Milano - Dopo il primo caso confermato nel campo di Moria a Lesbo, con oltre 80 contagi già registrati in totale sull’isola greca, la pandemia da coronavirus rischia adesso di causare centinaia di vittime tra uomini, donne e bambini, già stremati da condizioni di vita disumane. È l’allarme lanciato da Oxfam e dal Greek Council for Refugees, che chiedono un’azione immediata del governo greco e dell’Ue per evitare che l’emergenza si trasformi in una vera e propria catastrofe sanitaria. Nell’hotspot sopravvivono attualmente 12mila persone in uno spazio concepito per appena 3mila, di cui il 40% sono bambini, costretti a dormire all’aperto o ammassati in tende con appena 5-6 ore al giorno di accesso all’acqua e servizi igienici inadeguati soprattutto per far fronte alla diffusione del contagio.
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Viminale: 19.765 i migranti sbarcate sulle coste italiane nel 2020
Roma - Sono 19.765 le persone migranti sbarcate sulle coste italiane dall'inizio di quest'anno. Il dato è aggiornato dal Ministero dell'Interno alle 8 di questa mattina. Dei quasi 19.800 migranti sbarcati 7.895 sono di nazionalità tunisina (40%). Gli altri provengono da Bangladesh (3.048, 15%), Costa d’Avorio (911, 5%), Algeria (860, 4%), Pakistan (690, 3%), Sudan (686, 3%), Marocco (575, 3%), Somalia (555, 3%), Egitto (506, 3%), Guinea (355, 2%) a cui si aggiungono 3.684 persone (19%) provenienti da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione.
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Viminale: 19194 i migranti approdati nel 2020 sulle coste italiane
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Raffaele Iaria
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Viminale: 17.985 persone migranti sbarcate sulle nostre coste
Lampedusa: prosegue il piano del governo per liberare l’hotspot
Lampedusa - La nave quarantena "Azzurra" ha attraccato ieri al porto di Cala Pisana, a Lampedusa. Si tratta della seconda imbarcazione presa a noleggio dal governo per ospitare i migranti ed effettuare la necessaria sorveglianza sanitaria prima dell’accoglienza a terra. Mercoledì era stata la volta della nave "Aurelia'", che ha imbarcato 273 migranti ospiti dell’hotspot locale, 60 dei quali positivi al Coronavirus. Secondo quanto è stato reso noto dal Viminale, tra il primo e il secondo viaggio, sono 850 i migranti trasferiti dall’isola.
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Sicilia: il Tar sospende l’ordinanza migranti
Palermo - Le misure adottate "sembrano esorbitare dall’ambito dei poteri attribuiti alle regioni" e rischiano di "ingenerare difficoltà di coordinamento tra le autorità", anzi "potrebbero proprio esse stesse creare le condizioni di potenziale pericolo per la salute e l’incolumità pubblica che avrebbero, invece, inteso scongiurare", vista la difficoltà di "organizzare nei ristretti tempi indicati l’attività di sgombero in condizioni di sicurezza" degli hotspot. Il presidente della terza sezione del Tar di Palermo, Maria Cristina Quiligotti, ha accolto l’istanza cautelare presentata dal governo nazionale e ha sospeso l’esecutività dell’ordinanza del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, che prevede lo sgombero e la chiusura degli hotspot e dei centri di accoglienza per migranti presenti sull’Isola per un presunto rischio sanitario legato all’emergenza Covid. La camera di consiglio per la trattazione collegiale è stata fissata per il 17 settembre prossimo, ma il giudice amministrativo, nel decreto di sospensiva, entra già nel merito del giudizio. Alla base dell’impugnazione da parte del presidente del Consiglio e del ministro dell’Interno c’è la considerazione che la gestione del fenomeno migratorio è competenza dello Stato, non delle Regioni. Le misure previste dall’ordinanza "involvono e impattano in modo decisivo sull’organizzazione e la gestione del fenomeno migratorio nel territorioitaliano, che rientra pacificamente nell’ambito della competenza esclusivadello Stato ai sensi dell’art. 117 della Costituzione" si legge nel decreto cautelare. Il giudice del Tar smonta proprio le fondamenta su cui si basa l’iniziativa fortemente contestata del governatore siciliano, si spinge a dire che "l’esistenza di un concreto aggravamento del rischio sanitario legato al Covid- 19 tra la popolazione locale, quale conseguenza del fenomeno migratorio…appare meramente enunciata, senza che risulti essere sorretta da un’adeguata e rigorosa istruttoria". Anche sulla chiusura dei porti scrive: "La disposta chiusura dei porti all’accesso dei natanti di qualsiasi natura trasportanti migranti sembra esorbitare parimenti dalla competenza regionale". (A.T.)
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Viminale: 17.604 le persone migranti sbarcate sulle coste italiane nel 2020
Associazioni: un giorno di digiuno, come segno di protesta contro l’indifferenza e di solidarietà con i migranti
A Torino il Migrantour
Diocesi di Trani-Barletta-Bisceglie: domani con 20 seminaristi ad Andria per conoscere e fare esperienza nei luoghi della carità e solidarietà.
Andria - Domani, giovedì 28 Agosto, la Casa Accoglienza “S. Maria Goretti” della Diocesi di Andria ospiterà mons. Leonardo D'Ascenzo, vescovo di Trani-Barletta-Bisceglie e 20 seminaristi, accompagnati da don Cosimo Delcuratolo, responsabile diocesano della formazione, per vivere una giornata di preghiera e di conoscenza dei luoghi di esercizio della carità della nostra comunità ecclesiale.
I seminaristi e mons. Leonardo D'Ascenzo avranno modo di conoscere i servizi di carità che la Casa Accoglienza “S. Maria Goretti” della Diocesi di Andria, le Case Famiglia e le Case di Accoglienza della Comunità “Migrantesliberi”, presidio da anni dell’esercizio e servizio di Carità donato al prossimo, al povero, al forestiero, all’altro.
I seminaristi, inoltre, vivranno una esperienza di servizio nelle case famiglia e di accoglienza della Comunità “Migrantesliberi”, nata dalla esperienza della stessa Casa Accoglienza, condividendo con gli ospiti il pranzo presso le Case Famiglia e di Accoglienza della Comunità “Migrantesliberi”, presenti nella Città di Andria, dove conosceranno le storie e i tanti volti dell’accoglienza. Sicuramente per i seminaristi sarà un’esperienza che li porterà a diretto contatto con la carne viva dell’umanità sofferente e piagata dall’indifferenza e dall’abbandono.
Un richiamo spirituale forte ai fondamentali della vocazione, infatti per Papa Francesco sono gli anni più favorevoli quelli del seminario per imparare a stare con il Signore Gesù Cristo, "imparare ad ascoltarlo e a contemplare il suo volto". Serve dunque dedicare un adeguato impegno alla formazione spirituale visto che – per il il Papa– “…l’esperienza del silenzio e della preghiera è fondamentale: è lì, nel rimanere alla sua presenza, che il discepolo può conoscere il Maestro, come da Lui è conosciuto – direbbe San Paolo. Ma è essenziale anche l’incontro con Gesù nel volto e nella carne dei poveri. Anche questo è parte integrante della formazione spirituale del seminarista”.
Migrantes Genova: “la nostra Chiesa accoglie”
Raffaele Iaria