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Sofia e Adam i nomi più frequenti scelte dalle famiglie straniere

10 Maggio 2019 - Milano - Quando si parla di mamme, si parla anche di figli. E, in occasione della Festa della mamma che si celebra domenica 12 maggio, la Fondazione ISMU ha deciso di spostare l'attenzione sui bambini e sulla scelta dei loro nomi. I genitori stranieri preferiscono attenersi alle tradizioni di famiglia o sono aperti anche alle tendenze onomastiche di altre culture? Come sono stati chiamati i neonati stranieri in Italia durante il 2017, ultimo anno rispetto al quale l’Istat rende disponibili i dati? Ci si aspetterebbe forse che siano nati tantissimi Mohamed e molte Amina, ma in realtà non è così.  Se tali nomi sono probabilmente ben frequenti  tra le prime generazioni di immigrati in Italia – spiega Ismu -  ormai da un po' di anni le mamme (e i papà) con cittadinanza straniera, che in base alle stime ISMU sarebbero attualmente circa un milione e mezzo, danno ai figli nomi dalla fonia più vicina alla tradizione italiana. Durante il 2017, infatti, tra le neonate straniere primeggiano Sofia e Sara,  seguite da Emma, Aurora, Amelia ed Emily. Sofia è prima in graduatoria  anche tra le neonate italiane, dove Sara invece occupa il tredicesimo posto. Emma, terza tra le straniere, invece è sesta nella scelta dei nomi per le neonate italiane. Aurora è quarta tra le straniere, ma terza fra le italiane.  Tra i primi quindici nomi della classifica delle nate straniere ce ne sono solo quattro che non appartengono alla tradizionale onomastica italiana: Jannat (settima), Malak (ottava), Amira (decima) e Aya  (quindicesima). Per tutti gli altri casi si può perfino dire che il richiamo alla tradizione italiana è tra le neonate straniere (ma nate in Italia) del 2017 pari o superiore a quello delle coetanee italiane,  sottolinea la Fondazione. Passando ai maschietti, si nota “sicuramente qualche elemento di maggior attaccamento a quelle che sono le radici familiari o quantomeno del territorio d’origine dei genitori. Fenomeno che, peraltro, riguarda anche i neonati maschi italiani, per i quali è sempre stato più frequente, rispetto alle femmine, il ricorso ai nomi dei nonni”, si legge nella nota.  Ai primi tre posti, tra gli stranieri, si collocano infatti Adam,  David e Youssef. In graduatoria si ritrovano altri due nomi storicamente diffusi anche tra gli italiani (ma con il troncamento dell’ultima vocale): Gabriel e Daniel. Gli unici nomi lunghi tra i neonati stranieri sono invece Leonardo e Alessandro, all’ottavo e al tredicesimo posto. Altre scelte di sapore fortemente italiano per i neonati stranieri sono Matteo (quinto posto tra gli stranieri e nono tra gli italiani), Luca e Mattia (dodicesimo e quindicesimo, tra gli stranieri), mentre più vicini alle tradizioni dei rispettivi Paesi d’origine sono soltanto Youssef, Rayan, Amir e Mohamed (al nono posto).  

Marina Militare: salvataggio a 75 chilometri dalla costa della Libia

10 Maggio 2019 - Roma - Ieri  36 migranti sono stati soccorsi a circa 75 chilometri dalla costa della Libia da una nave della Marina Militare italiana, l'unità combattente Cigala Fulgosi che fa parte dell'operazione Mare Sicuro. Si trattava di una piccola imbarcazione, con a bordo persone senza salvagente, in "imminente pericolo di vita" perché il natante "imbarcava acqua e quindi era in procinto di affondare", ha spiegato il ministero della Difesa in una nota. I migranti, tra cui 2 donne e 8 bambini, sono state trasbordate nella Cigala Fulgosi, dove il personale ha verificato le loro condizioni di salute e le identità.

Card. Krajewski in visita nei campi profughi di Lesbo

9 Maggio 2019 - Città del Vaticano – Da ieri e fino a domani una delegazione del Vaticano visiterà i campi profughi di Moria e Kara Tepe nell’isola di Lesbo, in Grecia. La delegazione è guidata dal Card. Konrad Krajewski, elemosiniere di Sua Santità, insieme a Mons. Sevastianos Rossolatos, Arcivescovo di Atene, Mons. Jean-Claude Hollerich, Arcivescovo di Lussemburgo e Presidente della Comece (gli episcopati dell’Unione europea), Tanja Zwack, responsabile della Commissione internazionale cattolica per le migrazioni (Icmc) ad Atene, rappresentanti di Caritas Hellas e della Comunità di Sant’Egidio. La visita fa seguito a quella di Papa Francesco a Lesbo il 16 aprile 2016, insieme al patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I e H.B. Hieronymus II, arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia. “Vuole esprimere la vicinanza del Papa e della Chiesa cattolica ai richiedenti asilo e ai rifugiati in Grecia e cercare di far rivivere sentimenti di solidarietà in Europa”, spiega una nota dell’Icmc. “Papa Francesco, così come il Patriarca Bartolomeo I e l’arcivescovo Hieronymus II – conclude la nota -, continuano a preoccuparsi della situazione dei migranti presenti a Lesbo. Papa Francesco è ben consapevole del grande lavoro svolto da Caritas Hellas e dalle organizzazioni caritative della Chiesa ortodossa a favore dei migranti”. La Comunità di Sant’Egidio si è occupata della logistica della missione, in collaborazione con la Sezione Migranti e rifugiati del Dicastero per la promozione dello sviluppo umano integrale. (Sir)

Migrantes Salerno: messaggio per il Ramadan

7 Maggio 2019 - Salerno - In occasione dell'inizio del Ramadan “auguriamo ai fratelli e le sorelle di fede islamica di vivere con Pace e Serenità questo periodo di preghiera, meditazione e digiuno, fiduciosi della immutata speranza di un cammino di Dialogo, Incontro e Impegno comune per la Pace e l'Armonia tra le persone ed i popoli contro ogni forma di discriminazione, guerra e terrorismo”. Così si legge in un messaggio ai musulmani da parte dell’Ufficio Migrante della diocesi di Salerno – Campagna – Acerno in occasione dell’inizio del mese del Ramadan.

La presenza dei migranti nelle Città metropolitane: on line i nuovi Rapporti

7 Maggio 2019 - Roma - Sono on line i nuovi Rapporti annuali sulla presenza dei migranti nelle città metropolitane, curati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – DG immigrazione e politiche di integrazione con ANPAL Servizi. La terza edizione (dati al 1° gennaio 2018) presenta nove approfondimenti (Bari, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Torino, Venezia) e una sintesi comparativa dedicata alle 14 città metropolitane d'Italia (incluse, quindi, Cagliari, Catania, Messina, Palermo, Reggio Calabria). La distribuzione sul territorio nazionale dei 3.714.934 cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti mostra che le prime città metropolitane per numero di presenze sono Milano (quasi 445.000, il 12% del totale) e Roma (346.000, 9,3%). Seguono Torino, Firenze, Napoli e Bologna con percentuali comprese tra il 3,2% e il 2,3%. Le altre città metropolitane accolgono meno del 2% dei cittadini non comunitari titolari di un permesso di soggiorno valido. Milano risulta prima anche per incidenza, tra i residenti, dei cittadini non comunitari: su 100 persone iscritte in anagrafe, poco meno di 12 provengono da un Paese non UE. Seguono Firenze (9,9%), Bologna (8,5%) e Roma (7,4%). Rispetto ai processi di stabilizzazione delle presenze, la quota di lungo soggiornanti sul totale dei cittadini migranti regolarmente presenti è massima a Venezia (74,5%), Genova (65,2%) e Firenze (61,9%), mentre risulta minima a Catania (39,2%) e Cagliari (41,6%). Segnali di stabilizzazione si rilevano anche nelle altre città, con incrementi rilevanti (rispetto al 2017) della quota di lungo soggiornanti a Messina (+6,6%), Reggio Calabria (+5,7%) e Napoli (+5,3%). L'incidenza dei minori (segnale della presenza di nuclei familiari) è massima a Venezia, Milano e Bologna (rispettivamente 23,1%, 22,6% e 22,1%) e minima a Roma, Cagliari e Napoli (rispettivamente 16,4%, 16% e 14,1%). A Bologna e Venezia, inoltre, soggiorna per motivi familiari oltre la metà (rispettivamente 51,3% e 52,1%) dei titolari di un permesso soggetto a scadenza. Il lavoro risulta invece la motivazione di soggiorno prevalente a Napoli, Milano e Firenze (rispettivamente 52,1%, 43,5% e 42,9%). Il tasso di occupazione della popolazione non comunitaria va dal 56,7%, rilevato a Firenze, al 70,4% registrato a Milano; il tasso di disoccupazione risulta minimo a Milano (8,1%) e massimo a Bari (21,1%). Roma, Milano e Napoli ospitano il maggior numero di imprese individuali a titolarità non comunitaria (rispettivamente 37.361, 33.305 e 19.353); a Milano, Firenze e Roma si registra la maggior incidenza di cittadini non comunitari tra i titolari di imprese individuali (rispettivamente 25,6%, 21,5% e 20,2%).

Papa Francesco: in Bulgaria la visita ad un campo profughi

3 Maggio 2019 - Città del Vaticano -Inizierà domenica, 5 maggio, il 29.esimo viaggio apostolico di Papa Francesco in Bulgaria e nella Macedonia del Nord. Un viaggio durante il quale il pontefice non trascurerà certamente l’ attenzione alle realtà spesso dimenticate. Lunedì, infatti, visiterà, in forma privata, un campo profughi a Sofia, come si legge nel programma del viaggio  presentato questa mattina in Vaticano dal Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Alessandro Gisotti. “Spero che l’incontro del Papa con i profughi possa incoraggiare un clima di accoglienza”, ha detto ai microfoni di Vatican News Vanya Klecherova, responsabile per la comunicazione di Caritas Bulgaria, e “spero che questo gesto del Santo Padre possa far capire a tutti che siamo uguali nelle vulnerabilità”. “Non ci sarà un discorso del Papa”,  ha detto Gisotti informando che il Papa incontrerà un centinaio di persone e riceverà dei disegni da parte dei bambini del campo.  

Torino: continua la visita pastorale di mons. Nosiglia nelle comunità migranti

3 Maggio 2019 - Torino – Continua la visita pastorale delle comunità migranti voluta dall’arcivescovo di Torino Mons. Cesare Nosiglia. Prossima tappa, domenica 5 maggio, con la visita a quattro comunità: albanesi, romeni, ucraini e ungheresi. Alle 09.30 Mons. Nosiglia verrà accolto presso la chiesa della Madonna del Carmine (via del Carmine 3), dalle 10 alle 11 incontra i comitati pastorali e le catechiste e alle 11.30 celebra l’Eucaristica. Le visite proseguiranno domenica 19 maggio con “L’Arcivescovo incontra l’Asia e le sue genti” nella Chiesa di San Giovanni Evangelista mentre domenica 26 maggio l’incontro con le popolazioni provenienti dalle America nella chiesa del Sacro Cuore. Domenica 26 maggio l’incontro con i giovani migranti nella Chiesa di San Domenico e  il 23 giugno conclusione della visita con una celebrazione eucaristica per tutte le comunità migranti nella Cattedra di San Giovanni Battista.

CEI: oggi firma protocollo corridoi umanitari

3 Maggio 2019 - Roma - Verrà firmato oggi pomeriggio  al Viminale un nuovo protocollo per l’arrivo, in due anni, di 600 richiedenti asilo da Etiopia, Niger e Giordania. Si tratta di persone vulnerabili (famiglie con bambini, malati, donne a rischio di tratta), che vivono attualmente in campi profughi e altre sistemazioni precarie, appartenenti per lo più a nazionalità del Corno d’Africa, dell’Africa sub sahariana e anche della Siria. A siglare il protocollo saranno la Conferenza Episcopale Italiana (che agirà attraverso la Caritas Italiana e la Fondazione Migrantes), con il Segretario generale, Mons. Stefano Russo, e la Comunità di Sant’Egidio, con il suo presidente Marco Impagliazzo, come promotori, insieme a rappresentanti dei ministeri dell’Interno e degli Esteri. Dopo il loro arrivo, che avverrà in modo legale e sicuro, i richiedenti asilo verranno accolti in diverse regioni italiane e sarà avviata la loro integrazione, a partire dall’apprendimento della lingua e della scolarizzazione dei minori, secondo un progetto totalmente autofinanziato grazie all’8xmille della Chiesa Cattolica e a una raccolta fondi della Comunità di Sant’Egidio. Grazie agli stessi promotori, un precedente protocollo per richiedenti asilo provenienti sempre dall’Etiopia, ha già permesso l’ingresso e la progressiva integrazione di 498 profughi, in un centinaio di comuni di 18 regioni italiane, con l’impegno e il coinvolgimento di numerose Diocesi.  

Siracusa: incontro in città su accoglienza e migrazioni

3 Maggio 2019 - Siracusa - “Ero forestiero e mi avete accolto”: con queste parole di Gesù raccontate dall'Evangelista Matteo, è stato avviato a Siracusa un ciclo di incontri sul tema della “Cultura dell’Accoglienza”. Il prossimo appuntamento è per domani, 4 maggio, nell'aula magna del seminario vescovile di Noto (dalle 16.30 alle 18.30). A prendere la parola sono padre Sergio Natoli della Migrantes diocesana con un intervento sul magistero della Chiesa e suor Etra Modica, scalabriniana, con gli elementi per una pastorale dei migranti. L’iniziativa è realizzata dalla Missione Scalabriniana della città siciliana insieme all'Ufficio pastorale della cultura della Diocesi di Siracusa e della Caritas diocesana di Noto. L’evento è svolto in collaborazione con il Ciao, il Centro interculturale di aiuto e orientamento dei Fratelli Maristi di Siracusa, l’Ufficio Migrantes della stessa città e la Diocesi di Noto, la Caritas diocesana di Siracusa, la Fondazione Synaxis e lo Studio teologico San Paolo di Catania.

Istat: 5milioni gli stranieri in Italia

3 Maggio 2019 - Roma - Al 1° gennaio 2018 risiedono in Italia 5,1 milioni di cittadini stranieri, l’8,5% del totale dei residenti. Rispetto ad un anno prima aumentano di 97 mila unità (+1,9%). Lo rivela il Rapporto “Noi Italia” di Istat secondo il quale diminuiscono le nascite di bimbi stranieri (68 mila). Aumentano le iscrizioni dall’estero (301 mila) mentre restano pressoché stabili le cancellazioni per l’estero (41 mila). Nel 2017 147 mila cittadini stranieri hanno acquisito la cittadinanza italiana (-37,5% rispetto al 2016). Nello stesso anno, si registrano 262.770 nuovi ingressi di cittadini non comunitari  nel nostro Paese (+15,8%), che riprendono, riferisce l’istituto di statistica italiano, ad aumentare dopo il trend decrescente osservato negli anni tra il 2010 e il 2016. I permessi di soggiorno, sostanzialmente stabili rispetto al 2017, sono rilasciati soprattutto per motivi di lavoro e per motivi di famiglia. Il grado di istruzione degli stranieri è ancora inferiore a quello degli italiani: tra gli stranieri di 15-64 anni, oltre la metà ha conseguito al massimo la licenza media (circa 4 su 10 gli italiani), il 34,7% ha un diploma di scuola superiore e l’11,0% una laurea (mentre sono laureati il 17,8% degli italiani di 15-64 anni). Sempre secondo il Rapporto Istat nel mercato del lavoro permangono i divari tra italiani e stranieri: nel 2018 il tasso di occupazione (20-64 anni) degli stranieri è il 64,4% contro il 62,8% degli italiani. Il tasso di disoccupazione diminuisce in maniera meno intensa tra gli stranieri, che continuano a presentare una disoccupazione più elevata; il tasso di inattività è invece più basso per gli stranieri (28,8%) rispetto agli italiani (35,0%), con differenze più forti nel Mezzogiorno.

Carta d’Assisi: oggi presentazione manifesto contro muri mediatici

3 Maggio 2019 - Roma - Sarà presentato oggi a Roma il   primo manifesto internazionale contro i muri mediatici e l’uso delle parole come pietre.  La presentazione alle ore 16 nella sede della FNSI  (Federazione Nazionale Stampa Italiana). Si tratta della “Carta di Assisi” che vede coinvolti giornalisti, associazioni, religiosi, intellettuali e semplici cittadini, a salvaguardia della buona informazione e del linguaggio improntato al rispetto, alla veridicità e alla responsabilità. Interverranno l’Imam della Grande Moschea di Roma, Saleh Ramadan Elsayed, la presidente della Comunità Ebraica di Roma, Ruth Dureghello, e il Custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti. L’incontro sarà moderato da Roberto Natale, coordinatore del Comitato scientifico di Articolo 21. Presenti tra gli altri il prefetto del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede, Paolo Ruffini, il direttore di Civiltà Cattolica, padre Antonio Spadaro, il direttore della Sala Stampa della Basilica di San Francesco d’Assisi, Padre Enzo Fortunato, il responsabile comunicazione della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, Gian Mario Gillio, il presidente della Fnsi  Giuseppe Giulietti, il segretario generale della Società San Paolo, Don Stefano Stimamiglio, e il direttore di Articolo 21, Paolo Borrometi. “Per la prima volta nella storia del nostro Paese i rappresentanti delle tre fedi monoteiste sottoscriveranno questo protocollo deontologico – ha dichiarato padre Enzo Fortunato -. Un decalogo di principi teso a contrastare il pericoloso diffondersi dei discorsi d’odio nella comunicazione. Dire no all’imbarbarimento del dibattito pubblico e mettere in rete fra loro tutte le voci che vogliono fermare questa spirale di violenza”. Sarà presentato anche il volume “Carta di Assisi. Le parole non sono pietre”, edizione San Paolo, con il decalogo e il commento di autorevoli esponenti del mondo dell’informazione. “La carta di Assisi unisce le differenze – ha dichiarato il Presidente della FNSI, Giuseppe Giulietti -. È un documento che coinvolge, non solo i giornalisti, ma uomini e donne della società civile che non intende assistere all’inquinamento delle coscienze. Un’azione quotidiana contro l’innalzamento dei muri”.  

Prato: domenica preghiera per i morti degli attentati in Sri Lanka

3 Maggio 2019 - Prato - In preghiera con i cristiani dello Sri Lanka colpiti dai terribili attentati di Pasqua. Domenica 5 maggio alle ore 16 nella cattedrale di Prato i cattolici cingalesi residenti in città si riuniranno per celebrare una messa in ricordo delle vittime che hanno perso la vita lo scorso 21 aprile a causa della loro fede. La funzione sarà concelebrata da mons. Santino Brunetti, Vicario Episcopale per i migranti, e da don Saman Maximus, cappellano dei fedeli di nazionalità cingalese di Prato, Firenze e Lucca. Quelli presenti sul territorio pratese sono circa un centinaio, di questi i cattolici sono una ventina. L’iniziativa è nata in modo spontaneo – spiegano i promotori - dopo l’ondata di terrore che ha sconvolto lo Sri Lanka proprio nella domenica di Resurrezione, quando sei esplosioni simultanee nella mattinata, e altre due più tardi, hanno colpito chiese e hotel di lusso causando la morte di 253 persone e il ferimento di altre 500. Attacchi kamikaze che hanno lasciato sbigottiti anche i cingalesi che abitano a Prato. “Vogliamo unirci con la preghiera ai fratelli e sorelle cattolici cingalesi, che, ancora una volta e come in tante parti del mondo, pagano un prezzo molto alto, solo per restare fedeli ad un messaggio di pace e di fratellanza che il Vangelo viene a riproporre loro e ad indicare a tutto il mondo”, scrisse il Vescovo di Prato Mons. Franco Agostinelli all’indomani degli attentati. L’invito della Diocesi è quello di partecipare alla celebrazione di domenica e di pregare per la pace.

Srilankesi in Italia: migliaia a Padova il 1 maggio

3 Maggio 2019 - Padova - La Chiesa cattolica nel corso del suo momento più oscuro di persecuzioni nello Sri Lanka è determinata  ad essere sempre ferma nel mandato missionario dato da nostro Signore e a credere nella Sua promessa : 'Io sarò con voi fino alla fine dei secoli '', ha detto il 1 maggio Mons. Harold Anthony, Vescovo di Kurunegala e Presidente della Commissione Episcopale per i migranti nella solenne messa festiva nella Basilica di Sant'Antonio a Padova.  La cerimonia, al suo ventiduesimo anniversario, ha coinciso con la  solenne conferma sacerdotale di Mons. Neville Joe Perera, coordinatore nazionale dei migranti dello Sri Lanka in Italia. Questo pellegrinaggio a Padova  è diventato un significativo "evento nazionale" della Comunità degli Srilankesi in Italia che si riuniscono come di consueto il 1° maggio come nazione, indipendentemente dal credo, per celebrare la loro solidarietà reciproca e soprattutto per ricevere le benedizioni del loro Santo più amato, Sant’ Antonio da Padova. Considerando i tragici attacchi terroristici avvenuti nello Sri Lanka nel giorno della Pasqua, la celebrazione è stata dedicata a suffragio delle anime dei defunti e delle loro famiglie. Migliaia di persone si sono radunate per la Messa malgrado la paura e preoccupazione. Il presule srilankese  ha sottolineato la necessità di una solenne preghiera di intercessione per la Comunità cristiana perseguitata nello Sri Lanka e per le Messe interrotte nell'isola.  Ha inoltre apprezzato la coraggiosa gestione del cardinale Malcolm Ranjith, Arcivescovo di Colombo durante questa grave situazione. Mons. Neville Joe Perera ha espresso le sue condoglianze agli afflitti dello Sri Lanka e ha assicurato il pieno appoggio degli italiani nella ricostruzione della Comunità cristiana nel Paese sia spiritualmente che materialmente. Inoltre, ha informato i fedeli che il Rettore e la Comunità Sacerdotale presso il Sacro Santuario di Sant'Antonio a Padova hanno espresso la volontà di ricostruire con un generoso contributo il Santuario di Sant'Antonio a Kochchikade. E ha insistito affinché non si raccolgano offerte di denaro private per tali progetti di ristrutturazione, ma di creare un fondo comune, in attesa di direttive da parte dell’arcivescovo di Colombo aggiungendo che il  fondo oltre a concentrarsi  sulla ricostruzione delle Chiese danneggiate, sarà devoluto principalmente a sostegno delle famiglie delle vittime della tragedia. Alla cerimonia ha partecipato una grande comunità di migranti Srilankesi residenti in Italia confortati anche dalla presenza di Daya Palpola, Ambasciatore dello Sri Lanka in Italia, che ha voluto unirsi per l'occasione. Il momento saliente della celebrazione della giornata, oltre alla processione, è stato il privilegio concesso ai pellegrini  di venerare la Reliquia di Sant'Antonio da Padova. Questo evento visto dal punto di vista della fede si è rivelato essere  una meravigliosa opportunità per i cattolici che vivono in Italia per recitare una profonda preghiera di intercessione per la Chiesa colpita nello Sri Lanka. (P. Anton Dinesh -Vice Cappellano - Comunità dell'Infernetto - Roma)

Profughi: il 3 maggio al Viminale la firma per il rinnovo dei corridoi umanitari dall’Etiopia

2 Maggio 2019 - Roma - Venerdì 3 maggio, alle 17.30, verrà firmato al Viminale un nuovo protocollo per l’arrivo, in due anni, di 600 richiedenti asilo da Etiopia, Niger e Giordania. Si tratta di persone vulnerabili (famiglie con bambini, malati, donne a rischio di tratta), che vivono attualmente in campi profughi e altre sistemazioni precarie, appartenenti per lo più a nazionalità del Corno d’Africa, dell’Africa sub sahariana e anche della Siria. A siglare il protocollo saranno la Conferenza Episcopale Italiana (che agirà attraverso la Caritas Italiana e la Fondazione Migrantes), con il Segretario generale, Mons. Stefano Russo, e la Comunità di Sant’Egidio, con il suo presidente Marco Impagliazzo, come promotori, insieme a rappresentanti dei Ministeri dell’Interno e degli Esteri. Dopo il loro arrivo, che avverrà in modo legale e sicuro, i richiedenti asilo verranno accolti in diverse regioni italiane e sarà avviata la loro integrazione, a partire dall’apprendimento della lingua e della scolarizzazione dei minori, secondo un progetto totalmente autofinanziato grazie all’8xmille della Chiesa Cattolica e a una raccolta fondi della Comunità di Sant’Egidio. Grazie agli stessi promotori, un precedente protocollo per richiedenti asilo provenienti sempre dall’Etiopia, ha già permesso l’ingresso e la progressiva integrazione di 498 profughi, in un centinaio di comuni di 18 regioni italiane, con l’impegno e il coinvolgimento di numerose Diocesi.  

Catania: comunità cingalese in processione per ricordare le vittime dell’attentato nello Sri Lanka

2 Maggio 2019 - Catania - La comunità cingalese di Catania, con una processione che ha attraversato il centro storico, ha voluto stringersi intorno al dolore per la scomparsa di Haysinth Rupasingha, la donna di 55 anni residente a Catania dagli anni Novanta, che ha perso la vita nei terribili attentati nello Sri Lanka il giorno di Pasqua. Grande è stata la partecipazione della comunità e di numerosi concittadini che si sono radunati nella Chiesa di Santa Maria dell'Ogninella, punto di riferimento della comunità cattolica srilankese di Catania, per poi animare la processione insieme a bambini e donne vestiti in abiti tradizionali. La processione è stata promossa dall'Ufficio Pastorale Migrantes della Diocesi di Catania, diretto dal diacono Giuseppe Cannizzo in collaborazione con le associazioni cingalesi etnee.    

Srilankesi in Italia: domani il pellegrinaggio al Santuario di Sant’Antonio a Padova

30 Aprile 2019 - Padova - Per il 22°anno consecutivo i migranti cattolici srilankesi che vivono in Italia si ritroveranno domani nel Santuario di Sant’Antonio di Padova per la celebrazione eucaristica seguita dalla processione e dalla benedizione del popolo con la sacra reliquia di Sant’Antonio da Padova. L’evento è promosso dai migranti cattolici srilankesi in Italia in collaborazione con i cappellani e il coordinatore nazionale Mons. Neville Joe Perera. Con loro domani il vescovo di Kurunegala, Mons. Harald Anthony Perera, Presidente della Commissione per le Migrazioni della Conferenza Episcopale dello Sri Lanka e il Vescovo di Padova, Mons. Claudio Cipolla. La celebrazione eucaristica sarà in suffragio per le vittime degli attentati nello Sri Lanka avvenuti nel giorno di Pasqua e che hanno causato centinaia di morti. A Padova sono attesi circa 10mila fedeli srilankesi residenti in Italia e anche tanti cattolici italiani in solidarietà con la Comunità dello Sri Lanka. La celebrazione sarà presieduta da Mons Harald Anthony insieme a Mons. Perera. Al pellegrinaggio sarà presente anche l’ambasciatore srilankese, l’onorevole Daya Palpola. La celebrazione, che sarà in lingua cingalese e tamil, verrà trasmessa in diretta streaming web sul sito www.santantonio.org e in diretta via satellite sui media srilankesi. In tutte le celebrazioni verrà ricordata la raccolta fondi attivata dai frati della Basilica, con Caritas Sant’Antonio Onlus e Messaggero di Sant’Antonio Editrice per ricostruire il Santuario di Sant’Antonio a Colombo e la vicina mensa per i poveri, con i quali la comunità conventuale di Padova ha “un profondo legame affettivo”. L’annuale pellegrinaggio in Basilica di Sant’Antonio da parte degli Srilankesi immigrati è, fin da quando è stato istituito, un appuntamento molto sentito e partecipato, che porta a Padova il calore e la tradizione della devozione di questo popolo asiatico. La celebrazione, che si prolunga di molto rispetto alle nostre, risente delle consuetudini tipiche di questo popolo. In particolare, all'offertorio una lunghissima processione sfila davanti all'altare per lasciare soprattutto l’omaggio dei fiori, caratteristica tipica dei popoli asiatici. (R.I.)

Libia: arrivati in Italia 147 migranti con i “corridoi umanitari”

30 Aprile 2019 - Roma - Il piccolo Daimon ha 7 mesi ed è nato in un carcere libico, dove sua madre era trattenuta. Ora sorride, in braccio a mamma Ghenet, mentre scende la scaletta dell’aereo appena atterrato sulla pista della base militare di Pratica di Mare, prima tappa del suo viaggio verso una nuova vita, lontano dagli stenti e dalle angherie dei centri di detenzione e dalle violenze del conflitto in Libia. Dopo di loro, altre coppie con neonati in braccio e un nugolo di bambini e ragazzini, 68 in tutto fra cui 46 "non accompagnati", come si dice in burocratese, ossia senza genitori o parenti ad accudirli. Sono 147 i profughi dal velivolo, accompagnati da personale dell’ACNUR e accolti dal sottosegretario all’Interno Stefano Candiani. “Si tratta di un’evacuazione umanitaria – puntualizza Candiani –, arriva per via aerea chi necessita di protezione, dopo le verifiche dell’ACNUR. Ci sono anche 5 neonati”. Accanto a lui, c’è Roland Schilling, vice-rappresentante regionale dell’ACNUR per il Sud Europa: “Siamo fieri di aver contribuito a rialimentare la speranza di queste persone”. È il terzo volo organizzato negli ultimi mesi dal Viminale insieme all’ACNUR, dopo le 51 e le 103 persone arrivate in due occasioni in autunno, rispettivamente dal Niger e dalla Libia. Stavolta, il gruppo è composto da 87 maschi e 60 femmine: 69 vengono dall’Eritrea, 62 dalla Somalia, 6 dal Sudan, 5 dall’Etiopia e altrettanti dalla Siria. Oltre ai 68 minori – spiega una nota del Viminale – ci sono 12 adulti, 23 coppie e 16 fra “nuclei familiari e monoparentali”. I mediatori culturali li salutano in inglese e in arabo e li portano in un hangar per le visite mediche. Vengono da sofferenze tremende. Mohammed Abdul Aziz è somalo e ha 15 anni, dal gennaio 2017 è stato in Libia, racconta di esser stato venduto più volte. Accanto a lui c’è Kufa: dopo aver pagato per partire, è stato rivenduto dai trafficanti ad un’altra banda che voleva altri soldi. Non è riuscito a procurarseli e gli hanno infilato un coltello in un occhio. Gli adulti verranno ospitati nel Lazio, in strutture individuate dalle prefetture di Roma (a Rocca di Papa, nella comunità "Un mondo migliore" della cooperativa Auxilium , 41 persone), Viterbo (altre 48) e Rieti (12). I minori non accompagnati saranno alloggiati in case di prima accoglienza: 18 a Bojano (Campobasso) e Pesco Lanciano (Isernia); altri 28 nelle strutture della rete "Siproimi" a Bologna, Chieti, Avellino, Pescara. Potranno avanzare richiesta di protezione. Sono stati individuati nei centri libici in base al «criterio della vulnerabilità », spiega Federico Fossi dell’ACNUR.

Aversa: Festa dei Popoli il 2 e l’11 Maggio

30 Aprile 2019 - Aversa - Le sfide dell’accoglienza nel mondo di oggi e l’incontro come contaminazione e ricchezza: la diocesi di Aversa si prepara a vivere la “Festa dei Popoli”, che rappresenta la terza tappa centrale, in ordine cronologico, dell’anno pastorale 2018-2019. L’evento, giunto quest’anno all’ottava edizione, si svilupperà in due giornate. La prima, riservata al confronto e alla riflessione, si terrà giovedì 2 maggio alle ore 18:30 presso la Caritas di Aversa, che ospiterà il convegno sul tema “Le sfide dell’accoglienza oggi”. Relatore sarà don Gianni De Robertis, Direttore Generale della Fondazione Migrantes. “Siamo consapevoli di quanto sia essenziale promuovere l’accoglienza e l’interazione con l’altro: senza questo atteggiamento di apertura, risulterà sempre più arduo far comprendere alle persone le reali motivazioni alla base delle Migrazioni dei Popoli”, afferma don Evaristo Rutino, direttore diocesano dell’Ufficio Migrantes. “La parola chiave è sicuramente ‘Incontro’, che permette uno scambio, una contaminazione che non può che arricchirci come cristiani e come persone”. Sabato 11 maggio, a partire dalle 18:00, Casal di Principe accoglierà i “Popoli in festa”. Dopo il ritrovo presso la Parrocchia San Nicola, la “Passeggiata della Fratellanza” condurrà alunni e genitori verso Piazza Vittorio Emanuele, accompagnati da musiche e coreografie etniche. Qui ci sarà l’apertura del “Villaggio della Fratellanza e dell'Interculturalità”, con esposizioni artistiche, artigianali e gastronomiche. Alle 19.30 si terrà la tradizionale Preghiera Interconfessionale con la presenza dei rappresentanti delle varie religioni; a seguire, il Laboratorio “Ritmi e passi del mondo” con le scuole del territorio che si esibiranno in canti e balli dal mondo. Musica e folklore chiuderanno la giornata con le performance del gruppo etnico “Gunà Percussion” e del gruppo musicale della Parrocchia San Pietro Apostolo in Caivano. “La scelta di Casal di Principe è stata simbolica e doverosa, visto che quest’anno ricordiamo il 25esimo dell’uccisione di don Peppe Diana per mano della camorra”, spiega don Giuseppe Esposito, direttore dell’Ufficio Ecumenismo della diocesi di Aversa. “D’altro canto, il percorso annuale della Festa dei Popoli è stato inaugurato lo scorso 15 dicembre nella Chiesa Cattedrale di Aversa proprio con la celebrazione della “Preghiera a colori” in memoria di don Peppe Diana, il quale molto si è speso per educare alla convivenza fra diverse culture e religioni. Concordo con quanto ha detto don Evaristo, l’incontro è imprescindibile: conoscere l’altro rappresenta la testimonianza viva della nostra fede cristiana. Ringrazio don Gianni De Robertis, che sarà nostro ospite il 2 maggio e che di recente ha spronato anche noi sacerdoti, chiamati ad essere pastori di tutti quelli che abitano il nostro territorio. Sì, anche degli stranieri”.

“Non cacciate il nostro Taiwo”: gli alunni scrivono al Ministero

30 Aprile 2019 - Asti - È rimasto orfano, ha attraversato il deserto, è stato picchiato nei centri di detenzione in Libia, ha affrontato i pericoli del mare per arrivare in Italia e adesso rischia di essere espulso e riportato là, da dove è fuggito tre anni fa. Taiwo, nigeriano di 21 anni, ha segnato in rosso la data del 7 maggio. Quel giorno dovrà presentarsi davanti alla Commissione rifugiati della Prefettura di Asti, che sarà chiamata a decidere se concedergli il permesso di soggiorno o rispedirlo in Africa con il primo aereo. Taiwo ha paura, ma quel giorno non sarà solo. Ad accompagnarlo ci saranno le “referenze” degli scolari di prima e seconda elementare di Serravalle, piccola frazione di Asti, che si sono mobilitati, con lettere, disegni e video girati a scuola, per convincere la Commissione della necessità che Taiwo resti in Italia. Sul sito Internet del quotidiano Avvenire, www.avvenire.it, sono pubblicati i filmati con l’appello degli scolari. Taiwo è stato tra i primi migranti, ospitati nel Centro di accoglienza gestito dalla società Agathon, a partecipare alle iniziative del progetto “Bimbisvegli”. Così, i ragazzi nigeriani sono entrati a scuola come “tutor” durante le lezioni di inglese, ma hanno anche partecipato a una rappresentazione teatrale, salendo sul palco insieme ai bambini. La scorsa estate, migranti e scolari, hanno ridipinto la scuola, rendendo ancora più bello un luogo dove accoglienza e integrazione sono vita vera. Ora, tutto questo può finire, se il Ministero non darà il permesso di soggiorno a Taiwo. “Avremmo potuto portare i bambini a manifestare sotto le finestre della Prefettura – spiega il maestro Giampiero Monaca, che insegna ai ‘Bimbisvegli’ con le colleghe Maria Molino e Mariagrazia Audenino – ma la cosa sarebbe finita lì. Invece, abbiamo scelto di coinvolgere gli scolari nella produzione di materiale che potesse, per certi versi, ‘integrare’ la domanda di Taiwo. Noi siamo testimoni di una grande esperienza umana che, attraverso i lavori dei bambini, vogliamo far conoscere alla Commissione, alla quale chiediamo di ascoltare anche la voce di questi cittadini di sette e otto anni”. A far ben sperare i “Bimbisvegli” di Serravalle, c’è il precedente di Paul e Lamine, altri due ragazzi del Centro di accoglienza ai quali la Commissione ha concesso una proroga del visto, proprio dopo aver ricevuto una lettera degli scolari lo scorso Natale. “Un primo, piccolo segno di ascolto c’è stato – aggiunge il maestro Giampiero –. Ora speriamo che la stessa attenzione sia riservata anche al caso di Taiwo”. E, tra poco, toccherà ad Hagie, un altro amico degli scolari di Serravalle, presentarsi in Commissione. “Quando scriviamo la lettera anche per lui?”. I “Bimbisvegli” sono già pronti. (Paolo Ferrario)  

Attentati Sri Lanka: la preghiera della comunità di Roma

29 Aprile 2019 - Roma - La comunità srilankese di Roma si ferma in preghiera per commemorare le 253 vittime e gli oltre 500 feriti degli attentati terroristici di Pasqua nell’isola dell’Oceano Indiano, ma il bilancio non è ancora definitivo. Nella mattinata del 25 aprile, padre Neville Joe Perera, cappellano delle quattro comunità cattoliche dello Sri Lanka presenti nella Capitale ( e coordinatore nazionale Migrantes, ndr), ha presieduto la celebrazione eucaristica nella chiesa di Santa Maria del Terzo Millennio alle Tre Fontane, per ricordare coloro che hanno perso la vita nella strage di Pasqua. Circa duemila i partecipanti alla liturgia nel santuario, abituale luogo di incontro e di preghiera per i cingalesi residenti a Roma. A tutta la comunità cristiana dell’isola negli ultimi giorni era giunta anche la solidarietà dell’Ufficio Migrantes della diocesi di Roma che con il Cardinale Vicario Angelo De Donatis si è unito al cordoglio e alla preghiera di Papa Francesco. Al termine della celebrazione ha preso brevemente la parola Mons, Paolo Lojudice, vescovo ausiliare del settore Sud e incaricato della Cooperazione missionaria tra le Chiese nella diocesi di Roma e vescovo delegato Migrantes della Conferenza Episcopale del Lazio. “Dobbiamo stare attenti a non farci strumentalizzare da chi vuole far passare questi gesti come degli scontri di religione – ha affermato –. Questi attentati nascono dal male e il male è una follia che non ha nulla a che fare con la religione”. Nell’esprimere il cordoglio e la vicinanza del consiglio episcopale della diocesi di Roma, Mons. Lojudice ha ribadito che tutto ciò che “produce violenza e morte non potrà mai essere accomunato a nessuna religione”. Ha quindi invitato alla riconciliazione e alla pace e “a combattere la violenza sempre e comunque nel modo in cui insegna il Vangelo e cioè con l’amore”. Mons. Pierpaolo Felicolo, direttore dell’Ufficio Migrantes del Vicariato, ha espresso “la vicinanza della Chiesa di Roma. Siamo vicini ai fedeli srilankesi con i quali vogliamo condividere un cammino di amicizia e solidarietà per questo grande dolore, sentendoci uniti perché parte di un’unica Chiesa”. Monsignor Neville Joe Perera, coordinatore nazionale per i cattolici dello Sri Lanka in Italia, che ha presieduto la celebrazione, ha voluto esprimere l’importanza di questo incontro comunitario di preghiera e dolore: “Conosciamo la situazione difficile dello Sri Lanka – ha detto il sacerdote nell’omelia –. C’è paura persino ad andare a Messa. Ma ricordatevi che nessuno può toccare il Cristo Risorto. Come ha detto il Santo Padre, questo è il momento della fede”. Una giornata di commozione e solidarietà per commemorare i cari lontani. Tante le famiglie, i giovani e gli italiani che hanno acceso una candela davanti ad un altarino con le foto della strage. Tra i presenti c’è Nandika Perera, presidente associazione della comunità srilankese di Roma, il quale si sente “profondamente colpito dai tragici eventi”. “Vorrei che questa sia l’occasione per trasmettere un messaggio di pace e fraternità”. Al termine della celebrazione, tutta la comunità presente si è spostata fuori per il “dane”. “Quando muore qualcuno, nei nostri funerali viene allestito questo banchetto di cibo”, ha spiegato Sabrina, 21 anni, nata in Italia, che insieme a suo padre Preethi e ad altri connazionali ha preparato da mangiare. Un’atmosfera toccante in cui si è vissuto anche uno spirito di coabitazione religiosa.(Roberto Pumpo – Mariaelena Iacovone - RomaSette)