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Card. Zuppi ricorda l’impegno del neo card. Lojudice a favore dei Rom

29 Novembre 2020 - Bologna -  Il popolo nomade il neo cardinale, Paolo Lojudice, li aveva conosciuti quando era parroco a Tor Bella Monaca, nella zona est della capitale, ma li aveva visitati regolarmente per anni nei campi sosta e “vi aveva portato tanti seminaristi (tutti!) perché si impegnassero personalmente a favore degli ultimi”. A ricordarlo è oggi il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, il giorno dopo la creazione dei nuovi porporati voluta da Papa Francesco. Tra questo proprio l’attuale arcivescovo di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino. Il card. Zuppi, in un articolo su un  quotidiano, ha voluto ricordare una celebrazione,  il 26 settembre 2012, al Santuario del Divino Amore, presso la chiesa all'aperto dedicata al beato Zefirino (il santo zingaro canonizzato da San Giovanni Paolo II). La data “era per ricordare l'anniversario del primo incontro ufficiale della Chiesa con il mondo dei rom e dei sinti voluto da Papa Paolo VI proprio il 26 settembre 1965 e il ricordo ad un mese esatto dalla sua morte di don Bruno Nicolini, fondatore dell'Opera Nomadi, tra gli organizzatori di quel pellegrinaggio che a poche settimane dalla conclusione del Concilio Vaticano II voleva indicare l'attenzione e la maternità della Chiesa verso quanti vivevano (e vivono) in condizione di estrema emarginazione”. In quella occasione “si raccolsero tanti rom e sinti, con alcuni religiosi e volontari che li accompagnano nella loro peregrinazione ai margini della città“. Tra i concelebranti vi era anche il neo card. Lojudice e l’altro porporato, creato ieri, mons. Feroci. “Don Paolo - scrive il card. Zuppi - voleva superare le barriere e vivere quello che ha ricordato nella sua ultima enciclica Papa Francesco ‘Fratelli tutti’, cominciando da quanti, come i rom e i sinti, sono tra i più discriminati, anche all'interno della Chiesa. Con loro, che certamente ti benedicono, anche io ti dico: Lacio Drom, don Paolo, buon cammino!”

Migrantes: la gioia per la nomina a cardinale di mons. Lojudice

25 Ottobre 2020 - Roma - La Migrantes si unisce alla gioia dei fedeli dell’Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino e della Toscana per la scelta di Papa Francesco di annoverare tra i membri del collegio cardinalizio S. E. mons. Paolo Lojudice, segretario della Commissione Episcopale per le Migrazioni e vescovo delegato Migrantes della Conferenza Episcopale Toscana. L’annuncio del Papa questa mattina al termine dell’Angelus recitato dalla finestra dell’appartamento pontificio. “Nella scelta di Papa Francesco di nominare cardinale un sacerdote e vescovo impegnato accanto ai migranti – commenta la Fondazione Migrantes – si legge l’attenzione che il pontefice ha per il mondo migratorio. Un impegno che “siamo certi mons. Lojudice continuerà anche nel collegio cardinalizio, di cui oggi è stato chiamato membro da Papa Francesco”. Il papa ha annunciato la nomina di 13 nuovi cardinali. Tre gli italiani tra i nuovi porporati : oltre a mons. Lojudice il vescovo di Albano e prefetto della Congregazione delle cause dei Santi e fra Mauro  Gambetti, francescano conventuale guardiano della comunità francescana  di Assisi.

Raffaele Iaria