Tag: Ucraina
Card. Czerny: ho visto la guerra negli occhi dei profughi
Mattarella: italiani ed europei “siamo chiamati alla solidarietà e all’aiuto nei confronti delle popolazioni terribilmente colpite”
Roma - «Italiani ed europei siamo chiamati alla solidarietà e all’aiuto nei confronti delle popolazioni terribilmente colpite, e all’impegno perché si fermino i combattimenti, si ritirino le forze di occupazione e venga ripristinato il diritto internazionale». Lo ha dtto questa mattina il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella in occasione della Giornata dell'Unità Nazionale aggiungendo che «ora più che mai i simboli della Repubblica Italiana, in cui gli italiani si riconoscono, ci inducono a riflettere sull’importanza della libertà, della democrazia, sul valore dei diritti dell’uomo, primo dei quali è il diritto a vivere in pace». Oggi l’Italia celebra la giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera, commemorando il 161° anniversario del raggiungimento dell’unità del Paese: «una storia lunga e travagliata, che - ha detto Mattarella - ha portato a realizzare gli ideali di indipendenza, libertà, democrazia propri al Risorgimento e alla lotta di Liberazione e realizzati pienamente con la nascita della Repubblica e l’approvazione della Carta Costituzionale. La coesione e i valori che uniscono gli italiani hanno reso forte la nostra comunità, consentendole di affrontare e superare prove e difficoltà grandissime, come la tremenda pandemia e le sue conseguenze. La indivisibilità della condizione umana - ha concluso - ci deve spingere oggi, con fermezza, insieme agli altri paesi che condividono i valori democratici, ad arginare e a battere le ragioni della guerra aperta dalla Federazione Russa al centro dell’Europa». (Rafaele Iaria)
Ucraina: incontro online tra il papa Francesco e il patriarca Kirill
Ue accusa Gb: ucraini respinti alla frontiera
Migrantes Modena: domenica una veglia per la pace in Ucraina
Modena - A pochi giorni dall’invasione russa in Ucraina, siamo stati invitati dalla comunità greco-cattolica ucraina di Modena alla Divina liturgia. I rapporti con questa comunità, una piccola realtà nel contesto modenese, datano da lungo tempo, almeno 15 anni. La loro partecipazione alle iniziative dell’Ufficio Pastorale Migrantes, specialmente alla Giornata mondiale del migrante, è stata sempre puntuale, segno della volontà di partecipare alla nostra Chiesa locale. Quella domenica, però, ci siamo sentiti a disagio. Ci siamo sentiti dire che noi, i cristiani indigeni modenesi, non potevamo capire. Cosa non potevamo capire? Non è facile a dirsi. Probabilmente il senso di angoscia che questa comunità, insieme alla lontananza, prova per i propri amici, famigliari che sono ancora esposti alle bombe e alle violenze o sono in viaggio lungo strade pericolose per raggiungere la salvezza. Ma forse non è nemmeno “capire” il problema, quello che ci chiedono questi nostri fratelli e sorelle è farci carico un po’ della loro angoscia e della loro paura, in modo che il loro carico sia almeno un po’ più leggero. Insomma ci chiedono di metterci al loro fianco, specialmente nel lungo periodo, quando i riflettori si affievoliranno anche sulla guerra in Ucraina. C’è un altro aspetto che abbiamo colto, derivante dall’intensità della preghiera, dalla convinzione che effettivamente con la preghiera sarebbero stati ascoltati. E qui c’è un’altra cosa che tutti possiamo fare, per evitare, prima o poi, di finire per legittimare o giustificare la violenza e la guerra con la religione. Nella liturgia cattolica la preghiera per la pace viene suggellata dallo scambio della pace (Covid permettendo), l’unico momento in cui la relazione passa attraverso il contatto corporeo. In questo momento possiamo fare in modo che la preghiera per la pace diventi una effettiva comunione di fratellanza e sorellanza, certamente con il popolo ucraino, ma anche con quello russo.
Con questo intento, domenica 20 marzo, sarà celebrata a livello interdiocesano una Veglia di preghiera per la pace, presieduta dal vescovo Erio Castellucci nella chiesa di Regina Pacis, alle 21. L’invito è rivolto alle comunità parrocchiali delle diocesi, delle Chiese sorelle e delle comunità immigrate, per estendere la preghiera per la pace a tutto il mondo in questo momento di tensione che investe l’Europa. Poi ci sono i profughi ucraini. In questi giorni sono decine le persone già arrivate o in arrivo anche a Modena. Specialmente donne con bambini e quindi ancora una volta famiglie spezzate, con i padri e i mariti distanti non solo geograficamente, ma in guerra. Siamo sicuri che, ancora una volta, la macchina della solidarietà modenese saprà rispondere in maniera adeguata. Ma forse, da questa esperienza che stiamo vivendo insieme al popolo ucraino, possiamo fare di più. Non solo fare l’accoglienza, ma essere accoglienti. Pensate come sarebbe bello se i nostri fratelli e sorelle che scappano dalla guerra fossero accolti da una sorta di “comitato” di benvenuto; cose non formali ma semplici, a livello di parrocchia, di quartiere, in modo che sappiano che gli vogliamo bene, che condividiamo la loro sofferenza e che possono contare su di noi. Se riusciamo a farlo in questa occasione, magari ci aiuta a diventare tutti più accoglienti verso coloro che sono arrivati e arriveranno: ossia più umani. E con questo surplus di umanità, diamo un’altra spinta per buttare la guerra fuori dalla storia. (Giorgio Bonini - Direttore Migrantes Modena-Nonantola)
Papa Francesco prega per la pace in Ucraina con la preghiera scritta dall’arcivescovo di Napoli
Città del Vaticano - Papa Francesco ha voluto concludere l'Udienza generale di questa mattina con l'invito a pregare per la pace in Ucraina. E lo ha fatto leggendo il testo di una preghiera composta dall’arcivescovo di Napoli, mons. Mimmo Battaglia, e inviata alla comunità diocesana partenopea. Questo il testo della preghiera, presa in prestito dal Papa e affidata così ai fedeli di tutto il mondo: “Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi misericordia di noi peccatori! Signore Gesù, nato sotto le bombe di Kiev, abbi pietà di noi! Signore Gesù, morto in braccio alla mamma in un bunker di Kharkiv, abbi pietà di noi! Signore Gesù, mandato ventenne al fronte, abbi pietà di noi! Signore Gesù, che vedi ancora le mani armate all’ombra della tua croce, abbi pietà di noi! Perdonaci Signore, se non contenti dei chiodi con i quali trafiggemmo la tua mano, continuiamo ad abbeverarci al sangue dei morti dilaniati dalle armi. Perdonaci, se queste mani che avevi creato per custodire, si sono trasformate in strumenti di morte. Perdonaci, Signore, se continuiamo ad uccidere nostro fratello, se continuiamo come Caino a togliere le pietre dal nostro campo per uccidere Abele. Perdonaci, se continuiamo a giustificare con la nostra fatica la crudeltà, se con il nostro dolore legittimiamo l’efferatezza dei nostri gesti. Perdonaci la guerra, Signore. Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, ti imploriamo! Ferma la mano di Caino! Illumina la nostra coscienza, non sia fatta la nostra volontà, non abbandonarci al nostro agire! Fermaci, Signore, fermaci! E quando avrai fermato la mano di Caino, abbi cura anche di lui. È nostro fratello. O Signore, poni un freno alla violenza! Fermaci, Signore!”.
(Foto Vatican Media/Sir)
Ucraina: Viminale, 47mila I profughi finora in Italia
Ucraina: vicario generale dell’esarcato cattolico ucraino in Italia, “questa guerra è un piano diabolico che si sta realizzando”
Alto Adige: ex maestre ucraine in cattedra per i rifugiati
Ucraina: in San Pietro oggi alle 17 la Messa con Parolin
Roma - Una Messa per la pace in Ucraina sarà celebrata oggi alle 17 nella Basilica di San Pietro. A presiederla, il cardinale segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin, con la partecipazione del corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede. Più volte nei giorni scorsi il porporato ha garantito la piena disponibilità a mediare per porre fine al conflitto. In particolare sabato, parlando ai media vaticani, Parolin, oltre a condannare «lo scempio della guerra», aveva sottolineato che si avverte chiaramente «il bisogno di iniziative politico diplomatiche di ampio respiro. La Santa Sede è disposta a fare tutto ciò che è possibile in questo senso». Accanto all’azione diplomatica il Vaticano sta mettendo in campo un forte impegno sul fronte umanitario attraverso la presenza nella zona del conflitto dei cardinali Konrad Krajewski e Michael Czerny. Guarda alla guerra anche “Prega con noi”. Tv2000 e radio InBlu2000 invitano a ritrovarsi, stasera alle 20.50, alla recita del Rosario per la pace in Ucraina trasmesso su Tv2000, InBlu2000, e su Facebook e dedicato in particolare alle vittime innocenti della guerra, agli anziani, alle mamme e ai bambini sotto le bombe o in fuga. La preghiera dalla Basilica di Santa Sofia, chiesa nazionale degli ucraini a Roma, sarà guidata da monsignor Giorgio Gallaro, segretario della Congregazione per le Chiese orientali.
Ucraina: si mobilitano gli italiani nel Regno Unito
Ucraina: il sindaco di Kiev invita papa Francesco
Ucraina: Viminale, 44mila i profughi in Italia
Ucraina: domani la recita del Rosario dalla basilica di Santa Sofia
Roma - Tv2000 e InBlu2000 invitano i fedeli, le famiglie e le comunità religiose a ritrovarsi domani, mercoledì 16 marzo alle 20.50, per recitare insieme il Rosario per la pace in Ucraina trasmesso su Tv2000 (canale 28, e 157 Sky), InBlu2000, e su Facebook e dedicato in particolare alle vittime innocenti della guerra, agli anziani, alle mamme e ai bambini sotto le bombe o in fuga dalle loro case. La preghiera sarà trasmessa dalla Basilica di Santa Sofia, chiesa nazionale degli ucraini a Roma, con mons. Giorgio Gallaro, Segretario della Congregazione per le Chiese Orientali.
Ucraina: l’emergenza umanitaria, 2,8 milioni di rifugiati
Milano - Più di 2,8 milioni di persone sarebbero fuggite dall’Ucraina dopo l’invasione russa secondo l’Agenzia dell’Onu per i rifugiati. Secondo l’Unicef, la guerra in Ucraina sta avendo un “impatto devastante” su più di 7,5 milioni di bambini. Dei 2,8 milioni di ucraini scappati dal proprio Paese, 38.500 sono arrivati in Italia. Pochi rispetto ai 147mila della Germania. Ma il flusso è costante e presto - se proseguirà la guerra diventerà a 6 cifre: 35mila cittadini ucraini arrivati in Italia che avrebbero ricevuto «assistenza sanitaria e vaccinazioni», come assicura il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. Secondo l’ultimo aggiornamento del Viminale, fra quelli accolti nel territorio nazionale: 19.566 sono donne, 3.373 uomini e 15.600 minori. Le principali città di destinazione dichiarate continuano ad essere Milano, Roma, Napoli e Bologna.
In Polonia sono arrivati oltre 1,72 milioni di rifugiati. Ma molti di loro hanno deciso di tornare indietro: secondo l’agenzia della guardia di frontiera del Paese più di 220 mila ucraini sono tornati a casa nelle ultime due settimane. «L’Unhcr esorta i governi a continuare a mantenere l’accesso al territorio per tutti coloro che fuggono – spiega Carlotta Sami, portavoce dell’Agenzia Onu per i rifugiati – ma ci sono diverse segnalazioni di persone che incontrano difficoltà ad entrare in Polonia dall’Ucraina. Sosteniamo l’accesso alla sicurezza per tutti, indipendentemente dallo status legale, dalla nazionalità e dalla razza, così come l’accesso all’asilo per tutti coloro che vogliono chiederlo».