Tag: Immigrazione
Migrantes Calabria: domani presentazione Rapporto Immigrazione a Cosenza e Lamezia
Peruviani in Italia: domani l’incontro dei cappellani a Roma
Università: domani presentazione del Manifesto dell’Università Inclusiva
Tavolo Asilo: lettera aperta al governo perché non rinnovi il Memorandum con la Libia
La tragica analogia dell’odio online
Vietnam: “tragedia per la comunità” la morte di migranti in un container
Milano: sei incontri per i giovani e visite nei luoghi dell’accoglienza
Catania: in aumento il numero degli stranieri residenti secondo il Rapporto Immigrazione Caritas Italiana e Fondazione Migrantes
Missionari Vincenziani: “Mediterranea”, un progetto per l’inclusione di richiedenti asilo
“Ciak MigrAction”: percezione errata della presenza di stranieri in Italia
Migrantes Lanciano-Ortona: un incontro sulla situazione dell’accoglienza nel territorio
Morte donna senza tetto polacca: oggi i funerali presieduta dal card. Konrad Krajewski
Taranto: tra i migranti sbarcati anche una donna incinta di 2 gemelli
Taranto - C’è anche una donna incinta di due gemelli, tra i 176 migranti dell’Ocean Viking, sbarcati oggi a Taranto. I volontari di Medici senza frontiere e della Sos Mediterranée decidono di chiamarla con un nome di fantasia: Farfuma. “Ha perso il marito”, ci racconta Luisa Albera, project staff Sos Mediterranée, traducendo in italiano l’inglese del medico Juna Paolo Manuel Sanchez e del coordinatore del progetto Berger Jay. Farfuma, “in un bombardamento in un centro di detenzione libico e nella confusione, è riuscita a fuggire”. Con lei “altre tre donne in attesa, 3 bambini fino a 5 anni, 2 tra i 5 ed i 12 anni, 8 fino ai 16 anni, 23 tra i 16 ed i 20”, in tutto in 22 non accompagnati da un adulto. “La prima imbarcazione l’abbiamo trovata di notte vicino ad una piattaforma petrolifera. Era alla deriva già da un giorno, senza possibilità di utilizzare il motore, per cui senza grandi speranze di arrivare da nessuna parte. La seconda era un gommone, partito da più di un giorno ed era molto difficile pensare con quel mezzo raggiungere terra”. Niente curdi o siriani tra i salvati. I 176 sono tutti provenienti dall’Africa subsahariana. “Le condizioni generali sono buone – rassicurano dall’equipaggio – ma è ovvio che va considerato che si tratta di persone che presentano sul corpo segni di tortura e di colpi di arma da fuoco e, per quanto concerne le donne, violenze fisiche”. Tra tutti, colpisce la storia di un quindicenne completamente solo. “È riuscito a scappare da un centro di detenzione in Libia dopo due anni di prigionia”, concludono.
Ue: il punto sulle migrazioni
Centro Astalli: dolore e cordoglio per le vittime del mare ritrovate a Lampedusa
Quell’abbraccio in fondo al mare
Lampedusa - Dramma a poche miglia da Lampedusa. Il barcone naufragato lo scorso 7 ottobre potrebbe aver provocato molte più vittime. A una sessantina di metri di profondità ieri è stato individuato il barchino su cui viaggiavano i naufraghi. Accanto, i corpi di dodici persone. Fra loro c’è anche una donna abbracciata a un bambino. I ritrovamenti sono stati effettuati grazie ai robot dei sommozzatori della guardia costiera, a poca distanza dove si era consumato il terribile naufragio. Nella tragedia di fronte all’isola persero la vita 13 donne. Ma ora il terribile ritrovamento. «Il barchino è stato individuato grazie a un sonar – spiega il procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella, che conferma i ritrovamenti – a quelle profondità i sommozzatori possono stare davvero pochi minuti». Oggi riprenderanno le ricerche. «Il piano è di mandare giù i sommozzatori per portare su un cadavere alla volta – spiega il procuratore – Ci vorranno almeno tre giorni». E ha aggiunto: «Gli uomini della Guardia costiera ci hanno messo non solo la professionalità ma anche il cuore...».