Nuovo naufragio vicino a Lampedusa: in salvo 49

2 Febbraio 2024 –

Milano – Ennesima tragedia del mare a Lampedusa. Sono almeno 49 le persone messe in salvo dalla motovedetta della Guardia costiera ma ci sarebbero anche due dispersi. Erano a bordo di un barchino di otto metri che si è ribaltato nelle acque antistanti la più grande delle Pelagie. Si tratta di cittadini bengalesi, ivoriani, guineani e senegalesi. Secondo i naufragi salvati, già sbarcati su molo Favarolo, due loro compagni mancherebbero all’appello. Ma non è ancora chiaro quanti sarebbero perché, i naufraghi, sotto choc, hanno dato numeri contrastanti. «Ci auguriamo – sottolinea la Croce Rossa Italiana operativa a Lampedusa – che le prime notizie che parlano di un naufragio e di alcuni dispersi trovino nelle prossime ore una soluzione diversa da quella che sembra prospettarsi al momento, cioè di un nuovo naufragio e di nuovi morti in prossimità dell’isola». Il barchino affondato sarebbe partito da El Amra, in Tunisia, martedì sera. Ognuno dei migranti a bordo, per la traversata verso Lampedusa, ha detto di aver pagato 2 mila dinari tunisini. I naufraghi sono sbarcati nel pomeriggio al Molo Favarolo insieme ad altre 72 persone soccorse dalla stessa unità navale. Queste ultime erano a bordo di un barcone: anche in questo caso si tratta di migranti bengalesi, egiziani, eritrei, pachistani, siriani e sudanesi. Il mezzo, salpato da Zuara, in Libia, nel pomeriggio di mercoledì, é stato lasciato alla deriva. Ai soccorritori hanno riferito di avere pagato 16mila dinari libici per la traversata. Ma non sarebbero gli unici approdi della giornata. Altri 50 migranti circa, infatti, sono stati intercettati dai militari della Guardia di finanza e trasferiti in serata sull’isola. Dopo una pausa dovuta perlopiù al maltempo e al mare agitato, sono così riprese le partenze dal Nord Africa. Da Libia e Tunisia in particolare. Al momento all’hotspot di Contrada Imbriacola sono arrivati 121 migranti e il totale delle persone accolte è di 387 ospiti. Nella sola giornata di mercoledì infatti si sono registrati almeno 227 arrivi a Lampedusa, in meno di 24 ore. Molti sono tunisini ma fra le principali nazionalità si registrano citttadini da Egitto, Siria, Sudan, Eritrea, Bangladesh, Etiopia, Pakistan, Senegal, Gambia, Liberia, Costa D’Avorio, Guinea. Sempre nella giornata di mercoledì vi sarebbero ulteriori due sbarchi: il primo di 52 persone, il secondo di 17. Nel corso di uno sbarco diverse persone sarebbero finite in mare, e dall’acqua successivamente recuperate. In questo caso però non ci sarebbero stati dispersi. “Al momento all’hotspot di Contrada Imbriacola, con gli ultimi 121 migranti arrivati il totale delle persone accolte è di 387 ospiti” fa sapere la Croce Rossa. “Gli operatori – aggiungono – sono in contatto con le Autorità competenti, Prefettura, Forze dell’Ordine, Capitaneria di Porto, e le Associazioni che sostengono l’attività dell’hotspot, per affrontare eventuali criticità”. La Guardia nazionale tunisina, intanto ha scoperto proprio a El Amra, nei pressi di Sfax, 2 cantieri non autorizzati che fabbricavano barche in ferro, utilizzate per le traversate clandestine dei migranti. Lo ha reso noto la Direzione della Guardia nazionale di Tunisi, pubblicando anche un video dell’operazione che ha consentito di sequestrare e distruggere 2 imbarcazioni in ferro e attrezzature per la saldatura, e ad arrestare 3 persone implicate nel caso. Anche la Spagna è meta di approdo per chi fugge dal Nord Africa. Nonostante le gelide acque invernali e le condizioni meteo avverse, almeno 14 migranti minorenni sono giunti a nuoto dalle coste marocchine nell’enclave spagnola di Ceuta in Marocco nelle ultime 24 ore. Secondo fonti di polizia, i giovani migranti approfittano proprio delle condizioni avverse, come il forte vento di levante, per lanciarsi in mano e tentare di raggiungere la città autonoma, perché sperano che ci sia una minore sorveglianza delle forze si sicurezza alla frontiera. (Daniela Fassini – Avvenire)