Libertà da accompagnare

18 Settembre 2023 – Roma – La terra è di tutti e ogni per­sona ha diritto di muover­si liberamente senza alcuna limitazione. Papa Francesco nell’ultimo messaggio per la Giornata Mondiale del Migran­te e del Rifugiato che si cele­brerà il prossimo 24 settembre, sottolinea questa libertà. Il titolo scelto è “Liberi di sce­gliere se migrare o restare”. Due diritti fondamentali come il diritto di vivere nella propria terra o migrare liberamente.

Diritti che oggi sono a rischio perché spesso non si cono­scono – o non si vogliono conoscere – le reali motivazioni delle partenze specialmente da luoghi dove c’è guerra o si vi­vono situazioni di estrema po­vertà. Dovrebbe essere chiaro per tutti che per comprendere bisogna conoscere. Spesso si è sentito, da più parti, dire: meno partenze in mare e meno morti. Uno slogan poco corretto se non si è mai avuto la possibilità di vedere in faccia persone provate dal dolore e che hanno visto la morte da vicino durante le loro traversa­te nel Mediterraneo. I racconti dei sopravvissuti non lasciano dubbi…

Occorre conoscere le storie di questi uomini, donne e bambi­ni per avvicinarsi a compren­dere le motivazioni delle loro partenze. La Giornata Mondia­le del Migrante e del Rifugiato che ogni anno, da 109 anni, la Chiesa ci propone, riporta da­vanti ai nostri occhi il feno­meno «complesso e articolato» delle migrazioni, come scrive papa Bergoglio nel Messaggio: un fenomeno «la cui compren­sione esige l’analisi attenta di tutti gli aspetti che caratteriz­zano le diverse tappe dell’e­sperienza migratoria, dalla partenza all’arrivo, incluso un eventuale ritorno». Ed è questa la vera libertà: diritto al ritorno e diritto a rimanere nella pro­ pria terra.

La Chiesa italiana, nel 2017, convinta di questo, ha lancia­to una campagna significati­va dal titolo “Liberi di partire liberi di restare” che ha visto protagonisti diversi uffici della Conferenza Episcopale Italiana (tra questi la Fondazione Mi­grantes) e associazioni catto­liche impegnate nella coopera­zione internazionale per dare una risposta concreta attraver­so progetti avviati nei Paesi di partenza dei flussi migratori, di transito e di arrivo. Una cam­pagna che oltre ad agire sul fronte culturale, ha sostenuto l’educazione e la formazione (anche professionale), l’infor­mazione in loco, i settori socia­le e sanitario, l’inserimento la­vorativo e l’accompagnamento di chi ha scelto volontariamen­te di tornare in Patria. Il cammino intrapreso dalla Chiesa italiana sul tema del­le migrazioni nel nostro Pa­ese ci impegna a sviluppare, come Fondazione Migrantes, una cultura dell’incontro, del­la tutela e della promozione del mondo dei migranti, liberi di partire e liberi di vivere nella propria terra.

Una libertà che dobbiamo ac­compagnare… (mons. Pierpaolo Felicolo – Direttore generale Fondazione Migrantes)