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Mediterraneo frontiera di pace: parte da Santa Croce il dialogo

21 Febbraio 2022 - Firenze - I preparativi sono in corso da tempo, ma è stata la conferenza stampa di sabato 19 febbraio, ospitata nel Cenacolo della Basilica di Santa Croce, ad inaugurare ufficialmente il conto alla rovescia per il grande incontro sul Mediterraneo 2022, organizzato a Firenze tra il 23 e il 27 febbraio. Gli ispiratori dell’iniziativa, il Presidente della CEI, card. Gualtiero Bassetti, il Vicepresidente della CEI, mons. Antonino Raspanti, il Sindaco di Firenze  Dario Nardella e l’arcivescovo di Firenze, il card. Giuseppe Betori, hanno svelato i dettagli di un programma intenso, che, come ricordato con  dal sindaco, vedrà la partecipazione, tra gli altri, dei Ministri di Interno ed Esteri, del Presidente del Consiglio, dei vertici di IOM e UNHCR, sino alla giornata finale, quando Papa Francesco ascolterà le conclusioni del confronto e celebrerà la Messa in Santa Croce, alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Come ha spiegato il card. Betori, Firenze ospiterà due incontri, il convegno “Mediterraneo frontiera di pace” dei Vescovi dei Paesi mediterranei e il Forum dei Sindaci delle principali città che affacciano sul Mediterraneo: i tavoli si svolgeranno paralleli sugli stessi temi, cultura, emergenza sociale e sanitaria, ambiente e migrazioni, per convergere, alla fine, in una Carta di Firenze. Se la spinta all’incontro proviene dalle minacce che sfidano l’intera regione, quali le catastrofi causate dal riscaldamento globale e le disuguaglianze acuite dalla pandemia, il proposito è rivitalizzare il dialogo tra le sponde del Mare Nostrum, ragionare insieme, tenendo unite la visuale istituzionale e quella spirituale, e fissare i valori che dovranno ispirare in futuro le relazioni e l’approccio alle difficoltà comuni. La migrazione non potrà non essere al centro: perché il Mediterraneo ne è sempre stato un teatro naturale, ma, ancor più, perché da troppo tempo è diventato lo sfondo del suo volto peggiore, della migrazione ostacolata, respinta, disperata. Sarà Papa Francesco, una volta ancora, a ricordare a tutti questa centralità: il cuore del suo passaggio a Firenze sarà l’incontro con un gruppo di rifugiati accolti in città. (Livia Cefaloni)

CEI: Mediterraneo, un cammino che continua

25 Marzo 2021 - Roma - A poco più di un anno dall’Incontro di riflessione e spiritualità Mediterraneo frontiera di pace, che si è tenuto a Bari dal 19 al 23 febbraio 2020, i Vescovi italiani, durante il Consiglio Episcopale Permanente che si è svolto questa settimana, hanno ribadito il valore e il significato di un evento che non si vuole isolato nella storia. Quella di Bari, infatti – si legge nel comunicato finale - è stata la prima tappa di un progetto che bisognava intraprendere per offrire una visione non frammentaria, ma complessiva e organica dei problemi e delle ricchezze del Mediterraneo, necessaria per superare le crisi che stiamo vivendo; un cammino da compiere, insieme, per dare la nostra risposta con il Vangelo ai problemi della Chiesa, alle nostre Chiese e alla società di oggi. Solo tessendo relazioni fraterne è possibile promuovere il processo d’integrazione. Nonostante le limitazioni imposte per il contenimento del virus, in questo anno i Vescovi dei Paesi che si affacciano sul Mare Nostrum hanno concordato sulla necessità d’individuare piste per far sì che l’evento del 2020 non resti un unicum, ma apra cammini di riflessione e di azione a livello locale e internazionale. Per questo, hanno detto i Vescovi, è fondamentale riprendere l’intuizione di Bari per rendere il Mare Nostrum quel “grande lago di Tiberiade” che fu in passato – come lo definiva La Pira –, le cui sponde tornino ad essere simbolo di unità e non di confine. È essenziale, cioè, proseguire in questo percorso di comunione, nell’orizzonte indicato da Papa Francesco che, nella Fratelli tutti, ricorda quanto il dialogo perseverante e coraggioso, anche se non fa notizia, aiuti il mondo a vivere meglio, molto più di quanto possiamo rendercene conto.