Tag: Razzismo

“Remigration Summit”: l’inaccettabile rischio di normalizzare l’intolleranza

16 Maggio 2025 - È previsto per domani, sabato 17 maggio, in una località ancora non ufficializzata, l’incontro internazionale noto come "Remigration Summit", promosso da diversi gruppi riconducibili all’estrema destra europea. Al centro della convention: le cosiddette politiche di remigrazione. Nozione, quella di remigrazione, finora poco nota in Italia, ma che inizia a farsi strada in modo preoccupante anche nel dibattito politico nazionale. Per comprendere cosa si celi dietro il propagarsi, in ambito politico, di un concetto un tempo relegato al lessico accademico specialistico, è utile guardare a uno dei suoi principali teorici - e promotore dello stesso summit -  Martin Sellner. Attivista austriaco legato all’estrema destra identitaria, Sellner è tra i primi ad aver teorizzato la remigrazione come programma politico per l’espulsione sistematica di persone ritenute “non assimilabili”. Proprio per le sue posizioni radicali, Sellner è stato destinatario di provvedimenti che ne hanno limitato la libertà di circolazione in vari Paesi europei, tra cui la Germania. È proprio in Germania, tuttavia, che le sue teorie hanno trovato terreno fertile, influenzando settori della destra radicale e dell’AFD, partito politico recentemente classificato dai servizi segreti tedeschi come estremista. Secondo un’indagine del collettivo investigativo Correctiv, nel novembre 2023 alcuni esponenti di spicco del partito avrebbero partecipato a una riunione riservata alla presenza di Sellner. Al centro della discussione, un piano di “remigrazione” – ovvero deportazione – di due milioni di “individui non assimilabili”, tra cui richiedenti asilo, stranieri regolarmente soggiornanti e cittadini tedeschi con background migratorio. Il rischio che dalla teoria si passi alla pratica è tutt’altro che remoto. Emblematico, a tal riguardo, quanto accaduto a Karlsruhe, nel gennaio di quest’anno, dove la sezione locale dell’AFD ha distribuito falsi biglietti aerei, completi di istruzioni per il rimpatrio, nei quartieri a maggiore concentrazione di immigrati. In Francia, nel frattempo, Éric Zemmour, leader del partito di estrema destra Reconquête, ha proposto l’istituzione di un “Ministero per la remigrazione”. Iniziative che, a prescindere dai seri dubbi di compatibilità con i più basilari principi democratici, non fanno che alimentare allarme sociale, generando paure e tensioni, soprattutto tra – e con – le minoranze. E in Italia? Un tempo relegato ai margini del dibattito pubblico e associato unicamente a frange estremiste, il termine “remigrazione” — avvolto da un’ambiguità semantica di comodo — ha iniziato a insinuarsi nel linguaggio istituzionale, comparendo, con diversi gradi di esplicitazione, nelle agende di partito. Concedere spazio, e quindi legittimazione, ad appuntamenti come il "Remigration Summit" contribuisce a un processo insidioso di normalizzazione dell’intolleranza e della cultura dell’esclusione, trasformando discorsi e pratiche discriminatorie in opzioni politiche apparentemente legittime e, pertanto, concretamente percorribili. In un contesto segnato da crescenti tensioni sociali, spetta alle istituzioni e all’intera società civile il compito di esercitare una vigilanza responsabile, affinché ideologie in contrasto con i principi fondamentali del nostro ordinamento non trovino spazio né legittimazione all’interno del discorso pubblico. (Elia Tornesi)

Genova, la Fondazione Migrantes partecipa alle iniziative del Museo dell’emigrazione italiana per la Settimana contro il razzismo

18 Marzo 2025 - Nell’ambito della XXI Settimana di Azione contro il Razzismo, il Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana (MEI) propone due giornate di eventi il 19 e 20 marzo, volte a sensibilizzare il pubblico sulle tematiche della discriminazione, dei diritti umani e delle migrazioni. Attraverso il cinema, il racconto di esperienze dirette e visite guidate tematiche, il MEI offrirà uno spazio di riflessione su questioni cruciali per il nostro tempo. Nel pomeriggio del 19 marzo, in particolare, alle 16:30, verrà proiettato il film Il Sole Dentro, una storia ispirata a eventi reali che affronta il fenomeno del traffico di minori e delle migrazioni forzate nel mondo del calcio. Il film mette in luce come lo sport, spesso visto come un’opportunità di riscatto, possa diventare anche un meccanismo di sfruttamento, portando i giovani migranti a vivere situazioni di vulnerabilità. Alla proiezione parteciperanno il direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo, e il presidente della Fondazione MEI, Paolo Masini.

(fonte: Museo nazionale della emigrazione italiana)

Dal barcone al campo, i gol della Rinascita

22 Marzo 2024 - Milano - Il gol più bello contro il razzismo lo segnano ogni domenica i dilettanti della Rinascita Refugees, squadra di intrepidi e combattivi migranti che gioca nel girone B del campionato di Promozione pugliese. Vi fanno parte tanti giovani africani rifugiati e richiedenti asilo politico di diverse nazionalità che, dopo gli innumerevoli viaggi della speranza sui barconi di fortuna in cerca di un futuro migliore, sono approdati in Puglia dove gli operatori e i volontari della Cooperativa Rinascita di Copertino sin dal 1999 hanno avviato e realizzato 11 progetti di accoglienza, compresi quelli destinati ai minori stranieri non accompagnati, ospitati nel Centro di Carmiano. Una formazione tenace, il cui motto assume di questi tempi un forte valore sociale e morale: «diamo un calcio al razzismo». Il rettangolo verde diventa così l'avamposto dell'integrazione e dell'inclusione, perché quel pallone che rotola senza barriere è il simbolo della solidarietà, anche al cospetto di avversari molto determinati in un contesto agonistico pur sempre sentito. Il team granata, attualmente al quinto posto, è partito dalla Terza categoria dopo aver vinto per due volte consecutive il titolo di campione d'Italia "Aics". Dai tornei amatoriali è nata una compagine che potesse essere protagonista anche nei campionati federali della Lega Nazionale Dilettanti. «Molti di questi nostri fratelli che arrivano da ogni parte dell'Africa dimostrano di essere atleti veri, dotati anche sul piano tecnico - sottolinea Vincenzo Nobile, direttore sportivo della società nonché impiegato amministrativo della cooperativa -. Nel 1999 è maturata l'idea di dar vita a questa nuova avventura calcistica. L'obiettivo primario è sempre stato quello di lottare contro ogni forma di razzismo e di discriminazione, partendo proprio dai campi di periferia. Il nostro collettivo è formato da nigeriani, maliani, gambiani, ivoriani, senegalesi e guineani. In questa stagione abbiamo inserito due nostri conterranei, il portiere Gianmarco Strafella e il 18enne difensore Simone Quarta. Lo spirito di condivisione e la cultura di prossimità sono un bene imprescindibile per la convivenza tra i popoli, che va oltre il calcio». Quand'era ragazzino, in seno alla Rinascita Refugees mosse i primi passi anche il guineiano Moustapha Cissè che nel marzo 2022 esordì in Serie A con la maglia dell'Atalanta segnando il gol-vittoria contro il Bologna. Tanti i virgulti che ci mettono passione, carattere, qualità tecniche ma soprattutto voglia di riscatto. Alcuni di loro si sono inseriti nel mondo del lavoro, altri svolgono il prezioso ruolo di mediatore culturale. I migranti vivono in unità abitative ben strutturate per oltre 400 posti letto distribuiti tra le province di Brindisi, Taranto e Lecce. La rosa di 25 calciatori del club presieduto da Antonio Palma con cui collaborano altri volenterosi dirigenti, è allenato dall'esperto senegalese Niang Baye Hassane che sa tenere bene insieme il gruppo. Le gare in casa si disputano al "Comunale" di Leverano. I granata, che hanno un "sacro" rispetto per gli avversari, non battono ciglio se a volte arriva dagli spalti qualche sfottò. «Nelle partite ci può stare - dice il centrocampista senegalese Baba Gueye -. L'importante è non offendere la dignità e la razza sia dei calciatori che delle persone, anche fuori dal terreno di gioco. Siamo stati ricevuti da papa Francesco un mese fa, che ci ha incoraggiato a proseguire in questo nostro cammino. È chiaro che ci teniamo a vincere. Siamo a un passo dalla conquista della Coppa Italia di Promozione. Ma, la vera felicità è far emergere la nostra idea di calcio che unisce, dove siamo tutti uguali senza distinzione per il colore della pelle». (Nicola Lavacca - Avvenire)  

Milano: ragazzi di seconda generazione in prima linea contro il razzismo

23 Marzo 2021 - Milano - Prevenire e combattere il razzismo e la discriminazione attraverso il coinvolgimento attivo di giovani e adolescenti di seconda generazione. E' questo l'obiettivo di “AL.FA.PER L’Altra Faccia della Periferia, oltre le fake news, contro il razzismo e le discriminazioni”, il progetto realizzato da Fondazione ISMU grazie al contributo dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR) per sensibilizzare, anche attraverso il coinvolgimento delle associazioni di quartiere, i residenti della zona Molise/Calvairate di Milano nella lotta ai comportamenti discriminatori. Grazie a specifici workshop creativi, un gruppo formato da 12 ragazzi tra i 13 e i 24 anni ha prodotto due video-tutorial su come riconoscere e decostruire le fake news e su come non essere razzista. I prodotti video realizzati dai ragazzi sono diffusi durante e dopo la XVII settimana d’azione contro il razzismo-Keep Racism Out, in programma fino a sabato 27 marzo 2021, tramite i canali di comunicazione web e social della rete dei soggetti coinvolti nel progetto. e saranno presto disponibili sul sito della Fondazione ISMU.  

Sport: nasce l’Osservatorio contro le discriminazioni

14 Settembre 2020 -

Roma - L’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, insieme a Uisp e Lunaria, ha presentato a Roma l’Osservatorio contro le discriminazioni nello sport. Nato dopo molti anni di lavoro, sarà intitolato a Mauro Valeri, sociologo che ha concentrato i suoi studi sui fenomeni del razzismo collegati al mondo dello sport e scomparso nel novembre scorso. Qual è l’obiettivo che si pongono i promotori di questa iniziativa unica in Europa, che ci pone all’avanguardia nella lotta al razzismo? La risposta nelle parole di Triantafillos Loukarelis, direttore dell’Unar. Alla nascita dell'osservatorio è dedicato uno speciale del Giornale Radio Sociale. Madrina dell’osservatorio è stata Beatrice Ion, atleta paralimpica della nazionale di basket femminile, aggredita nei giorni passati con minacce e insulti razzisti. Beatrice ha evidenziato quanto sia difficile raccontare le discriminazioni subite, mentre è rassicurante sapere che c’è qualcuno pronto ad ascoltare e a tutelarti.

Mons. Russo: “razzismo e istigazione all’odio non devono trovare spazio”

31 Ottobre 2019 - Roma - “Ogni forma di razzismo e istigazione all’odio razziale non deve trovare spazio”. Lo dichiara mons. Stefano Russo, segretario generale della Cei, in merito all’istituzione di una Commissione monocamerale di cui è prima formatrice la senatrice a vita Liliana Segre: “Nessuna società libera e democratica può accettare di restare indifferente di fronte a episodi di antisemitismo e odio. Non solo nella Rete, dove registriamo manifestazioni sempre più diffuse di hate speech, ma anche nella vita sociale”. “È lo stesso Papa Francesco ad aver chiesto a più riprese di bandire l’antisemitismo dalla comunità umana, come ha fatto giusto un anno fa incontrando una delegazione di rabbini del Caucaso. ‘Senza una memoria viva non ci sarà futuro’, disse in quell’occasione. E di memoria viva – conclude mons. Russo – è interprete la senatrice Segre, che è stata testimone del baratro in cui l’uomo può condurre i suoi fratelli”. “Ben vengano, dunque, iniziative volte alla giustizia e alla pace sociale”, conclude il segretario generale.