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Migrantes Torino: ieri la Festa dei Popoli con mons. Nosiglia

7 Gennaio 2021 -

Torino - Ieri mattina il Duomo di Torino ha accolto una rappresentanza delle Cappellanie etniche della diocesi nella celebrazione della Messa dell'Epifania. Come ogni anno la Migrantes di Torino organizza la Festa dei Popoli che solitamente ha inizio con la celebrazione eucaristica e prosegue nel pomeriggio con le esibizioni delle comunità tra musica, danza e teatro. Quest'anno, vista l'emergenza sanitaria, la giornata dedicata ai popoli è stata celebrata con la sola funzione religiosa presieduta dall'Arcivescovo e co-celebrata da alcuni dei sacerdoti a capo delle singole cappellanie. Erano presenti le comunità filippina, romena, latino-americana, anglofona, francofona, lusofona, brasiliana, peruviana, srilankese, ucraina, ecumenica. Ad animare la celebrazione il coro multietnico e le preghiere dei fedeli nelle diverse lingue. L'arcivescovo, mons. Cesare Nosiglia nell'omelia ha ringraziato le comunità etniche ricordando il grande legame di fratellanza che ci unisce e la Migrantes per la testimonianza di unità e fede che dà nel suo lavoro quotidiano accanto alle sorelle e ai fratelli migranti. «Sul territorio colgo 'segni di speranza'», a partire dalle famiglie, dalle aziende, dalle nostre comunità che si «aprono» all'altro. Mons. Nosiglia ha richiamato le parole dell'enciclica "Fratelli tutti" e la frase di Papa Francesco "Siamo tutti sulla stessa barca", a proposito del difficile periodo che la pandemia ci costringe a vivere e della necessità di sentirsi parte di un'unica umanità.  

«Siamo più poveri, ma più solidali - ha affermato Sergio Durando, direttore della Migrantes di Torino -. L'anno appena trascorso è stato difficile, ma ci siamo scoperti capaci di trovare nuove forme per restare accanto a chi ha bisogno"». Durando, al termine della celebrazione, ha lanciato una provocazione affermando che l'accoglienza non basta più. È giunto il momento di valorizzare le ricchezze culturali dei nostri fratelli, di andare oltre allo stereotipo che vede il migrante, in quanto tale, appartenere alla categoria degli 'svantaggiati'. Siamo chiamati a un altro compito: quello di rendere cittadini i migranti!».

Festa dei Popoli: ieri celebrazioni in tante diocesi italiane

7 Gennaio 2021 - Roma - Celebrazioni Eucaristiche e momenti all’insegna dell’essenzialità ieri in tante diocesi italiane per la Festa dei Popoli. Occasioni che annualmente – quest’anno in modo molto limitato a causa della pandemia - richiamano non solo gli stranieri presenti ma anche molti fedeli italiani. Anche ieri da Nord a Sud ci si è ritrovati per pregare insieme. In questi giorni su www.migransonline.it abbiamo dato alcuni appuntamenti. In questo pezzo oggi raccontiamo qualche celebrazione come a Vicenza dove il vescovo, mons. Beniamino Pizziol, ha celebrato in Cattedrale evidenziando che si è trattato di «una celebrazione meno solenne ma non meno intensa, perché i nostri cuori sono uniti». Alla celebrazione, promossa dall’ufficio diocesano Migrantes, un centinaio di migranti residenti in città a causa della pandemia che hanno animato la liturgia con canti e preghiere nelle varie lingue con una particolare attenzione agli ammalati di Covid e agli operatori sanitari, alle famiglie, al Papa, ai giovani. «Voi – ha detto il presule - arricchite la Chiesa con la vostra presenza, la vostra cultura e le vostre tradizioni». Con il vescovo hanno celebrato p. Domenico Colossi, direttore dell’ufficio Migrantes e i cappellani che seguono le singole comunità cattoliche di nazionalità straniera, circa 15 di fede cattolica che risiedono nel territorio diocesano. «Voi fratelli immigrati portate il dono della vostra fede, che è cresciuta con voi e che ora si manifesta in questa città che vi accoglie, conservando la vostra fede con generosità ed evitando che i vari Erodi possano metterla in discussione o scalfirla», ha detto il card. Crescenzio Sepe, amministratore apostolico della diocesi di Napoli, nella celebrazione in cattedrale.  Alla celebrazione, organizzata dall’Ufficio diocesano Migrantes, diretto da don Pasquale Langella, erano presenti alcuni gruppi etnici che vivono a Napoli. Nella tradizione della festa della Befana, poi, ai figli degli immigrati, sono stati donati giocattoli offerti dal Movimento Cristiano Lavoratori e dall’Ordine di Malta. Festa dei Popoli anche nella cattedrale di Torino su iniziava dell’ufficio Migrantes diocesano diretto da Sergio Durando e che ha visto, pur con tutte le limitazioni dovute alle normative vigenti, la presenza di diverse comunità etniche. «La Chiesa ha sempre visto il pellegrinaggio dei Magi sotto il segno di quell’anelito di tutta l’umanità verso Cristo Signore perché ogni uomo è stato creato per Cristo e il desiderio più forte, che ha in sé stesso, è trovarlo e riconoscerlo come suo Creatore e Signore» ha detto l’arcivescovo, mons. Cesare Nosiglia, nell’omelia della liturgia. Il presule, che anche amministratore apostolico di Susa, ha celebrato anche qui una liturgia per le comunità migranti. A Rimini celebrazione con il vescovo, mons. Francesco Lambioasi in varie lingue mentre la festa è stata rinviata a domenica 26 settembre, in occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Alla celebrazione hanno partecipato sacerdoti stranieri che prestano servizio in diocesi per sottolineare «l’universalità del Vangelo e della Chiesa dove ognuno si deve sentire accolto, desiderato e amato», ha detto il direttore Migrantes, Cesare Giorgetti. Per mons. Lambiasi la festa dell’Epifania è «manifestazione di Cristo ai pagani, è la festa della fede, offerta a tutto il mondo». (Raffaele Iaria)      

Festa dei Popoli a Palermo: “chiamati a formare un solo corpo di Cristo e a vivere insieme con Dio”

6 Gennaio 2021 - Palermo - E’ stata, come da tradizione, una celebrazione multilingue quella che la Chiesa Cattedrale di Palermo ha ospitato oggi, solennità dell’Epifania del Signore: i rappresentanti delle comunità straniere cristiane di Palermo - ghanesi, filippini, nigeriani, tamil, cingalesi, mauriziani e polacchi – hanno infatti rinnovato la volontà di vivere in armonia nello stesso territorio accogliendo la pace nel corso della liturgia presieduta dal Vicario Generale della diocesi di Palermo,  monsignor  Giuseppe Oliveri, accompagnata da interventi in 14 lingue differenti e dai canti della corale multietnica coordinata da Padre Sergio Natoli dell’Ufficio Migrantes.  In apertura il messaggio di saluto letto da un cittadino del Ghana, Edmond Agyemang:  "Grazie ai voi palermitani per l’accoglienza che riservate a noi migranti nel vostro territorio, grazie anche alle diverse organizzazioni umanitarie per l’accoglienza riservata ai miei fratelli e alle mie sorelle che hanno attraversato il Mediterraneo e sono arrivati qui in Sicilia spinti dalla povertà e dalle guerre tribali presenti in diversi Paesi. Un pensiero va anche ai nostri fratelli e sorelle che sono accolti gratuitamente nella Missione Speranza e Carità di fratel Biagio Conte". Edmond Agyemang, nel ringraziare la Chiesa di Palermo per essere “casa e famiglia”, ha chiesto a nome della comunità cattolica ghanese che ogni domenica si ritrova nella Parrocchia di S. Nicola all’Albergheria la possibilità di poter avere un sacerdote ghanese residente per guidare la comunità che conta diverse centinaia di cristiani. "Nel giorno in cui facciamo memoria della visita dei Magi al Bambino deposto nella mangiatoia di Betlemme – ha sottolineato Mons. Giuseppe Oliveri – ricordiamo a noi stessi che tutti gli uomini, indipendentemente dalla loro lingua e dalla loro provenienza, sono chiamati a formare un solo corpo di Cristo e a vivere insieme con Dio. I pastori che giungono per primi davanti alla mangiatoia sono venuti da lontano e sono espressione di culture diverse da quelle del popolo di Israele. E’ vero, tutte le genti sono chiamate in Cristo Gesù per formare lo stesso corpo ed essere partecipi della stessa promessa di salvezza". "Il 2020 è stato un anno molto difficile per la pandemia da covid-19 – dicono Mario Affronti e padre Sergio Natoli  entrambi dell’Ufficio Migrantes – ma nonostante tutto abbiamo celebrato il Santo Natale ed ora, all’inizio del nuovo anno, celebriamo l’Epifania. Nessuna difficoltà impedisce a Dio di farsi vicino a ciascuno di noi e di attirare a sé ogni persona. Interessarci ai migranti – aggiungono – significa interessarci di noi stessi perché viviamo tutti sulla medesima terra e siamo parte della medesima “famiglia umana”. La presenza dei migranti e dei rifugiati è un invito a "recuperare alcune dimensioni essenziali della nostra esistenza cristiana e della nostra umanità senza contrapporre i migranti agli italiani. Non è in gioco solo la causa dei migranti, non è solo di loro che ci dobbiamo occupare ma di tutti noi, del presente e del futuro della famiglia umana. Anche attraverso i migranti il Signore ci invita a riscoprire e riappropriarci della nostra vita cristiana ed a contribuire, ciascuno secondo la propria vocazione, alla costruzione di un mondo sempre più rispondente al progetto di Dio. Ancora oggi migliaia di esseri umani sono costretti a fuggire dalla loro patria, dai Paesi asiatici, africani e dell’America latina a causa di piccole e grandi guerre, a causa delle discriminazioni economiche e degli effetti devastanti del clima. Nel 2019 è stato registrato un numero record di 79,5 milioni di rifugiati, pari all’1% della popolazione mondiale, 10 milioni in più rispetto all’anno precedente. Tutti come Gesù Cristo, costretti a fuggire per vivere una vita migliore".

Migrantes Asti: ieri la Giornata dei Popoli con mons. Prastaro

6 Gennaio 2021 -

Asti - Nella solennità dell’Epifania la chiesa diocesana di Asti ha festeggiato ieri la Giornata dei Popoli all’interno di una Celebrazione Eucaristica promossa dalla Pastorale Giovanile e dall’Ufficio Migrantes. E stato il primo incontro dell’anno per tutti i giovani della diocesi con un’apertura universale in occasione di una giornata dedicata alla fratellanza di tutti i popoli. L’appuntamento ieri pomeriggio in Cattedrale dove  il vescovo, mons. Marco Prastaro - vescovo delegato per la Migrantes della Conferenza Episcopale del Piemonte e Vale d'Aosta - ha celebrato una messa animata dai giovani e delle comunità etniche del territorio per un momento di profonda fraternità attorno alla mensa dell’unico Padre.

Don Rodrigo e Daniela Iavarone, responsabili della Pastorale Giovanile e di Migrantes, sottolineano come “sia importante che le comunità continuino a invitare i giovani all’unico incontro che è possibile in presenza: la Celebrazione Eucaristica, il cuore della nostra vita cristiana”. “Un incontro ancora possibile in presenza è la partecipazione alla Messa. Sarebbe un bel segnale per i giovani – aggiungono – quello di darsi appuntamento in Cattedrale per vivere, in comunione con il Vescovo, insieme, distanti ma vicini, questo momento di intensa spiritualità aperto a tutti popoli”.

Migrantes Napoli: oggi Festa dei Popoli con card. Sepe

6 Gennaio 2021 - Napoli  Questa mattina il card. Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, in Cattedrale, presiederà la solenne Celebrazione Eucaristica nella ricorrenza della Festa dell'Epifania che è anche Festa dei Popoli. Alla celebrazione, organizzata dall’Ufficio diocesano Migrantes, diretto da don Pasquale Langella, interverranno alcuni gruppi etnici che vivono a Napoli.

Nella tradizione della festa della Befana, poi, ai figli degli immigrati, verranno donati giocattoli offerti dal Movimento Cristiano Lavoratori e dall’Ordine di Malta.

 

Migrantes Palermo: domani Festa dei Popoli con mons. Lorefice

5 Gennaio 2021 - Palermo – Saranno 14 le lingue che verranno usate per la celebrazione dell’Epifania che l’arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, presiederà in Cattedrale. Il 2020 è stato un anno molto difficile per la pandemia dovuta al covid-19, ma nonostante tutto abbiamo celebrato il Santo Natale ed ora, all’inizio del nuovo anno celebriamo l’Epifania, sottolinea l’Ufficio Migrantes di Palermo: “nessuna difficoltà impedisce a Dio di farsi vicino a ciascuno di noi e di attirare a sé ogni persona”. Dai dati ufficiali gli stranieri residenti a Palermo, al 31 dicembre 2019 erano 25.075 pari al 3,8% della popolazione residente. Circa un terzo sono cristiani: Cattolici, ortodossi e di diverse denominazioni evangeliche e protestanti. Ancora oggi migliaia di esseri umani sono costretti a fuggire dalla loro patria, dai Paesi asiatici, africani e dell’America latina a causa di piccole e grandi guerre, a causa delle discriminazioni economiche e degli effetti devastanti del clima. Nel 2019 è stato registrato un numero record di 79,5 milioni di rifugiati, pari all’1% della popolazione mondiale, 10 milioni in più rispetto all’anno precedente. Tutti come Gesù Cristo, costretti a fuggire per vivere una vita migliore, sottolinea Migrantes Palermo: “interessarci dei migranti è interessarci di noi stessi perché viviamo tutti sulla medesima terra e siamo parte della medesima “famiglia umana”. La presenza dei migranti e dei rifugiati è “un invito a recuperare alcune dimensioni essenziali della nostra esistenza cristiana e della nostra umanità senza contrapporre i migranti agli italiani. Non è in gioco solo la causa dei migranti; non è solo di loro che si tratta, ma di tutti noi, del presente e del futuro della famiglia umana. Anche attraverso i migranti il Signore ci invita a riscoprire e riappropriarci della nostra vita cristiana ed a contribuire, ciascuno secondo la propria vocazione, alla costruzione di un mondo sempre più rispondente al progetto di Dio. E’ quanto avviene nel cammino delle comunità cristiane: ghanesi, filippini, nigeriani, tamil, cingalesi, mauriziani, polacchi, etc. che in questo contesto sociale difficilissimo sono testimoni dei valori evangelici”. Il 6 gennaio 2020 dalle ore 10,00 nella Cattedrale di Palermo, tutti i popoli sono invitati a manifestare la volontà di voler vivere in armonia nel medesimo territorio, accogliendo la Pace portata da Gesù. Alle ore 11,00 la celebrazione presieduta da mons. Corrado Lorefice, che “ancora una volta presenterà Gesù come il Dio-con-noi, come Colui che è sorgente di pace”.  

Migrantes Torino: domani la festa dei Popoli con mons. Nosiglia

5 Gennaio 2021 -
Torino – Mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino e Susa  presidierà la Santa Messa dell’Epifania del Signore e della Festa dei Popoli nel duomo del città domani, mercoledì 6 gennaio alle10.30.
Per esigenze di sicurezza potranno entrare in chiesa al massimo 200 persone, pertanto la celebrazione sarà limitata ai rappresentanti delegati dalle diverse comunità etniche, spiega una nota della Migrantes di Torino.

Migrantes Vicenza: domani la Festa dei Popoli

5 Gennaio 2021 - Vicenza – Domani, Solennità dell'Epifania, alle ore 10.30 nella Cattedrale di Vicenza, nella Cattedrale di Vicenza. il vescovo, mons. Beniamino Pizziol, presiederà la Santa Messa Solenne con una rappresentanza di fedeli cattolici immigrati da altri paesi, quale segno di accoglienza e integrazione. La celebrazione sarà trasmessa in diretta da Radio Oreb, sul Canale Youtube della diocesi di Vicenza e da Tele Chiara. Pur con le limitazioni imposte dal Covid, le famiglie di cittadini italiani e quelle dei cittadini immigrati “saremo uno nel manifestare la fede comune durante questa S. Messa presieduta dal nostro Vescovo Beniamino, in un momento molto significativo di incontro e di comunione, convinti che occorre rendere ‘epifanica’ la nostra fede e il nostro impegno concreto per l’accoglienza cristiana in sintonia con l’insegnamento e i continui appelli di Papa Francesco articolati nel suo ultimo messaggio attorno a quattro verbi fondati sui principi della dottrina della Chiesa: accogliere, proteggere, promuovere e integrare”, spiga l’Ufficio Migrantes diocesano che ha promosso l’iniziativa. Alla messa parteciperà una piccola rappresentanza dei migranti cattolici residenti nel territorio della diocesi, che animeranno la celebrazione con canti e preghiere e presenteranno doni propri dei diversi Paesi di origine. A Vicenza sono 16 i Centri pastorali per migranti di fede cattolica Nella diocesi di Vicenza, ricorda una nota, sono 16 i Centri pastorali per migranti di fede cattolica: 7 a Vicenza (per filippini, ghanesi, nigeriani, romeni, srilankesi, latinoamericani e ucraini), 3 a Bassano del Grappa (per filippini, ghanesi, nigeriani, latinoamericani e ucraini), 2 a Schio (per ghanesi, nigeriani e romeni) e poi uno ad Arzignano (per ghanesi), uno a Creazzo (per africani francofoni), uno a Chiampo (per ucraini) e uno a Valdagno (per ucraini).

Migrantes Forlì-Bertinoro: domenica 10 gennaio S. Messa dei Popoli con mons. Corazza

4 Gennaio 2021 - Forlì - Mons. Livio Corazza, vescovo di Forlì-Bertinoro, presiederà la S. Messa dei Popoli nel Duomo di Forlì in programma domenica 10 gennaio alle ore 11,15, alla presenza delle Comunità etniche cattoliche della diocesi accompagnate dai loro sacerdoti guida. L’annuale appuntamento, organizzato dall’ufficio Migrantes, vedrà la partecipazione delle comunità di migranti cattolici rumena (la più numerosa), ucraina, polacca, filippina, africana francofona, africana anglofona, indiana del Kerala ed eritrea che insieme animeranno la S. Messa con canti e preghiere nelle diverse lingue. Al termine della S. Messa il vescovo distribuirà ai rappresentanti delle Comunità, come segno di presenza e ricordo della giornata, una pergamena con una frase di preghiera “Vieni, Spirito Santo! Mostraci la tua bellezza riflessa in tutti i popoli della terra, per scoprire che tutti sono importanti, che sono necessari, che sono volti differenti della stessa umanità amata da Dio". (Fratelli tutti, Preghiera cristiana ecumenica). A fine 2019 erano 43.175 i cittadini stranieri residenti nella provincia di Forlì-Cesena, per il 60% rappresentati dalle nazionalità (in ordine numerosità) di Romania, Albania, Marocco, Cina, Ucraina e per il restante 40% da altre 116 nazionalità. Sempre nel 2019 il saldo fra stranieri immigrati e stranieri emigrati è stato di +1.410. L’Ufficio Migrantes della diocesi di Forlì-Bertinoro, oltre a sostenere l’opera di evangelizzazione dei migranti, intende promuovere – spiega il direttore Migrantes, Walter Neri - nella comunità diocesana “opere di fraterna accoglienza e concreto aiuto, particolarmente sentite in questi tempi difficili, in collaborazione con la Caritas e le parrocchie”. Inoltre vede suoi volontari impegnati in uno “sportello di ascolto informale” in centro città, con il quale offrire “supporto e accompagnamento agli immigrati nella ricerca di affitto, lavoro e nello svolgimento di pratiche burocratiche. Continuiamo – aggiunge Neri - anche in questo tempo a seguire quella luce che promana dal Presepe e che ci indica il cammino che ancora ci separa dalla piena accoglienza e integrazione di tutte le persone migranti nelle nostre comunità”.          

Migrantes Palermo: il 6 gennaio Festa dei Popoli con mons. Lorefice

31 Dicembre 2020 -

Palermo - Saranno 14 le lingue che verranno usate per la celebrazione dell’Epifania che l’arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, presiederà in Cattedrale. Il 2020 è stato un anno molto difficile per la pandemia dovuta al covid-19, ma nonostante tutto abbiamo celebrato il Santo Natale ed ora, all’inizio del nuovo anno celebriamo l’Epifania, sottolinea l'Ufficio Migrante di Palermo: "nessuna difficoltà impedisce a Dio di farsi vicino a ciascuno di noi e di attirare a sé ogni persona". Dai dati ufficiali gli stranieri residenti a Palermo, al 31 dicembre 2019 erano 25.075 pari al 3,8% della popolazione residente. Circa un terzo sono cristiani: Cattolici, ortodossi e di diverse denominazioni evangeliche e protestanti. Ancora oggi migliaia di esseri umani sono costretti a fuggire dalla loro patria, dai Paesi asiatici, africani e dell’America latina a causa di piccole e grandi guerre, a causa delle discriminazioni economiche e degli effetti devastanti del clima. Nel 2019 è stato registrato un numero record di 79,5 milioni di rifugiati, pari all'1% della popolazione mondiale, 10 milioni in più rispetto all'anno precedente. Tutti come Gesù Cristo, costretti a fuggire per vivere una vita migliore, sottolinea Migrantes Palermo: "interessarci dei migranti è interessarci di noi stessi perché viviamo tutti sulla medesima terra e siamo parte della medesima “famiglia umana”. La presenza dei migranti e dei rifugiati è "un invito a recuperare alcune dimensioni essenziali della nostra esistenza cristiana e della nostra umanità senza contrapporre i migranti agli italiani. Non è in gioco solo la causa dei migranti; non è solo di loro che si tratta, ma di tutti noi, del presente e del futuro della famiglia umana. Anche attraverso i migranti il Signore ci invita a riscoprire e riappropriarci della nostra vita cristiana ed a contribuire, ciascuno secondo la propria vocazione, alla costruzione di un mondo sempre più rispondente al progetto di Dio. E’ quanto avviene nel cammino delle comunità cristiane: ghanesi, filippini, nigeriani, tamil, cingalesi, mauriziani, polacchi, etc. che in questo contesto sociale difficilissimo sono testimoni dei valori evangelici". Il 6 gennaio 2020 dalle ore 10,00 nella Cattedrale di Palermo, tutti i popoli sono invitati a manifestare la volontà di voler vivere in armonia nel medesimo territorio, accogliendo la Pace portata da Gesù. Alle ore 11,00 la celebrazione presieduta da mons. Corrado Lorefice, che "ancora una volta presenterà Gesù come il Dio-con-noi, come Colui che è sorgente di pace".

Aversa: con le scuole parte la X Edizione della Festa dei Popoli

9 Dicembre 2020 - Aversa - La più grave crisi degli ultimi decenni non ferma la Festa dei Popoli Aversa. La manifestazione ideata e organizzata da alcuni uffici della diocesi di Aversa giunge alla X Edizione, intitolata “Ogni uomo è mio fratello”: come ogni anno, l’evento si articolerà in un percorso a tappe in grado di coinvolgere società civile, comunità parrocchiali e istituzioni scolastiche, per culminare nell’evento finale di maggio 2021. “La Chiesa spera in una rinnovata Pentecoste”, afferma mons. Angelo Spinillo. “Infatti, come narra il libro degli 'Atti degli Apostoli', in quel giorno di festa le tante persone presenti sulla spianata del Tempio a Gerusalemme, non cambiarono la loro identità né le forme della propria presenza, ma, riconoscendo il dono di Dio, la comune grazia della vita, ebbero la possibilità di condividere il bene. Anche oggi, per noi, deve essere una festa incontrare, conoscere, condividere il bene della vita in tutte le forme in cui si è sviluppata nella storia di ogni popolo e di ogni persona. Sarà possibile se tutti impariamo a parlare l’unica lingua della fraternità”.  Per il vescovo di Aversa la Festa dei popoli è l’occasione, che anche quest’anno ci è data, “per vivere la gioia del poter comunicare ad altri la ricchezza di bene che Dio ha donato alla nostra vita e per condividere la ricchezza di bene presente in ogni altra persona ed in ogni altra cultura”. “Questa terribile crisi aumenta le disuguaglianze fra i popoli e le nazioni”, dichiarano don Giuseppe Esposito e don Carlo Villano, responsabili della “Festa dei Popoli Aversa”. “D’altra parte, però, non potevamo non ripartire con il nostro percorso, che il prossimo anno raggiungerà un traguardo importante: dieci anni di impegno e cooperazione per far crescere la cultura dell’accoglienza, per educare all’umanità e alla solidarietà, fra preghiera e colori, riflessione, sapori e melodie”. La partenza della X Edizione della Festa dei Popoli Aversa è affidata alle scuole, il cui ruolo assume particolare rilevanza, specialmente in un anno tanto complesso e travagliato. Lo sottolineano le referenti del Percorso Scuole, Lina Ingannato e Mariolina Ferraro: “In dieci anni di cammino insieme alle comunità scolastiche, possiamo dire di aver compiuto passi da gigante nel trasmettere e fortificare quelle che sono le finalità educative e formative della F.d.P.: educare al senso di umanità ed all’empatia, comprendere che il razzismo non è contemplato dal Signore, formare all’uguaglianza e fratellanza fra i popoli”. Sono già moltissimi gli istituti scolastici (Scuole Primarie, Secondarie di I e II grado) che hanno aderito al percorso 2020-2021, che prenderà il via a metà dicembre con la “Preghiera a colori”, ovvero una Preghiera Interconfessionale fra “fratelli diversi” che si terrà in streaming. Nel corso dell’anno, poi, le scuole saranno impegnate in due laboratori - “Facciamoci gli auguri” e “Gocce di memoria” - i cui frutti verranno presentati in occasione dell’evento conclusivo di maggio. “Abbiamo chiesto a tutti i docenti e dirigenti un impegno ancora maggiore al fine di far arrivare ai loro alunni il messaggio di pace e fratellanza di Festa dei Popoli”, specificano le prof. Ingannato e Ferraro. “Ovviamente, tutte le attività si svolgeranno nel più rigoroso rispetto delle misure di sicurezza anticovid, e quindi in larghissima parte a distanza, ma la nostra speranza è che il tanto auspicato miglioramento della situazione epidemica possa permettere l’organizzazione in presenza della giornata finale di maggio”.    

Migrantes Salerno-Campagna-Acerno: il bilancio della Festa dei Popoli

30 Giugno 2020 -
Salerno - Fin da settembre ci siamo messi all'opera per vivere il cammino di incontri, riflessioni, scambi che ci portano alla Festa dei Popoli. Da marzo non ci siamo più incontrati in presenza ma "a distanza". Pensavamo di dover abbandonare quest'anno il sogno di testimoniare la bellezza di "stare insieme" e del sognare un momento di condivisione. La passione, la determinazione, l'unione che viviamo da 12 anni ci ha portato ad immaginare un modo nuovo di condividere questa edizione della Festa dei Popoli che si è svolta domenica.
La fantasia, la creatività, la gratuità, la tenacia di ciascuno ha dato vita alla dodicesima edizione special edition live Domenica pomeriggio abbiamo vissuto in "Piazza virtuale" con la "gioia" e la "bellezza" dell’essere "uniti" sebbene la distanza fisica. Abbiamo ascoltato le storie in tempo di covid, conosciuto ciò che sta accadendo nel mondo e condiviso le motivazioni che ci fanno stare insieme. Abbiamo ascoltato le testimonianze di altre realtà che, come noi, credono nell'InterAzione! Abbiamo testimoniato la volontà di una società multietnica che vuole vivere l’incontro, la conoscenza, l’accoglienza e lo stare insieme, superando le distanze spaziali. Dieci comunità partecipanti, sette collegamenti in esterna con ospiti, tre postazioni di regia e controllo, oltre 1000 visualizzazioni... numeri che solo parzialmente raccontano cosa abbiamo vissuto.  Continuiamo con entusiasmo e convinzione il nostro cammino di interAzione. Grazie alle comunità straniere che hanno preparato con passione, impegno questo momento del loro raccontarsi.  Grazie ai tutti volontari che, con passione, impegno e gratuità, fin dalla mattina hanno allestito il punto piazza dei Popoli, fatto le riprese in esterna Grazie ai presentatori Antonella, Manuela.  Grazie alla Arcidiocesi di Salerno – Campagna – Acerno,  al Cmd Salerno, alla Caritas Salerno, ai Missionari Saveriani Salerno, al Laicato Saveriano che credono in questo percorso di interAzione.  Grazie Radio Antenna Migrante.  Grazie a tutti coloro che hanno partecipato ed a tutti coloro che nei diversi modi e forme hanno consentito a tutti noi di vivere un bel pomeriggio di festa, di gioia, di profumo di armonia e pace trai popoli. (Antonio Bonifacio - Migrantes Salerno-Campagna-Acerno)

Migrantes Salerno-Campagna-Acerno: domenica la “Festa dei popoli”

26 Giugno 2020 - Salerno - Domenica 28giugno, a partire dalle ore 17:30, si svolgerà la XII Edizione della Festa dei Popoli, manifestazione promossa dalla diocesi di Salerno – Campagna – Acerno attraverso gli uffici diocesani Migrantes, Centro Missionario e Caritas, in collaborazione con i Missionari Saveriani, il Laicato Saveriano e rappresentanti delle comunità straniere presenti nel territorio di Salerno e provincia. Dopo il periodo di lockdown che “ci ha costretto a vivere in forma diversa le nostre relazioni, abbiamo deciso che era giunto il ‘tempo di tornare a sorridere!’, come invitiamo a fare nel video di lancio di questa edizione”, spiega il direttore Migrante Antonio Bonifiacio: “anche se in questa fase attuale non sono ancora permesse le manifestazioni di piazza, non abbiamo rinunciato a ‘fare festa’, per mantenere e curare i legami e le relazioni create in questi dodici anni. Affinché il distanziamento sia spaziale e non sociale, abbiamo pensato di utilizzare i ‘social media’, anche per rivolgerci ad un pubblico più ampio, che travalichi i nostri confini territoriali”. La Festa dei Popoli, infatti, sarà in diretta sui vari social: qui si potranno incontrare le diverse Comunità animatrici della Festa, ascoltare le testimonianze di altre “Feste dei Popoli” ed altri ospiti che via via si aggiungeranno.

Diocesi Aversa: la Festa dei Popoli entra nel vivo

26 Maggio 2020 - Aversa - Entra nel vivo la “Festa dei Popoli”, evento organizzato dalla diocesi di Aversa e vissuto quest’anno in modalità social e multimediale. Mons. Angelo Spinillo sente di voler rivolgere un sincero ringraziamento “alle comunità etniche e religiose che insistono da diversi anni sul nostro territorio, agli uffici diocesani, alle scuole per lo splendido video realizzato sul tema dell’accoglienza; in generale, a tutti coloro che hanno reso possibile anche quest’anno l’organizzazione della nostra Festa dei Popoli, improntata da sempre sull’importanza del dialogo e dell’incontro tra culture e religioni diverse”. In questi giorni segnati dall’inizio della “Fase 2”, il “distanziamento sociale” può rappresentare una preziosa opportunità per intraprendere - sia pur nel rispetto delle necessarie precauzioni - un’altra forma di cammino comune. Una riflessione, quella del vescovo di Aversa, che assume una valenza particolare se esteso anche alla “Festa dei Popoli”: “Il nostro evento diocesano – si legge in una nota - punta a cogliere nelle caratteristiche che ci differenziano degli indiscutibili elementi di ricchezza. Guardiamo alle rispettive differenze non come opportune distanze da mantenere per preservare il nostro cammino ma, al contrario, come possibilità di incontro per intraprendere un percorso comune”. E quale migliore forma di dialogo se non la preghiera interreligiosa, vissuta a distanza in un video pubblicato sabato scorso, che ha posto l’attenzione sui profughi, i perseguitati, i popoli di religione diversa, i credenti differenti, affinché il popolo di Dio sappia essere un popolo umile, “al servizio del vangelo e nell’incontro di mondi differenti e di religioni diverse, capace di dialogare e costruire la giustizia e la pace”. Tornando alla seconda e ultima settimana di appuntamenti, si riprende oggi, martedì 26 maggio, alle ore 17.00  con il convegno in streaming  “Ogni uomo è mio fratello?” che propone un’analisi giuridica, sociale e pastorale del tema della dignità della persona, nella costruzione di percorsi di accoglienza connessi al tema lavorativo. Concentrando l’attenzione sulla recente legislazione in tema di regolarizzazione della posizione dei  lavoratori stranieri stagionali, colf e badanti, si cercherà di problematizzare il rapporto tra sistema economico, produttivo, mobilità e welfare. La conclusione della “Festa dei Popoli” è fissata per domenica 31 maggio, con la  pubblicazione di un video che conterrà il messaggio finale del vescovo Spinillo e uno speciale inno alla multiculturalità intitolato “Festa dei Continenti”. I video saranno trasmessi e pubblicati sulla pagina facebook e sul canale Youtube, “Chiesa di Aversa”, e sul sito ufficiale www.diocesiaversa.it.    

Migrantes Verona: festa dei popoli in diretta facebook

19 Maggio 2020 - Verona – Era prevista per il 24 maggio prossimo la Festa dei Popoli promossa dall’Ufficio Migrantes della diocesi di Verona. “Purtroppo, come sapete, non si potrà realizzare”, dice il direttore dell’Ufficio Migrantes, don Giuseppe Mirandola. Ma l’ufficio ha pensato ugualmente di essere presente organizzando due momenti per “ricordare e in qualche modo vivere anche quest'anno la Festa”. Sono previste due dirette via Facebook, il 24 maggio, dal prato di Villa Buri: alle ore 10.00 celebrazione della Messa presieduta da don Giuseppe Mirandola con alcuni cappellani delle comunità cattoliche di immigrati e alle 15.30 un  momento di festa con testimonianze in diretta intervallate dal contributo di alcuni Musicisti e dalla messa in onda di videomessaggi assieme a video e foto delle passate edizioni della Festa. Lo slogan è “Tutti uguali, tutti diversi”.

Diocesi Aversa: da oggi la IX edizione della “Festa dei Popoli”

16 Maggio 2020 - Aversa - “Ogni uomo è mio fratello”: un tema quanto mai attuale, quello che quest’anno la diocesi di Aversa ha deciso di porre al centro della nona edizione della “Festa dei Popoli”: anche se non nelle forme consuete, l’evento seguirà modalità e tempistiche diverse. L’emergenza socio-sanitaria scatenata dal Covid-19 ha spinto gli uffici coinvolti a ridisegnare il programma della manifestazione, sfruttando le straordinarie risorse offerte oggi dalla tecnologia e dalla rete. Don Carlo Villano, vicario episcopale per il settore “Carità e Società degli uomini”, introduce così questa edizione “multimediale” e, a suo modo, storica: “Vivere l’incontro tra i popoli, anche se a distanza, è la riprova della grande attenzione che la nostra diocesi continua a nutrire non solo verso l’accoglienza, ma anche verso la corretta integrazione dello straniero nel nostro territorio. Questo impegno necessita della costante attenzione da parte di tutti”. Don Giuseppe Esposito ricorda come quest’anno la tappa conclusiva della “Festa dei Popoli” avrebbe dovuto tenersi a Sant’Antimo, importante crocevia di molteplici comunità multietniche che abitano il complesso contesto socio-culturale della diocesi campana: “Un particolare segno di affetto vorrei rivolgerlo proprio alla forania di Sant’Antimo, che aveva accolto con straordinario entusiasmo l’organizzazione dell’evento finale: ci rifaremo l’anno prossimo”. Il direttore dell’Ufficio diocesano per l’Ecumenismo ha voluto ringraziare anche tutti coloro che, “in questo periodo non facile, si sono spesi con grande energia nell’ideazione in extremis di un programma alternativo. Offriremo un’interessante mix di contenuti video e in streaming, grazie all’ingegno e alla straordinaria disponibilità dimostrata da scuole, uffici diocesani, comunità religiose, gruppi culturali ed enti sociali.” Il programma, dunque, parte ufficialmente oggi, sabato 16 maggio, con un video messaggio introduttivo; mercoledì 20 maggio sarà diffuso un video realizzato in collaborazione con le scuole del territorio, invitate a riflettere sul tema “R’ Accogliamoci”, le parole dell’accoglienza”; sabato 23 maggio sarà la volta della preghiera interreligiosa con i rappresentanti delle varie confessioni; martedì 26 maggio alle ore 17.00, spazio all’approfondimento con il convegno in streaming  “Ogni uomo è mio fratello?”, che vedrà la partecipazione a distanza di vari responsabili delle politiche migratorie; domenica 31 maggio, la conclusione della “Festa dei Popoli Aversa XI Edizione” sarà affidata ad un video con il messaggio finale del vescovo, mons. Angelo Spinillo, e con un inno alla multiculturalità intitolato “Festa dei Continenti”. I video saranno trasmessi e pubblicati sulla pagina facebook e sul canale Youtube, “Chiesa di Aversa”, e sul sito ufficiale www.diocesiaversa.it.

Migrantes Roma: il 26 aprile la Festa dei Popoli con il card. De Donatis

29 Gennaio 2020 - Roma - Si svolgerà il prossimo 26 aprile la festa dei Popoli nella diocesi di Roma. La S. Messa sarà celebrata come di consueto nella Basilica di S. Giovanni in Laterano alle ore 12,00 e sarà presieduta dal Vicario del papa per la diocesi di Roma, il card. Angelo De Donatis. “E’ desiderio del cardinale – dice il direttore Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo, annunciando la data - incontrare tutte le comunità riunite per questo importante evento diocesano”. È la prima volta – aggiunge -  che il Cardinale presiede la Festa dei Popoli: “di questo siamo particolarmente contenti e desideriamo esprimergli insieme questa contentezza”. Dopo la S. Messa, come da programma, ci sarà il pranzo e lo spettacolo multietnico.

Mons. Camisasca: culture e tradizioni diverse possono diventare una ricchezza

9 Gennaio 2020 -
Reggio Emilia - “E’ per me sempre motivo di gioia celebrare la Santa Messa nel giorno dell’Epifania del Signore insieme a tanti fedeli originari di diverse Nazioni del mondo che oggi abitano e lavorano nella nostra terra reggiana!”. Con queste parole il vescovo di Reggio Emilia-Guastalla, mons. Massimo Camisasca -  ha iniziato la sua omelia in occasione della Festa dei Popoli, il 6 gennaio scorso, promossa dalla Migrantes diocesana  nella Cattedrale di Reggio Emilia.  Diverse sono le ragioni che spingono le persone ad abbandonare temporaneamente o definitivamente la propria Patria: “a volte - ha spiegato il vescovo -  si tratta di motivazioni drammatiche, talaltra prospettive di lavoro, altre volte ancora il desiderio di una vita migliore e più pacifica. Tante sono le povertà e le difficoltà che attraversano il nostro mondo oggi, così come è sempre accaduto in ogni epoca della storia. Ma la fede in Cristo ci assicura che il nostro cammino in questo mondo, per quanto incerto e faticoso possa essere, è un pellegrinaggio luminoso verso la Patria definitiva che sta in Cielo, dove ci attende Dio”. Per mons. Camisasca la solennità dell’Epifania mostra “con grande forza e chiarezza come la Chiesa sia per sua natura formata da tanti popoli diversi. Tutti i popoli del mondo, rappresentati dai Re Magi, sono chiamati ad entrare a far parte della Chiesa di Cristo, perché Gesù Cristo è il salvatore di tutti. Per questa ragione dobbiamo guardare con grande speranza e fiducia alla Chiesa, nostra Madre, che tutti accoglie e nessuno rifiuta, offrendo il perdono di Dio e la presenza viva di Cristo”. “Cari fratelli e sorelle, noi oggi - ha detto ancora mons. Camisasca - siamo qui insieme, pur provenendo da storie e da luoghi diversi, perché riconosciamo in Gesù Cristo la gioia della vita e colui che ci unisce in un Popolo solo, il suo Popolo. Certamente siamo anche figli di culture e tradizioni diverse, le quali possono diventare una ricchezza nella misura in cui si lasciano abbracciare e purificare da Gesù Cristo. Egli infatti è la luce, che sa valorizzare quanto di buono ci è stato tramandato dai nostri padri e che sa correggere tutto ciò che in noi è ancora imperfetto e opaco”. (R.I.)  

Migrantes Vicenza: la festa dei popoli animata dalle danze srilankesi

8 Gennaio 2020 - Vicenza «Cattolica significa universale. La Messa di oggi è quella che più esprime il significato di "cattolica", grazie ai vostri colori, alle vostre tradizioni, ai vostri canti. Ed è per questo che è la Messa più bella dell'anno». Con queste parole il vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol ha concluso la celebrazione del 6 gennaio, in Cattedrale. La solennità dell'Epifania, da anni per la diocesi veneta è la "Festa dei popoli", perché vi partecipano i membri delle varie comunità etniche cattoliche. Fedeli, che vivono e lavorano nel territorio, ma provenienti dall'Africa, dall'America Latina, dalle Filippine, dallo Sri Lanka, dalle più vicine Ucraina e Romania, si danno appuntamento per leggere, pregare e cantare insieme. Ciascuno arricchendo la celebrazione con i propri canti, la propria lingua e quest' anno per la prima volta anche la propria danza, espressione della comunità sri- lankese. «Ogni cultura è giusto che esprima la propria fede come vuole, e il compito della comunità italiana è accogliere le diversità con rispetto - ha spiegato lo scalabriniano padre Domenico Colossi, direttore dell'Ufficio Migrantes diocesano -. Quando si sradica una pianta, e la si vuole trapiantare, deve rimanere sempre del terreno intorno. Lo stesso vale per le persone; se manca l'identità, è impossibile inserirsi in una comunità». Il vescovo Pizzol nell'omelia, con riferimento ai Magi, ha sottolineato come spesso avvenga che chi è più lontano, è più disponibile, e si mette in viaggio. «Chi invece è più vicino, come la comunità di Gerusalemme, a volte è disturbato dalla novità, in questo caso la presenza di questo nuovo "re". Sono vicini geograficamente - Gerusalemme dista da Betlemme pochi chilometri -, ma sono lontanissimi nel cuore. Quando vado in visita pastorale, vedo invece tante donne venute da lontano per accudire i nostri anziani. Spero - ha detto che voi qui troviate persone che vi accolgono, non che vi respingono». Infine, rifacendosi alla prima lettura, tratta dal libro del profeta Isaia, là dove dice "La nebbia ricopre la terra, nebbia fitta avvolge i popoli", Pizziol ha auspicato che «questa nebbia che avvolge il nostro mondo venga dissolta, con l'aiuto della nostra preghiera della nostra fede». Dopo la benedizione speciale per i bambini, veri protagonisti del Natale, il vescovo ha concluso: «Auguro a chi ha in mano le sorti del mondo che come i Magi decidano di cambiare strada, e si mettano alla luce della stella della pace». (Romina Gobbo - Avvenire)