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Siena: a scuola d’italiano le famiglie siriane arrivate dal Libano

11 Gennaio 2023 -
Siena - Grazie alla collaborazione tra l’Università per Stranieri di Siena, la diocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino e l’Istituto Bandini, le due famiglie di rifugiati siriani, che sono arrivate lo scorso 28 novembre 2022 e che attualmente sono accolte hanno iniziato ieri un programma di alfabetizzazione per potere avviare un percorso efficace di integrazione. L’attività si svolge il martedì e il giovedì dalle ore 11 alle ore 13 presso l’istituto Bandini. I docenti sono Nasimi Aisha e Diego Lombardi coordinati da Alfredo Stefanelli, preside dell’Istituto Bandini di Siena. I bimbi saranno successivamente inseriti alla scuola materna, nel frattempo, nelle quattro ore di scuola previste per gli adulti, saranno custoditi da volontari (insegnanti del Bandini in pensione). Le due famiglie erano arrivate all’aeroporto di Fiumicino con un gruppo di 35 rifugiati siriani con un volo da Beirut grazie ai corridoi umanitari promossi da Comunità di Sant’Egidio e Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (Fcei) in accordo con i ministeri dell’Interno e degli Esteri. Tra i profughi, provenienti dai campi della Bekaa e di Tel Abbas in Libano, circa la metà sono minori. Ad accoglierli in Italia, oltre a Sant’Egidio e alle Chiese protestanti, la Caritas dell’arcidiocesi di Siena-Colle di Val D’Elsa -Montalcino, che sta ospitando le due famiglie composte una da un nucleo di 5 e uno di 4 persone. Sono tutte con bambini con patologie importanti. “La rete di solidarietà che esiste a Siena – spiega il card. Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino – ancora una volta ha risposto in maniera encomiabile e per questo motivo ringrazio l’Università per Stranieri e l’Istituto Bandini per avere scelto di essere al nostro fianco nel programma di integrazione delle due famiglie siriane. Un segnale importante di solidarietà e di speranza per chi ha perso tutto”.
(Foto: arcidiocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino)
 

Card. Lojudice: sostegno ai più piccoli fragili e fuggiti dai loro Paesi

20 Dicembre 2022 - Siena - “In questo dicembre 2022 è facile prepararsi per la nostra diocesi alla ‘Venuta del Signore’… Abbiamo la gioia di aver avuto due doni bellissimi: due famiglie siriane che grazie ai corridoi umanitari sono arrivate da noi proprio nella prima settimana di Avvento. Vengono da due campi profughi in Libano, campi dove i loro bambini non potevano essere curati (due dei loro figli hanno patologie importanti) , non potevano studiare e neppure i loro genitori lo hanno potuto fare perché hanno trascorso la vita spostandosi di continuo, fuggendo da missili e bombe”. Lo afferma il card. Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino, il quale, in occasione del Natale 2022 lancia un appello a tutta la cittadinanza per un Avvento del Signore diverso che abbia come obiettivo quello del sostegno ai più piccoli fragili e fuggiti dai loro Paesi. “Ora sono da noi e speriamo di aiutarli a trovare un po’ di pace, serenità, cura… – prosegue il porporato -. Ma oltre a loro, molti minori in questo momento sono seguiti dalla nostra diocesi: bambini e bambine ucraini in fuga dalla guerra, o che hanno perso all’improvviso un genitore e si sono trovati senza sostentamento, o che hanno i genitori senza permesso di soggiorno, o che hanno il frigo vuoto con niente da mangiare…”. Da qui l’invito: “Celebriamo allora la nascita di Gesù stringendoci intorno a loro. Hanno bisogno di affetto, cure, attenzioni, preghiere. Abbiamo predisposto piccole iniziative con Babbo natale per i bambini ucraini e siriani che sono ospiti da noi, un dono da far pervenire a tutte le famiglie dove c’è un bambino, una celebrazione eucaristica per tutti volontari impegnati in modo associato o singolo nel servizio agli altri, perché anche chi aiuta ha bisogno di essere sostenuto”. Il cardinale conclude ricordando: “Non mancherà il pranzo natalizio per tutti coloro che saranno presenti alla Mensa di San Girolamo con le Suore Vincenziane e i volontari che li accoglieranno con gioia, amore e un bel panettone!”.

Il sorriso del piccolo Mustafà che abbraccia l’Italia

[caption id="attachment_26866" align="alignnone" width="300"] Foto SIR/Marco Calvarese[/caption] 4 Febbraio 2022 - Siena - Dalle braccia del papà a quelle della mamma, in un gioco continuo fatto di sorrisi e di urla gioiose dove anche un carrello per la spesa diventa un giocattolo da condividere con le due sorelline più piccole. Ti abbraccia con il sorriso: ti accoglie così Mustafà al-Nazzal, il bambino siriano di 5 anni, immortalato con suo padre Munzir (33 anni), dal fotografo turco Mehmet Aslam, nello scatto vincitore del concorso Siena International Photo Awards (Sipa) facendo così il giro del mondo. La foto li ritraeva mentre giocavano in un campo profughi in Turchia: il papà privo di una gamba che librava in alto suo figlio nato senza arti. La famiglia di Mustafà era fuggita in Turchia da Idlib, nella regione nord-occidentale della Siria, nel 2019, dopo che suo padre Munzir aveva perso una gamba in un attacco chimico del regime siriano. Sua moglie Zeynep, all’epoca incinta di pochi mesi di Mustafà, inalò il gas che provocò nel piccolo la sindrome di tetra-amelia, per questo nato privo di arti. Grazie a quella foto che scatenò una vera e propria corsa alla solidarietà, la famiglia di Mustafà è arrivata a Siena, accolta dalla locale arcidiocesi guidata dal card. Augusto Paolo Lojudice, dove vive in uno dei quattro appartamenti del Centro Caritas di Arbia, un vero e proprio polo della solidarietà, aperto ai bisogni di tutti. Qui, con l’aiuto di tanti volontari, come Anna, Paolo, Maria, la famiglia di Mustafà sta ricominciando una nuova vita. “Grazie”, “ciao”, “Italia” e soprattutto “ciaccino”, la tipica focaccia farcita senese, sono le prime parole che Mustafà e le sue sorelline hanno imparato a pronunciare e che ripetono spesso sotto lo sguardo divertito dei loro genitori. La mamma Zenyep, 26 anni, ripete il suo “grazie” all’Italia e agli italiani: “avevamo bisogno di aiuto e qui lo abbiamo trovato, ora possiamo curare Mustafà, le nostre bambine potranno andare a scuola e imparare l’italiano”. Finita la sua quarantena, il piccolo Mustafà in questi giorni sta completando un primo ciclo di visite mediche e di accertamenti. Sia lui che il papà, infatti, sono attesi per inizio marzo nel Centro Protesi Vigorso dell’Inail a Budrio, vicino a Bologna, dove inizieranno la riabilitazione. Nel centro Inail sono stati assistiti campioni e atleti paralimpici come Alex Zanardi e Bebe Vio. Ma se per il padre Munzir, spiega Anna Ferretti del team di Caritas Siena, “la riabilitazione sarà una cosa breve, quella di Mustafa sarà più complessa perché il bambino non ha mai avuto gli arti e ciò rende tutto più difficile". Seppur con lo sguardo rivolto al futuro, la famiglia del piccolo Mustafà non dimentica la Siria. Racconta Munzir: “prima della guerra la mia famiglia aveva delle terre che coltivavo con i miei genitori. Poi la guerra ci ha tolto tutto". Oggi è in atto un conflitto contro il popolo siriano e se la comunità internazionale non si muoverà questa strage è destinata a durare ancora a lungo. Bisogna fermare tutti gli attori in lotta a cominciare dal regime”. Il pensiero corre anche ai familiari rifugiati in Turchia: “siamo in contatto con loro tutti i giorni – dice Zeynep – sono felici per quanto è accaduto e sono riconoscenti all’Italia per la generosità mostrata nei nostri confronti. Tanto riconoscenti da avere – rivela la donna – la bandiera italiana nello status di WhatsApp”. Poco lontano il card. Lojudice gioca e scherza con Mustafà e le sorelline: “Come Diocesi – spiega - abbiamo dato disponibilità ad accogliere questa famiglia. Abbiamo dato loro un alloggio ed abbiamo pensato ad un percorso di vita, umano e sociale da fare insieme”. “Spero che questa esperienza possa servire a riportare attenzione sulla guerra in Siria, oramai scomparsa dai radar dell’informazione, e sulla sofferenza dei bambini che sono le prime vittime della violenza. Mustafà – aggiunge il cardinale - sia un apripista, un punto di riferimento per altre situazioni simili. Perché anche dal male si può trarre il bene, e dalla disperazione  speranza”. “La diocesi di Siena sta mostrando un grande cuore – conferma Anna Ferretti – stanno arrivando fondi e regali. Pochi giorni fa una parrocchia di Montalcino ha donato un cellulare a Mustafà. Anche le Contrade stanno fremendo per fare qualcosa. La solidarietà è nel Dna dei senesi”. Lo racconta anche la storia di questa città dove già nel 1090 era operativo il più antico ospedale d’Europa per i pellegrini. Santa Maria della Scala accoglieva i pellegrini che percorrevano la Via Francigena, ospitava e sosteneva i poveri, i bambini abbandonati detti “gettatelli” e curava gli ammalati. I poveri di ieri e i rifugiati di oggi. (Daniele Rocchi)

SIRIA: accolti dalla diocesi di Siena padre e figlio con tutta la famiglia

21 Gennaio 2022 - Siena - Munzir e Mustafa, padre e figlio siriani senza arti a causa della guerra e protagonisti dello scatto "Hardship of Life", che ha fatto il giro del mondo diventando immagine simbolo del dramma siriano, saranno accolti dalla diocesi di Siena-Colle di Val D'Elsa-Montalcino guidata dal card. Paolo Lojudice, membro della Commissione Episcopale per le Migrazioni della Cei.  Dell'intera famiglia  (composta da padre, madre e tre bambini) la diocesi ha messo a disposizione un appartamento e verranno forniti loro il vitto e i pocket money. E' già stato anche individuato un mediatore linguistico. All'arrivo l'intera famiglia dovrà seguire la quarantena prevista delle vigenti leggi italiane.

Diocesi di Siena: venerdì alla Camera dei deputati convegno sui Minori Stranieri non accompagnati

26 Ottobre 2021 - Roma - Venerdì prossimo, 29 ottobre 2021, alle ore 11, preso la Camera dei Deputati, Sala del Refettorio in via del Seminario a Roma, si terrà l'incontro su “L’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati in Italia. Dall’Afghanistan alle nostre strade: le buone pratiche dell’accoglienza. Esperienze a confronto"  promosso dalla Commissione Tutela Infanzia della diocesi di Siena- Colle di Val D'Elsa-Montalcino in collaborazione con le associazioni Medicina Solidale, Fonte d’Ismaele, Dorean Dote e l’Unione Italiana Forense. Intervengono il card. Paolo Lojudice,  arcivescovo di Siena Colle di Val D’Elsa- Montalcino e mebroi della Commissione cei per le Migrazioni; Carla Garlatti,  Garante nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, Lucia Celesti, Responsabile Servizi Sociali Ufficio Relazioni Pubblico Head Family Services Ospedale Pediatrico Bambino Gesù;  Maria Teres Bellucci, , deputata membro della commissione parlamentare Infanzia e adolescenza; Luca Ercoli, responsabile Sanitario Medicina Solidale e Presidente di Fonte d’Ismaele, Antonio Fernando De Simone, Presidente dell’Unione Italiana Forense di  Roma; Giuseppe Sartiano, Psicoterapeuta e Giudice Onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Roma, e Alice Mazzei,  coordinatrice commissione diocesana “Sp.A.M. Spazio ai Minori” della diocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino. A coordinare i lavori Luca Collodi, caporedattore di Radio Vaticana.