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Operatori pastorali Migrantes: anche noi “consumiamo le suole delle scarpe”

12 Febbraio 2021 - Roma - Mettersi in marcia, raccontare vedendo e consumando le suole delle scarpe. Il 23 gennaio scorso, vigilia della Festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, Papa Francesco ha reso noto il Messaggio per la prossima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali che si celebrerà il 16 maggio. Proprio a gennaio sono iniziati in Germania i festeggiamenti per i primi 70 anni del mensile delle Missioni Cattoliche Italiane in Germania e Scandinava “Corriere d’Italia” nato per gli italiani emigrati in Germania e nel nord Europa “accompagnandoli e sostenendoli nel loro spesso difficile cammino”, come si legge nell’editoriale del primo numero di questo 2021 a firma di Licia Linardi. Il giornale è nato nel 1951 sotto la guida di don Aldo Casadei da una idea di don Vincenzo Mecheroni, con il nome “La Squilla” diventato poi, 13 anni dopo “Corriere d’Italia”. Ciò che scrive Papa Francesco nel Messaggio per la prossima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali: “venire e vedere”, è quanto ogni sacerdote che accompagna gli italiani in emigrazione svolge nella sua attività, “nell’andare verso le pecorelle a lui affidate”, spiega don Pierluigi Vignola, parroco della Missione Cattolica Italiana d Amburgo. “Proprio perché – prosegue – aprirsi all’incontro verso l’altro, il nostro prossimo, è quanto richiesto dal Signore Gesù ad ognuno di noi, ad ogni buon cristiano, ma soprattutto a chi si è posto in modo particolare al suo servizio”. Maggiormente in questo “tempo particolare per tutti noi”, il “condividere” del Papa “mi ha riportato alla mente la richiesta di compartecipazione rivoltami dai tanti che si trovano a dover affrontare bisogni e necessità che non sempre lo Stato riesce a soddisfare. Esserci, ascoltare, aver incrociato i loro volti ha significato già molto per queste persone”. Il “consumare le suole delle scarpe”, è “quel saper andare incontro ed alla ricerca di fratelli e sorelle più bisognosi e che mi incoraggiano ad andare avanti senza sosta, sapendo che con noi ci sta sempre il Signore che veglia e ci accompagna in questo cammino”. Il Messaggio del pontefice coinvolge non solo i giornalisti della carta stampata, ma anche coloro che sono impegnati nei nuovi mezzi di comunicazione, evidenzia il direttore del giornale di Buenos Aires “Voce d’Italia”, padre Sante Cervellin: “si tratta di coniugare contenuto e forma di espressione; se si esagera in uno di questi poli c’è il pericolo di limitare il messaggio o di renderlo banale”. Il “comunicatore oggi dovrebbe fare testo perché, come suggerisce papa Francesco è andato alla ricerca della verità”. Il “venire e vedere” può “diventare il metodo di ogni autentica comunicazione umana, perché si basa sulla vita concreta delle persone e sulla verità delle cose”, spiega don Saverio Viola, parroco della Missione Cattolica Italiana di Solothurn, in Svizzera: “ogni informazione per essere espressione comunicativa chiara e sincera, non può essere confezionata lontano dalla realtà, stando seduti sul posto di lavoro, in redazione e davanti al computer. È necessario uscire per strada, consumare le suole delle scarpe, incontrare le persone e raccontare i loro vissuti”. Il sacerdote spiega che in questo tempo, per colmare il senso di vuoto relazionale e farsi sentire prossimi, “anche noi abbiamo sperimentato l’efficacia comunicativa dei media: ponti virtuali per restare in contatto con le nostre comunità. E senza dubbio la rete si è rivelata uno strumento formidabile, che avvicina le persone e le rende presenti, ma è pur sempre un incontro virtuale”. Talvolta “il rischio di un appiattimento in ‘giornali fotocopia’”, come scrive il Papa è “concreto, la narrazione dei fatti diventa asfittica e autoreferenziale, riuscendo sempre meno ‘a intercettare la verità delle cose e la vita concreta delle persone’”, dice Domenico Pellegrino, volontario dell’Ufficio Migrantes di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela: “perché, qualunque sia la prospettiva che si vuole assumere, prima che informazione di fatti è sempre informazione di storie, di vite, di volti”. “Vieni e vedi”: il messaggio di Papa Francesco è “esattamente la maniera con cui la fede cristiana si esprime”, dice don Geremia Acri, direttore dell’Ufficio Migrantes e dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della diocesi di Andria. L’invito a “consumare le suole delle scarpe” è “una risposta reale al contrasto dell’appiattimento in cui giornali fotocopia o notiziari tv e siti web stanno cadendo a causa della troppa sovraesposizione ad input che anestetizzano il lettore e non fanno altro che contribuire alla diseducazione delle coscienze. Bisogna invece incontrare le persone, cercare storie che meritano di essere raccontate per formare lettori critici per stimolare dibattiti sani”. Le storie “passano anche attraverso i progetti sociali (la sartoria, l’orto, il ristorante sociale) sostenuti dalla nostra comunità “MigrantesLiberi”; sono storie tangibili i cui racconti vogliono ‘contagiare’ tutti coloro che possono contribuire a fare del bene, ad essere parte attiva di una comunità che sa aiutare”: “non c’è vaccino per formare giornalisti coscienziosi e affamati di verità, ma c’è una cura: essere dalla parte dell’altro”. Papa Francesco ha ricordato queste “sapienti parole” di S. Agostino: “Nelle nostre mani ci sono i libri sacri, ma nei nostri occhi i fatti”. “E ciò – dice p. Renato Zilio, direttore dell’Ufficio Migrantes delle Marche – mi fa ricordare padre Mario, missionario in Francia, e gli incontri biblici che organizzava alla sera con i nostri emigrati italiani. Era leggere, commentare e lasciar emergere ciò che essi stessi stavano scrivendo con la loro vita”.      

MCI Germania e Scandinavia: nel 2021 il 70° del Corriere d’Italia

11 Gennaio 2021 - Francoforte - La storica pubblicazione delle Missioni Cattoliche Italiane in Germania e Scandinavia compie quest’anno 70 anni. Nata col nome di “Squilla” nel 1950, diventata settimanale col nome di “Corriere d’Italia” nel 1963, in questo mese di gennaio 2021 la testata entra nel 70° di vita. La ricorrenza verrà festeggiata con diverse iniziative, tra cui segnaliamo la prossima pubblicazione di un volume, a cura dell’ex direttore più anziano ancora vivente Mons. Silvano Ridolfi e della attuale direttrice Licia Linardi. La pandemia impedirà probabilmente grosse manifestazioni di presenza, ma non quelle in videoconferenza. I mensili incontri redazionali, da poco sulla piattaforma zoom, già non si limitano ai redattori della zona di Francoforte, ma coinvolgono anche collaboratori di città più lontane, come Pierluigi Vignola da Amburgo, Alessandro Bellardita da Karlsruhe, Pasquale Episcopo da Monaco di Baviera, Tony Màzzaro da Stoccarda, Gherardo Ugolini da Berlino, Giampiero Autiero da Brema. Riuscire a riunire almeno in un incontro virtuale tutte le penne attive del Corriere d’Italia resta sicuramente uno degli obiettivi importanti nell’anno del 70°, dice il coordinatore delle MCI, p. Tobia Bassanelli  

Germania: le nuove restrizioni nella vita sociale e pubblica per tutto il mese di novembre

13 Novembre 2020 - “Non sarà un mese facile, per nessuno di noi, e poi è novembre, un mese triste, la poca luce predispone alla malinconia”. “Dovremo stare più in casa e allora armiamoci di pazienza, ascoltiamo musica, leggiamo un buon libro, meditiamo, preghiamo, guardiamo un buon film, riscopriamo i giochi di società in famiglia, manteniamo i contatti con amici e parenti, soprattutto con quelli più soli, facciamo passeggiate con un amico, un’amica, cuciniamo. Ordiniamo qualche volta da mangiare al nostro ristorante preferito per ricordar loro che li sosteniamo come possiamo. Siamo tutti chiamati ad avere responsabilità collettiva, solidarietà, fiducia e tenacia”. Così scrive il mensile delle Missioni Cattoliche Italiane in Germania e Scandinavia, “Corriere d’Italia” commentando il lockdown in vigore, fino alla fine del mese in Germania”. Le misure anti coronavirus, annunciate il 28 ottobre dalla Cancelliera Merkel in concerto con i ministri presidenti dei Bundesländer e che varranno per tutto il mese di novembre, servono a evitare il diffondersi incontrollato del virus che aveva visto un andamento esponenziale dei contagiati. L’andamento dell’epidemia era già allarmante dall’inizio di ottobre e le misure restrittive entrate in vigore il 2 novembre sono “un tentativo di evitare il collasso degli ospedali”, scrive il giornale.

Germania: le Nuove restrizioni nella vita sociale e pubblica per tutto il mese di novembre

10 Novembre 2020 - Francoforte - "Non sarà un mese facile, per nessuno di noi, e poi è novembre, un mese triste, la poca luce predispone alla malinconia". "Dovremo stare più in casa e allora armiamoci di pazienza, ascoltiamo musica, leggiamo un buon libro, meditiamo, preghiamo, guardiamo un buon film, riscopriamo i giochi di società in famiglia, manteniamo i contatti con amici e parenti, soprattutto con quelli più soli, facciamo passeggiate con un amico, un’amica, cuciniamo. Ordiniamo qualche volta da mangiare al nostro ristorante preferito per ricordar loro che li sosteniamo come possiamo. Siamo tutti chiamati ad avere responsabilità collettiva, solidarietà, fiducia e tenacia". Così scrive il mensile delle Missioni Cattoliche Italiane in Germania e Scandinavia, "Corriere d'Italia" commentando il lockdown in vigore, fino alla fine del mese in Germania”. Le misure anti coronavirus, annunciate il 28 ottobre dalla Cancelliera Merkel in concerto con i ministri presidenti dei Bundesländer e che varranno per tutto il mese di novembre, servono a evitare il diffondersi incontrollato del virus che aveva visto un andamento esponenziale dei contagiati. L'andamento dell’epidemia era già allarmante dall’inizio di ottobre e le misure restrittive entrate in vigore il 2 novembre sono "un tentativo di evitare il collasso degli ospedali", scrive il giornale.

R.I.

MCI Germania e Scandinavia: riunito il Consiglio di Delegazione

10 Novembre 2020 - Francoforte – Nei giorni scorsi il Consiglio di Delegazione delle Missioni Cattoliche Italiane in Germania e Scandinavia si è incontrato in videoconferenza per valutare il recente Convegno Nazionale (tenuto in videoconferenza dal 28 settembre al 2 ottobre 2020), preparare i Convegni di Zona di novembre, avviare gli incontri di categoria, avere un primo scambio di idee sulla recente enciclica “Fratelli tutti”, approvare i progetti di archiviazione in Delegazione e di digitalizzazione del Corriere d’Italia. Molto positiva – dice il delegato nazionale p. Tobia Bassanelli - la valutazione del Convegno nazionale sia per i contenuti  che per lo svolgimento. Il Consiglio di Delegazione ha approvato il progetto relativo gli incontri di categoria previsti nel presente anno pastorale, dai collaboratori pastorali in novembre, alle segretarie in dicembre, ai presidenti dei CP, i catechisti e le catechiste nei mesi successivi. Giorgio Feller è stato nominato revisore dei conti del Fondo di Solidarietà al posto di don Silvestro. Il prossimo incontro del Consiglio di Delegazione avrà luogo giovedì 19 novembre, pure in videoconferenza. In videoconferenza anche i Convegni di Zona programmati in un primo momento come incontri in presenza e poi svoltisi in videoconferenza. L’incontro della zona Nord si è svolto il 3 novembre ed ha avuto come tema centrale l’istruzione vaticana sulla conversione pastorale delle parrocchie, introdotto da Paola Colombo (Udep/Delegazione) che ha introdotto l’incontro della Zona Centro con una relazione sulla tematica del Convegno Nazionale. La Baviera nella mattinata di giovedì 5 novembre, ha riflettuto sull’enciclica “Fratelli tutti”, presentata da p. Gino Levorato. La Zona Sud ieri dopo una riflessione sull’istruzione vaticana della “conversione pastorale” delle parrocchie, presentata da Paola Colombo, ha tra l’altro toccato il Pellegrinaggio a Zwiefalten e le proposte della Zona.  

MCI Germania-Scandinavia: le conclusioni del Convegno nazionale del delegato, p. Bassanelli

2 Ottobre 2020 - Francoforte – “La permanenza del Covid-19 non ci permette di prevedere in modo sicuro e dettagliato come si potranno realizzare le iniziative previste per il nuovo anno pastorale 2020-2021. Una cosa sembra certa: la pandemia continuerà ad accompagnarci ancora, condizionando in modo consistente ogni nostra attività pastorale. L’importante è non lasciarsi scoraggiare e bloccare, ma riuscire a mettere in campo forze e inventiva nuova per ricostruire e accompagnare, sia pure con difficoltà e la dovuta flessibilità, le nostre parrocchie”. L’ultima giornata del Convegno Nazionale delle Missioni cattoliche in Germania e Scandinavia si è aperto con una relazione del delegato nazionale, p. Tobia Bassanelli che ha fatto il punto della situazione attuale delle MCI evidenziando che il tema del nuovo anno pastorale sarà quello della Conferenza Episcopale tedesca “come siamo soliti fare senza dimenticare una adeguata riflessione anche all’interno delle singole Comunità. L’obiettivo principale è di capire e di evidenziare l’importanza di costruire rapporti soddisfacenti tra noi, tra i parrocchiani, nelle famiglie, nelle coppie, nei contatti personali, attraverso il rispetto e il riconoscimento reciproco, l’accoglienza senza pregiudizi, la collaborazione piena. Se questi funzionano, diventa più facile la gestione dei vari gruppi e la vita parrocchiale, nelle sue diverse forme”. Il delegato ha dato anche notizia della ripresa del lavoro del Udep, l’Ufficio della Delegazione delle MCI che cura la Formazione, la ricerca, le relazioni sociali affidato a Paola Colombo che ha coordinato, come moderatrice, i lavori del convegno. P. Bassanelli ha poi anche parlato del ruolo oggi delle Missioni cattoliche nella pastorale: “personalmente sto seguendo il processo in corso nella diocesi di Mainz, dove ho proposto un modello ‘ibrido’, che cerca di salvare gli aspetti validi e positivi della ‘missio cum cura animarum’, come l’essere una vera comunità, con tutti i vantaggi dell’appartenenza ad una parrocchia concreta”. E poi l’invito ad essere persone che “credono seriamente nello stile di vita di Gesù e cercano di incarnarlo nell’oggi, uno stile di vita fondato sul servizio, sull’amore, sulla centralità del prossimo, considerato come figlio di Dio. In una società segnata dal consumismo, dall’usa e getta anche nei rapporti normali tra le persone come in quelli più intimi, siamo chiamati a proporre la centralità della persona, con i suoi bisogni, le sue giuste attese, il riconoscimento pratico della sua dignità”. Le Missioni Cattoliche Italiane in Germania e Scandinavia sono 83 con 70 missionari oltre a religiosi e collaboratori.

Raffaele Iaria

 

MCI Germania e Scandinavia – Da oggi il convegno nazionale in videoconferenza

28 Settembre 2020 - Francoforte - "Maschio e femmina li creò. I rapporti interpersonali”. Questo il tema del convegno nazionale delle Missioni Cattoliche Italiane in Germania e Scandinavia che si svolgerà, in videoconferenza, da questa mattina al 2 ottobre. Il Convegno “sarà molto diverso dai convegni cui siamo abituati da sempre", spiega la delegazione delle MCI di Germania e Scandinavia. I lavori saranno incentrati sui temi del IV Foro del “Cammino sinodale” e verranno moderati dalla nuova direttrice dell’ufficio Udep della Delegazione, Paola Colombo. I lavori saranno aperti dall’intervento del Direttore generale della Fondazione Migrantes, don Gianni De Robertis. Tra gli interventi previsti quella del vescovo ausiliare di Colonia Mons. Dominicus Schwaderlapp, responsabile della Internationale Seelsorge della diocesi e delle Comunità d’altra madre lingua.

Mci Germania-Scandinavia: riunito il Consiglio di delegazione

24 Agosto 2020 - Francoforte - Si è riunito ieri il Consiglio di Delegazione delle Missioni Cattoliche Italiane di Germania e Scandinavia in videoconferenza. Tra in punti all’ordine del giorno le novità dalle Comunità, un aggiornamento sul Convegno Nazionale Online di fine settembre e la programmazione dell’Anno Pastorale 2020-2021 in tempi di coronavirus.

Mci Francoforte: don Laslau nuovo missionario

11 Giugno 2020 - Francoforte - Per raggiunti limiti di età, don Silvestro Gorczyca il 30 giugno prossimo lascerà la responsabilità della Missione Cattolica Italiana di Francoforte, che guidava dal 2014, dopo aver operato per sette anni (2007-2014) alla Mci di Amburgo. Gli succederà don Matteo Laslau, al momento missionario nella Mci di Winterthur in Svizzera) e coordinatore dei missionari italiani nella diocesi di Chur. Guiderà la Mci di Francoforte dal prossimo 1 settembre 2020. Don Matteo è oriundo rumeno, cittadino italiano, incardinato nella diocesi di Ravenna-Cervia. Don Silvestro saluterà la comunità italiana di Francoforte domenica 28 giugno. “Un vivo grazie a don Silvestro e tanti cari auguri per il suo futuro nuovo impegno pastorale” e “benvenuto al nuovo missionario”, dice il delegato nazionale delle Missioni cattoliche Italiane in Germania e Scandinavia, p. Tobia Bassanelli.

Mci Germania e Scandinavia: morto p. Angelo Negrini

23 Aprile 2020 - Francoforte – Un altro lutto nelle Missioni Cattoliche Italiane in Germania e Scandinavia Il Rettore della Missione Cattolica Italiana di Monaco di Baviera, p. Gabriele Parolin, ha comunicato alla delegazione delle Mci di Germania e Scandinavia la morte, martedì 21 aprile, nell’ospedale di Arco (TN) di p. Angelo Negrini, all’età di   82 anni. P. Angelo ha lavorato per anni a Monaco di Baviera, poi a   Essen, a Francoforte nella Delegazione delle Mci, poi a Stoccarda e presso la  Fondazione Migrantes. “Porgiamo le nostre le più vive condoglianze alle due Comunità   Scalabriniane in Germania (Stoccarda e Monaco) ed alla Congregazione  dei Missionari di San Carlo – dice p. Tobia Bassanelli, delegato nazionale delle Mci in Germania e Scandinavia - il cui carisma è appunto l’impegno nel   mondo dell’emigrazione, mondo a cui anche p. Angelo ha dedicato tutta  la sua vita, con ben quasi 30 anni trascorsi tra gli italiani in  Germania”. Negrini era nato a Rezzato (Brescia) il primo aprile del 1938 ed era   stato ordinato sacerdote il 19 marzo 1963, a Piacenza. Il suo primo impegno pastorale nella Congregazione degli Scalabriniani è stato al Centro Studi di Roma. Sono   seguiti tre anni come vice-parroco in Svizzera, presso la Missione Cattolica Italiana di  Basilea. In Germania arriva nel 1968, alla Mci di Colonia,   passando poi per 5 anni (1971-1978) a quella di Monaco di Baviera, in   qualità di cappellano e responsabile del Cedom (Centro di   documentazione). Dopo altri tre anni a Basilea, come direttore del   Centro studi Cserpe (1978-1981), ritorna in Germania, per assumere la   direzione della Mci di Essen, che lascia nel 1985, perchè   nominato responsabile dell’UDEP, a Francoforte. Dirige l’Ufficio   Documentazione e Pastorale delle MCI in Germania e Scandinavia (UDEP)   fino al 1993, quando passa alla Mci di Stoccarda, dove assume la  responsabilità dell’ASTEA di Fellbach, l’Ufficio per la Formazione   degli adulti della diocesi di Rottenburg-Stuttgart. Lo dirigerà fino   al primo di settembre del 1999, l’anno del rientro in Italia perchè   chiamato presso il Pontificio Consiglio per i Migranti. Lo studio dei fenomeni migratori, la ricerca di una pastorale adeguata alle Comunità dei migranti, i numerosi sussidi prodotti per le   Missioni Cattoliche Italiane, le tante conferenze per giovani e per adulti, hanno segnato   e qualificato la sua vita di pastore nel mondo della mobilità umana, sottolinea ancora p. Bassanelli. Alla famiglia e alla Congregazione degli Scalabriniani la vicinanza nella preghiera della Fondazione Migrantes.