Primo Piano
Migrantes: il 13 dicembre la presentazione del Rapporto Asilo
Camera dei deputati: approvato il decreto migranti che ora passa al Senato
Decreto Flussi: dal 2 dicembre la presentazione delle domande
Al card. Bassetti il Premio Internazionale “Empedocle” per il suo impegno nel Mediterraneo
Decreto flussi: 607mila domande precompilate
Roma - Decreto flussi: sono 607.904 domande precompilate presentate, a fronte di 136mila i lavoratori non comunitari che potranno fare ingresso regolarmente in Italia in forza dello stesso decreto: 52.770 per lavoro subordinato non stagionale, 680 per lavoro autonomo e 82.550 per lavoro subordinato stagionale. Per agevolare le operazioni, dal 30 ottobre al 26 novembre, è stata data la possibilità di precompilare i moduli di domanda, tramite il “Portale Servizi ALI”: al termine di questa fase di precompilazione informa il Viminale- delle 607.904 istanze inserite, 253.473 sono di lavoro subordinato non stagionale, 260.953 relative al lavoro stagionale, 86.074 riferite all’assistenza familiare e socio-sanitaria.
Minori migranti: la Corte di Strasburgo punisce l’Italia
Bruxelles - Mentre dilaga la polemica sul decreto legge immigrazione del governo, per l’Italia arriva una condanna dalla Corte europea per i diritti umani di Strasburgo (che dipende dal Consiglio d’Europa, del tutto indipendente dall’Ue). Al centro, il fatto che quattro migranti irregolari minorenni africani siano stati alloggiati nell’hotspot di Taranto, previsto per soli adulti, in condizioni degradanti e di privazione della libertà. Un verdetto che sembra destinato a mettere in questione la volontà del governo di consentire la promiscuità con adulti di migranti minorenni con più di 16 anni. I quattro (tre gambiani e un ghanese) avevano raggiunto la costa italiana a bordo di un’imbarcazione fatiscente il 22 maggio 2017. I ricorrenti sostengono di aver immediatamente informato le autorità italiane di essere minorenni. Ciononostante, furono trasferiti nell’hotspot di Taranto. Solo a metà luglio furono poi trasferiti in centri per minori. Tradotto: i migranti minorenni hanno dovuto convivere con adulti per quasi due mesi. Non basta: i ricorrenti, scrive la Corte, hanno lamentato che «il centro era sovraffollato e che le condizioni erano malsane». Il tutto documentato con foto. I loro legali hanno inoltre fatto riferimento a un rapporto sui Cie pubblicato nel gennaio 2017 dalla Commissione straordinaria sui diritti umani del Senato. Uno dei vicepresidenti, il senatore di Forza Italia Riccardo Mazzoni, visitò l’hotspot di Taranto, confermando che vi erano ospitati minori senza una vera e propria separazione dagli adulti, e sottolineando che «i servizi offerti non possono coprire le esigenze di un'accoglienza prolungata ». Il governo italiano non ha negato, ma ha cercato di giustificarsi: il 22 e il 26 maggio 2017 erano approdati due grandi gruppi di migranti, tra cui 202 minori. Numeri, questo l’argomento italiano, «particolarmente difficili da gestire».
I giudici hanno ravvisato tre violazioni della Convenzione europea dei diritti umani. La prima riguarda l’articolo 3, che vieta la tortura e i trattamenti disumani e degradanti. « La Corte – si legge – prende atto che il governo non contesta l’informazione sottoposta dai ricorrenti circa le carenze delle condizioni materiali dell’hotspot di Taranto». E, vista la durata della permanenza, «conclude che i ricorrenti sono stati sottoposti a un trattamento disumano e degradante ». Seconda violazione: articolo 5, che vieta la privazione di libertà salvo nei casi previsti dalla legge e, in caso d’arresto, prescrive il diritto di essere informati sulle ragioni. Il governo assicura che i ragazzi erano liberi di muoversi, ma Mazzoni invece afferma che liberi di uscire erano solo gli adulti. La Corte contesta inoltre che la detenzione dei quattro a Taranto è avvenuta «senza una chiara e accessibile base legale». Terza violazione: l’articolo 13 della Convenzione (diritto a un ricorso effettivo): la Corte afferma che, dal momento che all’inizio non era stato nominato un tutore legale, i minori non avevano al momento potuto denunciare le violazioni. L’Italia dovrà ora risarcire ciascuno dei quattro migranti con 6.500 euro per il danno non pecuniario, più 4.000 euro per i costi legali. La sentenza arriva nel giorno in cui si giungono le critiche indirette dell’Alto commissario Onu per i diritti umani, Volker Türk, all’accordo Italia-Albania. «La tendenza preoccupante di esternalizzare le procedure di asilo – ha dichiarato davanti al Parlamento Europeo - mandando i migranti in Paesi terzi non fa che alimentare i timori per i diritti umani». (Giovanni Maria Del Re - Avvenire)
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San Paolo del Brasile: incontro dei Presidenti della Migrantes del mondo
San Paolo - Dal 21 al 24 novembre si è tenuto a San Paolo del Brasile l’incontro dei Presidenti della Migrantes del mondo nel Seminario dei Padri Scalabriniani. Il tema dell’incontro è stato la collaborazione tra le Conferenze Episcopali e i Padri Scalabriniani, in vista del loro prossimo Capitolo Generale. L’incontro - al quale ha partecipato per l'Italia mons. Gian Carlo Perego, presidente della Fondazione Migrantes - si è aperto con una relazione di Padre Fabio Baggio, Sottosegretario del Dicastero Pontificio per lo Sviluppo integrale, che ha trattato il tema “La Chiesa e le migrazioni”. È seguito nei gruppi di lavoro un confronto tra esperienze per mettere a fuoco cosa maggiormente impedisca una pastorale migratoria efficace. Una seconda relazione è stata tenuta dal Padre Generale degli Scalabriniani Leonir Chiarello, che ha approfondito la figura e l’impegno per i migranti in San Giovanni Scalabrini che visitò San Paolo nel 1904. Negli spazi del convegno è stato possibile visitare la Chiesa e la Parrocchia di San Carlo gestita sempre dagli Scalabriniani dove esiste una cassa del Migrante, una serie di servizi socio-sanitari e un centro studi. Si è potuto visitare anche la Cattedrale neogotica di San Paolo, il museo dell’immigrazione e la Chiesa cinquecentesca dei Gesuiti attorno alla quale nacque la città di San Paolo, oggi una megalopoli di 25 milioni di abitanti. Il convegno è continuato analizzando, alla luce del confronto, i punti in comune nella pastorale migratoria (la cura e l’accompagnamento dei migranti, la tutela della loro dignità), le problematiche (l’indifferenza, la paura, la mancanza di conoscenza nel mondo delle migrazioni) e le proposte operative (un lavoro coordinato, la cura della comunicazione, la specificità della pastorale migratoria rispetto ai servizi caritativi ai migranti). Dopo una breve presentazione dell’attività dell’Istituto Teologico inter-congregazionale, con oltre 120 studenti, nell’ultima giornata si è potuto visitare l’orfanotrofio realizzato da Padre Giuseppe Marchetti nel 1925, oggi trasformato in un centro diurno per minori e adolescenti, i servizi educativi annessi e il museo con le testimonianze di un secolo di vita di quest’opera straordinaria di carità nei confronti dei minori di ieri - gli orfani degli italiani che morivano prematuramente anche durante il viaggio - e di oggi. La giornata si è conclusa con la Santa Messa concelebrata dai Vescovi e presieduta dal Card. di San Paolo Odilo Pedro Scherer.