Ue accusa Gb: ucraini respinti alla frontiera

17 Marzo 2022 –

Milano – L’ emergenza profughi in fuga dall’ Ucraina torna a creare tensioni tra Londra e Bruxelles, sollevando nuove critiche sul modo in cui il Regno Unito gestisce la crisi dei rifugiati. In un’ informativa al Parlamento europeo, la commissaria Ue agli Affari Interni, Ylva Johansson, ha riferito di «problemi con gli ucraini che cercano di andare in Regno Unito» ma, una volta arrivati a Calais, «non riescono a salire sui treni perché serve un visto» per entrare nel Paese e «devono tornare a Parigi per richiederlo». Nei giorni scorsi, Londra è finita nel mirino delle critiche per non aver esentato i profughi provenienti dall’ Ucraina dall’ obbligo del visto, a differenza di quanto disposto dall’ Ue. Una decisione che ha rallentato l’ afflusso dei rifugiati nel Paese: finora dei tre milioni di persone scappate dall’ Ucraina, solo 5.500 hanno ottenuto il visto per entrare nel Regno Unito a fronte di circa 20mila domande presentate. Il premier Boris Johnson ha continuato a difendere il piano di accoglienza sostenendo la scorsa settimana che il Paese è «assolutamente determinato ad essere il più generoso possibile».
Una versione che stride con le parole di Johansson che ha chiesto a più riprese e senza successo alla ministra degli Interni britannica, Priti Patel, di inviare funzionari a Calais per velocizzare il rilascio dei visti. Intanto l’ Ue è tornata a lanciare l’ allarme sul rischio di tratta di esseri umani e di sfruttamento per chi scappa dall’ Ucraina. «Tanti minori non accompagnati sono entrati nell’ Ue e abbiamo segnalazioni di donne e bambini scomparsi di cui non si ha traccia», ha affermato Johansson.

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