Tag: Preghiera per la pace

Vescovi europei: Quaresima di preghiera a staffetta

2 Marzo 2022 -

Roma - Adesione alla giornata di preghiera e digiuno oggi nel Mercoledì delle Ceneri, ma anche una Quaresima di preghiera che accanto alla pace invochi anche la lotta al coronavirus. È quanto annuncia il Consiglio delle Conferenze episcopali europee (Ccee). «Vogliamo unire la nostra voce – spiega Gintaras Grušas, arcivescovo di Vilnius e presidente del Ccee – a quella del Papa perché tacciano le armi, si ponga immediatamente fine alla guerra in Ucraina e si lavori per la pace». E in Quaresima le varie Chiese europee daranno vita a una staffetta di preghiera: si parte oggi con l’Albania che domani lascia spazio alla Chiesa austriaca. La Chiesa d’Italia sarà protagonista il 18 marzo. Significative le date del 1 aprile (Russia), 2 aprile (Chiesa greco cattolica ucraina) e il 13 aprile (Chiesa cattolica latina ucraina).

Riccardi: “il problema non è l’esistenza dei confini, ma l’odio che fa a pezzi il mondo”

16 Settembre 2019 - Madrid -  “Il problema non è l’esistenza dei confini. E’ invece come vivere le frontiere in un mondo, grande e talvolta terribile. Spesso confini respingenti o impregnati di odio fanno a pezzi il mondo, creano un insidioso clima conflittuale”. Lo ha detto Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, aprendo ieri pomeriggio a Madrid l’Incontro internazionale nello “Spirito di Assisi” che quest’anno ha per tema “Pace senza confini”. Riccardi ha sottolineato nel suo discorso come in un mondo globalizzato “nessuno è garantito, se non da una pace più grande. Le mie frontiere non mi preservano!”. Il pensiero va subito alle questioni ecologiche. “Quando l’Amazzonia brucia, anche noi bruciamo con la grande foresta! La terra rivela che tutti siamo concretamente legati. Le religioni lo insegnano da millenni: l’umanità, le persone, i popoli, hanno tutti un comune destino”. L’incontro promosso dalla Comunità di Sant’Egidio cade quest’anno a 30 anni dalla caduta del muro di Berlino, nel 1989. In questo periodo, purtroppo, “sono sorti nuovi confini”. “Alcuni non sono frontiere, ma muri”, ha detto Riccardi. Costruiti “per ragioni militari, difensive, per frenare i migranti, per proteggere lo spazio nazionale”. Ciò che più preoccupa è “una ripresa di prospettive nazionali antagoniste o nazionaliste, reazioni semplificate a una globalizzazione che appare minacciosa, semplificazione che sembra proteggere da problemi complessi. Non mi voglio abbandonare ad allarmismi”, ha ribadito Riccardi. “Ma non si può vivere l’oggi con le sue sfide complesse senza il respiro umanesimo planetario”. E ha concluso: “I confini esistono, ma non possono diventare muri né disegnare il futuro. I credenti li superano con lo sguardo del cuore e con la parola del dialogo”.

Sabato un minuto di preghiera per la pace

6 Giugno 2019 - Roma - «Un minuto per la pace - di preghiera per i credenti; di riflessione, per chi non crede -. Tutti insieme per un mondo più fraterno». È l’appello lanciato dal Papa ieri al termine dell’udienza generale in piazza San Pietro. L’appuntamento è per le 13 di sabato 8 giugno, giorno in cui «ricorrerà il quinto anniversario (8 giugno 2014) dell’incontro, in Vaticano, dei presidenti di Israele e di Palestina con me e il patriarca Bartolomeo», ha aggiunto il Pontefice. L’iniziativa, come ogni anno è promossa dal Forum internazionale di Azione cattolica (Fiac), insieme all’Unione delle organizzazioni femminili cattoliche (Umofc), all’Azione cattolica italiana, a quella argentina e alla Commissione nazionale Giustizia e pace della Conferenza episcopale argentina che, sottolinea una nota, «chiedono ai propri aderenti di fermarsi per dedicare un’intenzione di preghiera alla fine dei conflitti che arrecano lutti e disperazione ai popoli del mondo». “Dove ti trovi – è l’invito proposto in 30 lingue –, alle 13 dell’8 giugno, fermati, china il capo e prega per la pace”. In particolare a quell’ora all’Hogar niño Dios di Betlemme, la casa di accoglienza per bambini abbandonati o disabili, si raccoglieranno in preghiera i giovani volontari di “Al vedere la stella”, progetto dell’Azione cattolica italiana. Contemporaneamente l’Azione cattolica dei rispettivi Paesi organizzano momenti di preghiera al santuario polacco di Czestochowa, nelle periferie povere del Venezuela, e a Bujumbura, in collegamento con Radio Maria Burundi. Quest’anno, spiegano gli organizzatori, il Fiac chiede di focalizzare l’attenzione sul Documento sulla “Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune” firmato il 4 febbraio scorso ad Abu Dhabi dal Papa e dal grande imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb affinché, come nelle intenzioni dei firmatari «divenga oggetto di ricerca e di riflessione in tutte le scuole, nelle università e negli istituti di educazione e di formazione, al fine di contribuire a creare nuove generazioni che portino il bene e la pace e difendano ovunque il diritto degli oppressi e degli ultimi».