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Libia, il caso di Naima Jamal e la tratta dei nuovi schiavi

7 Gennaio 2025 - Alcuni quotidiani nazionali stanno riportando la storia di Naima Jamal, resa nota da un comunicato di "Refugees in Libya", rilanciato ieri dalla ong Mediterranea. Il comunicato include la foto che ripubblichiamo e un video in cui si vede la ragazza torturata. Secondo "Refugees in Libya" e Mediterranea, il video è stato mandato alla famiglia. Il caso di Naima, una ventenne etiope, descrive le dinamiche che colpiscono le persone migranti imprigionate, vittime della moderna tratta degli schiavi in Libia. Le famiglie delle vittime sono sotto ricatto da parte da parte di trafficanti di esseri umani, con richieste per ottenere il loro rilascio che crescono di settimana in settimana. La Libia, come riporta il nostro Report "Il Diritto d'Asilo" 2024, è tornata ad essere il primo Paese costiero di partenza per la traversata del Mediterraneo centrale: alla fine di luglio 2024 erano quasi 20 mila gli arrivi contro poco più di 12 mila dalla Tunisia, nel 2023 primo Paese per questo indicatore. A tale proposito, va ricordato che a luglio 2023 è stato siglato un accordo tra Europa e Tunisia che, analogamente a quello stipulato nel 2016 con la Turchia, o al memorandum d’intesa tra Italia e Libia firmato nel 2017 e rinnovato nel 2022, si inserisce in una strategia di esternalizzazione delle frontiere europee e di aiuti economici condizionali alla gestione dei flussi migratori. Si tratta però di contesti fortemente problematici in termini di rispetto dei diritti umani, con politiche ostili nei confronti dei migranti e un alto numero di violenze, detenzioni e soprusi, come costantemente denunciato da più fonti.

Scarica la sintesi del Report.

[caption id="attachment_52310" align="aligncenter" width="1024"]Naima Jamal (fonte: mediterranearescue.org)[/caption]

Accordi Italia-Libia: oggi sit-in a Roma

2 Febbraio 2022 -
Roma - Oggi, 2 febbraio, è il quinto anniversario degli accordi di cooperazione tra Italia e Libia finalizzati all’intercettamento dei migranti e dei rifugiati durante la traversata del mar Mediterraneo e al loro ritorno forzato nell’inferno libico. Per l’occasione Amnesty international Italia organizza un sit-in a Roma nei pressi del ministero degli Affari esteri (viale dei Giusti della Farnesina, area pedonale) con inizio alle 17.30. “Detenzione arbitraria, tortura, trattamenti inumani, stupri, violenze sessuali, lavori forzati e uccisioni illegali – ricorda Amnesty -. Questo è l’atroce destino cui, negli ultimi cinque anni, sono andati incontro oltre 82.000 uomini, donne e bambini intercettati in mare e riportati in Libia – 32.425 solo nel 2021 – grazie alla collaborazione dell’Unione europea con lo stato nordafricano, collaborazione in cui l’Italia è dal 2017 in prima linea”. Parteciperanno al sit-in varie organizzazioni per i diritti umani e di ricerca e soccorso in mare.