Migrantes: ieri audizione in Senato sui Compiti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali in materia di minori stranieri non accompagnati

20 Settembre 2023 – Roma – Da anni in Italia ci si confronta con i numeri dell’accoglienza di minori stranieri non accompagnati (MSNA), con cifre che si attestano intorno alle 20.000 presenze (al momento poco più di 21.000), e, da anni, si ribadisce che l’accoglienza che dovrebbe essere riservata loro è quella all’interno del Sistema Accoglienza Integrazioni (SAI). Nonostante questa insistenza, andando a verificare i dati, è facile constatare che per i minori soli non accompagnati i posti a disposizione nel SAI sono solo 6.300 e quelli nei Centri di accoglienza straordinaria (CAS) soltanto 1.700. Lo ja detto ieri in Senato, nel corso di una audizione sui Compiti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali in materia di minori stranieri non accompagnati, mons. Pierpaolo Felicolo Direttore generale della Fondazione Migrantes. Parlando anche a nome di mons. Gian Carlo Perego,  presidente dell’organismo pastorale della cei, mons. Felicolo ha evidenziato  “la prima accoglienza rimane troppo spesso concentrata nelle regioni del Sud Italia (Sicilia, Calabria e Puglia). Territori generosi, ma che non possono offrire, né per qualità né per quantità, percorsi di possibile formazione e inserimento lavorativo. Rispetto a questo quadro, già di per sé estremamente preoccupante”, la Fondazione Migrantes ha individuato una serie di azioni: “iniziare una seria programmazione che coinvolga il Governo ma anche le Regioni, gli enti locali e le organizzazioni di tutela specifiche sui minori; aumentare i posti del Sistema Accoglienza Integrazioni per i minori soli non accompagnati; creare in ogni Regione un luogo di prima accoglienza per MSNA, che però sia autenticamente e soltanto di prima accoglienza ed esclusivamente dedicato ai minori, propedeutico ad un successivo e rapido inserimento nei SAI, nelle comunità per minori o in forme di affido familiare; promuovere, in diversi ospedali in ogni Regione, la nascita di un’équipe multidisciplinare (medici, psicologi, etc.) per la definizione dei casi dubbi relativi all’età dei minori soli non accompagnati, che tenga però sempre presente il principio imprescindibile della presunta minore età come principio a base della stessa convenzione del fanciullo…; favorire sempre di più la possibilità che i minori stranieri non accompagnati possano accedere anche ai percorsi di affido e realizzare una vera accoglienza decentrata, tale per cui ogni Comune in Italia deve arrivare ad avere dei posti destinati ai minori soli non accompagnati in base alla popolazione, al territorio, al PIL, alla presenza di altre persone migranti etc”.