2 Maggio 2019 - Londra - La Pastorale giovanile salesiana dell’Ispettoria della Gran Bretagna sta sviluppando un nuovo progetto per offrire l’opportunità di una vacanza ai giovani rifugiati e richiedenti asilo di età compresa tra i 14 e i 17 anni. Il “Valdocco Project”, questo il nome del progetto, si ispira al carisma salesiano e prende il nome dal luogo in cui Don Bosco iniziò a dare speranza e gioia ai giovani emarginati. Secondo quanto riferisce l’agenzia salesiana Ans, “il progetto intende dare risposta agli appelli di Papa Francesco alla compassione verso i rifugiati e richiedenti asilo e rispondere anche agli inviti del rettor maggiore alla Famiglia Salesiana in Europa a cercare modalità pratiche per offrire assistenza in merito alla crisi dei rifugiati, prestando particolare attenzione ai minori non accompagnati e ai giovani”. “L’esclusione, l’incertezza e, purtroppo, l’ostilità, – si legge sull’Ans – hanno gravi ripercussioni soprattutto sui giovani rifugiati e richiedenti asilo, che possono rimanere intrappolati nelle nuove società e con limitate possibilità per ricostruirsi una vita. Una vacanza, da parte sua, può offrire un senso di libertà e di normalità, cioè quello che i giovani rifugiati e richiedenti asilo raramente provano”. L’équipe di Pastorale giovanile salesiana della Gran Bretagna si è riunita a novembre per iniziare a pianificare e sviluppare tale progetto, che si prevede avrà luogo effettivamente dal 3 al 10 agosto 2019 a Liverpool. Danny Sweeney, uno dei membri dell’équipe, ha dichiarato: “Per questo programma pilota abbiamo pensato a Liverpool perché è una delle aree del Regno Unito in cui i richiedenti asilo spesso restano dispersi dopo aver presentato inizialmente la loro domanda di accoglienza. Essendo questa una nuova area per la nostra Pastorale giovanile salesiana, quest’esperienza ci permetterà di radicarci in una comunità locale, e anche, speriamo, di incoraggiare il contatto con le famiglie, oltre che con i giovani che parteciperanno”.
Tag: Italiani nel mondo
MCI Germania e Scandinavia: dal 14 al 16 giugno il Meeting dei giovani
1 Maggio 2019 - Francoforte – Si svolgerà dal 14 al 16 giugno 2019 ad Aschaffenburg, presso la Fraternità Francescana di Betania il Meeting dei giovani delle Missioni Cattoliche Italiane di Germania e Scandinavia. Le iscrizioni, fa sapere la delegazione nazionale, per i giovani dai 18 ai 30 anni, scadono il 12 maggio 2019 e vanno fatte al seguente link goo.gl/up9fDq . Per ulteriori informazioni scrivere a: mci.giovani@gmail.com.
“Non ho l’età”: in dvd il documentario “Non ho l’età”, l’emigrazione italiana in Svizzera
30 Aprile 2019 - Roma - Il film documentario “Non ho l’età: il ritornello che ha commosso una generazione di emigranti” del regista Olmo Cerri il prossimo maggio uscirà in dvd.
Presentato al Festival Visions du Réel di Nyon, prodotto da Amka Films e Radiotelevisione Svizzera, con la coproduzione di Rec, il documentario, riferisce l’agenzia Inform racconta quattro storie di migrazione italiana in Svizzera che si incrociano sulle note di una delle canzoni più popolari dell’epoca “Non ho l’età”, di Gigliola Cinquetti. Storie che raccontano di speranze, sogni, solidarietà, ma anche di xenofobia e sfruttamento. Nel documentario sono inserite alcune rare interviste d’archivio alla cantante veronese.
Ricordato il missionario Mons. Fraccari
29 Aprile 2019 - Roma - Sono passati 110 anni dalla nascita di don Luigi Fraccari (24 gennaio 1909) e 10 dalla inaugurazione del busto a lui dedicato in piazzetta del Municipio a Sant’Ambrogio di Valpollicella (8 aprile 2009), 75 anni dalla sua partenza volontaria per la Germana (18 aprile 1944) ed infine 70 anni della “Fondazione Casa Pio XII” in Berlin-Zehlendorf.
Per questo complesso di motivazioni il “Comitato in ricordo di Mons. Fraccari”, presieduto da Mirco Franceschetti, ed il Comune di Sant’Ambrogio con il sindaco Roberto Albino Zorzi hanno deciso di farne degna memoria nei giorni 25-26 aprile a partire da questo Comune di sua residenza con una commemorazione civile nella piazzetta del Municipio alla presenza dei parenti, delle Autorità civili e militari e della popolazione. E’ stato deposto un cesto di fiori alla base del monumento e sono seguite una memoria storica di don Luigi, il presidente Franceschetti, e la riconoscenza civile, il sindaco Zorzi, e inoltre diverse altre testimonianze con la solennità della Banda musicale cittadina. Da Berlino è venuta una qualificata delegazione guidata dal presidente della “Stiftung Haus Pio XII” guidata dal suo presidente Klaus-Juergen Eberhardt e dalla segretaria generale Waltraud Schmelzer.
Di seguito nella chiesa parrocchiale una solenne Messa presieduta dal parroco don Alessandro Turrina e concelebrata da don Giuliano Gandini, già collaboratore missionario in Germania, e da Mons. Silvano Ridolfi, già direttore dei missionari italiani in Germania negli anni 1966-71 e successivamente direttore UCEI/Migrantes che ha tenuto l’omelia ricordando anche don Luigi , “sacerdote dall’ottimismo contagioso” e primo missionario italiano di emigrazione in Berlino a guerra finita, sostenendo la ripresa e lo sviluppo di quella comunità di emigrati italiani con sede in Berlin-Zehlendorf, Sophie-Charlottestr.31 con il servizio della Parola, le molte opere di misericordia e l’acquisto di una sede adatta per l’assistenza a bisognosi e luogo di incontri.
Il giorno seguente la commemorazione è proseguita prima nel Municipio di Caprino, luogo di nascita di Mons. Fraccari, e poi con una visita alla sua casa natale in Pazzon di Caprino Veronese.
Dopo il suo rientro in Italia per ragioni di salute nel 1979 la Missione Cattolica Italiana di Berlino ha continuato la necessaria assistenza pastorale agli italiani di vecchia data e di nuova emigrazione con diversi benemeriti sacerdoti purtroppo peregrinando come sede di luogo in luogo non potendo più usufruire delle Case Pio XII e Giovanni XXIII in Berlin-Zehlendorf causa la loro motivazione fondativa di assistenza agli anziani e/o fanciulli bisognosi di Berlino (sr)
Colombia: il cordoglio dell’episcopato per la morte dello scalabriniano italiano padre Maurizio Pontin
25 Aprile 2019 - Roma - Cordoglio in Colombia per la morte del sacerdote scalabriniano padre Maurizio Pontin, italiano di origini venete. In una nota la Conferenza episcopale colombiana (Cec) e il Segretariato permanente dell’episcopato colombiano (Spec) sottolineano, in particolare, il lavoro realizzato da padre Pontin come coordinatore dell’area Mobilità umana, nell’ambito della pastorale sociale della Cec, nel 2002. L’Episcopato “ricorda questo insigne sacerdote come un uomo con grande sensibilità per il suo servizio missionario e di aiuto ai migranti”. Condoglianze vengono espresse alla congregazione dei Missionari di San Carlo, noti come Scalabriniani. Le esequie si terranno oggi, giovedì 25 aprile nella cattedrale di Engativá, nella periferia di Bogotà, dove padre Pontin era parroco, attento ai più poveri e in particolare all’infanzia. (Sir)
Tre parole chiave da cui partire per lavorare per la mobilità
18 Aprile 2019 - Palermo - “È su tre parole chiave che bisogna concentrare la nostra attenzione oggi perché sono le stesse parole da cui partire per lavorare per la mobilità italiana oggi”. Così ha esordito Delfina Licata, capo redattore del Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes intervenendo ad uno dei seminari del Meeting dei giovani italiani all’estero in corso a Palermo. Il primo termine è “rete”: “collegarsi al di là delle distanze, fare rete in modo transnazionale e multidisciplinare mettendo a frutto conoscenze e competenze. Il secondo elemento è “la complessità: occorre partire dal fatto che non vi è materia più fluida della mobilità in quanto fenomeno sociale che ha che fare con le persone, per natura mai uguali tra di loro, e per giunta in movimento”. Ultima parola chiave è “insieme, più nella forma aggettivale. Da soli - ha setto Licata- si può fare sicuramente, ma insieme si va più lontano. Queste tre parole chiave - ha spiegato - derivano dal lungo cammino di ricerca condotto attraverso il Rapporto Italiani nel Mondo della Migrantes e permettono, alla luce del lungo e complesso cammino realizzato, di guardare alla mobilità italiana con occhi nuovi fondamentalmente necessari ma anche con un approccio sperimentale ovvero aperto alla possibilità di metodologie innovative di analisi e confronto”. Oggi occorre pensare Occorre a nuovo modo di essere giovani italiani all’estero alla luce dei “tre diritti fondamentali del migrante – diritto di partire, diritto di restare, diritto di tornare – che fanno da sprono alla possibilità di partecipare comunque a quanto si fa in Italia (e in Europa e addirittura nel mondo) in modo - ha concluso Licata - attivo e cosmopolita nonostante l’essere multisituati, continuamente di passaggio, stabilmente in mobilità”.
Trentini nel Mondo: oggi l’assemblea dell’Associazione
17 Aprile 2019 - Trento – Sarà la relazione del Presidente Alberto Tafner ad aprire oggi pomeriggio l’assemblea annuale dell’associazione “Trentini nel mondo onlus”.
L’ordine del giorno prevede poi l’illustrazione del bilancio consuntivo relativo al 2018, che sarà sottoposto all’approvazione dell’assemblea, insieme alla relazione dei revisori dei conti. È prevista anche la presentazione del lavoro svolto dall’apposita commissione creata in seno all’Associazione, per approfondire i temi legati alla riforma del «Terzo settore» che riguarda la stessa associazione.
P. Saracino: le lacrime, il dolore e la speranza degli italiani di Parigi
16 Aprile 2019 - Parigi – “Anche il cristiano come ogni altra persona è stato impotente spettatore di una tragedia in cui quel fuoco 'beffardo' (nel senso di chi schernisce una sensibilità) non ne voleva sapere di essere domato. Sgomento e commozione hanno invaso gli occhi e il cuore di tutti”. E’ il commento di Padre Gaetano Saracino, Rettore della Missione Cattolica Italiana di Parigi dopo l’incendio che ha devastato la Cattedrale di Notre Dame. “Eppure – aggiunte il religioso - ad uno sguardo illuminato dalla fede le preghiere su una sponda della Senna, l'imponente statua di San Michele dall'altra, un silenzio rotto dalle parole di speranza pronunciate dall'Arcivescovo, Mons. Michel Aupetit, a cui il Presidente Macron ha ceduto la prima battuta, non sono solo segni ma anche espressione di un senso della fede che le fiamme non estinguono e di un rispetto e riconoscimento reciproco che, nonostante, tutto fonda la fraterna e civile convivenza”. Di questo – conclude p. Saracino - sono “testimoni anche i tanti italiani che vivono in questa città. Le loro lacrime, il loro dolore e la loro speranza, sono le stesse di quelle dei parigini. Rinascerà. Risorgeremo”!
MCI Germania: dal 1° maggio don Marwan nuovo missionario a Lippstadt.
15 Aprile 2019 - Francofore - Con decreto del 27 febbraio 2019 don Marwan Youssef, coadiutore pastorale nei mesi di marzo e di aprile, è stato nominato, a partire dal primo maggio, responsabile della Missione Cattolica Italia di Lippstatd, che abbraccia i decanati di Lippstadt-Rüthen e Hellweg (i vecchi decanati di Soest e Werl).
Il delegato nazionale delle Missioni Cattoliche Italiane in Germania e Scandinavia, p. Tobia Bassanelli informa che il nuovo sacerdote sostituisce p. Pierino Natali che dal 2008 al 2016 è stato anche responsabile della Comunità di Paderborn e dal 2017 al 2018 commissario di quella di Dortmund. Coordinatore della Zona Nord per un lungo periodo, lascia una “eredità di grande vicinanza alle persone, di fedele e attiva presenza agli Esercizi Spirituali ed ai Convegni Nazionali, duranti i quali ha curato in modo particolare la liturgia. A lui la nostra gratitudine che si unisce a quella della diocesi di Paderborn, dell’arcivescovo Becker e del Vicario generale Hardt”. A p. Marwan “i migliori auguri”, aggiunge il delegato.
L’11 maggio la celebrazione con il passaggio delle consegne alle ore 17.30, nella chiesa S. Nicolai di Lippstadt.
Germania: un portale per gli italiani di Monaco
15 Aprile 2019 - Monaco di Baviera - La LMU, Università Ludwig Maximilian di Monaco di Baviera, presenta un progetto linguistico per raccogliere storie, impressioni, immagini sulla presenza italiana nella città bavarese. Lo scopo del portale, informa il mensile delle Missioni cattoliche Italiane in Germania e Scandinavia “Corriere d’Italia”, è quello di documentare come le forme di migrazione e mobilità italiane siano cambiate nel tempo e come la dimensione urbana di Monaco di Baviera si sia lasciata trasformare dalla “comunità” italiana.
Il sito – dice Thomas Krefeld - è nato da “una costellazione particolare, quando un mio vecchio interesse linguistico, che risale almeno al 2002 e che non si è mai spento, è stato riacceso da due progetti di ricerca svolti nella scuola di dottorato della LMU. Indovinare chi sono le autrici non è difficile, visto questa intervista. Attraverso la piattaforma si vuole unire il tema della lingua italiana e degli italiani in Germania all’orizzonte dei nuovi media, basati sull’utilizzo di internet. Grazie proprio a questo sviluppo telematico è diventato molto più facile per le scienze umanistiche entrare in contatto con le persone che vivono le realtà descritte e analizzata dalla linguistica . D’altro canto, le stesse persone hanno la possibilità di partecipare a un discorso che coinvolge la (loro) vita quotidiana e la ricerca scientifica”. L’idea della piattaforma – spiega Sara Ingrosso - è nata nel febbraio 2018 a seguito di una conferenza di divulgazione scientifica organizzata per far conoscere le dinamiche storiche, sociologiche e linguistiche della migrazione e della recente mobilità dall’Italia verso Monaco di Baviera. Riteniamo fondamentale – aggiunge - dare continuità alla ricerca su queste tematiche e ampliare la nostra rete di divulgazione scientifica. Allo stesso tempo riteniamo che i protagonisti delle nuove migrazioni e mobilità non siano soltanto degli spettatori passivi, ma che debbano essere dei partecipanti attivi. Per questo abbiamo pensato di creare una piattaforma in cui gli utenti possano caricare direttamente le proprie impressioni”. La piattaforma – aggiunge Teresa Barberio - “Monaco italiana” nasce da “una visione che è quella di creare una rete tra gli italiani a Monaco di Baviera, spesso anche definita come ‘la città più a Nord d’Italia’. Infatti, secondo i dati dell’Istituto di Statistica di Monaco vivono attualmente in città 27.869 cittadini italiani, un numero molto alto che classifica il gruppo degli italiani al terzo posto (dopo turchi e croati) come maggiore presenza straniera sul territorio”.
Germania: uscito Il primo volume della storia della pastorale italiana
15 Aprile 2019 - Francoforte - Dopo alcuni anni di lavoro, a cura di Mons. Silvano Ridolfi, è uscito il primo volume della storia della pastorale italiana in Germania. Il libro si concentra in particolare sulle origini e sui primi decenni della nostra presenza qui. Un secondo volume uscirà nei prossimo mesi. Questa pubblicazione non vuole essere un doppione del voluminoso testo di don Lupo Vito “Die Italienischen Katholischen Gemeinden in Deutschland”, edito dalla Lit Verlag Münster nel 2005 - dice il coordinatore nazionale p. Tobia Bassanelli - ma una “preziosa integrazione ad opera di uno dei primissimi e più importanti artefici delle nostra presenza in Germania e dell’attività dell’Ufficio CEI per la pastorale dell’emigrazione italiana (oggi la Migrantes). Mons. Ridolfi, appunto, a suo tempo anche delegato e ultimo direttore dell’UCEI”.
Dall’Italia al Brasile: foto che raccontano storie
11 Aprile 2019 - Belluno - Sono state recentemente caricate nel sito Centrostudialetheia.it delle foto di emigranti bellunesi e veneti che hanno scelto il Brasile come paese di destinazione e di speranza. Immagini che li ritraggono tra l’800 e il ‘900: delle vere e proprie testimonianze che raccontano storie, tutte diverse fra loro, ma per questo uniche e fondamentali per conoscere la nostra storia come emigrati, ma anche come immigrati. In questo viaggio fatto di fonti visive, si ripercorrerà in qualche modo alcune fasi di questo grande fenomeno e di come il Brasile si è trasformato in questo arco di tempo grazie ai lavori degli immigrati italiani, soprattutto bellunesi. Un percorso nel quale si conosceranno varie famiglie stanziate in diverse zone del paese oltreoceano (nel Rio Grande Do Sul, a Caxais Do Sul, a Bahia ecc) alcune delle quali con nomi che rimandano all’Italia (Nova Trento, Nova Vicenza, Nova Belluno chiamata anche Siderópolis, Nova Bassano, Nova Venezia). Tra le tante foto anche quelle di sacerdoti e missionari che hanno seguito pastoralmente questi migranti.
Mattarella in Giordania incontra la comunità italiana
11 Aprile 2019 - Amman – Nel suo viaggio in Giordania il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha incontrato anche la comunità italiana lì presente. “Vi ringrazio molto per quanto fate. La nostra presenza nel mondo – ha detto Mattarella - si qualifica innanzitutto per il senso di umanità dei rapporti e per come viene vissuta l’amicizia personale tra i popoli. Questo è quello che rende il nostro Paese accetto nel mondo e benvoluto nel mondo”. Tra le tappe del Presidente l’Ospedale nel campo profughi di Zaatari a Al Mafraq e l’Arsenale dell’Incontro del Sermig di Ernesto Olivero a Madaba: “due tra le tante espressioni della vicinanza tra Italia e la Giordania”, ha detto.
Germania: un portale per gli italiani di Monaco
10 Aprile 2019 - Monaco di Baviera - La LMU, Università Ludwig Maximilian di Monaco di Baviera, presenta un progetto linguistico per raccogliere storie, impressioni, immagini sulla presenza italiana nella città bavarese. Lo scopo del portale, informa il mensile delle Missioni cattoliche Italiane in Germania e Scandinavia “Corriere d’Italia”, è quello di documentare come le forme di migrazione e mobilità italiane siano cambiate nel tempo e come la dimensione urbana di Monaco di Baviera si sia lasciata trasformare dalla “comunità” italiana.
Il sito – dice Thomas Krefeld - è nato da “una costellazione particolare, quando un mio vecchio interesse linguistico, che risale almeno al 2002 e che non si è mai spento, è stato riacceso da due progetti di ricerca svolti nella scuola di dottorato della LMU. Indovinare chi sono le autrici non è difficile, visto questa intervista. Attraverso la piattaforma si vuole unire il tema della lingua italiana e degli italiani in Germania all’orizzonte dei nuovi media, basati sull’utilizzo di internet. Grazie proprio a questo sviluppo telematico è diventato molto più facile per le scienze umanistiche entrare in contatto con le persone che vivono le realtà descritte e analizzata dalla linguistica . D’altro canto, le stesse persone hanno la possibilità di partecipare a un discorso che coinvolge la (loro) vita quotidiana e la ricerca scientifica”. L’idea della piattaforma – spiega Sara Ingrosso - è nata nel febbraio 2018 a seguito di una conferenza di divulgazione scientifica organizzata per far conoscere le dinamiche storiche, sociologiche e linguistiche della migrazione e della recente mobilità dall’Italia verso Monaco di Baviera. Riteniamo fondamentale – aggiunge - dare continuità alla ricerca su queste tematiche e ampliare la nostra rete di divulgazione scientifica. Allo stesso tempo riteniamo che i protagonisti delle nuove migrazioni e mobilità non siano soltanto degli spettatori passivi, ma che debbano essere dei partecipanti attivi. Per questo abbiamo pensato di creare una piattaforma in cui gli utenti possano caricare direttamente le proprie impressioni”. La piattaforma – aggiunge Teresa Barberio - “Monaco italiana” nasce da “una visione che è quella di creare una rete tra gli italiani a Monaco di Baviera, spesso anche definita come ‘la città più a Nord d’Italia’. Infatti, secondo i dati dell’Istituto di Statistica di Monaco vivono attualmente in città 27.869 cittadini italiani, un numero molto alto che classifica il gruppo degli italiani al terzo posto (dopo turchi e croati) come maggiore presenza straniera sul territorio”.
La nottola di Minerva inizia il suo volo sul far del crepuscolo
9 Aprile 2019 - Roma - L’audizione al Consiglio generale degli italiani all’estero, che si è svolta la scorsa settimana presso la Commissione Affari Costituzionali alla Camera dei Deputati, sulla proposta di legge di revisione costituzionale degli articoli 48, 56 e 57 della Costituzione italiana, non dovrebbe essere percepita come un atto dovuto, essendo il CGIE un organismo consultivo del Governo chiamato ad interloquire formalmente sui provvedimenti di interesse legislativo, che si estendono agli italiani all’estero. A distanza di giorni, l’esperienza vissuta mi ha riportato alla mente la prefazione di Hegel ai “Lineamenti di filosofia del diritto” nella quale esplicita che “il pensiero espresso val la pena di ripeterlo ancora. In realtà, quando nella dottrina un solo oggetto, cui non possono applicarsi differenze, si arresta in noi, allora per la prima volta si presenta nell’anima l’universale. È da qui che si dovrebbe partire per far conoscere le ragioni della nostra richiesta di non dividere in parti uguali, ciò che in natura è diverso o disuguale”. Ovvero, “Ciò che è razionale è reale, ciò che è reale è razionale”. Diceva Hegel, “la filosofia come sapere epistemico non s'interessa di ciò che è accidentale; essa va al cuore della realtà e trova - come ormai è chiarissimo - soltanto l'Idea, il Pensiero. Del resto, a dire anche una parola sulla dottrina di come dev'essere il mondo, la filosofia arriva sempre troppo tardi. Come pensiero del mondo, essa appare per la prima volta nel tempo, dopo che la realtà ha compiuto il suo processo di formazione ed è bell'e fatta. Questo, che il concetto insegna, la storia mostra, appunto, necessario: che, cioè, prima l'ideale appare di contro al reale, nella maturità della realtà, e poi esso costruisce questo mondo medesimo, colto nella sostanza di esso, in forma di regno intellettuale. Quando la filosofia, nel nostro caso la legge, dipinge a chiaroscuro, allora un aspetto della vita è invecchiato e, dal chiaroscuro, esso non si lascia ringiovanire, ma soltanto riconoscere: la nottola di Minerva inizia il suo volo sul far del crepuscolo”. Anche in questa partita sulla revisione costituzionale italiana, che ambisce a ridurre il numero dei parlamentari nella Aule della Camera e del Senato, il dibattito è arrivato troppo tardi, ovvero in un periodo in cui il razionale segna il passo sull’irrazionale. Come pensiero delle istituzioni questa proposta appare tardi, dopo che la realtà ha compiuto il suo processo di formazione. È figlia di un’onda cresciuta sull’insofferenza se non proprio sull’insoddisfazione. Il primo passaggio legislativo in Senato ha mostrato esplicitamente parecchi punti deboli e, tra questi, quello più controverso è proprio il numero dei parlamentari eletti nella circoscrizione estero. La vulgata popolare ricorda che il governo pro tempore, formato da una maggioranza numerica, ha tra i diversi punti costituivi del suo contratto: la riforma delle legge elettorale nella circoscrizione estero e la riduzione del numero dei parlamentari.
Entrambe le questioni hanno un filo conduttore: la rappresentanza e il voto degli italiani all’estero, ovvero i cittadini italiani che fanno parte della Nazione. Si tratta di due istituti giuridici che il Governo intende affrontare per rispondere alla decadenza delle istituzioni lacerate al proprio interno. Sulla rappresentanza dei 18 parlamentari eletti nella circoscrizione estero il CGIE ha espresso il suo parere contestando l’insostenibile sproporzione esistente tra gli eletti in Italia e quelli eletti in rappresentanza di 6 milioni di cittadini residenti all’estero. Nel crepuscolo delle istituzioni italiane auspichiamo che la nottola di Minerva si diriga nella direzione che indica la giusta differenziazione esistente tra la rappresentanza nazionale e quella estera, che concorrono a esprimere complessivamente un istituto, nel quale la nazione viene concepita in senso lato e non circoscritta esclusivamente alle frontiere nazionali. Scindere la rappresentanza numerica tra i parlamentari eletti nei collegi nazionali e quelli eletti nella circoscrizione estero, tenendo distinte le parti oggi non è una proposta esiziale ma rappresenterebbe l’evoluzione di una legislazione moderna, precorritrice di una più ampia concezione della cittadinanza.
Perciò è maturo il tempo di concepire il mondo degli italiani all’estero come una regione autonoma e differenziata, verso la quale dovranno rivolgersi le istituzioni italiane. Questa è la convinzione che ci spinge a chiedere l’aggiunta di almeno 12 deputati e 6 senatori al numero dei parlamentari eletti nei collegi nazionali.
Al CGIE restano solo la forza delle parole e la proposta di idee, scaturite dalla sintesi di esperienze raccolte tra le comunità sparse nei cinque continenti. Da queste muove la volontà di convincere le istituzioni e il governo pro tempore, che il destino del nostro Paese è legato, oggi più che nel passato, ad un filo diretto che tiene assieme l’Italia con quel numeroso mondo di italiani all’estero e di italici, che anche attraverso la rappresentanza parlamentare salda il legame esistente, tra tante diversità, anche dagli interessi di natura economica e geopolitica.
Mantenere vivi questi legami oggi serve più all’Italia che ai sei milioni di espatriati e ai milioni di italodiscendenti. Far leva su questa inestimabile rete umana, che a sua volta si fa interprete dell’esposizione del nostro Paese nel mondo, rappresenta l’ultima occasione non solo per rafforzare gli aspetti materiali o empirici ma anche per la modernizzazione delle istituzioni nazionali. (Michele Schiavone – Segretario Generale Cgie)
Cgie: no al “taglio” dei parlamentari eletti all’estero
Roma – Durante una audizione parlamentare in Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati il Segretario Generale del CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero) Michele Schiavone e il prof. Marco Galdi hanno precisato i motivi della contrarietà alla riduzione degli eletti nella Circoscrizione estero. I 12 deputati e i 6 senatori devono essere considerati aggiuntivi al numero di quelli eletti in Italia, sottolinea il Cgie che si impegna a promuovere una campagna di sensibilizzazione rivolta a tutti i deputati e agli operatori dell’informazione. Schiavone e il prof. Galdi erano accompagnati da Gianluca Lodetti, Carlo Ciofi e Franco Dotolo. La proposta di revisione costituzionale all’attenzione della Camera dei Deputati prevede una riduzione del numero dei parlamentari e la proporzionale riduzione degli eletti nella circoscrizione Estero, che passerebbero complessivamente dagli attuali 18 a 12 (otto deputati e quattro senatori). Il Consiglio Generale degli Italiani all'Estero non è contrario a una riduzione del numero complessivo dei parlamentari italiani, ma esprime “un parere nettamente negativo alla riduzione degli eletti nella Circoscrizione estero. L’eventuale riforma della rappresentanza e del Parlamento – si legge in una nota - dovrebbe avere per gli italiani all’estero un segno del tutto diverso: ristabilire quell’equilibrio e quella parità nei criteri di rappresentanza tra i cittadini, qualunque sia la loro residenza territoriale, che finora è stata negata”. Il prof. Galdi, nel suo intervento, ha sottolineato che, applicando la riforma proposta, lo squilibrio nella rappresentanza dei cittadini residenti all’estero rispetto a quelli residenti in Italia diventerebbe insostenibile: un deputato eletto in Italia rappresenterebbe 150.000 abitanti, uno eletto all’estero 700.000 iscritti AIRE; un senatore eletto in Italia poco oltre 300.000 abitanti, uno all’estero oltre 1 milione e 400 mila iscritti AIRE (con riferimento alle elezioni del 2018, il deputato eletto in Italia rappresenta oggi in media 96.000 cittadini, l’eletto all’estero 400.000 iscritti AIRE; il senatore eletto in Italia rappresenta in media 192.000 cittadini, l’eletto all’estero 800.000 cittadini iscritti AIRE: i dati sono tratti dal Dossier del 16 ottobre 2018 sulla riduzione del numero dei parlamentari, A.S. n. 214; n. 515; n. 805). Un rapporto – fa notare il Cgie - destinato ad aggravarsi ulteriormente: dal 2006 a oggi, la base elettorale in Italia è andata calando, mentre quella degli iscritti all’AIRE è aumentata del 60% circa e continua a crescere a causa di flussi di emigrazione stabile, cui si aggiungono gli italiani temporaneamente all’estero, anch’essi in costante aumento. Il Segretario Generale del Cgie Schiavone ha spiegato che tagliare gli eletti all’estero è una “proposta soltanto aritmetica, ma non comprensibile dal punto di vista democratico. Si tratta di una gravissima lesione del principio di uguaglianza tra i cittadini sancito dall'articolo 3 della Costituzione (“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociali e sono uguali davanti alla legge”), e si creerebbe una profonda discrepanza nel rapporto numerico tra elettori ed eletti, relegando tutti i cittadini residenti fuori dai confini nazionali ad una condizione di inferiorità e marginalità. Detta circostanza, sul piano empirico, finirebbe inevitabilmente per incidere sulla partecipazione elettorale dei nostri connazionali residenti all’estero, recando un colpo mortale all’istituto così a lungo atteso e solo di recente conquistato”.
MCI: morto don Leandro Ghidinelli
Brescia - Lunedì 1 aprile è morto don Leandro Ghidinelli. Classe 1928, ha svolto, riferisce il settimanale diocesano di Brescia “La Voce del Popolo” diversi incarichi pastorali. Tra questi quello di cappellano con gli italiani in Svizzera dal 1971 al 1974 e di sacerdote fidei donum in Venezuela dal 1974 al 1999. I funerali si sono svolti ieri presso la chiesa parrocchiale di Angolo Terme e sono stati presieduti dal vescovo di Brescia, Mons. Pierantonio Tremolada.
CEI: in assemblea anche l’esperienza dei Missionari italiani all’estero
Roma – Durante i gruppi di lavoro della prossima Assemblea Generale della Cei, prevista dal 20 al 23 maggio in Vaticano, è prevista la partecipazione e la testimonianza di persone che hanno vissuto l’esperienza missionaria nei diversi contesti, compresa quella dei Missionari e Cappellani delle 370 missioni Cattoliche Italiane nel Mondo. Lo ha deciso il Consiglio Permanente della Cei che si è concluso ieri e che ha approvato l’ordine del giorno.
L’Assemblea sarà aperta da un intervento di Papa Francesco e dal dialogo con i Vescovi Italiani. Alla luce del nuovo contesto antropologico e sociale, il tema principale – “Modalità e strumenti per una nuova presenza missionaria” - intende proporre una nuova “forma” della missione della Chiesa italiana, “ispirata ai criteri dell’Evangelii Gaudium e della consegna che il Papa ha affidato in occasione del Convegno di Firenze”.
Per conseguire tale obiettivo – si legge nel comunicato finale del Consiglio Permanente della CEI - verranno messe a fuoco “le modalità e gli strumenti di una nuova presenza missionaria” come quella dei missionari nelle comunità cattoliche Italiane all’estero e di “quanti vengono dalle Chiese dell’Oriente per la cura pastorale dei fedeli”. A conclusione sarà offerta una prima sintesi dei contributi emersi, per riconsegnare un materiale più strutturato al Consiglio Episcopale Permanente di settembre. (Raffaele Iaria)
A Palermo l’incontro dei giovani italiani nel mondo
Roma - 115 ragazzi italiani provenienti da tutto il mondo si troveranno a Palermo, dal 16 al 19 aprile 2019, per iniziativa del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE), con la finalità di creare una rete di giovani italiani nel mondo.
I partecipanti sono stati selezionati dai Comitati degli Italiani all’Estero (Com.It.Es.) e dalle Consulte regionali per l’emigrazione, aderenti all’iniziativa, con l’intento di mobilitare tutte le comunità d’italiani all’estero e rafforzare le reti istituzionali di rappresentanza di base. I 115 delegati parteciperanno ad un evento di tre giorni e mezzo interamente pensato per renderli protagonisti del futuro del nostro paese e per farli diventare attivatori, nei loro territori di provenienza, di coinvolgimento giovanile e informazione a tutta la comunità.
Il programma prevede due giorni di tecniche innovative partecipative, per fare emergere speranze e progetti; un giorno di formazione per approfondire con esperti vari temi (reti di ricercatori italiani nel mondo, lavoro e mobilità, patrimonio artistico, nuove esperienze e opportunità legate alle famiglie expat, soft power, rappresentanza degli italiani all’estero) ed infine una mattina per dialogare con le istituzioni e darsi degli obiettivi di lavoro e di impegno per l’anno a venire.
Le istituzioni locali, Comune di Palermo e Regione Siciliana hanno sposato e sostenuto sin da subito questa iniziativa. Benché riservato ai delegati, sarà possibile per tutti seguire i lavori tramite il sito www.seminariodipalermo.it
“L’evento arriva nel decennale della Conferenza Mondiale dei Giovani, che nel dicembre del 2008, sempre per iniziativa del CGIE, portò a Roma 400 delegati da tutto il mondo”, ricorda Michele Schiavone, Segretario Generale del CGIE. Il CGIE è un’istituzione composta di 43 eletti in tutti i paesi dove è insediata una comunità di italiani, a cui si aggiungono 20 membri di nomina governativa. “Da inizio febbraio abbiamo coinvolto tutti i ragazzi tramite videoconferenze preparatorie e tramite questionari per incoraggiarli ad un massimo impegno e spiegare loro il potenziale di questa iniziativa” spiega Maria Chiara Prodi, presidente della Commissione “Nuove migrazioni e generazioni nuove”, che da tre anni lavora al progetto.
La Missione Cattolica Italiana di Vienna cambia sede
Vienna – Cambia la sede della Missione Cattolica Italiana di Vienna. Recentemente la diocesi austriaca ha deciso di trasferire la comunità italiana e la sua cura pastorale degli italiani dalla sede storica (Minoritenkirche) ad un'altra chiesa in Alser Straße 17, A- 1080 Wien, informa il missionario p. Thomas Manalil. Il sabato resta inviariato la recita del Rosario alle 16,30 e la celebrazione eucaristica prefestiva alle 17 mentre domenica la celebrazione, in italiano, è anticipata alle ore 10,30.
Intanto per maggiori informazioni la MCI ha aperto un sito internet all’indirizzo www.mcivienna.org. “Negli ultimi anni, il Signore ha favorito una significativa crescita della nostra Comunità. Diversi gruppi la compongono e assicurano la sua animazione”, scrive il missionario ricordando le diverse attività promosse e portate avanti dalla Missione Cattolica Italiana. “Tutto questo – aggiunge - deve essere motivo di grande gioia per tutti noi e di lode al Signore per la sua benevolenza. Infatti, quanto ricevuto non è merito nostro, ma un puro dono, una grazia da parte di Dio a noi”.
Per tutti questi anni, la Congregazione Italiana “Madonna della Neve” “ci ha accompagnato, mettendoci a disposizione la propria chiesa (la Minoritenkirche) e gli ambienti. Ha così mirabilmente contribuito alla crescita e al bene della nostra Comunità. Colgo quest'occasione per esprimere, da parte di tutti i fedeli e anche dei cappellani predecessori, la nostra profonda gratitudine nei riguardi della Congregazione Italiana ‘Madonna della Neve’ per il suo appoggio e contributo. È molto appropriato usare in questo caso l'espressione austriaca: Vergelt's Gott! Allo stesso tempo – aggiunge p. Thomas Manalil - la crescita della comunità rende necessaria la disponibilità di spazi e tempi adeguati. Questo ha portato l’Arcidiocesi di Vienna, che tanto ha a cuore la nostra Comunità e la sua crescita spirituale, a darci la possibilità di utilizzare la chiesa e gli spazi della parrocchia di Alser Straße. È un dono che cercheremo di far fruttare al meglio. Insieme, vogliamo continuare il nostro percorso di fede e di comunione fraterna. Insieme, vogliamo camminare verso Dio e consolidare i rapporti tra i membri della comunità”.