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Card. Zuppi: “concedere la cittadinanza italiana ai bambini che seguono il corso di studi con i nostri ragazzi deve suscitare delle idee e non delle ideologie per trovare le risposte adeguate”.
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Foto Siciliani-Gennari/Sir[/caption] Cei: torniamo al gusto del pane
card. Zuppi su strage in Nigeria: “ci stringiamo al vostro dolore”
Roma - Il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, ha inviato una lettera a mons. Jude Ayodeji Arogundade, vescovo di Ondo (Nigeria).
Ecco il testo.
«Esprimiamo profondo cordoglio per il brutale attacco che a Owo, nello Stato di Ondo, ha provocato decine di vittime tra i fedeli che ieri (domenica per chi legge, ndr) celebravano la Solennità di Pentecoste. Ci stringiamo al vostro dolore, invocando per quanti sono stati uccisi la misericordia del Padre e la consolazione del Paraclito per le loro famiglie. Proprio ieri, nell’omelia della Messa, Papa Francesco ha ricordato che “lo Spirito Santo invita a non perdere mai la fiducia e a ricominciare sempre: alzati! alzati! Sempre ti dà animo: alzati! E ti prende per mano: alzati!”. Nel manifestare solidarietà e vicinanza all’intera Chiesa di Nigeria, assicuriamo la nostra preghiera affinché lo Spirito non faccia mancare la sua forza e il suo conforto a quanti soffrono. Come il Cireneo, condividiamo il dramma di quanto avvenuto, portando insieme a voi il peso della Croce, nella consapevolezza che il nostro cammino sarà sempre rischiarato dalla luce della Risurrezione. Il male non avrà mai l’ultima parola! Anche se l’oscurità e la morte sembrano avvolgere il mondo, siamo certi che la forza della preghiera e il dono della fede diraderanno le nubi. A lei, ai fratelli Vescovi e a tutte le donne e gli uomini di buona volontà della Nigeria, l’affetto delle Chiese che sono in Italia».
Card. Zuppi: mai abituarsi alla violenza
Roma -«Non possiamo abituarci alla violenza». È uno dei passaggi dell’intervista concessa dal cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, a “Live In” programma di Sky Tg24. Questi 100 giorni di guerra in Ucraina – ha detto il porporato – «ci hanno insegnato che dobbiamo avere dei luoghi dove si compongono i conflitti ». Come accadde in passato «dove le diverse nazioni cercavano di intendersi». Da Zuppi anche una riflessione sui possibili scenari futuri del conflitto. «Il rischio vero è che a un certo punto si arrivi come nel Donbass. La guerra non è mai a bassa intensità». Infatti «sono passati 100 giorni e per noi è come se fosse il primo. Dobbiamo avere paura che l’incendio possa svilupparsi» e poi fare in modo di «spegnerlo ». Il presidente della Cei si è quindi soffermato sull’ostilità di frange di cattolici verso il Papa. Deriva da «approcci ideologici e dal dimenticare che siamo figli di un’unica Madre – ha continuato Zuppi –. La Madre la si ama sempre». Per questo «dobbiamo sempre amare e difendere la Chiesa e renderla migliore».
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Cei: ieri ad Assisi l’incontro del Tavolo ecclesiale del servizio civile, “un forte no a tutte le guerre”
Assisi - Si è svolto ieri ad Assisi il XVI incontro dei giovani in servizio civile del Tesc (Tavolo ecclesiale sul servizio civile) nel ricordo di san Massimiliano di Tebessa, giovane martire cristiano per obiezione di coscienza. Dal 2003 il Tesc organizza ogni anno il 12 marzo, nella data della ricorrenza liturgica del suo martirio, un incontro nazionale dei giovani in servizio civile. Nel 2020 l’incontro, già previsto ad Assisi, venne annullato a causa del lockdown, mentre l’anno scorso fu realizzato online e quest’anno rinviato al 21 aprile per realizzarlo in presenza tenendo conto del venir meno di alcune restrizioni legate alla pandemia. Il tema dell’incontro è stato quello scelto da Papa Francesco per la Giornata mondiale della Pace del 1° gennaio scorso “Dialogo fra generazioni, educazione e lavoro: strumenti per edificare una pace duratura”. Il raduno è stata anche una occasione per ribadire “un no forte alla guerra tra Russia e Ucraina e a tutte le guerre che si combattono nel mondo”. Nella città di San Francesco gli operatori volontari in servizio civile hanno confermato il loro impegno per la nonviolenza e la solidarietà, che si adopera anche a favore delle vittime della guerra che giungono in Italia. L’incontro si è svolto presso la “Cittadella” della Pro Civitate Christiana ed è stato concluso da una celebrazione nella cattedrale di San Rufino presieduta dal vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino mons. Domenico Sorrentino. Il Tesc, costituitosi nel 2003, attualmente riunisce 18 organismi, associazioni ed enti cattolici impegnati su questo ambito, che nei prossimi mesi vedranno in servizio oltre 10 mila giovani, dei quali più di 500 all’estero. Ne fanno parte: Caritas italiana, Fondazione Migrantes, Ufficio nazionale per la Cooperazione missionaria tra le Chiese, Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro, Servizio nazionale per la pastorale giovanile, Azione cattolica italiana, Acli, Agesci, Confederazione nazionale delle Misericordie d’Italia, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Confcooperative-Federsolidarietà, Cenasca-Cisl, Centro sportivo italiano, Volontari nel mondo-Focsiv, G.a.v.ci., Salesiani per il sociale, Cdo Opere sociali, Anspi, Unitalsi.
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Cei: i lavori del Consiglio Permanente
Durante i lavori, i Vescovi si sono concentrati sul Cammino sinodale che in tutte le Diocesi italiane ha permesso di attivare percorsi di ascolto e coinvolgimento di numerose persone e realtà, facendo riscoprire il senso di appartenenza alla comunità e mostrando il volto di una Chiesa accogliente e attenta. In vista delle prossime tappe, il Consiglio ha approvato il cronoprogramma elaborato dal Gruppo di Coordinamento nazionale che contiene le linee operative per raggiungere gli obiettivi prefissati per il primo anno. Rientra in questo processo di ascolto anche il tema dei ministeri istituiti: è stata presentata infatti una prima Nota che recepisce le indicazioni magisteriali dei due Motu Proprio sui ministeri dell’Accolitato, del Lettorato e del Catechista, orientando la prassi concreta delle Chiese che sono in Italia e facendo sì che questi percorsi rientrino nell’alveo del Cammino sinodale in quanto opportunità per rinnovare la “forma Ecclesiae” in chiave più comunionale.
Un approfondimento ha riguardato lo stato dell’arte delle attività di prevenzione, formazione e accoglienza per le vittime di abusi promosse attraverso i Servizi diocesani per la tutela dei minori e
i 140 Centri d’ascolto già costituiti. Al riguardo, i Vescovi intendono promuovere una "migliore conoscenza del fenomeno per valutare e rendere più efficaci le misure di protezione e prevenzione.
Nel riaffermare l’impegno a favore dei sofferenti e dei loro familiari, il Consiglio Permanente ha auspicato l’avvio di un dialogo costruttivo e scevro da polarizzazioni sterili sul fine vita". Nel corso dei lavori, è stata avviata una prima riflessione sull’adeguamento degli “Orientamenti e norme per i seminari” alla luce della “Ratio fundamentalis institutionis sacerdotalis” ed è stato
presentato un report sui Tribunali Ecclesiastici e le strutture giuridico pastorali. Un "sentito" e "corale" ringraziamento è stato espresso al card. Bassetti, al suo ultimo Consiglio Permanente, per "la paternità con cui ha accompagnato la Chiesa che è in Italia in questi cinque anni".