MCI Germania-Scandinavia: le conclusioni del Convegno nazionale del delegato, p. Bassanelli

2 Ottobre 2020 – Francoforte – “La permanenza del Covid-19 non ci permette di prevedere in modo sicuro e dettagliato come si potranno realizzare le iniziative previste per il nuovo anno pastorale 2020-2021. Una cosa sembra certa: la pandemia continuerà ad accompagnarci ancora, condizionando in modo consistente ogni nostra attività pastorale. L’importante è non lasciarsi scoraggiare e bloccare, ma riuscire a mettere in campo forze e inventiva nuova per ricostruire e accompagnare, sia pure con difficoltà e la dovuta flessibilità, le nostre parrocchie”. L’ultima giornata del Convegno Nazionale delle Missioni cattoliche in Germania e Scandinavia si è aperto con una relazione del delegato nazionale, p. Tobia Bassanelli che ha fatto il punto della situazione attuale delle MCI evidenziando che il tema del nuovo anno pastorale sarà quello della Conferenza Episcopale tedesca “come siamo soliti fare senza dimenticare una adeguata riflessione anche all’interno delle singole Comunità. L’obiettivo principale è di capire e di evidenziare l’importanza di costruire rapporti soddisfacenti tra noi, tra i parrocchiani, nelle famiglie, nelle coppie, nei contatti personali, attraverso il rispetto e il riconoscimento reciproco, l’accoglienza senza pregiudizi, la collaborazione piena. Se questi funzionano, diventa più facile la gestione dei vari gruppi e la vita parrocchiale, nelle sue diverse forme”. Il delegato ha dato anche notizia della ripresa del lavoro del Udep, l’Ufficio della Delegazione delle MCI che cura la Formazione, la ricerca, le relazioni sociali affidato a Paola Colombo che ha coordinato, come moderatrice, i lavori del convegno. P. Bassanelli ha poi anche parlato del ruolo oggi delle Missioni cattoliche nella pastorale: “personalmente sto seguendo il processo in corso nella diocesi di Mainz, dove ho proposto un modello ‘ibrido’, che cerca di salvare gli aspetti validi e positivi della ‘missio cum cura animarum’, come l’essere una vera comunità, con tutti i vantaggi dell’appartenenza ad una parrocchia concreta”. E poi l’invito ad essere persone che “credono seriamente nello stile di vita di Gesù e cercano di incarnarlo nell’oggi, uno stile di vita fondato sul servizio, sull’amore, sulla centralità del prossimo, considerato come figlio di Dio. In una società segnata dal consumismo, dall’usa e getta anche nei rapporti normali tra le persone come in quelli più intimi, siamo chiamati a proporre la centralità della persona, con i suoi bisogni, le sue giuste attese, il riconoscimento pratico della sua dignità”. Le Missioni Cattoliche Italiane in Germania e Scandinavia sono 83 con 70 missionari oltre a religiosi e collaboratori.

Raffaele Iaria

 

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