno sbarcate 94.341 persone migranti sulle coste italiane
Spettacolo viaggiante: circensi oggi da papa Francesco con la Fondazione Migrantes
(Foto Vatican News-Sir) 30 Novembre 2022 - Città del Vaticano - Papa Francesco questa mattina ha salutato uno per uno gli artisti circensi che si sono esibiti in piazza San Pietro durante l'Udienza generale del Mercoledì accompagnati da una delegazione della Fondazione Migrantes che per la Conferenza Episcopale Italiana segue la pastorale per lo Spettacolo Viaggiante. Il Papa si è molto divertito ed ha applaudito gli artisti del circo 'The Black Blues Brothers' impegnato in un tour mondiale di oltre 800 date. Presentato due volte con grande successo al Festival Fringe di Edimburgo, una delle kermesse teatrali più importanti al mondo, il gruppo è stato scelto come miglior spettacolo di teatro fisico dal magazine Theatre Weekly. The Black Blues Brothers - un gruppo di cinque acrobati provenienti dal Kenya - avrebbe già conquistato oltre mezzo milione di spettatori nel mondo, tra i quali Papa Francesco, che si era personalmente congratulato con loro durante il Giubileo dello Spettacolo Popolare. (Raffaele Iaria)
Ucraina: 4,75 milioni hanno chiesto la protezione internazionale
Corridoi umanitari: oggi 114 in arrivo dalla Libia
Caporalato: 230mila irregolari
Roma - Nel 2021 sono stati circa 230mila i lavoratori irregolari nei campi, vittime di caporali e imprenditori. Tra loro ben 55mila donne. Questo esercito di sfruttati, immigrati e italiani, raggiunge oltre un quarto dell’intera forza lavoro in agricoltura. È lo scenario descritto dal VI Rapporto agromafie e caporalato dell’Osservatorio Placido Rizzotto della Flai Cgil. Un mondo di nuovi schiavi fortemente radicato in Puglia, Sicilia, Campania, Calabria e Lazio, con tassi di oltre il 40%, ma ben presente anche nel Centro-Nord con percentuali tra il 20 e il 30 per cento. E infatti il Rapporto contiene approfondimenti territoriali in Friuli-Venezia Giulia, nel Veneto e il caso Italpizza. Un fenomeno «che si mostra in ulteriore crescita rispetto alle 180mila unità indicate nel rapporto precedente in base a una stima prudenziale » ha evidenziato in conferenza stampa Jean Renè Bilongo, presidente dell’Osservatorio Placido Rizzotto. L’appalto ed il sub appalto illecito, sapientemente orchestrati da “colletti bianchi” senza scrupoli, con girandole di pseudoimprese, spesso false cooperative, ma anche Srl farlocche quasi sempre intestate a compiacenti prestanomi, rappresentano l’evoluzione dell’intermediazione illecita di manodopera, che può essere definita «nuovo caporalato» o «caporalato industriale ». Un “modello” che non interessa solo le imprese dell’agroalimentare, ma che parte dai campi ed arriva fino agli ospedali, passando dai macelli. Ma l’estrema vulnerabilità dell’occupazione agricola è evidenziata anche dal numero di procedimenti e di inchieste avviate per motivi di sfruttamento lavorativo, così come censiti nel IV Rapporto Altro Diritto/ Flai-Cgil. Nel quinquennio 2017-2021, infatti, su un totale di 438 casi ben 212 (oltre il 48%) hanno riguardato il solo settore agricolo. Le inchieste sull’agricoltura sono prevalentemente incardinate presso le Procure del Sud ma cresce il Nord: nel 2017 su 14 procedimenti ben 12 riguardavano il Meridione, nel 2018 erano 23 su 43, nel 2019 si passati a 31 su 55, nel 2020 a 24 su 5, nel 2021 a 28 su 49. I numeri del Rapporto sono davvero da schiavismo del terzo millennio. Quasi due quinti delle ore effettivamente lavorate annualmente dai dipendenti agricoli sono irregolari, pari a oltre 300 milioni di ore sul totale di 820 milioni. Nel 2020 l’economia sommersa vale 157,4 miliardi di euro (9,5% del Pil) in calo di 26,5 miliardi rispetto all’anno precedente.
Nel comparto agricolo, si riscontra la tendenza a generare “lavoro povero” ove prevalgono individui, che pur avendo lavorato, mostrano redditi personali e familiari decisamente al di sotto dei valori medi. In particolare, in Italia circa 8,6 milioni di individui hanno un reddito disponibile familiare equivalente annuo inferiore alla metà del reddito mediano misurato su tutti i residenti (cioè inferiore a 8.300 euro). Lavoratori sempre più sfruttati e poveri e datori di lavoro sempre più spregiudicati. Un’evoluzione diventata un modello d’organizzazione del lavoro per imprese senza scrupoli che, pur di essere più competitive e di aumentare le proprie marginalità, calpestano contratti di lavoro, la dignità delle persone e leggi dello Stato. Il sistema degli appalti e dei sub appalti, infatti, consente di avvalersi di manodopera a costi bassissimi, in alcuni casi oltre il 40%, con improprie applicazioni contrattuali (logistica e multiservizi per lavorazioni del processo produttivo dell’industria alimentare), con orari e ritmi di lavoro pesantissimi, ma che genera anche imponenti evasioni da parte delle pseudoimprese appaltatrici che non saldano i propri debiti con lo Stato (Iva, Irap, contributi Inps) o con le banche (per gli anticipi fatture che non vengono negati quando c’è una facoltosa e sicura committenza).
Antonio Maria Mira - Avvenire
Oim: oltre 20 mila migranti riportati in Libia
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Migrantes: l’impegno della Chiesa nella pastorale migratoria
Festival della Migrazione: a Bologna per l’eliminazione della violenza contro le donne migranti
Porteranno un saluto Fabrizio Rosanna, Direttore del Servizio per la prevenzione e la lotta alla violenza di genere - Dipartimento per le pari opportunità, Presidenza del Consiglio dei Ministri; Giovanni Paolo Ramonda, Presidente dell'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII; interverranno esperte di Comunità Papa Giovanni XXIII e di Differenza Donna. Porteranno testimonianze Maria Chiara Rosa, referente dell’organizzazione femminile Mondo Donna; Violetta Burla, mediatrice ucraina dello Sportello immigrati di Cittadinanza Attiva; Centro italiano femminile; Migrantes. Verrà presentata una lettura teatrale dallo spettacolo “Nemmeno con un fiore. Il prezzo dell’amore” di Emanuela Frisoni e Maria Mengozzi, ispirato ad una storia vera. Spiegano gli organizzatori: «Non va dimenticato che lo sfruttamento sessuale rimane uno dei fenomeni più diffusi nell'ambito della violenza di genere, e che l’industria della prostituzione è il contesto più a rischio per le donne migranti. Queste hanno diritto insieme ai loro figli ad una adeguata protezione, ad un alloggio sicuro e ad un adeguato supporto psicologico, attraverso l'aiuto di professionisti con competenze interculturali formati nella gestione dei traumi».
La violenza contro le donne è sempre più diffusa e colpisce una donna su tre nell'UE. Grave è il trend dei femminicidi: in Italia 104 donne sono state uccise nel 2022. Il Nord Italia (Dati Eures), pur segnando nell'ultimo anno una flessione del numero delle vittime, si conferma l'area geografica più a rischio, concentrando nel suo territorio il maggior numero delle donne uccise (il 53,8% del totale italiano). Segue il Sud (con 30 vittime nel 2022) e il Centro (18 vittime nel 2022 e 19 nei primi 11 mesi del 2021). Le città più colpite sono Roma, Milano, Napoli e Vicenza. Nelle relazioni del gruppo indipendente di esperti GREVIO, durante la pandemia è emerso che le donne migranti e richiedenti asilo, o quelle in fuga da conflitti armati, sono state tra le più vulnerabili alla violenza.
Il progetto europeo MIRIAM, Donne migranti libere dalla violenza di genere, si propone di migliorare la protezione e i servizi di supporto specializzati per le donne migranti vittime di violenza con un focus particolare su sfruttamento sessuale, violenza domestica e matrimoni forzati. La campagna Break the wall si è rivolta con azioni di sensibilizzazione a potenziali vittime tra le donne migranti ed a operatori sanitari del settore sociale. Il progetto è finanziato dal Programma Diritti, Uguaglianza e Cittadinanza dell'Unione Europea, frutto del partenariato tra Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Differenza Donna e la spagnola Fundaciòn de solidaridad Amaranta.
L'evento rientra tra gli eventi del Festival della Migrazione, promosso annualmente da Fondazione Migrantes.
Migrantes Bergamo: da ieri la settimana “Inclusione e politiche di integrazione”
Migrantes, Mons. Felicolo: “vivere la profezia di farsi accanto al mondo della mobilità umana”
ni cattoliche Italiane in Europa. Il Corso di formazione si rivolge anzitutto ai nuovi direttori Migrantes regionali e diocesani e ai loro collaboratori, ai cappellani etnici che svolgono il ministero nelle diocesi italiane e ai missionari per gli italiani all’estero, di nuova nomina.
Questa mattina due relazioni affidate a padre Gabriele Bentoglio, direttore Migrantes della diocesi di Reggio Calabria-Bova su “Le migrazioni e la Chiesa: percorso storico e magisteriale” e del diacono permanente Santino Tornesi, direttore regionale Migrantes della Sicilia che si soffermerà su “La mobilità umana nella Chiesa e i principali operatori: cappellano, missionario, direttore e volontario”. Nel pomeriggio la presentazione dei vari settori della pastorale della mobilità umana. Tra gli appuntamenti della settimana una celebrazione, domani sera, presieduta dal segretario generale della Cei, mons. Giuseppe Baturi. I lavori si concluderanno il 2 dicembre con gli interventi del presidente della Migrantes, l’arcivescovo mons. Gian Carlo Perego e del direttore generale. Durante il corso diversi interventi e testimonianze sulla pastorale della mobilità umana. (Raffaele Iaria) Siena: due famiglie siriane accolte dalla diocesi
