Primo Piano
Migrantes: ieri incontro formativo con i coordinatori etnici nazionali
Nuovo naufragio vicino a Lampedusa: in salvo 49
Milano - Ennesima tragedia del mare a Lampedusa. Sono almeno 49 le persone messe in salvo dalla motovedetta della Guardia costiera ma ci sarebbero anche due dispersi. Erano a bordo di un barchino di otto metri che si è ribaltato nelle acque antistanti la più grande delle Pelagie. Si tratta di cittadini bengalesi, ivoriani, guineani e senegalesi. Secondo i naufragi salvati, già sbarcati su molo Favarolo, due loro compagni mancherebbero all’appello. Ma non è ancora chiaro quanti sarebbero perché, i naufraghi, sotto choc, hanno dato numeri contrastanti. «Ci auguriamo - sottolinea la Croce Rossa Italiana operativa a Lampedusa - che le prime notizie che parlano di un naufragio e di alcuni dispersi trovino nelle prossime ore una soluzione diversa da quella che sembra prospettarsi al momento, cioè di un nuovo naufragio e di nuovi morti in prossimità dell’isola». Il barchino affondato sarebbe partito da El Amra, in Tunisia, martedì sera. Ognuno dei migranti a bordo, per la traversata verso Lampedusa, ha detto di aver pagato 2 mila dinari tunisini. I naufraghi sono sbarcati nel pomeriggio al Molo Favarolo insieme ad altre 72 persone soccorse dalla stessa unità navale. Queste ultime erano a bordo di un barcone: anche in questo caso si tratta di migranti bengalesi, egiziani, eritrei, pachistani, siriani e sudanesi. Il mezzo, salpato da Zuara, in Libia, nel pomeriggio di mercoledì, é stato lasciato alla deriva. Ai soccorritori hanno riferito di avere pagato 16mila dinari libici per la traversata. Ma non sarebbero gli unici approdi della giornata. Altri 50 migranti circa, infatti, sono stati intercettati dai militari della Guardia di finanza e trasferiti in serata sull’isola. Dopo una pausa dovuta perlopiù al maltempo e al mare agitato, sono così riprese le partenze dal Nord Africa. Da Libia e Tunisia in particolare. Al momento all’hotspot di Contrada Imbriacola sono arrivati 121 migranti e il totale delle persone accolte è di 387 ospiti. Nella sola giornata di mercoledì infatti si sono registrati almeno 227 arrivi a Lampedusa, in meno di 24 ore. Molti sono tunisini ma fra le principali nazionalità si registrano citttadini da Egitto, Siria, Sudan, Eritrea, Bangladesh, Etiopia, Pakistan, Senegal, Gambia, Liberia, Costa D’Avorio, Guinea. Sempre nella giornata di mercoledì vi sarebbero ulteriori due sbarchi: il primo di 52 persone, il secondo di 17. Nel corso di uno sbarco diverse persone sarebbero finite in mare, e dall’acqua successivamente recuperate. In questo caso però non ci sarebbero stati dispersi. "Al momento all’hotspot di Contrada Imbriacola, con gli ultimi 121 migranti arrivati il totale delle persone accolte è di 387 ospiti" fa sapere la Croce Rossa. "Gli operatori – aggiungono – sono in contatto con le Autorità competenti, Prefettura, Forze dell’Ordine, Capitaneria di Porto, e le Associazioni che sostengono l’attività dell’hotspot, per affrontare eventuali criticità". La Guardia nazionale tunisina, intanto ha scoperto proprio a El Amra, nei pressi di Sfax, 2 cantieri non autorizzati che fabbricavano barche in ferro, utilizzate per le traversate clandestine dei migranti. Lo ha reso noto la Direzione della Guardia nazionale di Tunisi, pubblicando anche un video dell’operazione che ha consentito di sequestrare e distruggere 2 imbarcazioni in ferro e attrezzature per la saldatura, e ad arrestare 3 persone implicate nel caso. Anche la Spagna è meta di approdo per chi fugge dal Nord Africa. Nonostante le gelide acque invernali e le condizioni meteo avverse, almeno 14 migranti minorenni sono giunti a nuoto dalle coste marocchine nell’enclave spagnola di Ceuta in Marocco nelle ultime 24 ore. Secondo fonti di polizia, i giovani migranti approfittano proprio delle condizioni avverse, come il forte vento di levante, per lanciarsi in mano e tentare di raggiungere la città autonoma, perché sperano che ci sia una minore sorveglianza delle forze si sicurezza alla frontiera. (Daniela Fassini - Avvenire)
Viminale: da inizio anno sbarcate 2.268 persone migranti sulle nostre coste
Oim: da inizio 2024 già 100 morti nel Mediterraneo
Vangelo Migrante: ….. Tutti ti cercano (Marco, 1,29-39)
Continuiamo a camminare con Marco e mettiamoci anche noi sulle tracce di Gesù. In questo itinerario a volte ci sentiamo un po’ scoraggiati dalle prove, come Giobbe che sente la vacuità e la fragilità della sua condizione umana. Giobbe tormentato dalle sofferenze e dalle prove è in cerca di speranza e tenta di rialzarsi, dopo notti tormentate a rigirarsi nel letto senza trovare risposte. L’uomo è sempre in cerca di risposte e non le trova se non si ferma da Gesù. Gesù abita dove lo si lascia entrare, soprattutto nell’interiorità di ciascuno. La casa di Pietro è in realtà non solo una residenza anagrafica ma una condizione per conoscere e trovare Gesù. Tutti ti cercano ma perché? Chi cercate chiedeva Gesù? E noi, chi stiamo cercando? In questa domanda a volte si cela il desiderio nascosto di realizzazione e di successo di ogni uomo e donna. A volte siamo accusati di essere opportunisti e di cercare Dio solo perché siamo nel bisogno, o perché ci sentiamo soli, abbandonati, vittime di ingiustizie, colpiti da lutti improvvisi. Cristo ci offre una risposta che supera la convenienza, diviene l’unica certezza. La Parola annunciata diventa il “vanto” di San Paolo, un imperativo da adempiere: “guai a me se non annunciassi il Vangelo”. Diffondere il messaggio di Cristo non è come timbrare un cartellino ma una necessità che ci trasforma. Senza la Parola di Gesù non siamo niente. Pietro lo afferma chiaramente: “Tu solo hai parole di vita eterna”. Non abbiamo altri dei o profeti in grado di ridare senso alla nostra vuota esistenza. Gesù predica, guarisce e scaccia il male perché ci vuole riportare a un livello più alto, ci regala la vita divina. La guarigione della suocera di Pietro, in realtà è solo una premessa per avvicinarsi alla vita di Cristo che risana non solo dalle influenze virali, ma dalla morte eterna. Cristo è venuto per guarirci nell’anima. Tutto il Vangelo di Marco è costruito su un divenire di fatti ed eventi che avranno il loro culmine nella crocifissione e nella risurrezione. Cristo a Pasqua, ci mostra il suo segreto e ci rivela chi è veramente. Le guarigioni sono solo un’anticipazione di quel già e non ancora che deve venire. Cristo è venuto per annunciare il Regno di Dio perché chiunque viene a Lui si salvi. La salvezza operata dalla Parola è qualcosa di profondo. Gesù si ritira nel deserto e spesso lascia le folle perché non vuole diventare un fenomeno da baraccone, un taumaturgo d’eccezione, che sul web oggi potrebbe identificarsi con il miglior influencer. La fede non è magia o superstizione ma un incontro che cambia la vita. Solo chi crede veramente ottiene la libertà dal male e da ogni altra malattia. Nel Nuovo Testamento la malattia non viene vista come incidente della vita, ma una conseguenza del peccato. I malati gravi di epilessia e gli indemoniati erano visti come pubblici peccatori. La malattia è spesso intesa come la punizione delle colpe commesse. Cristo scardina ogni pensiero dell’epoca, supera la mentalità devozionistica del tempo e pone Lui stesso al centro della salvezza. Cristo è la via che ci porta alla pienezza di noi stessi. Il Cristianesimo non è la lista delle cose buone da fare né quella dei peccati da accusare ma un evento straordinario di gioia, il kairos della gioia in cui usciamo dalle paure e ritroviamo la pace. La Pace del cuore è la migliore guarigione, si ottiene con un’unica efficace terapia: avvicinarsi a Cristo. Non importa quando, bisogna camminare per andare da Lui, come il cieco, l’emorroissa, i lebbrosi, come ognuno di noi afflitto da una piaga dolorante o da una forte depressione che ci consuma. Cristo diventa la nostra unica risposta: è Lui che risana, guarisce, rimanda i ricchi a mani vuote, soccorre il suo popolo Israele. Siamo anche noi in fila in questa ricerca di Cristo, anche tu ed io tra quelli che lo cercano e che sperano di trovarlo sempre. In “O sensi miei”, così scriveva Davide Maria Turoldo: “Ti fuggo o luce, ma sempre sulla strada ti incontro”. Questa è la certezza, se perdiamo la strada, Gesù la ci aiuta a ritrovarla attraverso il legno pesante della Croce. Un ponte tra cielo e terra, dove tutti prima o poi passano e arrivano a destinazione. In questa domenica, nella predicazione di Gesù riusciamo a cogliere l’essenziale messaggio di vita e di salvezza che non è riservato a pochi eletti ma a tutti gli uomini e donne amati dal Signore. (Andrea Fulco)
Card. Zuppi: “salvare le persone e creare un sistema di accoglienza che funzioni”
Acli Svizzera: oggi e domani la presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo
La persona al centro
Migrantes: oggi l’incontro dei coordinatori etnici su “La mobilità umana e la Chiesa: dal fondamento biblico alla prassi pastorale”
Viminale: da inizio anno sbarcate 2.143 migranti sulle nostre coste
Mcli Svizzera: un convegno sul tema “In cammino verso una pastorale di comunione”
31 Gennaio 2024 - Zurigo - da qualche mese tre diaconi della diocesi di Napoli - prossimi al sacerdozio - si trovano in Svizzera per una esperienza pastorale tra le comunità cattoliche qui residenti. L'iniziativa rientra nel progetto di "Erasmus pastorale" promosso dalle Missioni cattoliche di Lingua italiana in Svizzera. I tere diaconi da martedì prossimo e fino al 10 febbraio visiteranno il Ticino guidati da mons. Nicola Zanini. Una esperienza innovativa questa dell' "Erasmus Pastorale" che sarà approfindita nel corso di un convegno che si svolgerà sabato 24 febbraio a Cham, nel Canton Zugo sul tema "In cammino verso una pastorale di comunione". Dopo i saluti - in allegato il programma - sono previsti due interventi "Una Chiesa sempre più cattolica e inclusiva ( (dr. Mathias Mütel, resp. formazione continua nella Diocesi di Basilea) e su "Come le Missioni italiane potranno essere un arricchimento anche per le Comunità locali e per la Chiesa diocesana" (Donata Tassone-Mantellini, resp. del personale, Diocesi di Basilea).
La settimana scorsa, nel corso di una visita ad alcune Missioni Cattoliche di Lingua Italiana nella Svizzera tedesca, il direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo, ha incontrato i tre giovani a Baar (Canton ZG) dove ha anche celebrato una liturgia eucaristica insieme al Coordinatore nazionale delle Mcli in Svizzera, don Egidio Todescchini, a don Mimmo Basile coordinatore del progetto «Erasmus pastorale» e al rettore del Seminario Maggiore di Napoli. (R.I.)
Migrantes Umbria: oggi l’incontro della delegazione regionale con mons. Felicolo
Bergamo: oggi una lectio magistralis su “Migranti: problema, risorsa o presenza?”
Viminale: da inizio anno sbarcate 1.863 persone migranti sulle coste italiane
Siena e l’accoglienza. Rigenerare la città: un convegno a 10 anni dalla “Carta di Siena”
Migrantes: conclusa la visita pastorale nelle Mcli in Svizzera
30 Gennaio 2024 - Zurigo -Con due celebrazioni a nelle Missioni cattoliche di Lingua Italiana di Wohlen e Lenzburg, guidate da don Luigi Talarico, si è conclusa la visita del direttotre generale della Fondazione Migrantes mons. Pierpaolo Felicolo ad alcune comunità italiane nella Svizzera tedesca. Accolto dal coordinatore nazionale delle Mcli in Svizzera don Egidio Todeschini mons. Felicolo ha incotrato don Stefano Ranfi, direttore della MCLI del cantone di Lucerna; ha vistato la Mcli di Lucerna e il santuario nazionale mariano di Einsiedeln ed ha incontrato don Carlo de Stasio, delegato per i missionari stranieri della diocesi di Zurigo e Glarona. Nel secondo giorno, sabato 27 gennaio, ha visitato la MCLI di Winterthur e incontrato i missionari don Daniele Faedo e don Luca Capozzo; nel pomeriggio l'incontro a Zugo con don Domenico Basile, direttore della MCLI del cantone di Zugo che ha organizzato un Incontro con i tre diaconi della diocesi di Napoli che stanno svolgendo una esperienza pastorale nelle comunità cattoliche italiane in Svizzera prima della loro ordinazione sacerdotale. E’ seguita la celebrazione della Messa vespertina con la comunità, presieduta da Mons. Felicolo e concelebrata dagli altri sacerdoti, accompagnata dal coro della Missione. Domenica 28 dopo le due celebrazioni a Wohlen e Lenzburg, prima della partenza la visita a Wettingen a P. Martino Bernardi, direttore della MCLI di Baden-Wettingen.
Giornata contro la tratta: dal 2 all’8 febbraio una settimana di mobilitazione e preghiera
Migrantes Reggio Emilia-Guastalla: l’8 febbraio veglia di preghiera contro la Tratta
Reggio Emilia - L'8 febbraio, memoria di S Giuseppina Bakhita, in occasione della X Giornata Mondiale di preghiera e riflessione per le vittime di tratta, il Vescovo di Reggio Emilia-Guastalla e presidente della Conferenza Episcopale dell'Emilia Romagna, mons. Giacomo Morandi, presiede la veglia ecumenica di preghiera alle 20 e 30, presso la chiesa di S Pio X a Reggio Emilia.