Primo Piano

Migranti: pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DL su «disposizioni urgenti per la gestione dei flussi migratori».

5 Gennaio 2023 - Roma - È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 2 gennaio 2023 il decreto legge n. 1/2023 recante «disposizioni urgenti per la gestione dei flussi migratori». Il provvedimento stabilisce che «La nave che effettua in via sistematica attività di ricerca e soccorso in mare» deve operare «in conformità ad autorizzazioni o abilitazioni rilasciate dalle competenti autorità dello Stato di bandiera» e deve essere «in possesso dei requisiti di idoneità tecnico-nautica alla sicurezza della navigazione». Le norme prevedono anche altre condizioni, cioè che siano «avviate tempestivamente iniziative volte a informare le persone prese a bordo della possibilità di richiedere la protezione internazionale e, in caso di interesse, a raccogliere i dati rilevanti da mettere a disposizione delle autorità». Inoltre dev’essere «richiesta, nell’immediatezza dell’evento, l’assegnazione del porto di sbarco». Quale ulteriore condizione «il porto di sbarco assegnato dalle competenti autorità» deve essere «raggiunto senza ritardo per il completamento dell’intervento di soccorso». Devono anche essere «fornite alle autorità per la ricerca e il soccorso in mare italiane, ovvero, nel caso di assegnazione del porto di sbarco, alle autorità di pubblica sicurezza, le informazioni richieste ai fini dell’acquisizione di elementi relativi alla ricostruzione dettagliata dell’operazione di soccorso posta in essere». Le modalità di ricerca e soccorso in mare da parte della nave non devono aver «concorso a creare situazioni di pericolo a bordo né impedito di raggiungere tempestivamente il porto di sbarco». Secondo il decreto «il transito e la sosta di navi nel mare territoriale sono comunque garantiti ai soli fini di assicurare il soccorso e l’assistenza a terra delle persone prese a bordo a tutela della loro incolumità». Per quanto riguarda le sanzioni, «nei casi di violazione del provvedimento” (…) si applica al comandante della nave la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 10.000 a euro 50.000. La responsabilità solidale (…) si estende all’armatore e al proprietario della nave. Alla contestazione della violazione consegue l’applicazione della sanzione amministrativa accessoria del fermo amministrativo per due mesi della nave utilizzata per commettere la violazione». Infine, «in caso di reiterazione della violazione commessa con l’utilizzo della medesima nave, si applica la sanzione amministrativa accessoria della confisca della nave e l’organo accertatore procede immediatamente a sequestro cautelare». (Alessandro Pertici)    

Benedetto XVI: Papa Francesco, “che la tua gioia sia perfetta!”

5 Gennaio 2023 -
Città del Vaticano - “Benedetto, fedele amico dello Sposo, che la tua gioia sia perfetta nell’udire definitivamente e per sempre la sua voce!”. Si è conclusa con queste parole l’omelia di Papa Francesco per i funerali del Papa emerito Benedetto XVI, in una piazza San Pietro gremita di fedeli. L’omelia è tutta dedicata alle ultime parole pronunciate sulla croce, “il suo ultimo sospiro – ha esordito il Papa –, capace di confermare ciò che caratterizzò tutta la sua vita: un continuo consegnarsi nelle mani del Padre suo. Mani di perdono e di compassione, di guarigione e di misericordia, mani di unzione e benedizione, che lo spinsero a consegnarsi anche nelle mani dei suoi fratelli”. “Il Signore, aperto alle storie che incontrava lungo il cammino, si lasciò cesellare dalla volontà di Dio, prendendo sulle spalle tutte le conseguenze e le difficoltà del Vangelo fino a vedere le sue mani piagate per amore”, ha spiegato il Papa: ”’Guarda le mie mani’, disse a Tommaso, e lo dice ad ognuno di noi. Mani piagate che vanno incontro e non cessano di offrirsi, affinché conosciamo l’amore che Dio ha per noi e crediamo in esso”. “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito” – ha proseguito Francesco citando le ultime parole di Gesù – è l’invito e il programma di vita che sussurra e vuole modellare come un vasaio il cuore del pastore, fino a che palpitino in esso i medesimi sentimenti di Cristo Gesù. Dedizione grata di servizio al Signore e al suo Popolo che nasce dall’aver accolto un dono totalmente gratuito: ‘Tu mi appartieni… tu appartieni a loro’, balbetta il Signore; ‘tu stai sotto la protezione delle mie mani, sotto la protezione del mio cuore. Rimani nel cavo delle mie mani e dammi le tue’. È la condiscendenza di Dio e la sua vicinanza capace di porsi nelle mani fragili dei suoi discepoli per nutrire il suo popolo e dire con Lui: prendete e mangiate, prendete e bevete, questo è il mio corpo che si offre per voi. Dedizione orante, che si plasma e si affina silenziosamente tra i crocevia e le contraddizioni che il pastore deve affrontare e l’invito fiducioso a pascere il gregge”. “Come il Maestro, porta sulle spalle la stanchezza dell’intercessione e il logoramento dell’unzione per il suo popolo, specialmente là dove la bontà deve lottare e i fratelli vedono minacciata la loro dignità”, l’esempio scelto dal Papa: “In questo incontro di intercessione il Signore va generando la mitezza capace di capire, accogliere, sperare e scommettere al di là delle incomprensioni che ciò può suscitare. Fecondità invisibile e inafferrabile, che nasce dal sapere in quali mani si è posta la fiducia. Fiducia orante e adoratrice, capace di interpretare le azioni del pastore e adattare il suo cuore e le sue decisioni ai tempi di Dio: ‘Pascere vuol dire amare, e amare vuol dire anche essere pronti a soffrire. Amare significa: dare alle pecore il vero bene, il nutrimento della verità di Dio, della parola di Dio, il nutrimento della sua presenza’. Dedizione sostenuta dalla consolazione dello Spirito, che sempre lo precede nella missione: nella ricerca appassionata di comunicare la bellezza e la gioia del Vangelo, nella testimonianza feconda di coloro che, come Maria, rimangono in molti modi ai piedi della croce, in quella pace dolorosa ma robusta che non aggredisce né assoggetta; e nella speranza ostinata ma paziente che il Signore compirà la sua promessa, come aveva promesso ai nostri padri e alla sua discendenza per sempre”.

Migrantes Pinerolo: domani Messa dei Popoli in cattedrale

5 Gennaio 2023 - Pinerolo - All' Epifania, domani alle 18, nella cattedrale di San Donato a Pinerolo torna la tradizionale Festa dei Popoli con la celebrazione della messa presieduta dal vescovo mons. Derio Olivero con la partecipazione delle comunità straniere presenti in città. "Dopo la bella celebrazione di domenica scorsa, Festa della Pace, con la deposizione dei veli delle donne iraniane all' altare e la danza di giovane donne ora ci prepariamo alla Messa dei Popoli", spiega il vescovo.

Benedetto XVI: in Italia bandiere a mezz’asta e suono delle campane

5 Gennaio 2023 - Città del Vaticano - Con un comunicato ufficiale Palazzo Chigi ha disposto che nella giornata di oggi, in concomitanza con i funerali di Benedetto XVI la bandiera italiana sugli edifici pubblici di tutto il Paese sia esposta a mezz’asta in segno di lutto. Sempre sui palazzi pubblici anche la bandiera dell’Unione Europea sarà esposta anch’essa a mezz’asta, come il Tricolore. Sarà invece il suono delle campane in diverse parrocchie alle 9.30 a segnare la partecipazione  al momento di lutto, proprio in contemporanea con l’inizio delle esequie del Papa emerito in Vaticano.

Benedetto XVI: oggi i funerali. Attesi migliaia di fedeli

5 Gennaio 2023 - Città del Vaticano - Da mezzanotte e fino alle 14 di oggi l'area attorno a San Pietro sarà zona rossa, in occasione dei funerali di Benedetto XVI che saranno celebrati da Papa Francesco. Alle esequie del papa emerito attesi capi di Stato, teste coronate e leader di altre fedi. Per l'Italia il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni. Nei tre giorni di esposizione della salma nella Basilica vaticana sono stati 195mila le persone che hanno reso omaggio a Benedetto XVI, la cui salma è stata esposta fino a ieri sera alle 19 e successivamente si è svolto il rito di chiusura della bara. Il feretro dell'ex pontefice è triplice, con un primo rivestimento in cipresso, un altro in zinco ed uno finale in rovere. Oggi dopo il funerale, presieduto da papa Francesco, la tumulazione nelle grotte vaticane con una cerimonia privata. All'interno del feretro saranno deposte le monete e le medaglie coniate durante il suo Pontificato, i pallii e il rogito, un resoconto della sua vita da Papa. In questo documento si evidenzia che "lottò con fermezza contro i crimini commessi da rappresentanti del clero contro minori o persone vulnerabili, richiamando continuamente la Chiesa alla conversione, alla preghiera, alla penitenza e alla purificazione. Come teologo di riconosciuta autorevolezza, ha lasciato – si legge - un ricco patrimonio di studi e ricerche sulle verità fondamentali della fede". Il documento, redatto in latino e che sintetizza la sua vita e le sue opere, inizia con il momento della morte: "Il 31 dicembre dell'anno del Signore 2022, alle 9,34 del mattino, mentre terminava l'anno ed eravamo pronti a cantare il Te Deum per i molteplici benefici concessi dal Signore, l'amato Pastore emerito della Chiesa, Benedetto XVI, è passato da questo mondo al Padre. Tutta la Chiesa insieme col Santo Padre Francesco in preghiera ha accompagnato il suo transito. Benedetto XVI è stato il 265° Papa. La sua memoria rimane nel cuore della Chiesa e dell'intera umanità". (Raffaele Iaria)

Cei: l’omaggio al Papa emerito Benedetto XVI

4 Gennaio 2023 -
Roma - Oggi pomeriggio, alle 15.00, il Card. Matteo Zuppi e Mons. Giuseppe Baturi, rispettivamente Presidente e Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana, si sono recati presso la Basilica Vaticana per rendere omaggio al Papa emerito Benedetto XVI. Insieme a loro, una delegazione di 150 persone in rappresentanza dei Direttori, dei Responsabili e del personale degli Uffici, dei Servizi e degli Organismi collegati alla CEI. Il Presidente e il Segretario hanno sostato per circa 10 minuti in silenzio davanti alla salma del Papa emerito. Successivamente il Card. Zuppi ha guidato un momento di preghiera: “O Dio, che dai la giusta ricompensa agli operai del Vangelo – è stata l’invocazione - accogli nel tuo regno il tuo servo, il Papa emerito Benedetto, che hai costituito successore di Pietro e pastore della Chiesa, e donagli la gioia di contemplare in eterno i misteri della grazia e della misericordia che sulla terra ha fedelmente dispensato al suo popolo”.
Domani, 5 gennaio, il Card. Zuppi e Mons. Baturi parteciperanno alle esequie del Papa emerito Benedetto XVI presiedute da Papa Francesco in piazza San Pietro. [caption id="attachment_30624" align="alignnone" width="150"] Foto Siciliani-Gennari/Cei[/caption]

Migrantes Pordenone-Concordia: Messa dei Popoli con mons. Pellegrini

4 Gennaio 2023 - Pordenone - In occasione dell' Epifania del Signore, il vescovo di Pordenone-Concordia, mons.  Giuseppe Pellegrini, celebrerà la festa delle comunità di cattolici immigrati della nostra diocesi, nella messa che si terrà alle 11.30 nel Duomo Concattedrale di San Marco. È un' iniziativa della Commissione diocesana Migrantes per tenere unite tutte le comunità cattoliche straniere presenti sul territorio diocesano, un momento di condivisione con la comunità cittadina in occasione di una festa importante, che conclude le festività. La messa sarà animata dalle diverse comunità presenti, non solo nei canti, ma anche nelle letture e nei differenti momenti della celebrazione.

Vangelo Migrante: Solennità dell’Epifania del Signore

4 Gennaio 2023 - Il Vangelo racconta la ricerca di Dio come un viaggio, al ritmo di una carovana, al passo di una piccola comunità: si cammina insieme, non solo attenti alle stelle ma anche attenti l’uno all’altro. Fissando il cielo e insieme gli occhi di chi cammina a fianco, rallentando il passo sulla misura dell’altro, di chi fa più fatica. Come quello dei Magi, il cammino di ogni comunità può essere pieno di errori: perdono la stella, trovano la grande città anziché il piccolo villaggio; chiedono del bambino a un assassino di bambini; cercano una reggia e troveranno una povera casa. Ma hanno l’infinita pazienza di ricominciare. Il dramma non è cadere ma arrendersi alle cadute. Allo stesso modo, una stella che sorge non indica soluzioni immediate ai problemi della vita ma intende suscitare nuovi inizi e nuovi cammini, anche nella notte più nera, dopo un fallimento o un pericolo. Ed ecco: videro il bambino in braccio alla madre, si prostrarono e offrirono doni. Il dono più prezioso che i Magi portano non è l'oro, l’incenso o la mirra ma è il loro stesso viaggio che permette di cercare e arrivare ad una luce che c’è. “Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra”, ripeteremo nel Salmo responsoriale. I Magi, e i nuovi popoli con loro, non sono già formati, indottrinati, perfetti ma sono popoli, comunità, persone in cammino che cercano e portano al Figlio di Dio la vita nel suo ‘migrare’. Il ‘tutto’ degli uomini è preceduto dal ‘tutto’ di Dio: la venuta di Dio è per tutti, la culla di Betlemme è per tutti, la mensa eucaristica è per tutti. Quel che conta non è arrivare prima ma arrivare tutti. I Magi sono la nostra possibile risposta al Natale del Signore! (p. Gaetano Saracino)

Migrantes Alba: il 6 gennaio festa dei Popoli con mons. Brunetti

4 Gennaio 2023 - Alba -  Anche in questo 2023 da poco iniziato, si celebrerà la Festa dei popoli in cattedrale, ad Alba, con l' Eucaristia presieduta dal vescovo Marco Brunetti alle ore 10.30 di venerdì 6 gennaio. La Migrantes diocesana, l' Ufficio missionario, la Caritas e l' Ufficio ecumenico invitano tutti a partecipare. La giornata si svolgerà a vantaggio del popolo migrante, ossia di quei tanti nostri fratelli di etnia e di fede diversa, giunti anche da noi attirati dalla fama di un territorio con un benessere diffuso. Ma il segreto desiderio di questi amici è anche quello di poter comunicare la ricchezza delle loro proprie capacità, l' intelligenza e la volontà di voler crescere ed essere più consapevoli del fatto che soltanto nella comunione partecipata di idee e condivisione di progetti, può nascere una società nuova, ricca di fermenti, capace di guardare oltre, di guardare lontano per riuscire a superare in un lavoro condiviso finalmente tutti insieme - diffidenze e paure, incertezze e abbandoni. L'invito a trovarci puntuali in cattedrale per la Messa viene quindi rivolto a tutti, mentre fin dalla partenza, i promotori sollecitano alla consapevolezza che le grandi sfide si superano insieme o si subiscono. Di conseguenza, il proposito che accomuna tutti è quello di impegnarsi di più per riuscire ad acquisire fiducia verso un compito difficile come quello di lavorare per l' integrazione delle persone in mobilità nel vario itinerario che parte dal conoscere bene la nostra lingua per poter comunicare e relazionarsi, al fine di trovare un lavoro soddisfacente e poter riflettere sul senso da dare alla propria vita e a quella degli altri fino a poter desiderare di fare di ogni opportunità un bel dono al Signore sapendo che, in questo modo nulla andrà perduto e così procedere umilmente a vivere contenti imparando a riconoscere e ad apprezzare i doni di ciascuno e a condividerli sapientemente. L'auspicio dell' appuntamento ecclesiale è che la festa non si riduca a una quasi rassegnata e malinconica interferenza nella routine quotidiana ma che tutto abbia un risvolto concreto nel cuore dei migranti e nel nostro, incoraggi tutti a saper guardare e lavorare con impegno e con fede per desiderare veramente e concretamente ovunque la pace, comunicando nel nostro ambiente di vita, di lavoro, di preghiera. La pace si espande se ha il suo punto di inizio. (don Paolo Rocca - Direttore Migrantes Alba)

Mons. La Placa su migrante ucciso: “occorre un’assunzione di responsabilità da parte di tutti”

4 Gennaio 2023 - Ragusa - «Una tragedia che appare figlia della povertà spirituale, sociale, economica, culturale di una porzione di territorio e di una popolazione invisibile abbandonata al proprio destino». Così il vescovo di Ragusa, mons. Giuseppe La Placa, ricorda il delitto di Slimane Marouene, il tunisino di 30 anni ucciso a sprangate a Capodanno, di cui sono accusati tre giovanissimi. «La nostra diocesi – aggiunge La Placa – continua a essere presente con iniziative rivolte soprattutto ai bambini e ai ragazzi. Impegno che è stato rafforzato con la presenza a Marina di Acate delle suore Carmelitane missionarie». Infine un appello: «Occorre un’assunzione di responsabilità da parte di tutti».

Benedetto XVI: 135mila i fedeli che fino a ieri hanno reso omaggio alla salma. Domani i funerali

4 Gennaio 2023 - Città del Vaticano - Ultimo giorno per rendere omaggio, nella Basilica di San Pietro, al papa emerito Benedetto XVI e già dalle prime ore è forte il flusso di fedeli. Ieri sono state circa 70 mila le persone che hanno avuto accesso alla Basilica, 135.000 in due giorni. Fervono intanto i preparativi per il funerale che si svolgerà domani mattina alle 9,30 e sarà preseduto, in piazza San Pietro, da papa Francesco. Benedetto XVI  sarà poi sepolto in una triplice bara in cipresso, zinco e rovere con monete, palii e medaglie nelle grotte vaticane vicino all’altare centrale (sulla destra guardando verso la tomba di san Pietro). La stessa tomba dove era stato sepolto papa Giovanni Paolo II e prima di lui Giovanni XXIII. Entrambi sono stati spostati dopo la beatificazione. Giovanni Paolo II dal 1° maggio 2011 riposa nella Basilica nella cappella di San Sebastiano mentre Giovanni XXIII dal 2001  sotto l’altare di San Girolamo, sempre nella basilica vaticana. Oltre 600, fino a ieri - secondo le informazioni date dal direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni - i giornalisti accreditati. (Raffaele Iaria)      

Re Magi: viaggio sotto le bombe

3 Gennaio 2023 -

Nei miei anni di formazione teologica a Friburgo, una frase di un professore veniva spesso ripetuta, quasi come un regola d’oro : «Tenere in una mano il Vangelo e nell’altra il giornale». Per ricordare che, se separati, l’annuncio del primo può risuonare a vuoto e gli eventi dell’altro farsi narrazione sterile. Necessario, invece, un va-e-vieni continuo, dall’annuncio alla realtà, agli avvenimenti, e viceversa. Uno illumina l’altro. Fecondazione reciproca, in cui il Vangelo si fa «costruttore di senso» nei suoi tre significati: direzione, valore e sapore. Così, certi eventi avranno il sapore di eternità, altri, invece, di… inferno (quando la violenza porta ad uccidere chi si ama). Così anche per l’Epifania e la realtà di oggi. La prima, una celebrazione che si fa festa del dono. Un viaggio inaudito e coraggioso dall’estremità della terra per portare a Dio dei doni preziosi. La realtà, i fatti oggi, invece, ci raccontano tutt’altro. Di chi calpestando il dono più grande di Dio, la pace, porta in casa di un altro popolo bombe, violenza e rovina. Si calpestano con tutte le proprie forze dignità e libertà. Emerge, allora, prepotente il senso del paradosso, di insensatezza e di contraddizione. Celebrare in terra russa l’Epifania tra canti, ori e splendori, diventerà una tremenda vacuità. E come sempre, si presenterà quella domanda inquietante dei primi passi della Bibbia: «Che cosa hai fatto di tuo fratello?». Celebrare l’Epifania, mentre la guerra imperversa come un predone che ruba la vita e la speranza agli altri, manda in frantumi il viaggio stesso dei Magi. Di chi si spoglia di se stesso, delle proprie abitudini, della propria terra per farsi dono. Una festa dal significato ricco, universale, rivoluzionario. Lontanissimo, però, dal vissuto. Da quello che cogliamo con i nostri occhi (spesso umidi per questo). Tenere in una mano il Vangelo e dall’altra la vita, per coglierne il valore. Ricordo ancora l’espressione sbalordita tempo fa di un emigrato italiano in una parrocchia scalabriniana di Londra. “Ma, allora, i Re magi siamo noi!” Traducendo, così, l’omelia della festa dell’Epifania, in termini quotidiani, attuali, concreti. Si era spiegata punto per punto la dinamica dei Re magi. Venire da molto lontano. Trovarsi perduto. Condividere ciò che si ha di più caro, di tipico e di prezioso. Mettersi in ginocchio nella terra raggiunta. Ammirare la vita in qualcosa di povero e di essenziale. Infine, essere un re nel proprio paese, ma, strada facendo, diventare un nomade, un pellegrino qualsiasi.  E torna alla mente un antico proverbio: “Quando incontri un uomo lo giudichi dai vestiti, quando te ne separi lo giudichi dal cuore!”  Si, all’addio di ogni nostro anziano emigrante, infatti, sono tanti i volti inglesi che compaiono d’incanto, per il suo funerale. Hanno riconosciuto tra di loro i Magi… Cosi i nostri, a volte, li senti ripetere«Abbiamo dato quanto di meglio avevamo a questa terra! Non ci resta più niente, neanche un po’ di salute!». E sono la giovinezza, i figli, le energie migliori, una grande laboriosità, delle belle qualità morali... ecco i tesori aperti e condivisi con un popolo sconosciuto, ostile agli iniziIl Paese qui è cresciuto con loro e attraverso di loro. Resta, in fondo, per loro solo la gioia di veder contenti figli e nipoti, acclimatati ormai alla nuova terra. E poi questa invidiabile vita fraterna con altra gente, con un altro popolo. Sì, questa apertura di mente e di cuore, costruita lentamente, è un vero dono di Dio. Proprio quel Dio, che in emigrazione, attraverso una fede resa robusta dalle mille difficoltà affrontate, hanno saputo incontrare. A volte senza saperlo.

Ho ancora presente la festa dei re Magi di tempo fa alla parrocchia san Flaviano a Loreto. Alla celebrazione solenne, durante l’offertorio, avanzavano maestosamente tra due ali di popolo Gasparre, Melchiorre e Baldassare. Vestiti ampollosi e sgargianti, collane e bracialetti preziosi, che le mogli stesse avevano prestato, e poi, come tradizione, oro, incenso e mirra. Una scena memorabile.

Verso la fine della messa, invece, si invitavano a presentarsi altri tre Magi, in carne ed ossa. Timidamente avanzavano, allora, Mohamed, Omar e Assan. Tre giovani, magri, mal vestiti, occhi belli e enormi, due afgani e uno pakistano, arrivati da poco in regione. Offrivano dei curiosi bigliettini, preparati nottetempo in pashtun, con l’augurio di Natale. In poche parole stentate, poi, al microfono, si ascoltava la loro storia, il loro viaggio infinito, le ferite e le speranze cucite sotto la pelle. Era bello vederli sventolare le dita in aria, contando davanti a tutti i sette Paesi, uno a uno, attraversati a piedi di notte (a causa della polizia) : Iran, Turchia, Grecia, Bosnia… e finalmente Trieste ! Inseguivano una stella, che per loro era la vita. Sì, una vita degna di essere vissuta. Come i Magi, si perdevano, poi, tra i meandri del cammino e delle sue sorprese, come, in pieno inverno, denudati e azzannati dai cani della polizia bulgara… E infine, scoprivano da noi una sorprendente fraternità come a Betlemme : il vero miracolo di Dio ! L’applauso che seguiva veniva dall’anima stessa dei presenti. Sì, i primi Magi avevano commosso gli occhi, ma i secondi il cuore !

Così la parola del Vangelo, fattasi carne nelle storie di uomini, trasforma l’ esistenza in « una storia sacra » e gli esseri umani in personagi biblici di oggi. Anche per uomini venuti dai confini della terra, perchè una stella li aveva, una notte, incantati e messi in cammino…((p. Renato Zilio)

Benedetto XVI: centinaia i fedeli in fila per rendere omaggio alla salma

3 Gennaio 2023 - Città del Vaticano - Sono già centinaia i fedeli in fila dalle prime ore dell’alba per accedere alla Basilica di San Pietro per il secondo giorno di esposizione della salma del papa emerito Joseph Ratzinger. Ieri sono stati 65mila i fedeli che si sono recati  in basilica, il doppio dei 30-35mila che erano stati previsti nei giorni scorsi. Le visite proseguiranno fino a domani sera mentre giovedì i funerali, in piazza San Pietro, presieduti da papa Francesco. E' una folla composta e ordinata, quella che sfila davanti alla salma del papa Ratzinger. Ieri, tra i primi ad arrivare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il primo arriva con la figlia Laura poco prima dell'apertura della basilica al pubblico. Meloni entra a San Pietro con i primi pellegrini, accompagnata dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida. Poi l'omaggio anche del titolare della Farnesina Antonio Tajani ma anche altri rappresentanti politici hanno annunciato la loro presenza per oggi. Ad accogliere i primi pellegrini mons. Georg Gaenswein, il segretario di Ratzinger, e il cardinale arciprete della basilica Mauro Gambetti. I più anziani alla fine dell'omaggio hanno gli occhi lucidi. Ma anche i giovani hanno affrontato questa fila per un Pontefice emerito che spesso è stato percepito come distante dalla gente. Dopo i funerali Benedetto XVI verrà sepolto nelle grotte vaticane, nella tomba dove precedentemente stava Wojtyla. (Raffaele Iaria)  

Messico: manifestazione al confine, protestano 5.000 migranti

3 Gennaio 2023 - Milano - Un gruppo di circa 5.000 migranti provenienti da vari Paesi d' America latina, ma anche dall' Africa, hanno manifestato ieri davanti alla sede della Commissione governativa messicana di aiuto ai rifugiati (Comar) a Tapachula, città del Messico meridionale, chiedendo una procedura più rapida per i visti di residenza, in attesa di poter entrare negli Stati Uniti. La mobilitazione è un segnale che la spinta ad emigrare verso gli Usa non si esaurirà neppure quest' anno. Nel 2022 i servizi migratori statunitensi hanno arrestato la cifra record di 2.760.000 persone prive di documenti.

Benedetto XVI: un magistero che ha fatto sentire ancora di più la Chiesa vicina al popolo in cammino

2 Gennaio 2023 - Città del Vaticano - Da questa mattina sono migliaia i fedeli da tutto il mondo che si sono messi in fila per rendere omaggio alla salma del papa emerito Benedetto XVI esposta nella Basilica di San Pietro, in Vaticano. Il Papa emerito è morto sabato 31 dicembre alle 0re 9,34. Poco prima, intorno alle 3, le sue ultime parole pronunciate in italiano: "Gesù ti amo". Era presente solo un infermiere che non parla il tedesco e che ha sentito le parole pronunciate da Ratzinger. “Benedetto XVI – ha raccontato il suo segretario, il vescovo Georg Gänswein - con un filo di voce, ma in modo ben distinguibile, ha detto, in italiano: ‘Signore ti amo!’ Io in quel momento non c’ero, ma l’infermiere me l’ha raccontato poco dopo. Sono state le sue ultime parole comprensibili, perché successivamente non è stato più in grado di esprimersi”. Il Papa emerito è morto nel Monastero “Mater Ecclesia", in Vaticano dove abitava dal 2005 dopo la sua rinuncia al trono pontificio. Questa mattina la traslazione, in forma privata, nella basilica Vaticana dove il primo a rendergli omaggio è stato il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella. Benedetto XVI è vestito con paramenti liturgici rossi, la mitra del vescovo, il rosario e una croce tra le mani. Ai piedi un paio di scarpe nere, non quelle rosse che usava quando era il pontefice regnante. I funeral, in forma sobria, giovedì 5 gennaio alle ore 9,30 presieduti da papa Francesco che in questi giorni ha più volte ricordato il suo predecessore. Ricco il magistero sul tema della migrazioni  durante il suo pontificato. Molti ricordano alcuni incontri straordinari con il mondo della mobilità umana, come quello con i rom e quello coin lo spoettacolo viaggiante. Otto i messaggi per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato dal 2006 al 2013: le migrazioni come un ‘segno dei tempi’ (2006), la famiglia migrante diversa (2007), la provocazione dei giovani migranti (2008), il valore dell’ospitalità (2009), il dramma dei minori migranti (2010), le migrazioni e l’unità della famiglia umana (2011), le migrazioni e la nuova evangelizzazione (2012), le migrazioni come pellegrinaggio di fede e di speranza (2013). E come dicevamo i due incontri per il mondo dei rom ( 11 giugno 2011) e per la gente dello spettacolo viaggiante (1 dicembre 2012). Grazie papa Benedetto XVI per queste occasioni e per il suo magistero  che hanno fatto sentire ancora di più la Chiesa vicina al popolo in cammino, tra le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce di questo mondo (Raffaele Iaria).

Mci Gran Bretagna: il cordoglio per la morte di Benedetto XVI

2 Gennaio 2023 - Londra - Gli emigranti italiani, assieme ai cattolici del Regno Unito, nel 2022 appena scivolato via, hanno perso due tra le figure più significative dell’ultimo secolo: la regina Elisabetta II e papa Benedetto XVI. Se è difficile riuscire a dire qualcosa di entrambi che non sia stato già detto, è possibile riportare alla memoria ciò li ha accomunati e ciò che li ha resi co-protagonisti. Ciò che li ha accomunati è una solida fede in Gesù Cristo e «la grande semplicità e dignità» con la quale entrambi hanno portato il peso delle loro responsabilità - per riportare le parole che papa Giovanni XXIII aveva indirizzato alla Regina nella sua visita al Pontefice, poi riprese e riconfermate dal papa Giovanni Paolo II alla Sovrana nella sua visita in Vaticano nel 1980. A papa Benedetto XVI viene riconosciuta una gentilezza, sensibilità e una umanità straordinarie, animate da una fede incondizionata in Dio: «Dire “Io credo in Dio” significa fondare su di Lui la mia vita, lasciare che la sua Parola la orienti ogni giorno, nelle scelte concrete, senza paura di perdere qualcosa di me stesso» (Udienza Generale, 23.01.2013). La regina Elisabetta II e papa Benedetto sono stati accomunati anche da un incontro di una portata epocale. Papa Benedetto XVI è stato il primo Pontefice Romano ad essere invitato a compiere una visita di stato in Inghilterra dallo scisma di Enrico VIII del 1534. La decisione del papa fu quella di iniziare la sua visita dalla Scozia, perché la prima cosa che volle fare fu quella di salutare la Regina. E fu la scelta giusta perché la calorosa accoglienza ricevuta da Elisabetta contribuì presto a dissipare gli atteggiamenti di sospetto da parte di molti e ad apprezzare «la sua cortesia, la sua gentilezza, la perspicacia della sua mente e l’apertura della sua accoglienza verso tutti coloro che incontrava», così come ha espresso il card. Vincent Nichols nel suo messaggio di cordoglio diramato subito dopo la morte del Papa. La visita di papa Benedetto in Inghilterra ha inciso profondamente nella coscienza civile e cristiana della Nazione. In tutti i suoi discorsi, inclusa l’omelia tenuta in occasione della beatificazione del card. John Henry Newman, avvenuta il 19 settembre 2010, e il memorabile discorso tenuto davanti ai membri del Parlamento Britannico nella Westminster Hall di Londra, papa Benedetto ha ribadito uno dei temi più cari del suo pontificato: la necessità di dialogo e rispetto, ad ogni livello della vita nazionale, e di una relazione intima tra il mondo della fede e il mondo della ragione per il bene della nostra civiltà. Come ha dichiarato il card. Nichols, papa Benedetto verrà ricordato come «colui che ha ridefinito la presenza cattolica in Inghilterra e nel Galles». (don Antonio Serra - Coordinatore Nazionale Missioni Cattoliche Italiane in UK)    

Benedetto XVI: inno alla coscienza

2 Gennaio 2023 - È l’immagine di un volto sereno e mite quella che apre il ricordo di Benedetto XVI, uno sguardo che rifletteva la profondità intellettuale e spirituale di un uomo di preghiera, di pensiero, di parola. È l’immagine di un uomo che di buon mattino con passo veloce e leggero attraversava piazza San Pietro per recarsi al palazzo della Congregazione per la dottrina della fede. Lo si incrociava con il desiderio di porgergli un saluto che ricambiava con amabilità interessandosi del lavoro di chi lo stava salutando. È l’immagine del Papa che alla Giornata Mondiale della Gioventù a Colonia 2005, immerso nel fiume dei giovani, sembrava smarrito mentre era affascinato da quella voglia di vivere e da quell’ attesa di una parola nuova. E poi alla Gmg di Madrid 2011 quando un furioso temporale serale lo costrinse a lasciare a malincuore il luogo ma non i giovani che lì si erano radunati e con i quali il mattino dopo condivise la trepidazione per la notte sotto la pioggia. A queste immagini giornalistiche se ne affiancano altre che richiamano momenti della vita, del pontificato, richiamano gesti di amore alla Chiesa e parole intrise di passione per la Verità, per il colloquio tra la ragione e la fede. Il filo robusto di un’umiltà radicata nel Vangelo legava immagini e parole che facevano trasparire nel suo sguardo la tenerezza di Dio. E con questo filo si intrecciava quello della cura della coscienza, del luogo in cui avvengono la ricerca della Verità, l’incontro con la Verità. Quanta attualità e quanta profezia nelle riflessioni e nel magistero di quegli anni! La coscienza e la formazione della coscienza erano sempre state al centro delle preoccupazioni di Joseph Ratzinger, ne parlava con un linguaggio educativo che trasmetteva il senso, la fatica e la bellezza del pensare e del pensare la fede. Rivolgendosi a una Conferenza internazionale di studio nel 1994 ebbe a ricordare: che “alcuni dei maggiori crimini dei giorni nostri sono stati perpetrati, e lo sono tuttora, proprio in nome della coscienza individuale come se non esistesse una norma superiore. La coscienza non crea la verità ma si milita a individuarla e attuarla. Come insegna san Bonaventura la coscienza è come l’araldo e il messaggero di Dio, non impone le cose in nome della propria autorità ma le impone in quanto provenienti dall’autorità divina”. L’inno alla coscienza accompagnò i suoi passi nel tempo, si levò nei momenti più difficili come fu quello della scelta di ritirarsi. È diventato la sua eredità Un’eredità da coltivare e condividere perché l’uomo nella tempesta della storia non smarrisca la direzione del cammino verso la felicità, perché il cristiano sia pronto a testimoniare e annunciare la Verità, compagna fedele e insostituibile della pace e della giustizia. (Paolo Bustaffa)  

Ratzinger: iniziato l’omaggio in Basilica

2 Gennaio 2023 - Roma - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha reso omaggio a Benedetto XVI "alle 8.50, prima dell'apertura della basilica vaticana" al pubblico. Lo dice all'ANSA il parroco di San Pietro don Agnello Stoia. La traslazione dal Monastero Mater Ecclesiae alla basilica è avvenuta in forma privata, al riparo dalle telecamere. Vicino alla salma di Joseph Ratzinger, collocata ai piedi dell’Altare della Cattedra, sono presenti il segretario, mons. Georg Gäenswein, e il card. Mauro Gambetti, arciprete della basilica di San Pietro. Tra le personalità, tra i primi ad arrivare il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.  

Benedetto XVI: da oggi salma esposta nella Basilica di San Pietro

2 Gennaio 2023 -

Città del Vaticano - Le spoglie del Papa Emerito Benedetto XVI hanno riposato fino a questa mattina presso il Monastero Mater Ecclesiae. La Sala Stampa della Santa Sede conferma che oggi, a partire dalle ore 9, la salma verrà esposta per la visita dei fedeli nella basilica di San Pietro, che resterà aperta dalle 9 alle 19, martedì e mercoledì dalle 7 alle 19. I funerali presieduti da Papa Francesco  verranno celebrati in Piazza San Pietro giovedì 5 gennaio alle ore 9.30. Per la partecipazione non sono previsti biglietti. Le Delegazioni ufficiali presenti saranno quelle della Germania e dell’Italia. Il 5 gennaio, al termine della Messa presieduta da Papa Francesco – rende noto inoltre la sala stampa vaticana – avranno luogo l’Ultima Commendatio e la Valedictio. Il feretro di Benedetto XVI sarà portato nella basilica di San Pietro e quindi nelle Grotte Vaticane per la tumulazione.

Papa Francesco: “gratitudine” per Benedetto XVI “persona nobile e gentile”

31 Dicembre 2022 -
Città del Vaticano - “Gratitudine”. È il sentimento espresso da Papa Francesco, nell’omelia del tradizionale Te Deum di fine anno, in cui ha ricordato la figura del Papa emerito, morto a 95 anni questa mattina nel Monastero Mater Ecclesiae. Riferendosi della virtù della gentilezza, “come stile di vita che favorisce la fraternità e l’amicizia sociale”, il Santo Padre ha affermato: “E parlando della gentilezza, in questo momento, il pensiero va spontaneamente al carissimo Papa emerito Benedetto XVI, che questa mattina ci ha lasciato. Con commozione ricordiamo la sua persona così nobile, così gentile”. “E sentiamo nel cuore tanta gratitudine”, ha proseguito Francesco: “Gratitudine a Dio per averlo donato alla Chiesa e al mondo; gratitudine a lui, per tutto il bene che ha compiuto, e soprattutto per la sua testimonianza di fede e di preghiera, specialmente in questi ultimi anni di vita ritirata”.