Loreto - “I miracoli sono sempre compiuti dagli uomini uniti”. “Il giovane cammina più veloce dell'anziano, ma l'anziano conosce la strada”. “ Quando soffia il vento del cambiamento alcuni costruiscono dei ripari, altri costruiscono dei mulini a vento”. Solo alcuni, dei millecento proverbi africani, cinesi, indiani, latinoamericani… distribuiti nel giorno dell’Epifania dai Re Magi a Loreto. Questi, come in un blitz apparivano da chissà dove nel Corso principale, poi, varie volte in piazza della Madonna, poi nel santuario, e poi spuntavano - una vera sorpresa per tutti - nel bel mezzo di tutte le celebrazioni della parrocchia di Villa Musone. Armati di turibolo fumante di incenso, di oro, di tanti altri doni preziosi e di biglietti di augurio e accompagnati da un piccolo seguito, hanno zigzagato la città lauretana in lungo e largo. La sorpresa più bella, tuttavia, è stata a una celebre pasticceria locale, affollatissima al mattino, un’eccellenza delle Marche, per augurare ad ognuno un buon anno di salute, di serenità, di santità : le tre esse per la città del Giubileo e i suoi pellegrini. Ad ognuno che si incontrava durante tutta la giornata, consegnavano un proverbio del mondo, frutto della saggezza antica, degna di uomini venuti d’Oriente, dai nomi mitici come Gasparre, Baldassarre, Melchiorre. Il proverbio più gradito, forse, un breve koangiapponese : “Alcune volte vinci, tutte le altre volte impari!”. Simpatiche, preziose pillole di saggezza per l’anno nuovo che inizia. Non dimenticando che "lo straniero é un fratello che non hai mai incontrato". (P. Renato Zilio)
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Buon Natale!
Roma - “Come possiamo non ascoltare il grido disperato di tanti fratelli e sorelle che preferiscono affrontare un mare in tempesta piuttosto che morire lentamente nei campi di detenzione libici, luoghi di tortura e schiavitù ignobile? Come possiamo rimanere indifferenti di fronte agli abusi e alle violenze di cui sono vittime innocenti, lasciandoli alle mercé di trafficanti senza scrupoli? Come possiamo ‘passare oltre’, come il sacerdote e il levita della parabola del Buon Samaritano facendoci così responsabili della loro morte? La nostra ignavia è peccato!”.
Papa Francesco, ieri, ci ha invitato a non essere indifferenti verso tanti uomini, donne e bambini che vivono la loro condizione di migranti avendo occhi aperti verso gli ultimi senza farci troppe domande.
Un invito forte, a pochi giorni dal Natale, quando siamo invitati a contemplare la nascita di Gesù, nato in una mangiatoia “perché non c’era posto per loro nell’albergo”.
Tante famiglie, come quella di Gesù, ci ricordano come il mistero del Natale è nascosto anche dietro una fuga dalla violenza o dalla povertà.
Nel festeggiare il Natale guardiamo alle loro storie, alle loro vicissitudini, alle loro vite nel nostro Paese insieme ai nostri connazionali che in questi anni hanno lasciato l’Italia per altri Paesi del Mondo. Insieme guardiamo anche ai 150.000 rom e sinti che vivono in Italia, agli oltre 60mila operatori del mondo dello spettacolo viaggiante e a tutti coloro che sono in viaggio, in cammino, lontani dalle loro famiglie. “Invitiamoli” a prendere posto, a farne posto nelle celebrazioni natalizie.
Perugia: celebrata la Giornata internazionale per i diritti dei migranti
Migrantes Torino: fino al 30 gennaio la mostra “Gli invisibili”
Mons. Galantino: “confine” non significa “ barriera”, è “spazio di accoglienza”
Caritas Europa: “politiche migratorie siano giuste”
Borrell: “necessarie solidarietà e collaborazione fra tutti gli Stati membri” sul tema migranti
Ius soli e ius culturae: su Tv2000 la docu-serie ‘Meet Generation’
Istat: in calo le iscrizioni anagrafiche dall’estero
Istat: Regno Unito destinazione preferita da italiani e “nuovi” italiani
Notizie senza approdo: il 17 dicembre la presentazione a Roma
Roma - Quanto, come e quando i media italiani hanno raccontato le migrazioni e le minoranze nel 2019? Se e in che modo tale narrativa ha influenzato la percezione di lettori e ascoltatori? Qual è stata la presenza di migranti e rifugiati nell’informazione? A questi e ad altri quesiti prova a rispondere “Notizie senza approdo”, settimo rapporto annuale su media e immigrazione curato dall’Associazione Carta di Roma insieme all’Osservatorio di Pavia, i cui dati saranno presentati il 17 dicembre presso la Camera dei deputati a Roma. A presentare le tendenze rilevate e a confrontarsi su di esse saranno, Valerio Cataldi, presidente dell’Associazione Carta di Roma; Ilvo Diamanti, professore presso l’Università di Urbino e direttore di Demos; e Paola Barretta, coordinatrice dell’Associazione Carta di Roma e ricercatrice presso l’Osservatorio di Pavia. Interverranno Triantafillos Loukarelis, direttore UNAR, Giuseppina Paterniti, direttrice TG3, Djarah Kan, scrittrice, Ozlem Önder, vicepresidentessa UNIRE. Modererà Anna Meli, direttrice comunicazione COSPE. “Notizie senza approdo” è composto da 3 sezioni: analisi della carta stampata; analisi dei telegiornali nazionali prime time (Rai, Mediaset, La7); analisi delle voci di migranti e rifugiati nell’informazione di prima serata.
Attraverso dati e casi di studio sono tracciate le principali tendenze del racconto mediatico del fenomeno migratorio nel 2019 che conferma il tema immigrazione si conferma come tema centrale dell’informazione mainstream con un aumento, sulle prime pagine dei quotidiani, del 30% rispetto all’anno precedente e “picchi di attenzione nei notiziari di prima serata tra i più alti degli ultimi 5 anni”.
Mons. Baez ha celebrato la festa dell’Immacolata con la comunità nicaraguense di Miami
| Miami – Mons. Silvio José Baez, Vescovo ausiliare di Managua, che attualmente risiede in Vaticano, è stato invitato dalla parrocchia di Sant’Agata a Miami (USA) a celebrare la festa dell'Immacolata Concezione di Maria, l'otto dicembre. E' stato accolto da centinaia di nicaraguensi che abitano lì e che mantengono inalterate le loro consuetudini religiose. La festa della "Purissima", come viene chiamata in Nicaragua l’Immacolata Concezione, infatti è molto sentita e viene celebrata con devozione e grande festa in tutto il paese. Per questo la comunità nicaraguense che vive a Miami ha avuto la presenza del Vescovo ausiliare di Managua, per vivere insieme a lui questo evento di fede che lega i nicaraguensi ovunque si trovino nel mondo, come riferisce l’agenzia Fides. Nella celebrazione si è pregato in modo particolare per questo paese sofferente, e Mons. Baez ha chiesto al Presidente Ortega e alla Vicepresidente, la moglie Rosario Murillo, di abbassare il tono del linguaggio aggressivo che usano, e di ricordare che "nessuno è eterno. Si chiedano quale eredità vogliono lasciarsi alle spalle, perché tutti passiamo e tutto finisce. E’ importante trovare un significato per la propria vita, per poter dire alla fine: valeva la pena vivere e la gente mi ricorda non con odio o risentimento, ma con gratitudine – ha detto Mons. Báez -. Penso sia ora di pensare in questo modo. Nessuno è eterno, anche il potere finisce. Nessun potere è eterno, ma come dice il Salmo solo ‘il Signore esiste da sempre e vive per sempre’.” La parrocchia di Sant'Agata a Miami sorge molto vicino ad un quartiere chiamato "piccola Managua" per il gran numero di nicaraguensi che vi abitano e che la frequentano. Dopo la messa Mons. Baez ha incontrato la comunità centro americana e ha commentato che "quanto accade alla Chiesa in Nicaragua è la stessa cosa che accade alla Chiesa cattolica nella storia dell'umanità”. "L'importante è che noi cristiani questi momenti non li viviamo come vittime, né con vendetta, odio o risentimento – ha sottolineato il Vescovo -. Li viviamo come un'occasione per testimoniare Gesù Cristo. Li viviamo come un momento che ci rafforza nella fede e ci aiuta a crescere nella fiducia verso il Signore per non sminuire il nostro ministero della verità di pace e giustizia". Poi Mons. Baez ha ricordato ai presenti che ormai nessuno dà credibilità a quanto disse Ortega sui Vescovi, il 19 luglio 2018: "la Chiesa con i Vescovi golpisti, e nelle chiese si nascondono i terroristi". "Nei sette mesi che sono in Europa, ho visto che nessuno ha creduto a quel racconto della Chiesa che vuole il colpo di stato, dei sacerdoti terroristi, delle chiese che davano rifugio a coloro che stavano uccidendo il popolo" ha affermato Baez, che ha concluso: "A quella narrativa inventata dal governo, nessuno ha creduta fuori dal Nicaragua". |
Milano: la mostra Presepi del Mondo al villaggio interculturale
Mons. Del Pini: “nella Chiesa non ci sono stranieri»
Migrantes Albano: la festa della Madonna di Guadalupe unisce i popoli nella preghiera
Roma: Al Caravita una mostra sul “viaggio per la salvezza”
Il presepe: per capire Dio e i “segni dei tempi”
Minori
Sassoli: “Migrazione fenomeno complesso, ma la diversità arricchisce”
Lo stupore della Parola
Roma - C’è un tempo dell’anno liturgico che più di altri proietta verso l’essenza della comunicazione. È l’Avvento, attesa che si fa vita, carne e storia. Da domenica prossima, 1° dicembre, la liturgia tornerà, ancora una volta, a ritmare la nostra vita con le dimensioni del silenzio e dell’ascolto.
Non è un rituale già scritto, che sa di ripetitivo, ma gioia propria della vita cristiana. In un volume di recente pubblicazione (“Il Vangelo della domenica”, Rizzoli-Lev), proprio nella prima domenica d’Avvento, Papa Francesco ricorda che “siamo chiamati ad allargare l’orizzonte del nostro cuore, a farci sorprendere dalla vita che si presenta ogni giorno con le sue novità. Per fare ciò occorre imparare a non dipendere dalle nostre sicurezze, dai nostri schemi consolidati…”. Silenzio e ascolto, allora, per percepire lo stupore della Parola e trovare tracce delle nostre parole in quel Verbo che irrompe nell’umanità. Buon Avvento a tutti! (Vincenzo Corrado)