Primo Piano

Naufragio in Calabria: sale a 86 il numero delle vittime

15 Marzo 2023 - Roma - Altri cinque corpi senza vita sono stati trovati nell'area del naufragio di migranti avvenuto il 26 febbraio scorso a Steccato di Cutro, in provincia di Crotone sulle coste calabresi. Si tratta di un bambino tra i 7 e gli 8 anni e di una bambina di 3 anni circa, oltre ai corpi di tre adulti, due uomini e una donna, di cui ancora non si conosce l'età. Il corpo del piccolo è stato individuato a Praialonga. Sale così a 35 il numero dei minori deceduti nel naufragio e diventano 26 quelli compresi nella fascia d'età tra 0 e 12 anni. Mentre sono 86 le vittime ufficiali del naufragio.

Corridoi umanitari: papa Francesco riceve, sabato, i profughi e le famiglie che hanno accolto

15 Marzo 2023 -

Roma - Rappresenta un evento di notevole rilievo sul fronte della questione-migranti quello di sabato prossimo, 18 marzo, alle 11.30, in cui papa Francesco riceverà in udienza tutti i profughi e i rifugiati venuti in Italia e in Europa grazie ai “corridoi umanitari” realizzati da Conferenza Episcopale Italiana, la Comunità di Sant’Egidio la Federazione delle Chiese Evangeliche e la Tavola Valdese. In questo che è il primo evento pubblico del Papa con i migranti dopo la tragedia di Cutro, l’Aula Paolo VI sarà riempita da famiglie provenienti da numerosi Paesi in guerra o colpiti da gravi emergenze umanitarie come Siria, Iraq, Afghanistan, Somalia, Sud Sudan, Nigeria e Libia.

Un altro naufragio in Turchia: 4 morti

15 Marzo 2023 -

Milano - Nelle stesse ore in cui a Cutro, da quel fazzoletto di mare dove, due settimane fa si è consumata la terribile tragedia, riaffiorava un altro corpo portando il totale delle vittime accertate a 81, un’altra tragedia si consumava invece nel mare tra Turchia e Grecia. L’ennesimo naufragio degli ultimi che scappano e cercano rifugio in Europa: è di almeno quattro morti il bilancio del naufragio di due barconi con decine di migranti a bordo avvenuto nelle acque dell’Egeo davanti alla città turca di Kusadasi. Lo ha riferito l’agenzia di stampa Anadolu, precisando che la Guardia costiera turca ha soccorso 38 persone. Non è chiaro il numero esatto di migranti che erano sui due barconi, mentre le operazioni di ricerca e soccorso non si fermano. Sono invece di due uomini gli ultimi due corpi riaffiorati nel tratto di mare dove domenica 26 febbraio é avvenuto il naufragio. Dopo il ritrovamento di ieri mattina, un altro cadavere è stato rinvenuto . Si tratta anche in questo caso di un uomo adulto, di circa 30 anni, in avanzato stato di composizione. Le vittime ora sono salite a 81. La premier Giorgia Meloni giovedì mattina riceverà a Palazzo Chigi i familiari delle vittime. Intanto sono iniziate ieri mattina le audizioni per la “procedura di ricollocamento” in Germania dei sopravvissuti al naufragio. Una delegazione mista dell’ufficio immigrazione, polizia federale e governo tedesco è giunta a Crotone e, nell’hotel nel quale sono ospitati i superstiti, ha iniziato a raccogliere le loro storie e verificare i documenti per permettere loro di trasferirsi dai parenti in Germania. La richiesta di ricollocazione e ricongiungimento familiare in Germania è stata fatta da gran parte dei 77 sopravvissuti (altri 4 sono i presunti scafisti che sono in carcere).   A Pozzallo invece uno psicologo e un mediatore culturale di Medici Senza Frontiere stanno assistendo 15 delle 17 persone sopravvissute all’ultimo naufragio avvenuto nel Mediterraneo, quello che si è consumato nella notte tra sabato e domenica. Tutti provenienti dal Bangladesh, sono per la maggior parte giovani ragazzi tra i 18 e i 25 anni. Vengono tutti dallo stesso villaggio e ognuno di loro ha perso un amico o un conoscente. Solo un ragazzo viaggiava con dei familiari e ha perso lo zio e il cugino. Durante l’intervento di primo soccorso psicologico offerto da Medici senza frontiere è emerso che le persone erano partite l’8 marzo da Tobruk. Prima di essere soccorse da un mercantile hanno visto un elicottero sorvolare la loro barca. Mentre il mercantile provava a soccorrerli l’imbarcazione su cui navigavano si è capovolta e 30 persone hanno perso la vita.

«Ci siamo salvati perché siamo riusciti ad aggrapparci alla chiglia della barca. Tutti gli altri sono stati portati via dalle onde. Io sono rimasto incastrato sotto la barca e ho bevuto tantissima acqua» racconta un superstite al team di Msf. Intanto a Lampedusa è corsa contro il tempo per svuotare l’hotspot al collasso dopo l’ondata di arrivi degli ultimi giorni. Al centro di Contrada Imbriacola alla fine sono 1.015 i migranti rimasti dopo che alcuni trasferimenti ipotizzati per ieri sono saltati a causa del maltempo. (D. Fas. - Avvenire)

Studenti cattolici: dedicata ai migranti la scuola europea di formazione alla politica

14 Marzo 2023 -

Trento - Si è conclusa a Trento la seconda edizione della Scuola europea di formazione alla politica (Sefap) promossa dalla Fondazione Fuci. All’iniziativa hanno partecipato settanta studenti universitari provenienti da Germania, Austria, Polonia, Ucraina, Italia e Repubblica Ceca. Il tema dei migranti e delle migrazioni è stato al centro delle relazioni e del dibattito che ha caratterizzato le tre giornate di studio, ospitate presso il Museo diocesano dal 10 al 12 marzo. Nel saluto introduttivo, i coordinatori della Sefap hanno riassunto il senso dell’incontro fra universitari europei. “La pandemia sembrava averci unito, ci aveva costituito unica comunità umana, ci siamo sentiti – forse per la prima volta nella storia recente – davvero tutti sulla stessa barca, senza parti. Eravamo, insomma, tutti convinti che ne saremmo usciti migliori. Ci sentivamo al punto di svolta avvertendo l’entusiasmo palpabile che il nostro destino europeo si stava compiendo pienamente. Le bombe un anno fa sull’Ucraina, continuate a cadere incessantemente fino a oggi, hanno violentemente spento quell’entusiasmo. Giorno dopo giorno, mese dopo mese, ci siamo resi conto che quell’entusiasmo era solo emozionale e non razionale.  Però quell’entusiasmo ci ha permesso di pensare ad un ordine internazionale costruito sulla solidarietà sociale ed edificato da una comunità di uomini e di donne che si riconoscono parte di una unica e grande comunità di popoli. In poche parole: se si è spento l’entusiasmo, si è accesa la speranza. Siamo convinti che anche le donne, gli uomini e i bambini arrivati senza vita sulla spiaggia di Steccato di Cutro nutrivano la nostra stessa speranza tra le speranze che li avevano spinti ad affrontare il mare in Marzo. Dinanzi ad un sistema sordo a fenomeni del genere, che parla di numeri e non di persone vacilla anche la nostra speranza. Avvertire un sistema che non riconosce il suo fallimento nel non avere impedito la fine della vita anche di una sola donna, di un solo uomo o di un solo bambino ci sconforta e ci scoraggia. Ma è quando la speranza vacilla che siamo chiamati a ricostruirne le fondamenta”. Alla scuola di formazione hanno portato la loro testimonianza anche alcune studentesse ucraine. “Ogni nuovo attacco porta nuovo dolore. Il nostro obiettivo come giovani è studiare, sviluppare il nostro Paese e fare tutto il possibile per migliorare la vita delle persone. Perché la vera vittoria per noi è un'Ucraina rinnovata, con un popolo democratico e un governo onesto” hanno detto le giovani appartenenti all’associazione di studenti cattolici “Obnova” nata nel 1930 a Leopoli. “Se un anno fa abbiamo deciso di costruire insieme questo luogo relazionale in cui desideriamo riconoscerci tutti europei, abbiamo scelto – consciamente o inconsciamente – da che parte della Storia stare. Abbiamo deciso di stare dalla parte dei valori che uomini come Alcide De Gasperi e Antonio Megalizzi hanno sognato, vissuto e difeso” si legge nella dichiarazione finale. La strada indicata dai giovani a Trento sul tema delle migrazioni è quella di un sistema di accoglienza diffusa, dove la persona accolta è rispettata nella sua dignità e integrata nel contesto sociale in cui arriva. “Bisogna dirsi ora – concludono i partecipanti – che una comunità mondiale costruita sulla solidarietà tra i popoli è possibile".

Vescovi GB: “dietro le statistiche, persone con un nome, un volto, una storia”

14 Marzo 2023 -
Londra - "Il nostro punto di partenza come società deve essere quello di riconoscere i migranti e i rifugiati come persone. Dobbiamo capire le loro storie, le ragioni per cui hanno lasciato le loro terre d’origine e le speranze di costruire un futuro qui”. Lo afferma il vescovo Paul McAleenan, responsabile per i Migranti e i Rifugiati della Conferenza Episcopale d’Oltre Manica, presentando una nuova pubblicazione del Dipartimento per gli affari internazionali della Conferenza episcopale cattolica di Inghilterra e Galles. Un testo articolato per un approccio al fenomeno migratoria che “pone l’essere umano al centro dell’azione pastorale, guardando oltre le statistiche e le politiche, alla persona – ognuna con un nome, un volto e una storia”. Il documento offre 24 principi guida ed è sostenuto da Santa Sede, Comece, Cafod, Csan e la “Caritas Social Action Network”. Nel presentare la pubblicazione, la Conferenza episcopale afferma: “nel 2023, le persone che compiono viaggi pericolosi attraverso la Manica per raggiungere il Regno Unito vengono chiamate con vari nomi: ‘rifugiati’, ‘richiedenti asilo’, ‘migranti’ e spesso con termini più dispregiativi”. I vescovi inglesi chiedono un drastico rovesciamento di prospettiva: “Non dovremmo mai vedere le persone che arrivano da altrove come un problema politico da risolvere quanto piuttosto come fratelli e sorelle verso i quali abbiamo una responsabilità e che arricchiscono molto le nostre comunità”.

Card. Parolin: “passare da politiche di contenimento e restringimento a politiche di accoglienza”

14 Marzo 2023 -
Roma - “Con il presidente Meloni abbiamo parlato della regolarizzazione dei flussi migratori, che si può tradurre nell’apertura di corridoi umanitari”. Lo ha rivelato il card. Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, conversando con i giornalisti a margine della presentazione del libro di padre Antonio Spadaro, “L’atlante di Francesco”, al termine del quale il cardinale si è intrattenuto privatamente con la premier Giorgia Meloni, anche lei intervenuta all’evento. “Certe volte ci sono state politiche volte al contenimento e al restringimento, di tipo repulsivo, anche in Europa”, ha osservato Parolin: “Bisogna passare a politiche più aperte all’accoglienza”. “Occorre tradurre gli orientamenti di Papa Francesco nelle politiche degli Stati”, ha sottolineato Parolin facendo presente che “le migrazioni sono un tema complesso”.

Migranti: da inizio anno 20.017 arrivi

14 Marzo 2023 -
Roma - Gli sbarchi degli ultimi giorni portano il totale dell'anno a 20.017 arrivi, più del triplo di quelli registrati nello stesso periodo del 2022 (6.152). Per quanto riguarda i richiedenti asilo - oggetto di una stretta per la protezione speciale lo scorso anno il 53% delle richieste si è chiuso con un diniego. E tra i tre tipi di protezione accordati, quella speciale è la più frequente (10.865 casi). I morti ed i dispersi lungo la rotta del Mediterraneo centrale - la più letale - sono 323, secondo il progetto Missing migrants dell'Oim, l'Organizzazione internazionale per le migrazioni. In tutto il 2022 ne sono stati stimati 1.410. L'impennata di arrivi - evidenziano i dati del Viminale - si è concentrata in particolare nei tre giorni 9-11 marzo, quando sono giunte 4.566 persone. Le nazionalità più rappresentate sono ivoriani (2.410), guineani (2.380) e bengalesi (1.506). I minori non accompagnati sono 1.965. Il totale di immigrati inseriti nel sistema di accoglienza sono 109.294 al 28 febbraio. La maggior parte dei migranti (74.937) è in centri di accoglienza non gestiti dalla rete Sai, dove vivono in 33.244. In 1.113 si trovano negli hotspot. Sul versante delle domande di protezione internazionale, lo scorso anno ne sono state presentate 77.195, a fronte di 217.735 in Germania, 137.505 in Francia e 116.140 in Spagna. Le domande esaminate sono state invece 52.625: per 27.385 c'è stato il diniego (il 53%).

Centro Astalli: on line la raccolta dei discorsi ai rifugiati di papa Francesco

13 Marzo 2023 -
Roma - In occasione dei dieci anni del pontificato di Papa Francesco, il Centro Astalli pubblica una raccolta di suoi discorsi rivolti ai rifugiati del Centro Astalli e del Jrs (Jesuit refugee service), con prefazione di padre Arturo Sosa, superiore generale della Compagnia di Gesù, e introduzione di padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli. Il testo, con in copertina un’immagine dell’illustratore e vignettista Mauro Biani, sarà distribuito domani in occasione dell’incontro “La crisi climatica tra guerre e mobilità umana: una lettura interreligiosa. “Mentre nel Mediterraneo si continuano a contare le vittime della terza guerra mondiale a pezzi e della globalizzazione dell’indifferenza, il pontificato di Francesco compie 10 anni. Anni di costante attenzione e vicinanza alle periferie esistenziali e ai rifugiati, di impegno totale per la pace nel mondo, affrontando la complessità delle sfide del nostro tempo sempre con visione e umanità”, commenta padre Ripamonti: “Siamo grati a Papa Francesco che dal discorso alla mensa del Centro Astalli, il 10 settembre 2013, ha sempre rappresentato un baluardo per i tanti che ogni giorno si impegnano nel servizio agli ultimi, cercando di sovvertire diseguaglianze e sperequazioni”.

Migrantes: a Ferrara oggi la presentazione del rapporto Diritto d’Asilo

13 Marzo 2023 -
Ferrara – Questo pomeriggio, nella sede del Dipartimento di Giurisprudenza a Ferrara, è in programma un incontro di presentazione del Rapporto 2022 della Fondazione Migrantes sul diritto d’asilo. Il Seminario è organizzato nell’ambito dei corsi di Cliniche Legali, Diritto europeo dell’immigrazione, Sociologia del diritto. Appuntamento alle ore 15 nella Sala Consiliare del Dipartimento. Dopo i saluti istituzionali di Serena Forlati (Direttrice del Dipartimento di Giurisprudenza, Università di Ferrara), Rinaldo Argentieri (Prefetto di Ferrara) ed Elisabetta Balsamo (Dirigente Ufficio Immigrazione della Questura di Ferrara), vi sarà l’introduzione da parte dell’arcivescovo di Ferrara-Comacchio e presidente della Fondazione Migrantes, mons. Gian Carlo Perego. L’incontro, coordinato da Orsetta Giolo (Università Ferrara), vedrà poi gli interventi di Cristina Molfetta della Fondazione Migrantes, Gianfranco Schiavone dell’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione e Alessandra Annoni dell’Università di Ferrara.

10 anni di pontificato di papa Francesco: mons. Perego, i quattro verbi sui quali “insiste sempre il Papa dovrebbero formare la nostra azione”

13 Marzo 2023 - Roma - Oggi ricorrono i dieci anni di pontificato di papa Francesco. Un pontificato che è stato aperto dal viaggio a Lampedusa, “in quell’incrocio di sguardi, parole, silenzio e morte,  e che dieci anni dopo vede ancora volti di morti e di sofferenza nel naufragio di Cutro”, dice il presidente della Fondazione Migrantes e della Commissione Cei per le migrazioni, mons. Gian Carlo Perego aggiungendo all’Adnkronos come il Pontefice “invita all’accoglienza e a lottare contro ogni forma di sfruttamento. I migranti sono al centro del pontificato del Papa e come ha detto il card. Czerny sono davvero un sacramento, un luogo dove riconoscere la presenza del Signore”. Va ascoltato il suo impegno che “deve essere forte per tutti, ad accogliere, a tutelare, a promuovere e ad integrare. I quattro verbi sui quali insiste sempre il Papa e che dovrebbero formare la nostra azione ecclesiale, sociale e politica”, ha detto mons. Perego ricordando i tanti incontri con i migranti di papa Francesco: “in tutti gli incontri al centro c’è sempre stato l’impegno continuo per i migranti, i più deboli”.

Striscione contro le stragi in mare: punita una squadra di calcio

13 Marzo 2023 - Roma - «Cimitero Mediterraneo, basta morti in mare». È costato caro all'Athletic Brighela, squadra di calcio dilettanti di Bergamo, lo striscione di solidarietà ai migranti e alle vittime della strage di Cutro mostrato due domenice fa prima del calcio d'inizio di una partita del campionato di Terza categoria: benché il messaggio fosse positivo, il giudice sportivo ha comminato all'Athletic Brighela una multa da 550 euro perché la squadra ha esposto lo striscione nonostante l’arbitro non lo avesse autorizzato. Sui social è scattata una “colletta” tra tifosi e cittadini di tutta Italia per contribuire al pagamento dell’ammenda e la vicenda è diventata in poche ore un caso mediatico (L. Bonz. - Avvenire)    

Naufragio in Calabria: prime salme accolte a Bologna dal card. Zuppi

13 Marzo 2023 - Bologna - «Sono nostri fratelli. Il loro dolore è il nostro dolore, dobbiamo ricordarci le loro storie. Dobbiamo ricordarci l’Afghanistan. Ci siamo commossi per quelli che scappavano aggrappati a un aereo e poi ci siamo dimenticati». Sono le parole pronunciate dall’arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il card. Matteo Zuppi, che ha reso omaggio alle sette salme delle vittime della strage di Cutro trasferite al cimitero islamico di Borgo Panigale, nei pressi del capoluogo emiliano, dove venerdì  sono stati celebrati i funerali. «Le lacrime sono uguali per tutti, ci rendono tutti un po’ più umani, forse ci aiutano a capire cosa significano queste traversate» ha affermato il cardinale. A officiare il rito, in forma privata, in presenza dei familiari delle persone decedute nel naufragio, è stato Yassine Lafram, presidente dell’Unione Comunità Islamiche d’Italia.

Naufragio in Calabria: Mons. Aloise, “i cuori di chi è morto in questo mare non devono smettere di battere”

13 Marzo 2023 - Pietrapaola - “La cultura della vita deve prevalere su quella della morte. Sempre. Non possono essere gli interessi economici a guidare le sorti dell’umanità. I cuori di chi è morto in questo mare, soprattutto i cuori di tutti quei bambini non devono smettere di battere, il loro battito è il nostro battito ogni volta che sceglieremo la via della vita”. Sono un inno a preservare, custodire e accogliere la vita le parole pronunciate dall’arcivescovo di Rossano-Cariati, mons. Maurizio Aloise, a Pietrapaola, per il momento di preghiera e di riflessione per le vittime del naufragio di Cutro. Parole rivolte principalmente ai tanti bambini che hanno affollato la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, veri protagonisti di un momento che ha voluto rendere omaggio alle vite che sono state spezzate sulla spiaggia di Cutro, ma anche ai sogni e alle speranze che ognuno di quei cuori custodiva. L’appuntamento è stato organizzato e promosso dall’Ufficio diocesano per l’Apostolato del Mare diretto da don Giuseppe Ruffo, in sinergia con l’ufficio Migrantes diretto da Giovanni Fortino, che hanno accolto con entusiasmo il sincero moto di partecipazione emotiva degli studenti dell’istituto comprensivo di Mandatoriccio, plesso di Pietrapaola, diretto da Mirella Pacifico raccolto dal parroco di Santa Maria delle Grazie di Pietrapaola, don Umberto Sapia e fatto proprio dagli uffici diocesani. Presenti i parroci e numerosi sindaci del territorio con in testa il primo cittadino di Pietrapaola Manuela Labonia. Toccante il momento conclusivo. Dal lancio dei palloncini bianchi degli studenti delle scuole dell’infanzia, fino al corteo sulla 106 e l’arrivo sulla spiaggia dove vi è stato un momenti di preghiera e il lancio in mare di una corona di fiori.

Cei: gli auguri della Presidenza CEI a papa Francesco

13 Marzo 2023 - Roma - Di seguito il Messaggio di auguri della Presidenza CEI al Santo Padre in occasione del decimo anniversario dell’elezione al Soglio pontificio. Beatissimo Padre, sono passati dieci anni da quel “buona sera” con cui si presentò alla Chiesa e al mondo intero; da allora le Sue parole e i Suoi gesti hanno continuato a toccare il cuore, a sorprendere, a parlare a tutti e a ciascuno. Quel saluto è stato l’inizio di un dialogo: in questo tempo, ci ha aiutato a capire quanto il Vangelo sia attraente, persuasivo, capace di rispondere ai tanti interrogativi della storia e ad ascoltare le domande che affiorano nelle pieghe dell’esistenza umana. Ci ha insegnato a uscire, a stare in mezzo alla strada e soprattutto ad andare nelle periferie, per capire chi siamo. Possiamo conoscere davvero noi stessi solo guardando dall’esterno, da quelle prime periferie che sono i poveri: Lei ci ha spinto a incontrarli, a vederli, a toccarli, a fare di loro i nostri fratelli più piccoli. Perché, come ci ha ricordato più volte, la nostra non è una fede da laboratorio, ma un cammino, nella Storia, da compiere insieme. Vogliamo esprimerLe la nostra gratitudine per aver accolto l’eredità di Benedetto XVI e per averci accompagnato, a partire dall’Anno della Fede, incoraggiandoci a vivere da cristiani nelle tante contraddizioni, sfide e pandemie di questo mondo. Con l’impegno a “tracciare insieme sentieri di pace”, perché “solo la pace che nasce dall’amore fraterno e disinteressato può aiutarci a superare le crisi personali, sociali e mondiali” (Messaggio per la Giornata mondiale della pace, 1° gennaio 2023). Insieme alle Chiese che sono in Italia Le porgiamo i più cari auguri per questo anniversario, assicurandoLe la nostra vicinanza operosa e la nostra preghiera.   A questo link è disponibile il video del Card. Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI: https://wetransfer.com/downloads/47b2a08828e4610558080f3fc017051820230313075304/ac127e4f84e32e0aabbcc5e17349e6fa20230313075326/9707a8      

Naufragio in Calabria: card. Czerny, “ipocrita dire non è stato possibile dare una risposta”

10 Marzo 2023 -
Città del Vaticano - “Non è stata una tragedia annunciata, ma una tragedia denunciata. Credo che sia ipocrita dire non è stato possibile dare una risposta”. Così il card. Michael Czerny, prefetto del Dicastero per lo Sviluppo umano integrale, in un’intervista su Vatican news in occasione dei dieci anni di pontificato di Bergoglio, definisce il naufragio nel crotonese. “Non abbiamo saputo o voluto anticipare”, prosegue il cardinale: “Nella Chiesa, a cominciare da Papa Francesco, in tanti lo hanno sottolineato mille volte: non c’è nessuna sorpresa in queste vicende, sono cose previste e molto politiche. Oltre che tristissime”. IL card. Czerny, in particolare, denuncia “una confusione, una incoerenza anche nella politica migratoria europea”. “Dall’altra, ci sono i trafficanti che sono furbi, impresari, e approfittano dell’incoerenza per far prosperare il loro business – aggiunge -. Si può dire che il tema migratorio è il ‘sacramento’ del magistero di Papa Francesco”, ha sottolineato aggiungendo che "questa problematica così concreta, così umana e anche così ‘santa’ nel senso della sua grandissima importanza, lui ha cercato di comunicarla a tutti i fedeli e non solo. A tutti nel mondo il Papa ha fatto capire quanto è fondamentale la dignità della vita umana e la necessità di rispondere al nostro vicino. Lui ha reso rilevante il fenomeno migratorio, ha reso evidente la presenza di Gesù, della Santa Famiglia, fra coloro che fuggono. A tutti ha aperto la possibilità di rispondere – come cristiani e come uomini – con il suo insegnamento: accogliere, promuovere, proteggere e integrare”. Secondo il card. Czerny, “tutte le persone hanno capito ciò che il Papa ha detto, anche i responsabili di queste cosiddette tragedie che è piuttosto un crimine”. “Sono risultati di azioni politiche. Attenzione, quindi, a non mescolare le due cose… Le parole di Francesco arrivano a tutti, i credenti anzitutto, le persone che credono in Dio, nella vita, nella fraternità, nella casa comune. Costoro rispondono alle parole del Santo Padre, non cedono a un rifiuto crudele e inumano del prossimo”. Come augurio per il Papa, il cardinale formula “il desiderio forte che riceva ancora la grazia e sappia quanta infinita è la nostra gratitudine, la gratitudine di tutto il mondo per questi dieci anni che ci hanno cambiato tutti in meglio”.

Coldiretti: una mela su quatto in Italia è raccolta grazie ai lavoratori stranieri

10 Marzo 2023 -

Roma - Nei frutteti italiani con l’arrivo dell’estate servono almeno quarantamila lavoratori anche per colmare la mancanza di manodopera che ha duramente colpito le campagne lo scorso anno con la perdita rilevante dei raccolti agricoli nazionali. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel chiedere subito nuovi ingressi in riferimento alla nuova programmazione dei flussi di immigrazione decisa dal Consiglio dei Ministri, in occasione della giornata nazionale della frutta italiana nel villaggio della biodiversità contadina a Cosenza dove sono scesi in piazza i giovani agricoltori della Coldiretti per salvare la frutta italiana. E' molto importante - sottolinea Prandini - che il consiglio dei ministri abbia recepito la nostra proposta di programmazione triennale dei flussi per consentire una piu agevole pianificazione del lavoro da parte delle aziende agricole. Il settore ortofrutticolo nazionale – sottolinea la Coldiretti - garantisce all’Italia 440mila posti di lavoro, pari ad oltre il 40% del totale in agricoltura, con un fatturato di 15 miliardi di euro all’anno tra fresco e trasformato, il 25% della produzione agricola totale, grazie all’attività di oltre 300mila aziende agricole su più di un milione di ettari coltivati in Italia che sono oggi a rischio. E’ un settore ad elevata intensità di lavoro con operazioni difficilmente meccanizzabili che richiedono manualità e professionalità, con un bisogno di giornate lavorative, fra coltivazione e raccolta, che oscilla tra le 80 per le mele e oltre 510 per le fragole. Coldiretti stima che un frutto su quattro venga raccolto da mani straniere nei molti “distretti agricoli” dove i lavoratori immigrati sono una componente bene integrata nel tessuto economico e sociale come nel caso – spiega la Coldiretti – della raccolta delle fragole nel Veronese, delle mele in Trentino, delle pesche e delle pere in Emilia Romagna, degli agrumi nel meridione. Settori che lo scorso anno sono andati in difficoltà con la perdita rilevante dei raccolti agricoli nazionali anche – rileva la Coldiretti – per le difficoltà agli spostamenti dei lavoratori alle frontiere per effetto della pandemia. Si tratta soprattutto di lavoro stagionale con picchi di domanda nei periodi della raccolta che sono sempre stati garantiti grazie a lavoratori provenienti da altri paesi che si fermano in Italia per qualche mese, tornando anno dopo anno con reciproca soddisfazione. La pandemia e la guerra hanno complicato la situazione, determinando una carenza di manodopera che ha provocato situazioni di difficoltà con le imprese che, negli ultimi anni, hanno avuto problemi a trovare i collaboratori necessari per potatura e raccolte, dovendo spesso rinunciare a parte della produzione che deve essere assolutamente raccolta quando matura. Ma nelle campagne con l’arrivo dell’estate c’è posto anche per studenti, pensionati o disoccupati che vogliono trovare una occasione di reddito e fare una esperienza all’aria aperta a contatto con la natura, grazie al nuovo sistema di prestazioni occasionali introdotto nella Manovra che porta una rilevante semplificazione burocratica per facilitare l’avvicinamento al settore agricolo.  Una opportunità - spiega Coldiretti – per pensionati, studenti, disoccupati, percettori di Naspi, reddito di cittadinanza, ammortizzatori sociali e detenuti ammessi al lavoro all’esterno con l’unico limite determinato dalla durata della prestazione che non potrà superare, per singolo occupato, le 45 giornate di lavoro effettivo all’anno e non aver già lavorato in agricoltura. Si tratta di un rapporto di lavoro subordinato agricolo che – conclude Coldiretti –  garantisce le stesse tutele (contrattuali, previdenziali, assistenziali, ecc.) previste per gli occupati a tempo determinato ma il salario sarà esente da imposizione fiscale, cumulabile con qualsiasi tipologia di trattamento pensionistico.

Cei: oggi preghiera per la pace

10 Marzo 2023 -
Roma - Una preghiera corale perché le Chiese che sono in Europa “offrano il loro apporto per la costruzione della fraternità e per la difesa della giustizia e della pace”, perché i governati delle nazioni europee “lavorino per superare le divisioni e per favorire la comunione fra tutti i popoli del Continente” e perché “quanti patiscono gli orrori di ogni guerra sperimentino il dono della misericordia di Dio per spezzare la spirale dell’odio e per guardare al futuro con rinnovata speranza”. È questo il grido di pace che salirà dalle Chiese in Italia: aderendo all’iniziativa del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE) la Presidenza della CEI ha infatti invitato le comunità ecclesiali a celebrare venerdì 10 marzo una Santa Messa per le vittime della guerra in Ucraina e per la pace. “Ad un anno dall’invasione russa di uno Stato indipendente, l’Ucraina, vogliamo tornare a ripetere il nostro ‘no’ deciso a tutte le forme di violenza e di sopraffazione, il nostro ‘mai più’ alla guerra”, si legge nella Nota della Presidenza CEI. “Se da una parte è urgente un’azione diplomatica capace di spezzare la sterile logica della contrapposizione, dall’altra tutti i credenti devono sentirsi coinvolti nella costruzione di un mondo pacificato, giusto e solidale. Il tempo di Quaresima ci ricorda il valore della preghiera, del digiuno e della carità, le uniche vere armi capaci di trasformare i cuori delle persone e di renderci fratelli tutti”.

Moldavia-Transnistria:  flusso massiccio di rifugiati dall’Ucraina, “Chiesa pronta ad accogliere”

10 Marzo 2023 -
Roma - A seguito dei bombardamenti di ieri su tutto il territorio ucraino, è ritornato in Moldavia un flusso massiccio di rifugiati dall’Ucraina. A farlo sapere al Sir è mons. Cesare Lo Deserto, vicario generale della diocesi di Chisinau. “Secondo informazioni del ministero – dice -, dopo gli aggressivi bombardamenti russi ieri sul suolo ucraino, un’ondata elevata di profughi è arrivata attraverso la dogana di Palanca, nella maggior parte donne e bambini. Parlano di centinaia di persone provenienti per lo più da Mariupol e dalla regione di Zaporizhzhia dove la centrale nucleare ucraina è rimasta senza energia elettrica a seguito dell’attacco russo e la gente ha paura”. Nonostante i centri gestiti dalla Chiesa sono sempre in attività, “noi siamo sempre pronti ad accogliere”, assicura il sacerdote. “La nostra attività di accoglienza è sempre stata costante in questo anno di guerra, siamo quindi pronti anche a far fronte ad eventuali esigenze superiori a quelle attuali. I centri sono sempre pieni anche se c’è un continuo turn over tra chi arriva e riparte o per altre destinazioni o per far rientro in Ucraina. Noi siamo però pronti in qualsiasi momento a svolgere anche attività di ulteriore allargamento dell’accoglienza”. La Chiesa locale segue con attenzione quanto accade nella vicina Transnistria, territorio che dal punto di vista religioso, fa parte della diocesi di Chisinau e dove ci sono 6 parrocchie cattoliche. “La Transnistria rimane sempre come incognita costante”, dice preoccupato mons. Lo Deserto, “e qualsiasi azione o aggressione può rappresentare una dichiarazione di guerra”. Nonostante il continuo clima di allerta, il sacerdote assicura che “le parrocchie stanno svolgendo la propria normale attività e proprio domenica prossima il vescovo, mons. Anton Cosa, inizierà la visita pastorale proprio nel capoluogo del territorio, a Tiraspol”.
Palanca, rifugiati ucraini in fuga dalla guerra (Foto diocesi di Chisinau)

Palanca, rifugiati ucraini in fuga dalla guerra (Foto diocesi di Chisinau)

 

Varato il decreto migranti

10 Marzo 2023 -

Roma - In meno di un’ora di Consiglio dei ministri straordinario il governo vara all’unanimità l’atteso decreto migranti sulla scia della tragedia del 26 febbraio scorso. La ricetta «per combattere la schiavitù del terzo millennio», per usare le parole della premier Giorgia Meloni, è in buona sostanza quella già anticipata dalle bozze circolate mercoledì, fatta eccezione per l’impiego delle navi della Marina militare, ipotesi smentita dal ministro della Difesa, Guido Crosetto. 

La novità più consistente riguarda l’introduzione di un’inedita fattispecie di reato per chi provoca «morte o lesioni come conseguenza di delitti in materia di immigrazione clandestina» («è il caso di Cutro», come specificato dal capo dell’esecutivo). La pena in questo caso va dai 20 ai 30 anni di reclusione, ma saranno inasprite anche quelle già previste per chi «promuove, organizza, finanzia o effettua il trasporto di stranieri nel territorio dello Stato». Il crimine verrà perseguito anche se commesso al di fuori dei confini nazionali, perché, ha spiegato ancora la presidente del Consiglio, si tratta di «un reato universale», del quale sono responsabili non solo gli scafisti sui barconi, ma anche «quelli che ci sono dietro». Un metodo «che cambia totalmente l'approccio del governo rispetto a quello visto negli ultimi anni ». L'allargamento della competenza italiana prevista dal decreto «non invade la giurisdizione di altri Stati, che resta sovrana », ha chiarito il guardasigilli Carlo Nordio. Questo perché si applica in «acque che non sono sotto la competenza di nessuno».

C’è poi il capitolo che riguarda le persone che hanno già fatto ingresso nel Paese, illustrato dal ministro degli Interni Matteo Piantedosi. Il primo punto è la semplificazione e l’accelerazione della procedure di nulla osta al lavoro: con il quale si intende «venire incontro alle esigenze delle aziende e dei richiedenti». Una misura a cui viene affiancata l’estensione di un anno della durata del permesso di soggiorno in rinnovo. Al primo biennio seguirà quindi un triennio, arrivando così ai 5 anni necessari per richiedere il permesso di lungo soggiornante. Tutto questo, ha aggiunto il titolare agli Interni, «senza ridurre i controlli sul mantenimento dei requisiti soggettivi delle persone».

Il provvedimento prevede anche una stretta sulla protezione speciale, che era stata introdotta per ovviare all’abolizione di quella umanitaria voluta da Salvini nel 2018. L’obiettivo, come si legge nei documenti diffusi da Palazzo Chigi, è impedire «interpretazioni che portano a un suo allargamento improprio».

Nel caso di «gravi inadempimenti» da parte dei gestori dei centri destinati all’accoglienza dei migranti (tali da compromettere la continuità dei servizi), il prefetto potrà nominare un commissario per assicurare il mantenimento dei posti. Sarà poi ampliata la rete dei Centri di permanenza per i rimpatri, con la realizzazione di nuove strutture anche in deroga alla legge, fatto salvo il rispetto del codice antimafia e dei vincoli europei. Da verificare l’allargamento del termine della permanenza da tre a sei mesi, contenuto nelle bozze circolate prima del Cdm.

Il decreto flussi diventa triennale (2023-2025), arco di tempo che farà da base per la definizione delle quote di stranieri da ammettere per il lavoro subordinato. In via preferenziale, «le quote saranno assegnate ai lavoratori di Stati che promuovo per i propri cittadini campagne sui rischi per l’incolumità personale derivanti dall’inserimento in traffici migratori irregolari». Non è chiaro se il numero dei migranti ammessi, come ipotizzato nei giorni scorsi, verrà fissato a 100mila unità, cifra comunque inferiore alle richieste del mondo produttivo (vedi articolo in basso).

Infine va registrato il “giallo” legato all’impiego dei mezzi della nostra Marina per attività di sorveglianza, che in un primo momento pareva dovesse essere chiamata in causa in aiuto delle operazioni di sorveglianza. Un’ipotesi circolata su alcuni quotidiani e smentita seccamente da Crosetto. Anche se Meloni ha ammesso che lo stesso ministro l’aveva in un primo tempo proposta per poi ritirarla. (Matteo Marcelli - Avvenire)

Bologna: oggi la presentazione della ricerca “Verso un turismo delle radici in Emilia-Romagna”

10 Marzo 2023 - Bologna - “Verso un turismo delle radici in Emilia-Romagna”. Questo il tema di una ricerca che sarà presentata questa mattina a Bologna. Una ricerca coordinata dal Dipartimento di Sociologia e Diritto dell'Economia dell'Università di Bologna e realizzata con il contributo della Consulta degli Emiliani-Romagnoli nel Mondo. L'incontro di questa mattina vedrà i saluti di Claudia Golino, Direttrice del Dipartimento SDE dell’Università di Bologna, e di Marco Fabbri, consigliere regionale e Presidente della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo seguiti dalle relazioni di Pierluigi Musarò, Professore dell'Università di Bologna e responsabile scientifico del progetto "Verso un turismo delle radici in Emilia-Romagna", Marina Gabrieli, Borsista di ricerca progetto "Verso un turismo delle radici in Emilia-Romagna", Delfina Licata, Curatrice del Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, Marco Alberio, Professore dell'Università di Bologna, Marilina Bertoncini, Presidente dell’Associazione URERBA (Union Regional Emilia-Romagna del Buenos Aires), Argentina, e Luca Bruschi, coordinatore regionale Emilia-Romagna Progetto PNRR "Turismo delle radici” Ministero degli Affari Esteri.