Cei: necessaria “una progettazione lungimirante che affronti il fenomeno migratorio in modo strutturale, con umanità e intelligenza”

27 Settembre 2023 – Roma – La sessione autunnale del Consiglio Episcopale Permanente, che si è svolta a Roma dal 25 al 27 settembre, sotto la guida del presidente, il card. Matteo Maria Zuppi, ha ha condiviso alcune riflessioni riguardo al tema dei migranti, invitando il mondo della politica e del lavoro a “un dialogo che possa favorire l’avvio di percorsi di accoglienza, protezione, promozione e integrazione”. Sollecitati dalle parole del card. Zuppi i vescovi hanno messo in guardia dalla tentazione di “legarlo alla questione demografica: si tratta – si legge nel comunicato finale – di accogliere perché persone umane e non per riempire dei vuoti”. In quest’ottica, ha sottolineato il Consiglio Permanente, la Chiesa è disponibile a “dialogare con la politica e con il mondo del lavoro per offrire un contributo fattivo, a partire dalle esperienze in atto e dalla proposta di itinerari possibili di accoglienza, protezione, promozione e integrazione”. Sulla scia di quanto fatto, ad esempio, con la campagna “Liberi di partire, liberi di restare” che ha permesso di finanziare attività di carattere sociale e sanitario a favore delle fasce più deboli, soprattutto minori e vittime di tratta, e progetti in ambito socioeconomico per la promozione di opportunità lavorative, così come di sostenere l’educazione e la formazione (anche professionale), l’informazione in loco su ciò che comporta il migrare, l’accompagnamento di chi ha scelto volontariamente di tornare in patria. Il tutto attraverso la realizzazione di 130 progetti, per un totale di € 28.245.000 euro, in Italia, nei Paesi di transito (Turchia, Algeria, Tunisia, Marocco, Albania, Niger, Marocco), nei Paesi di partenza dei flussi migratori (Nigeria, Mali, Costa d’Avorio, Senegal, Gambia, Guinea). Secondo i vescovi, è necessaria “una progettazione lungimirante che affronti il fenomeno in modo strutturale, con umanità e intelligenza, e getti le basi per percorsi di riconciliazione e di pace”. (Raffaele Iaria)