Primo Piano

Migrantes Cagliari: domani convegno sulle migrazioni

28 Settembre 2023 - Cagliari - Domani, Venerdì 29 settembre, presso l’Aula consiliare del Comune di Cagliari un convegno sui temi delle migrazioni promosso dall’Ufficio diocesano Migrantes. I lavori inizieranno alle 16.30 con i saluti di Edoardo Tocco, presidente del Consiglio comunale, di mons. Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari, di Paolo Truzzu, Sindaco di Cagliari, e del diacono Enrico Porru, direttore diocesano Migrantes. A seguire gli interventi del professor Gianluca Borzoni, docente presso l’Università degli Studi di Cagliari, dal tema “Le migrazioni nel Mediterraneo: un profilo storico”, e di  Caterina Boca della Caritas Italiana, su “Migrazione e aspetti giuridici”. Alle 20 la Santa Messa presso la Chiesa di San Michele, dei Padri Gesuiti. Il direttore della Migrantes di Cagliari, Enrico Porru, sottolinea che: «il tema delle migrazioni è sempre più delicato e urgente. In questi giorni il Papa è stato impegnato a Marsiglia, dove ha fatto riferimento alla responsabilità dell’Europa e di alcuni specifici paesi, quali l’Italia, la Francia e la Germania. Nel convegno del 29 settembre tenteremo di delineare il quadro della situazione nel Mediterraneo e capire quali siano le effettive possibilità di accoglienza dei migranti».

Mons. TremoMolada: non numeri, ma volti e cuori

28 Settembre 2023 - Brescia - "La nostra è una società plurale. Siamo chiamati alla convivialità delle differenze e la Chiesa ha il dovere di offrire il suo contributo nell’edificazione di questa comunione universale. Le migrazioni ci interrogano. Siamo consapevoli di trovarci di fronte a un fenomeno epocale, che ci disorienta e rischia di farci sentire impotenti. Non dobbiamo perdere il senso di umanità. Cercare di sentire, di condividere ciò che questi fratelli e sorelle provano è un dovere. Non possiamo trasformare tutto in una questione puramente sociale o di organizzazione politica. Si tratta non di numeri ma di volti, di cuori carichi di sentimenti, di uomini e donne che hanno un nome e una storia come l’abbiamo noi. Non possiamo cedere all’indifferenza. È il peccato peggiore, perché lascia intendere che la loro dignità di persone non rientra nei nostri interessi. Se il senso di imbarazzo o addirittura di fastidio di fronte a quanto accade dovesse superare il senso di pietà, saremmo di fronte a una terribile sconfitta della civiltà. I migranti vanno accolti, accompagnati e integrati. Occorre aprirsi a un progetto che superi i confini dell’emergenza. Alle persone che giungono nei nostri territori si deve offrire la possibilità di costruirsi il futuro, di dare un senso a tutta intera la propria vita. Non è sufficiente pensare a un tempo iniziale limitato e identificare luoghi chiusi nei quali confinare uomini, donne e bambini che desiderano semplicemente vivere in una giusta normalità. Occorre immaginare per loro una forma di esistenza che preveda quello che è stato ed è necessario anche per noi: un’abitazione degna, un lavoro, un’istruzione adeguata, un contesto sociale amichevole, l’esercizio della responsabilità civile. Occorre attuare quella integrazione che deve seguire l’accoglienza. Ogni migrazione ha un luogo di partenza e un luogo di arrivo e si sviluppa lungo un percorso. È tutto questo processo che va preso in considerazione, a cominciare dal diritto di non partire, di offrire il proprio contributo al bene del proprio Paese, per poi giungere al contributo da offrire al Paese che accoglie e che presenta delle reali opportunità. La sfida epocale domanda una collaborazione intensa, sincera e intelligente tra tutte le istituzioni coinvolte, al di là dei confini delle singole nazioni". (Mons. Pierantonio Trebolada - Vescovo di Brescia - Dall’omelia per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, 24 settembre 2023)

Migrantes Vicenza: corso per insegnare italiano agli stranieri

28 Settembre 2023 - Vicenza - L'Ufficio Migrantes della Diocesi di Vicenza propone alle volontarie e volontari impegnati nell'accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati quattro incontri di formazione per acquisire le basi di un metodo per l'insegnamento della lettura e scrittura in lingua italiana. Il corso si svolge al Centro Diocesano Onisto di Vicenza in quattro giornate, il 14 e 21 ottobre e il 4 e 11 novembre, dalle 9.30 alle 12.30. Successivamente verranno fissate delle date anche in altri centri della provincia. A condurre il corso sarà Nereo Turati, già docente di alfabetizzazione presso il Centro provinciale istruzione adulti di Vicenza. Per partecipare è necessario iscriversi entro il 12 ottobre scrivendo una mail a migrantes@diocesi.vicenza.it o telefonando al 3347563705 , specificando per quale realtà si opera e le caratteristiche dei destinatari dell'insegnamento. «In una prospettiva di inclusione lavorativa - evidenziano da Migrantes -, l'apprendimento della lingua italiana diventa necessariamente sempre più complessa: le capacità di comprensione e produzione del parlato si devono integrare con quelle della lettura e della scrittura, basi indispensabili per una comunicazione via via più efficace e aperta a nuove opportunità».

Mons. Baturi: la soluzione al problema migranti non può essere solo respingere e contenere

28 Settembre 2023 -

Roma - La Chiesa italiana esprime « preoccupazione per una soluzione del problema dei migranti solo in termini di respingimento, di contenimento e di ordine pubblico ». Lo afferma l’arcivescovo di Cagliari Giuseppe Baturi, Segretario generale della Cei nella conferenza stampa di chiusura dei lavori del Consiglio permanente. Le domande si focalizzano sui provvedimenti governativi attesi nella serata di ieri (la conferenza stampa si è svolta nel primo pomeriggio di ieri). «È necessario - avverte - che tutti i provvedimenti siano rispettosi della dignità dell'uomo, che non si protraggano ad esempio delle detenzioni oltre la misura necessaria, ma poi è necessario attivare tutti gli altri percorsi perché le vite umane siano accolte, siano protette, siano promosse e siano integrate come dice il Papa». Quindi «non si può ridurre la gestione di questo fenomeno soltanto a una misura di contenimento detentivo o in vista di una azione di rimpatrio». Sollecitato sulla stretta sui minori e sulle donne incinte, il presule è stato molto chiaro: «I minori hanno bisogno di maggiore tutela, così come le donne, sui minori non accompagnati è necessario avviare una riflessione con le comunità locali, con le Regioni, c'è la necessità di conoscere le loro storie individuali, di proteggerli anche con l'aiuto di staff, di figure di professionisti capaci di accompagnarli, le misure semplicemente detentive potrebbero non raggiungere lo scopo di un rispetto della dignità dell'uomo, su questo penso che è possibile un dialogo con la società civile, con la Chiesa, con le autonomi locali, con il mondo del Terzo settore». Riguardo al tema dei migranti Baturi ricorda l’impegno della Chiesa italiana con la campagna “Liberi di partire, liberi di restare”, titolo che è stato ripreso nel Messaggio del Papa per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato di quest’anno. Campagna che ha visto la realizzazione di 130 progetti (in Italia, nei Paesi di transito e in quelli di partenza) per un totale di oltre 28 milioni di euro.

Oasis: Europa e migranti, è ora di cambiare rotta. Un convegno a Milano

28 Settembre 2023 - Milano - A sei mesi di distanza dall’appello islamo-cristiano, e nel pieno di una nuova emergenza a Lampedusa, la Fondazione Oasis organizza per oggi 28 settembre alle 9.15, presso l’Università Cattolica di Milano, la conferenza internazionale «Cambiare rotta. I migranti e l’Europa». Studiosi, politici e personalità del mondo cristiano e musulmano insieme per approfondire cause e dinamiche delle migrazioni, e ragionare sulle possibili soluzioni a un fenomeno epocale. Saluti introduttivi di Franco Anelli (Rettore della Cattolica, Wanda Ferro (Sottosegretario agli Interni), cardinale Angelo Scola (Arcivescovo emerito di Milano e presidente della Fondazione Oasis) e Claudia Sorlini (Vicepresidente della Fondazione Cariplo). Nella sessione d’apertura, dal titolo «Cristiani e musulmani: affrontiamo insieme la realtà dei migranti», intervengono Martino Diaz, della Fondazione Oasis e dell’Università Cattolica, mons. Paolo Martinelli, vicario apostolico dell’Arabia meridionale, e Asmae Dachan, giornalista. Seguirà la tavola rotonda «La politica italiana e le migrazioni» con Angelino Alfano (Fondazione De Gasperi), Maurizio Lupi (deputato di Noi moderati) e Matteo Renzi (senatore di Italia viva). A seguire Marco Impagliazzo (Comunità di Sant’Egidio) interverrà su «Legalizzare l’immigrazione: l’esperienza dei corridoi umanitari» e Alessandro Banfi (Fondazione Oasis) intervisterà Sally Hayden, autrice del libro "E la quarta volta siamo annegati". Chiude la mattinata la tavola rotonda «Le comunità cristiane e i migranti», con il card. Cristobal López Romero, arcivescovo di Rabat, e mons. Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio e presidente della Fondazione Migrantes della Cei. Nel pomeriggio interventi di Emanuela del Re, rappresentante speciale dell’Unione europea per il Sahel, e Riccardo Redaelli, dell’Università Cattolica, sul tema «Geopolitica delle migrazioni: dal Sahel al Mediterraneo». A seguire, Maria Laura Conte di Avsi interverrà su «Migrazioni e sviluppo: per una partnership paritaria Europa-Africa». L’incontro dal titolo «Da Gheddafi a Saied: l’esternalizzazione della frontiera» sarà invece tenuto da Jalel Harchaoui, del Royal United Services Institute for Defence and Security Studies, e Wael Garnaoui, psicanalista. Dopo la pausa sarà la volta di Simona Beretta e Laura Zanfrini, dell’Università Cattolica, e di Ibrahim Özdemir, della Clark University, che parleranno di «Migrazioni, economia e crisi ecologica». Infine, «Le comunità islamiche e i migranti», tavola rotonda con Izzedin Elzir, Imam di Firenze, Wael Farouq, Università Cattolica, e Saifeddine Maaroufi, Imam di Lecce.   Conclusioni di Michele Brignone, Fondazione Oasis, e Mario Mauro, Meseuro.   La partecipazione è libera scrivendo a ctonini@fondazioneoasis.org. Diretta streaming sul canale YouTube della Fondazione Oasis.

Migrantes: mons. Crisan confermato Coordinatore della pastorale dei greco-cattolici romeni in Italia

27 Settembre 2023 - Roma - Mons. Cristian Dumitru Crisan, Visitatore apostolico per i fedeli greco-cattolici romeni in Europa occidentale), è stato confermato Coordinatore nazionale della pastorale dei greco-cattolici romeni in Italia. La nomina al termine del Consiglio Permanente della Cei che si è concluso oggi a Roma. A mons. Crisan gli auguri di un proficuo lavoro.

Migrantes: nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione

27 Settembre 2023 - Roma - Nuovo Consiglio di Amministrazione per la Fondazione Migrantes. E’ stata nominato dal Consiglio Permanente della Cei che si è concluso oggi a Roma. Del Consiglio fanno parte – oltre al presidente mons. Gian Carlo Perego – don Carlo De Stasio,  Commissario Episcopale per la pastorale dei migranti del Vicariato Generale per la Diocesi di Zurigo-Glarona di Coira (Svizzera); Sergio Durando Direttore regionale Migrantes Piemonte e Valle d’Aosta e Ufficio Migrantes Torino;  don Marco Yaroslav Semehen, Direttore Migrantes dell’Esarcato apostolico degli Ucraini in Italia e Rettore della Basilica di S. Sofia a Roma; Santino Tornesi, Direttore regionale Sicilia e della diocesi di Messina-Lipari-S. Lucia del Mela, Massimo Vanni, Esperto per i Progetti e Sara Vatteroni, Direttore regionale Toscana e della diocesi di Massa Carrara-Pontremoli. Al Consiglio d’Amministrazione gli auguri di un proficuo lavoro.

Cei: necessaria “una progettazione lungimirante che affronti il fenomeno migratorio in modo strutturale, con umanità e intelligenza”

27 Settembre 2023 - Roma - La sessione autunnale del Consiglio Episcopale Permanente, che si è svolta a Roma dal 25 al 27 settembre, sotto la guida del presidente, il card. Matteo Maria Zuppi, ha ha condiviso alcune riflessioni riguardo al tema dei migranti, invitando il mondo della politica e del lavoro a “un dialogo che possa favorire l’avvio di percorsi di accoglienza, protezione, promozione e integrazione”. Sollecitati dalle parole del card. Zuppi i vescovi hanno messo in guardia dalla tentazione di “legarlo alla questione demografica: si tratta - si legge nel comunicato finale - di accogliere perché persone umane e non per riempire dei vuoti”. In quest’ottica, ha sottolineato il Consiglio Permanente, la Chiesa è disponibile a “dialogare con la politica e con il mondo del lavoro per offrire un contributo fattivo, a partire dalle esperienze in atto e dalla proposta di itinerari possibili di accoglienza, protezione, promozione e integrazione”. Sulla scia di quanto fatto, ad esempio, con la campagna “Liberi di partire, liberi di restare” che ha permesso di finanziare attività di carattere sociale e sanitario a favore delle fasce più deboli, soprattutto minori e vittime di tratta, e progetti in ambito socioeconomico per la promozione di opportunità lavorative, così come di sostenere l’educazione e la formazione (anche professionale), l’informazione in loco su ciò che comporta il migrare, l’accompagnamento di chi ha scelto volontariamente di tornare in patria. Il tutto attraverso la realizzazione di 130 progetti, per un totale di € 28.245.000 euro, in Italia, nei Paesi di transito (Turchia, Algeria, Tunisia, Marocco, Albania, Niger, Marocco), nei Paesi di partenza dei flussi migratori (Nigeria, Mali, Costa d’Avorio, Senegal, Gambia, Guinea). Secondo i vescovi, è necessaria “una progettazione lungimirante che affronti il fenomeno in modo strutturale, con umanità e intelligenza, e getti le basi per percorsi di riconciliazione e di pace”. (Raffaele Iaria)

Una piazza, tanti colori

27 Settembre 2023 - Palermo  - La domenica pomeriggio Piazza Castelnuovo, per tutti Piazza Politeama, a Palermo si veste di suoni e di colori diversi. Bangladesh, Romania, Sri Lanka, Ghana, Filippine, Marocco, Polonia...i volti e le lingue presenti disegnano la cartina geografica delle comunità presenti in città. Sono collaboratrici domestiche nel loro giorno di riposo, famiglie che si concedono un momento di svago, ragazzi e ragazze che vestono l'aria settembrina con le loro risate. Le donne chiacchierano, la fatica del quotidiano si mescola con la nostalgia di una casa troppo lontana. I bambini giocano, c'è chi va in bici e chi tira due calci a un pallone, mentre, nelle stesse ore, i guizzi di molti dei loro coetanei nati da genitori italiani inciampano su un display, sotto il riflesso di una lampada al neon. È sempre più chi arriva da un altro paese ad abitare lo spazio pubblico. Nell'impraticabilità di soluzioni che richiederebbero altre risorse e status, le piazze come i parchi diventano il termometro che misura la capacità di una città di includere, ne mostrano il grado di democraticità. A sera, poi, nello spazio antistante il teatro, va in scena un concerto dell'Orchestra Sinfonica Siciliana. I paganti hanno un posto riservato, mentre gli altri si assiepano dietro le transenne. La musica non ha confini, arriva anche a loro, anche se in piedi o se seduti sul freddo basamento di un monumento. "L'arte rinnova i popoli e ne rivela la vita", recita l'iscrizione sul frontone del Teatro Massimo. L'incontro tra culture diverse, unito all'accesso indiscriminato e universale alla cultura, annienterebbe ogni forma di sopraffazione, di razzismo, di violenza. Cominciamo dagli spazi pubblici.  (Luca Insalaco)

Papa Francesco: “non è tollerabile che il Mediterraneo diventi una tomba”

27 Settembre 2023 -  Città del Vaticano - Il Mediterraneo “è culla di civiltà, e una culla è per la vita! Non è tollerabile che diventi una tomba, e nemmeno un luogo di conflitto”. Lo ha detto questa mattina papa Francesco durante l’Udienza generale dedicata al suo viaggio a Marsiglia in occasione dei Rencontres Méditerranéennes, che hanno coinvolto Vescovi e Sindaci dell’area mediterranea, insieme con numerosi giovani, “perché lo sguardo fosse aperto al futuro”. Per il Pontefice il Mare Mediterraneo è quanto di “più opposto ci sia allo scontro tra civiltà, alla guerra, alla tratta di esseri umani. È l’esatto opposto, perché il Mediterraneo mette in comunicazione l’Africa, l’Asia e l’Europa; il nord e il sud, l’oriente e l’occidente; le persone e le culture, i popoli e le lingue, le filosofie e le religioni”. Da Marsiglia – ha aggiunto – è “uscito uno sguardo di speranza. Questo è oggi molto sorprendente: quando ascolti i testimoni che hanno attraversato situazioni disumane o che le hanno condivise, e proprio da loro ricevi una ‘professione di speranza’”. “Possa – ha concluso -  la Madonna, che i marsigliesi venerano come Notre Dame de la Garde, accompagnare il cammino dei popoli del Mediterraneo, perché questa regione diventi ciò che da sempre è chiamata a essere: un mosaico di civiltà e di speranza”. (R.Iaria)

Don Torreggiani: oggi la conclusione della fase diocesana della causa di beatificazione dell’apostolo tra nomadi e circensi

27 Settembre 2023 -

 

Reggio Emilia - Apostolo delle carovane e degli spettacoli viaggianti, fondatore dei Servi della Chiesa, missionario dal cuore grande, amico dei carcerati, monsignor Dino Torreggiani sta per compiere un altro passo verso gli altari. L’appuntamento è nella Cattedrale di Reggio Emilia per stasera alle 19, quando l’arcivescovo Giacomo Morandi presiederà la Messa a chiusura dell’inchiesta diocesana circa la vita, le virtù e la fama di santità del servo di Dio reggiano che era stata avviata nel 2006. La data scelta per la celebrazione è significativa: oggi ricorre infatti il 40° anniversario della nascita al cielo di don Torreggiani. Per favorire la partecipazione anche dagli altri Paesi del mondo in cui sono presenti servi e serve della Chiesa, il Centro comunicazioni sociali di Reggio Emilia-Guastalla trasmetterà la liturgia eucaristica in diretta streaming sul canale YouTube La Libertà Tv. Don Torreggiani fu un precursore della Chiesa dei poveri. «Non la Chiesa che si occupa di loro, ma la Chiesa che assume i loro lineamenti, la loro condizione come frutto di immedesimazione in loro, e come riflesso dell’incarnazione stessa del Verbo che si è fatto carne e che da ricco si è fatto povero, svuotando se stesso», come scrive don Daniele Simonazzi, membro dei Servi della Chiesa, sul settimanale diocesano. Un prete, don Dino, il cui agire è sempre stato sorretto dalla Provvidenza; un uomo agostinianamente inquieto e molto autocritico, che ha considerato la santità come la condizione normale per la vita della Chiesa e che ha intuìto – sottolinea ancora don Simonazzi – di potersi consacrare al Signore con i voti rimanendo un prete diocesano; la consacrazione totale al Signore mediante i voti fa del prete – qui sono parole di Torreggiani – «un uomo posseduto da Dio, un’anima profondamente carismatica, nella quale i carismi dello Spirito Santo lavorano, facendone un profeta, un testimone, una viva sensibilità alla presenza di Cristo nel suo popolo». L’architrave del sacerdozio di don Torreggiani è stato la pratica «generosa, sincera e libera» dei consigli evangelici, che egli ha tentato a più riprese di proporre a vescovi e a presbiteri, per una Chiesa dei carismi, ma anche dell’obbedienza, della comunione, della condivisione e della corresponsabilità, fedele al “sacramento dei poveri”. Nella sua vita il presbitero alternava giornate frenetiche – accompagnate da don Bosco, dal Cottolengo e dallo Chevrier – a pensose veglie notturne con santa Teresa di Lisieux, Grignion De Montfort e il curato d’Ars. Don Dino fu un suscitatore di vocazioni e spese il suo ministero tra sinti, rom e carcerati, tanto da dar vita nel 1958 all’Opera per l’assistenza spirituale ai nomadi in Italia. Gli premeva piuttosto raggiungere le anime, soprattutto dei figli del proletariato e del sottoproletariato, perché credeva a una sola rivoluzione: quella innescata da una testimonianza radicale del Vangelo. Negli anni ‘50 e ‘60 i Servi della Chiesa varcarono i confini reggiani in direzione del Veneto, della Toscana, del Lazio, dell’Umbria, dell’Italia meridionale e insulare. Ex detenuti, nomadi, anziani, lavoratori dello spettacolo viaggiante, e ancor prima i vescovi di numerose diocesi in difficoltà, impararono a conoscere la loro carità non episodica. Don Torreggiani contribuì anche al ripristino del diaconato permanente in Italia. Ebbe un grande spirito missionario: non a caso morì nel 1983 in Spagna, a Palencia, dove si era recato per rilanciare il suo Istituto verso nuovi orizzonti in America latina. (Edoardo Tincani - Avvenire)

 

Migrantes Foligno: le celebrazione per la Giornata della Memoria e dell’Accoglienza

27 Settembre 2023 - Roma - Martedì 3 ottobre dalle ore 11.00, nell'ambito del Progetto Cittadini del Mondo, la Diocesi di Foligno in collaborazione con il Comitato 3 Ottobre e l'Istituto tecnico tecnologico L. Da Vinci vuole celebrare con gli studenti  la Giornata della memoria e dell'accoglienza, in virtù della legge 45/2016, in ricordo del 10° anniversario del tragico naufragio avvenuto al largo di Lampedusa nel 2013 che provocò la morte di 368 persone, tra cui 83 donne e 9 bambini. Proprio a Lampedusa dal 30 settembre al 3 ottobre 2023, in occasione del decennale della strage del 3 ottobre 2013 e della Giornata della Memoria e dell'Accoglienza, si terranno le giornate del progetto A Europe of Rights organizzate dal Comitato 3 ottobre. Parteciperanno all'evento 36 scuole superiori da 8 Paesi dell'Unione Europea, 7 organizzazioni non governative, 2 agenzie delle Nazioni Unite. A Foligno la giornata si svolgerà in due momenti. Il primo a partire dalle ore   11.00 nell'aula magna dell'ITT L. Da Vinci con una riflessione sul tema "Dov'è tuo fratello?" con gli interventi di Simona Lazzari dirigente scolastica, don Luigi Filippucci delegato regionale per la Migrantes e responsabile del Progetto Cittadini del Mondo, Carlo Felice pedagogista e formatore. Gli studenti saranno salutati con un video da Tareke Brhane eritreo e presidente del Comitato 3 ottobre. Alle ore 12.00 la seconda parte dove gli studenti si ritroveranno per un flash mob in viale Marconi nei pressi della Piazzetta 3 Ottobre con gli interventi di Mauro Masciotti delegato regionale della Caritas e degli operatori del progetto SAI del Comune di Foligno.  Piazzetta 3 Ottobre è uno spazio inaugurato il 14 dicembre 2016 che il Comune di Foligno ha voluto dedicare a tutte le vittime delle migrazioni. (Migrantes Foligno)  

Migrazioni: la Corte di giustizia della Ue fa chiarezza su “rimpatri” e “respingimenti”

26 Settembre 2023 - Roma - Con sentenza del 21 settembre scorso (causa C‑143/22) la Corte di giustizia dell’Unione europea è intervenuta in tema di ripristino di controlli alle frontiere interne, dichiarando che la direttiva “rimpatri” si applica a ogni cittadino di un paese terzo che sia entrato nel territorio di uno Stato UE senza soddisfare le condizioni d’ingresso, di soggiorno o di residenza, e ciò vale pure se l’interessato sia entrato nel territorio ancor prima di aver attraversato un valico di frontiera ove tali controlli vengono effettuati. Secondo la Corte gli irregolari devono beneficiare «di un certo termine per lasciare volontariamente il territorio» in quanto «la direttiva Ue sui rimpatri va sempre applicata, anche nel caso di controlli ai confini interni» ripristinati temporaneamente da uno Stato membro, mentre l’allontanamento forzato può avvenire solo come extrema ratio. La Corte ricorda inoltre che gli Stati membri possono trattenere un cittadino di un Paese terzo, in attesa del suo allontanamento, in particolare qualora il cittadino costituisca una minaccia per l'ordine pubblico. Inoltre - sottolineano i giudici - la direttiva rimpatri non osta all'arresto o al fermo di polizia di un cittadino di un Paese terzo il cui soggiorno è irregolare quando egli sia sospettato di aver commesso un reato diverso dal semplice ingresso irregolare nel territorio nazionale, in particolare un reato che può costituire una minaccia per l'ordine pubblico o la sicurezza interna dello Stato membro interessato. (Alessandro Pertici)      

Migrantes Cesena-Sarsina: una presenza importante alla Gmmr

26 Settembre 2023 - Cesena - La diocesi di Cesena-Sarsina, attraverso l'Ufficio Migrantes, ha partecipato con una sua nutrita rappresentanza di migranti alle celebrazioni nazionali svolte nella a Piacenza in occasione della 109ma GMMR 2023 sul tema "Liberi di scegliere se migrare o restare". Hanno assistito alla celebrazione della Santa Messa, pregato davanti alla tomba del Santo patrono dei migranti, il vescovo Giovanni battista Scalabrini e ricordato l'altro santo della regione Artemide Zatti. Erano presenti 23 persone della comunità Rumena, 12 della comunità Africana Francofona, 2 Ucraini, 1 religiosa indiana, 5 della comunità italiana. Ospiti dei Padri Scalabriniani nel pomeriggio abbiamo visitato i musei all'interno del loro istituto ed assistito al concerto del cantautore Domenico Della Marca. Ci tenevamo, come diocesi che si affaccia sul mare, portare la nostra solidarietà ai tanti migranti che hanno provato esperienze anche tragiche con le vie delle acque. (Ettore Rossi - Direttore Migrantes Cesena-Sarsina)

Corrididoi umanitari: arrivati oggi 96 siriani

26 Settembre 2023 - Roma - Sono atterrati questa mattina a Fiumicino, con un volo proveniente da Beirut, 48 rifugiati siriani, di cui 18 minori, che hanno vissuto a lungo nei campi profughi della regione dell’Akkar, nel nord del Libano, nella Valle della Bekaa o in alloggi precari alla periferia di Beirut. A questo primo gruppo si aggiungeranno, giovedì 28 settembre, altri 48 rifugiati, di cui 21 minori, sempre cittadini siriani, per un numero complessivo di 96 persone. Il loro ingresso in Italia è reso possibile grazie ai Corridoi Umanitari promossi dala Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese evangeliche in Italia e Tavola valdese, in accordo coi Ministeri dell’Interno e degli Esteri, che dal febbraio 2016 hanno portato in salvo nel nostro Paese, dal Libano, oltre 2650 persone. Complessivamente in Europa con i Corridoi Umanitari sono giunti 6500 rifugiati. I nuclei familiari giunti questa mattina saranno accolti in ben 11 regioni italiane (Lazio, Campania, Emilia-Romagna, Liguria, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Veneto), in parte grazie ai loro parenti, giunti in precedenza coi Corridoi Umanitari e ben integrati nel nostro Paese, in parte in case messe a disposizione da famiglie italiane e associazioni. Queste ultime li accompagneranno nel percorso di integrazione, grazie all’apprendimento della lingua italiana e, una volta ottenuto lo status di rifugiato, all’inserimento nel mondo lavorativo. Tra le persone accolte in questi giorni, oltre a diverse persone fragili bisognose di cure, vi sono alcuni operai specializzati con la prospettiva di future assunzioni in aziende italiane.

Ferrara premia doc delle suore ucraine

26 Settembre 2023 - Ferrara - Al Ferrara Film Festival il Dragone d’oro per il miglior lungometraggio è stato assegnato al film Sweetwater dedicato alla vita di Nat Clifton, mentre il miglior doc è stato giudicato Sisters of Ukraine che racconta la storia della guerra vita con gli occhi delle suore che aiutano i profughi del conflitto con la Russia di Putin. Si chiude così la kermesse ferrarese in cui sono stati proiettati 35 tra lungometraggi e cortometraggi.

La bussola, una croce e fotografie sopravvissute al mare: gli oggetti del naufragio in una mostra a Milano

26 Settembre 2023 - Milano - Lo sterminio degli ebrei e le tragedie del mar Mediterraneo. Un lungo filo della storia lega questi due martirii che appartengono a tempi e spazi diversi. E su cui riflettere, attraverso le testimonianze e un dialogo fra chi li ha vissuti, ieri e oggi, per combattere un'unica battaglia di libertà, di umanità, di lotta ai pregiudizi. Un unico racconto che arriva al cuore di ciascuno di noi. Così il Memoriale della Shoah di Milano, luogo simbolo del ricordo di tutti gli olocausti, accoglie la mostra che si inaugura oggi pomeriggio e resterà aperta fino al 31 ottobre, "La memoria degli oggetti. Lampedusa, 3 ottobre 2013. Dieci anni dopo". Quel giorno, al largo dell'isola di frontiera persero la vita 368 persone, donne, uomini e bambini che dall'Eritrea cercavano di raggiungere l'Europa. La più grande tragedia dell'emigrazione nel Mediterraneo. Per la prima volta i corpi dei naufraghi furono visibili al mondo intero in tutta la loro drammaticità. Da quella tragedia, dal 2014 in poi, si contano oltre 31mila persone morte nel tentativo di attraversare il Mare Nostrum. «Viene la parola vergogna: è una vergogna!», disse papa Francesco - che proprio a Lampedusa aveva compiuto pochi mesi prima il primo viaggio del suo pontificato - di fronte a quell'ecatombe che faceva sentire al mondo l'urlo disperato di un intero continente e l'urgenza di umanità a cui era chiamato l'Occidente. La mostra - nata da un'idea di Valerio Cataldi e Giulia Tornari - comprende gli oggetti e le foto appartenuti ai migranti e il lavoro inedito del fotografo italo- marocchino Karim El Maktafi che li ha documentati attraverso degli still-life, ma anche immortalato il mare e i paesaggi di Lampedusa, luogo simbolo dell'approdo e dei naufragi, e realizzato i ritratti di alcuni dei soccorritori, di alcuni sopravvissuti e parenti delle vittime. La memoria degli oggetti nasce dalle cose appartenute ai migranti morti quel tragico 3 ottobre del 2013, repertati allora dalla Polizia come corpi di reato, prove da portare in tribunale che hanno consentito di identificare le persone decedute anche grazie alle rilevazioni del Dna, di dare loro un nome e restituire dignità anche ai loro familiari. Ed ecco una bussola per non smarrire la rotta, un orologio, un anello con un cuore, un paio di occhiali da sole, una boccetta di profumo, uno specchio rotto, un cellulare, un biglietto scritto a penna e ripiegato con cura nella tasca, una macchinetta rossa di un bimbo che non c'è più, naufragato con tutti i suoi giochi e i suoi sogni: oggetti di vita quotidiana, l'immagine più evidente di una umanità in fuga. Una mostra potente, perché lancia un messaggio fortissimo e punta a sollevare questioni cruciali che vanno oltre l'individuo, che riguardano i diritti umani e il valore della vita in un mondo globalizzato, la costruzione di una memoria condivisa. Quella che può renderci tutti più consapevoli di quello che avviene intorno a noi. Per capire le storie e i vissuti dei migranti che abitano le nostre città, spesso nell'«indifferenza». Quella parola che non a caso campeggia all'ingresso del Memoriale, voluta da Liliana Segre per spingerci a una riflessione profonda sul nostro presente. «Questo per il Memoriale è un impegno importante, in linea prima di tutto con le azioni intraprese insieme alla Comunità di Sant'Egidio tra il 2015 e il 2017, quando abbiamo accolto oltre 8000 persone arrivate in Italia come rifugiate, e con il proprio scopo sociale - ricorda Roberto Jarach, presidente Fondazione Memoriale della Shoah di Milano -: un luogo legato agli orrori che guerre e ingiustizie hanno creato, e oggi deve essere spazio di riflessione su questi temi». «In un'epoca in cui l'indifferenza e la disinformazione possono rapidamente diluire l'impatto emotivo di una tragedia - evidenzia Giulia Tornari di Zona, nel suo testo in catalogo (realizzato da Départ Pour l'Image) - questa esposizione può servire come potente richiamo alla nostra responsabilità collettiva. E nel farlo, offre la possibilità - forse addirittura un imperativo - di usare la memoria non solo come un atto di ricordo, ma come uno strumento per l'azione e il cambiamento». «La forza di quegli oggetti è che ci costringono a guardarci in tasca - spiegano nei testi che accompagnano le immagini Valerio Cataldi e Imma Carpiniello di Carta di Roma e Associazione Museo Migrante - ci costringono a riconoscere che la nostra vita è piena delle stesse cose. Che solo il caso ci ha consentito di non aver bisogno di afferrare quegli oggetti e lasciare per sempre il nostro mondo». In questo modo le cose parlano. Dalla Shoah alle tragedie del Mare Nostrum, si fanno memoria e lanciano un monito: «Non voltatevi mai dall'altra parte». (Giuseppe Matarazzo-Avvenire)

Card. Zuppi: “gestire con umanità e intelligenza un vasto fenomeno epocale”

25 Settembre 2023 - Roma - “Le guerre, il degrado ambientale, l’insicurezza, la miseria, il fallimento di non pochi Stati sono all’origine dei flussi di rifugiati e migranti. Si tratta di gestire con umanità e intelligenza un vasto fenomeno epocale”. Lo ha detto questo pomeriggio il card. Matteo Zuppi, presidente delle Cei, aprendo i lavori del Consiglio Permanente. Per il porporato  l’errore – non da oggi – è stato “politicizzare il fenomeno migratorio, anche condizionati dal consenso e dalle paure. Si tratta di esseri umani prima di tutto; si tratta del futuro dell’Italia, in crisi demografica; si tratta di coinvolgere la popolazione in un fenomeno che crea scenari nuovi e non semplici. Richiede coraggio politico e responsabilità sociale. La questione migratoria dovrebbe – ha aggiunto il presidente della Cei - essere trattata come una grande questione nazionale, che richiede la cooperazione e il contribuito di tutte le forze politiche”. Il card. Zuppi ha ricordato le parole di papa Francesco a Marsiglia durante il quale ha richiamato “la tragedia di chi non ce l’ha fatta, di chi è morto in mare”. E ha ricordato alla “nostra coscienza” che “sono vite spezzate e sogni infranti”. “Siamo di fronte a un bivio”: “o scegliamo la cultura della fraternità o la cultura dell’indifferenza. In questo è davvero necessaria una concertazione tra le forze politiche e sociali indispensabile per creare un sistema di accoglienza che sia tale, non opportunistico, non solo di sicurezza perché la vera sfida è governare un fenomeno di dimensioni epocali e renderlo un’opportunità così come esso è. Non dimentichiamo – ha detto il card. Zuppi - la necessità anche di una comune visione europea, per la quale è necessario forse un ulteriore sforzo da parte nostra e delle Chiese europee, anche con maggiore collaborazione con il CCEE e la COMECE. È solo la legalità che contrasta l’illegalità e può permettere una seria e indispensabile inclusione”. La Conferenza Episcopale Italiana resta “fedele all’intuizione e allo spirito dell’iniziativa ‘Liberi di partire, liberi di restare’ e ai corridoi umanitari, esperienza che offre importanti indicazioni per affrontare responsabilmente il problema. In questo contesto – ha quindi spoegato il prewsidente dei vescovi italiani -  è stata possibile l’apertura del primo canale legale di ingresso per minori stranieri non accompagnati attraverso un permesso di studio (progetto Pagelle in tasca) dal Niger all’Italia, specificatamente in Piemonte. È stato un percorso molto difficile e lento, ma i risultati raggiunti per i pochi minori che si è riusciti a far arrivare – una decina in circa due anni – sono estremamente incoraggianti. Tutti sono entrati con un permesso di studio e sono stati inseriti in famiglie affidatarie: forse varrebbe la pena aumentare questo tipo di possibilità, ad esempio per i MSNA che si trovano in Libia”. Il card. Zuppi ha quindi sottolineato che la Cei seguirà con “attenzione” e “vigilanza” i provvedimenti e la loro attuazione, perché sia “rispettata la dignità di ogni persona, basandoci sui criteri che il Papa ha offerto: accogliere, proteggere, promuovere e integrare”. (Raffaele Iaria)

Migrantes Catania: ieri la celebrazione con mons. Remma per la Gmmr

25 Settembre 2023 - Catania - Ieri pomeriggio, nella cattedrale di Catania, l'arcivescovo, mons. Luigi Renna, ha presieduto una solenne celebrazione eucaristica in occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, animata dalle comunità cattoliche dei fedeli migranti. “In questo momento storico – ha detto il presule -  urge una carità creativa, che sappia guardare ai poveri e ai migranti con gli occhi della fede per costruire risposte cariche di umanità”. “La nostra coscienza cristiana – ha aggiunto - è interpellata dagli eventi che sono sotto i nostri occhi. E pertanto è necessario che si torni a riflettere sulle cause dell’emigrazione: sembra che dimentichiamo da dove vengono e quali lager hanno attraversato questi fratelli”. “Spesso – ha proseguito mons. Renna - l’opinione pubblica gira la testa dall’altra parte, mentre la legislazione italiana ed europea non tengono conto delle condizioni geopolitiche attuali, di quello che accade in molti Paesi del mondo”. Per il vescovo le recenti proposte e soluzioni “meritano una più realistica valutazione: il legislatore dovrebbe chiedersi quali risorse hanno i diseredati per potere entrare nella nostra terra? Non sappiamo forse che vengono depredati lungo rotte disperate?”. Nella diocesi – su iniziativa dell’ufficio Migrantes, diretto dal diacono Giuseppe Cannizzo -  diversi momenti in occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato: venerdì 22 settembre una veglia di preghiera in memoria delle vittime del mare dei viaggi verso l'Europa, presieduta dal sac. Giuseppe Raciti, Vicario Episcopale per la Pastorale mentre sabato si è svolto un momento di fraternità sportiva con una partita di calcio tra la squadra della comunità locale dello Sri Lanka e la squadra di una rappresentanza di giovani italiani.

Inconrtri del Mediterraneo: il comunicato finale

25 Settembre 2023 -
Marsiglia - “Possa il Mediterraneo tornare ad essere culla, luogo di incontro e fonte di crescita”. Con questo auspicio si conclude il comunicato finale diffuso al termine degli Incontri del Mediterraneo, scritto dal Comitato organizzativo e diffuso alla stampa oggi. In continuazione con Bari e Firenze, gli Incontri di Marsiglia hanno riunito giovani delle cinque sponde del Mediterraneo e di venticinque Paesi, nonché vescovi di tutto il Mediterraneo. La scelta di Marsiglia non è stata casuale perché – sottolinea il Comitato organizzativo – è città mosaico di popoli e culture dove “diversità è la bellezza”. In questi giorni, giovani e vescovi si sono confrontati sui drammi che attraversano il Mediterraneo e i Paesi che si affacciano sulle sue sponde. “Le tragedie e le sfide sono numerose: al grido della terra fa eco quello del mare. Il mare è fonte di vita, promessa di futuro, ma oggi è diventato anche teatro delle più grandi tragedie”. Dall’Oriente all’Occidente, dal Mashrek al Maghreb, il Mediterraneo “è diventato un mare dove vivono armi e violenza. È diventato anche una tomba per coloro che hanno rischiato di attraversarla in cerca di un futuro migliore”. “Donne, uomini e bambini, in fuga dalla guerra, giovani a cui è bloccato il futuro, credenti impossibilitati a vivere liberamente la propria fede”. Il pensiero va in particolare al “grido dei nostri fratelli cristiani dell’Oriente che si sentono abbandonati, isolati, minacciati nelle loro tradizioni secolari”. Alla luce di queste sfide, l’annuncio della speranza sulle sponde mediterranee appare “precario, fragile e difficile”. Ma il dramma non è più solo umano, è anche ambientale. “Le rive si seccano, gli alberi bruciano, le foreste vengono rase al suolo, le pianure sono allagate. La questione ecologica diventa di tutti, ma la responsabilità è ineguale”, si legge nel comunicato. “Alcuni stanno lavorando per sviluppare soluzioni, ma stanno perdendo forza di fronte all’egoismo e all’indifferenza”. Al memoriale dei dispersi in mare, ai piedi della Basilica di Notre-Dame-de-la-Garde, Papa Francesco ha parlato di “fanatismo dell’indifferenza”. “Siamo tutti sfidati, soprattutto e soprattutto all’interno delle nostre Chiese. Come rispondono a questi drammi e a queste grida? Sono all’altezza di queste sfide?”. L’impegno delle nostre Chiese. “Avevamo ricevuto un mandato dal Santo Padre: proporre cammini concreti di riconciliazione e di pace”. Il Comitato sintetizza alcune piste di azioni: c’è l’impegno a proseguire il cammino e “a incontrarci regolarmente”, grazie anche ad una rete accademica che può contribuire a “rafforzare la consapevolezza mediterranea, fondamento dell’autentica fraternità tra i popoli”. Viene anche espresso il desiderio di promuovere una “educazione alle relazioni tra i giovani”. C’è la proposta di promuovere gemellaggi tra gli attori civili, economici e religiosi delle cinque sponde e progetti per “un’ecologia che rispetti la terra, il mare e le persone”. In questo senso si pensa di organizzare un “Incontro Mediterraneo dei Giovani sull’ecologia” come pure di avviare un progetto di “una barca della pace, circolante tra tutti i porti del Mediterraneo” che “potrebbe contribuire alla formazione al dialogo dei giovani mediterranei”. Emerge poi la prospettiva di una “Conferenza ecclesiale del Mediterraneo”. (M.C.Biagioni)