Primo Piano
Cei: da lunedì sessione autunnale del Consiglio Permanente
Roma - Da lunedì 25 a mercoledì 27 settembre si svolgerà a Roma la sessione autunnale del Consiglio Episcopale Permanente della Cei. I lavori, che saranno introdotti lunedì pomeriggio (alle ore 16.00) dal presidente, il card. Matteo Zuppi, prevedono un approfondimento sul tema della formazione dei sacerdoti oggi e un focus sul Cammino sinodale delle Chiese in Italia. All’ordine del giorno anche la presentazione del programma dell’Assemblea Generale Straordinaria (Assisi, 13-16 novembre) e un aggiornamento delle Linee Guida per la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili alla più recente normativa, in particolare all’ultima versione delle Normae de delictis Congregationi pro Doctrina Fidei reservatis (11 ottobre 2021) e di Vos estis lux mundi (25 marzo 2023). Mercoledì 27 settembre, alle ore 15.30 presso la sede della CEI (Circonvallazione Aurelia, 50), il Segretario Generale, Mons. Giuseppe Baturi, incontrerà i giornalisti a conclusione dei lavori.
Vangelo Migrante: XXV Domenica del Tempo Ordinario – Anno A – GMMR (Vangelo Mt 20,1-16)
Migranti: in G.U. le misure approvate dal Governo
Reggio Calabria: mons. Denisi festeggia oggi 70 anni di sacerdozio
Dal centro ai bordi
Mons. Baturi: “Il migrante non è mai il nemico. In Europa è tempo di condivisione”
Ferrara: nuova iconostasi nella chiesa ucraina di S. Maria dei Servi
Ferrara - Nella chiesa di S. Maria dei Servi a Ferrara, casa della comunità cattolica ucraina, nel primo pomeriggio del 17 settembre è stata consacrata la nuova iconostasi posta davanti all'altare, creata dalla ferrarese Liliana Brunelli, architetto ed ex insegnante di storia dell'arte. È la prima volta che un'artista italiano/a realizza questo tipo di struttura. L'iconostasi è una parete, o tramezzo, divisoria decorata con icone che separa la navata delle chiese di rito orientale (ortodosse e cattoliche) dal bema (presbiterio) dove viene celebrata l'Eucaristia. Le icone presenti nell'iconostasi a S. Maria dei Servi sono: Gesù Cristo, la Madonna, S. Giorgio, San Nicola, Arcangeli Michele e Uriele (sulle due porte diaconali), i quattro evangelisti (sulla porta centrale/reale) e, sopra, l'Annunciazione a Maria.
La struttura, installata nel periodo quaresimale e conclusa a metà luglio, è stata finanziata grazie alla Fondazione Migrantes. Il parroco don Vasyl Verbitskyy spiega come l'idea di realizzarla la coltivava fin dal suo arrivo a Ferrara 5 anni fa. Il 17 settembre era presente l'arcivescovo di Ferrara-Comacchio e presidente della Fondazione Migrantes, mons. Gian Carlo Perego, Yaroslav Pryriz, vescovo di SambirDrohobych (Diocesi in Ucraina di origine di don Verbitskyy), P. Teodosio Roman Hren, Vicario Generale dell’Esarcato Apostolico, mons. Pierpaolo Felicolo, Direttore generale della Fondazione Migrantes, il Vicario generale di Ferrara-Comacchio mons. Massimo Manservigi, il Direttore dell'Ufficio ecumenico diocesano diac. Marcello Panzanini e altri sacerdoti.




Migrantes: a Piacenza la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato
Vescovi Calabria: il tema delle migrazioni all’assemblea autunnale
Locri - I vescovi calabrei hanno "preso in considerazione il doloroso tema delle migrazioni" che interessa le diocesi della regione, ribadendo "l’urgenza di rispondere evangelicamente e adeguatamente alle persone fragili e ferite che si presentano alle nostre porte, soprattutto se si tratta di minori non accompagnati. Esse hanno diritto ad essere accolte anche mediante gli aiuti europei e la cura della collettività e della comunità cristiana". E' quanto si legge nel comunicato finale dei lavori dell'assemblea autunnale dei vescovi della Calabria che si è svolta a Gerace nel salone dell’arazzo del Museo diocesano.
Migrantes: ieri audizione in Senato sui Compiti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali in materia di minori stranieri non accompagnati
Mons. Felicolo: rom e sinti “vanno riconosciuti in dignità e umanità”
Migrantes La Spezia: al santuario di Gaggiola la Gmmr
Gmmr: la Giornata del migrante e del rifugiato in Italia a Piacenza. Domani il primo appuntamento
Libertà da accompagnare
Papa Francesco: affrontare insieme la sfida migranti
Vescovi Sicilia, “a Lampedusa la comunità ha testimoniato la solidarietà evangelica”
Domenica la Giornata nazionale delle offerte per il sostentamento dei sacerdoti
Rom: oggi la proiezione del cortometraggio “Hero” e la presentazione di una ricerca
Lampedusa: chiesa aperta per i migranti
Milano - C’è un’immagine che rimarrà nella mente di don Carmelo Rizzo quando gli chiederanno di Lampedusa e di come l’isola ha affrontato l’onda d’urto di 7mila arrivi in un solo giorno. Settemila persone disperate, con poco o nulla, dopo l’orrore della prigionia libica e la pericolosa traversata in mare. Quelle case aperte. Tutte le case aperte dei lampedusani durante la notte. Per offrire cibo, acqua, qualche vestito e anche qualche giocattolo per i più piccoli. È una «bellissima Lampedusa» che aiuta. «Non ci aspettavamo certo questi numeri: con 7mila arrivi salta tutto, salta anche la dignità» ammette don Carmelo Rizzo, da due anni parroco dell’isola. Quello che è successo la scorsa notte è però, di converso, anche una «bella pagina di accoglienza ». È successo tutto in poco tempo: l’hotspot al collasso non era in grado di offrire alcun tipo di accoglienza e i migranti, disperati, si sono riversati lungo le strade dell’isola per cercare un po’ di cibo e conforto. «Hanno bussato alle porte e hanno trovato tutte le case aperte» racconta con una punta di orgoglio don Carmelo. Uomini, donne e bambini si sono radunati anche davanti alla chiesa. «Abbiamo aperto i saloni parrocchiali e le strutture della “Casa della fraternità” – prosegue – per cercare di offrire aiuto, la parrocchia è diventata un punto di raccolta per tutto quello che serve ai migranti».
Sullo sfondo, ovviamente, c’erano anche i contorni drammatici della crisi umanitaria, con il dolore per la piccola neonata di 5 mesi morta annegata mercoledì e per tutti i morti in mare. Sull’isola ieri è stato un giorno di lutto cittadino e ieri sera si è svolta anche una fiaccolata silenziosa, un momento di preghiera per tutte le vittime del mare. Sono tanti i lampedusani che anche per l’intera giornata di ieri, caratterizzata dai trasferimenti, «si stanno prodigando in qualsiasi modo cercando di assistere ed aiutare tutte le persone che sono arrivate in questi giorni. Desidero ringraziarli di cuore» ha detto il sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino. «Ringrazio il parroco di Lampedusa e il vescovo che non hanno esitato un attimo – aggiunge – a mettere a disposizione i locali della Casa della Fraternità per ospitare donne, bambini e le categorie più vulnerabili. E ancora grazie alle forze dell’ordine e alla Croce Rossa che da giorni ininterrottamente stanno dando il massimo per gestire questo dramma umanitario».
Un’altra decina di migranti si sono presentati, questa volta per il pranzo, a casa del vigile del fuoco Antonello Di Malta. E come, nella tarda serata di mercoledì, mamma Teresa, la madre 84enne del pompiere, anche ieri si è rimessa ai fornelli per preparare altre due pentole di pasta asciutta. Tavola apparecchiata e bottiglie d’acqua ghiacciata, i migranti, anche loro minorenni - ma un gruppo diverso rispetto a quelli che vi avevano cenato la sera prima - hanno dimostrato di apprezzare molto la cucina di mamma Teresa. Lungo le strade del centro del paese numerosi lampedusani, vedendo girovagare giovani migranti in cerca di cibo, hanno fatto a gara per acquistare teglie di pasta o pezzi di rosticceria per consegnarle ai migranti che si sono seduti a pranzare nei tavoli dei locali.
«Non abbiamo ancora i numeri precisi – racconta Giovanna Di Benedetto di Save the children, in prima linea anche lei sull’isola – ma abbiamo visto tanti bambini. Sappiamo che molti sono soli, non accompagnati dai familiari. Questo avviene perché magari durante il viaggio si perdono o vengono separati o i genitori li affidano ad altri per il ricongiungimento con i familiari in Europa, una volta attraversato il Mediterraneo». Le statistiche parlano solitamente di un 10% di minori soli e, calcolatrice alla mano, sull’isola, nell’ultime 24 ore dovrebbero esserne arrivati un migliaio. «Con questi numeri tutto è più complicato e più difficile aggiunge – l’unica cosa da fare è trasferirli in un luogo dove poterli accogliere». Sul fronte degli arrivi intanto la scorsa notte c’è stata una tregua dopo 48 ore di caos e l’approdo di 2.154 migranti mercoledì (con 51 barchini) e di altri 5.112 con 110 natanti martedì. «La situazione all’interno dell’hotspot di Lampedusa è di circa 4.200 presenze ancora in diminuzione – spiega Francesca Basile, responsabile Migrazione della Croce Rossa italiana – La situazione è sicuramente complessa ma stiamo cercando gradualmente di ritornare alla normalità. Questo vuol dire che nonostante la situazione critica abbiamo comunque cercato di distribuire brandine alle persone per non farle dormire all’addiaccio, abbiamo fornito a tutti il cibo e anche nella giornata di oggi (ieri, ndr) tutti riceveranno quello di cui hanno bisogno, compatibilmente con la situazione». Intanto si muove anche la protezione civile regionale che, su impulso del governatore Renato Schifani, ha raccolto la richiesta avanzata in queste ore dal sindaco dell’isola e dalla prefettura di Agrigento per assicurare alloggio e un ricovero temporaneo consono a tutti i migranti . E con la tregua degli sbarchi continuano i trasferimenti disposti dalla prefettura di Agrigento per alleggerire l’hotspot di Contrada Imbriacola. I primi a partire ieri 453 migranti sulla nave Lampedusa diretta a Trapani, altri 480 sono stati trasferiti con la nave Veronesi diretta ad Augusta, altri 700 sulla nave di linea Galaxy e 300 sulla nave militare Orione diretta a Catania. (Daniela Fassini)






