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Migrantes Catania: una giornata contro la tratta di persone
Migrantes Catania a sostegno degli artisti del circo Greca Orfei
Migrantes Catania: celebrata la Giornata Internazionale dei Rom, Sinti e Camminanti
Catania - L'Ufficio Migrantes della diocesi di Catania, in occasione della Giornata Internazionale dei Rom, Sinti e Camminanti, ha celebrato una solenne celebrazione eucaristica presso la parrocchia della Divina Maternità della B.M.V. in Cibali. La Santa Messa è stata presieduta dal parroco don Gianluca Giacona e concelebrata dal direttore dell'Ufficio per l’animazione missionaria, don Deodato Mammana, con l’assistenza dei diaconi don Giuseppe Cannizzo, direttore dell’Ufficio Migrantes, don Santo Rizzo e don Giuseppe Calantropo, entrambi collaboratori dello stesso Ufficio Pastorale.
Giuseppe Cannizzo ha ricordato la genesi dell'istituzione della Giornata Internazionale dedicata a Rom e ai numeri statistici che riguardano questa grande famiglia nel mondo ed in Europa ed ha sottolineato come “l’evangelizzazione è una missione di tutta la Chiesa, perché nessun cristiano dovrebbe rimanere indifferente di fronte a situazioni di emarginazione in relazione alla comunione ecclesiale. Anche i cristiani Rom sono chiamati a partecipare attivamente alla missione evangelizzatrice della Chiesa, promuovendo l’attività pastorale nelle loro comunità”.
Significativo poi il richiamo alla situazione di emergenza causata dalla pandemia da Covid-19, che si sta vivendo attualmente fra i popoli di tutti i Paesi del Continente, compreso quello Rom. “Sono tempi difficili anche per questi nostri fratelli", ha concluso don Cannizzo: "tra loro il rischio di contagio è ancora più alto a causa delle condizioni in cui spesso vivono: spazi piccoli, privi di servizi e talvolta in assenza di acqua, di elettricità e delle condizioni minime per condurre una vita dignitosa. Ragion per cui, questo è il tempo, come ha ricordato anche Papa Francesco, di lasciare da parte ogni forma di odio ed emarginazione”.
All'incontro erano presenti, un buon numero di fedeli italiani e rappresentanti di comunità multietniche, che hanno voluto partecipare come "testimonianza di integrazione e fratellanza tra popoli".
Migrantes Catania: celebrata la Giornata Mondiale di Preghiera e Riflessione contro la Tratta di persone
Catania – Ne giorni scorsi è stata promossa dall’Ufficio Migrantes della diocesi di Catania, la Giornata Mondiale di Preghiera e Riflessione contro la Tratta di persone, con la celebrazione eucaristica presso la Parrocchia Divina Maternità della B.V.M. in Cibali, presieduta dal parroco don Gianluca Giacona.
Alla celebrazione erano presenti alcuni rappresentanti della comunità cingalese e Tamil dello Sri Lanka, della comunità polacca etnea, oltre a buon numero di fedeli italiani.
Nell’omelia tenuta dal diacono don Giuseppe Cannizzo, direttore dell'Ufficio Migrantes è stata messa in evidenza l’importanza della Giornata contro la Tratta di esseri umani, che ricorre l'8 febbraio, giorno della memoria liturgica di santa Giuseppina Bakhita, suora di origine sudanese che portò per tutta la sua vita 144 cicatrici che le avevano prodotto a seguito delle violenze subite, dopo essere stata rapita e fatta schiava quando aveva circa nove anni. Canonizzata in piazza San Pietro il 1° ottobre 2000 fra danze e ritmati canti africani è divenuta il simbolo universale dell’impegno della Chiesa contro la Tratta.
I brani proposti nella celebrazione liturgica (Dt 10,17-19; Mc 10,25-37) hanno ricordato che il Signore rende giustizia ai forestieri, insieme alle vedove, agli orfani del popolo, soccorre l’uomo percosso e umiliato. Inoltre è stato ricordato come la Chiesa nella sua azione pastorale è chiamata a smascherare e denunciare i crimini legati al traffico delle persone e prodigarsi a diffondere uno spirito di giustizia. La Tratta di persone, ha concluso, il direttore Migrantes, è da intendersi come un delitto contro l’umanità, che riguarda ogni Paese, anche i più sviluppati, e tocca le persone più vulnerabili: donne, bambini, disabili, poveri, chi proviene da situazioni di disgregazione familiare e sociale, e quanti sono vittime della “cultura dello scarto”, come spesso insegna papa Francesco.