Primo Piano

Aizo: un incontro per ricordare il Porrajmos, lo sterminio di rom e sinti

22 Gennaio 2024 - Torino - In occasione del Giorno dedicato alla Memoria (27 gennaio), l'Aizo (Associazione Italiana Zingari Oggi)  propone un incontro a Torino per presentare lo sterminio dei rom e dei sinti avvenuto nei lager per migliorare la conoscenza verso questa popolazione, che "era ed è più che mai emarginata. Le nuove forme di odio ed ideologie fondamentaliste - si legge in una nota - seminano violenza ed istigano all'intolleranza e al disprezzo della cultura o religione altrui. Pertanto riteniamo importante sensibilizzare, soprattutto i giovani, sulla tragedia ed invitarli all'accettazione del diverso". L'incontro si svolgerà il 26 gennaio alle ore 10 presso la sede dell'Aizo a Torino.

Circo: questa sera preghiera ecumenica sotto il tendone del Festival di Montecarlo

22 Gennaio 2024 - Montecarlo - Questa mattina si sono aperti a Montecarlo i lavori del Forum of Christian Organizations for the pastoral care of circus and carnival workers, il Consiglio Internazionale delle Organizzazioni Cristiane per la Pastorale dei Circensi. Presenti, oltre alla delegazione italiana (composta dal direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo e da don Mirko Dalla Torre, membro della consulta nazionale per la pastorale dello spettacolo viaggiante dell’organismo della Cei) è presente quella tedesca, olandese, austriaca e svizzera. Il momento della preghiera ecumenica ha avviato l’intensa giornata di lavoro. Dopo i saluti del Segretario generale p. Bernhard Eugen Maria,  la delegazione italiana ha presentato il cammino della catechesi promosso dall’ufficio nazionale per la pastorale del settore circhi e luna park della Fondazione Migrantes e il testo di catechesi: “In cammino con Gesù per portare gioie e festa”. L’incontro – che quest’anno ha per tema l’educazione -  rappresenta un momento importante che aiuta chi opera nella pastorale dei circensi, al di là della loro confessione cristiana, nel promuovere e nel mettere al centro le dimensioni umane, professionali e spirituali dei lavoratori del circo. Il Consiglio delle Organizzazioni Cristiane per la Pastorale dei Circensi e Lunaparchisti, formato dai Direttori nazionali della pastorale circense, è nato per promuovere in senso ecumenico l’animazione pastorale, culturale e sociale dei Circensi e Lunaparchisti d’Europa e per stimolare nella comunità civile la comprensione e la valorizzazione della loro identità in un clima di pacifica convivenza, rispettosa dei diritti della persona umana. I membri del Forum parteciperanno, nell’ambito della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, a una celebrazione ecumenica sotto il tendone del Festival Internazionale del Circo di Montecarlo, prevista per questa sera, presieduta dall’arcivescovo di Monaco, mons. Dominique-Marie David, con la partecipazione di rappresentanti delle varie confessioni cristiane e alla quale parteciperanno, come gli altri anni, molte persone oltre agli artisti del Festival del Circo.

Viminale: da inizio anno sbarcate 1.298 persone migranti sulle coste italiale

22 Gennaio 2024 -
Roma - Sono finora 1.298 le persone migranti sbarcate sulle coste italiane da inizio anno secondo il dato diffuso dal ministero degli Interni, considerati gli sbarchi rilevati entro le 8 di questa mattina. Di uesti 253 sono di nazionalità bengalese (19%), sulla base di quanto dichiarato al momento dello sbarco; gli altri provengono da Siria (205, 16%), Pakistan (85, 7%), Egitto (59, 4%), Tunisia (50, 4%), Sudan (47, 4%), Gambia (46, 3%), Mali (27, 2%), Etipia (25, 2%), Eritrea (23, 2%) a cui si aggiungono 478 persone (37%) provenienti da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione. Fino ad oggi sono stati 114 i minori stranieri non accompagnati ad aver raggiunto il nostro Paese via mare.

Papa Francesco: “essere giornalista è una vocazione, un pò come quella del medico”

22 Gennaio 2024 -

Città del Vaticano - “Essere giornalista è una vocazione, un po’ come quella del medico, che sceglie di amare l’umanità curandone le malattie”. Lo ha detto questa mattina papa Francesco ricevendo in udienza i membri dell’Associazione internazionale dei giornalisti accreditati presso il Vaticano (Aigav). “Così, in un certo senso, fa il giornalista, che sceglie di toccare con mano le ferite della società e del mondo”, ha proseguito Francesco: “È una chiamata che nasce da giovani e che porta a capire, a mettere in luce, a raccontare”. “Vi auguro di tornare alle radici di questa vocazione, di farne memoria, di ricordare la chiamata che vi unisce in un compito così importante”. “Quanto bisogno - ha qundi aggiunto - di conoscere e di raccontare da una parte, e quanta necessità di coltivare un amore incondizionato alla verità dall’altra!”. “Vorrei esprimervi gratitudine non solo per ciò che scrivete e trasmettete, ma anche per la costanza e la pazienza di seguire giorno dopo giorno le notizie che arrivano dalla Santa Sede e dalla Chiesa, raccontando una istituzione che trascende il ‘qui e ora’, e le nostre stesse vite”.

Raccontare il diritto d’asilo oggi: un incontro a Brescia

22 Gennaio 2024 - Brescia – Martedì 23 gennaio l’Uffficio per le comunicazioni sociali della Diocesi di Brescia  ha organizzato, in preparazione alla festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, un corso di formazione gratuito, in collaborazione con l’Ucsi, su “Raccontare oggi il diritto d’asilo”. L’appuntamento è dalle 10.30 alle 12.30 al Centro pastorale Paolo VI in via Gezio Calini a Brescia. Interviene Mariacristina Molfetta della Fondazione Migrantes. Sono previste le testimonianze del Centro Migrantes e della Cooperativa Kemay sui volti e sulle storie di accoglienza nel Bresciano. Seguirà il confronto con il vescovo di Brescia, mons. Pierantonio Tremolada.

Lasciare, seguire

22 Gennaio 2024 -
Città del Vaticano - In questa domenica dedicata alla Parola di Dio, il Vangelo di Marco ci porta all’inizio della vita pubblica di Gesù, e ci propone la sua prima predica, brevissima ma che ha un punto fermo: il tema della conversione. Giovanni Battista è stato arrestato e ucciso da Erode, e il Signore sa che è giunto il suo tempo, anzi “il tempo è compiuto e il Regno di Dio è vicino”. Come dire, il tempo dell’attesa, preparato dai profeti, da Giovanni Battista, si è concluso. Non è a Gerusalemme che ha inizio la vita pubblica di Gesù, ma, per usare una espressione cara a Papa Francesco, in una periferia dell’esistenza: la Galilea. Terra lontana, crocevia delle genti e luogo di incontro di culture e popoli diversi; è qui in questa terra marginale abitata da persone povere, da pagani e anche rivoluzionari, che il Signore va a cercare i primi quattro discepoli, come leggiamo in Marco: “seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini”, dice a Simone e Andrea. Un racconto che non può essere letto senza riflettere sulla prima lettura, ovvero la chiamata di Giona; o meglio, la seconda chiamata, perché prima non aveva voluto accogliere l’invito di Dio a recarsi a Ninive. Poi obbedisce e permette così a Dio di rivelarsi per quello che è: misericordioso, lento all’ira. In Galilea, dunque, dove incontra samaritani giudicati eretici, scismatici e separati dai giudei, che ha inizio il cammino di Gesù. È non è un caso che Papa Francesco abbia voluto, in questa domenica, dare inizio all’Anno della Preghiera in preparazione al Giubileo del 2025 e all’apertura, a Natale di quest’anno, della Porta Santa; mesi dedicati a riscoprire “il grande valore e l’assoluto bisogno” della preghiera. Da Francesco anche un invito a pregare per l’unità dei cristiani, una settimana che, come tradizione, il Papa concluderà il prossimo 25 gennaio nella basilica di San Paolo. Basilica che da sempre è luogo simbolo del dialogo ecumenico, anche perché proprio qui Giovanni XXIII ha voluto annunciare, nel gennaio del 1959, la sua intenzione di indire un Concilio ecumenico, con l’intento di soffiare via la cenere e rinvigorire la fiamma della fede; è qui che Giovanni Paolo II ha voluto aprire la Porta santa in occasione del Giubileo del duemila assieme al Patriarca ortodosso e al Primate della chiesa anglicana. E qui, ancora, che Papa Francesco, partendo dall’immagine della donna samaritana al pozzo, ha parlato il 25 gennaio 2015, di “sete d’incontro, desiderio di aprire un dialogo”. Preghiera anche, e soprattutto, per la pace in Ucraina, in Israele e in Palestina “e in tante altre parti del mondo: a soffrirne la mancanza sono sempre i più deboli. Penso ai piccoli, ai tantissimi bambini feriti e uccisi, a quelli privati di affetti, privati di sogni e di futuro. Sentiamo la responsabilità di pregare e di costruire la pace per loro”. Domenica nella quale Francesco celebra in San Pietro e commentando la chiamata dei primi apostoli ha parlato di dinamismo: la Parola “non ci lascia chiusi in noi stessi, ma dilata il cuore, fa invertire la rotta, ribalta le abitudini” e, ancora, “dischiude orizzonti impensati”. Così sceglie due verbi: lasciare e seguire. Cosa hanno lasciato allora i primi quattro apostoli, si chiede Francesco. “La barca e le reti, cioè la vita che avevano fatto fino a quel momento. Tante volte fatichiamo a lasciare le nostre sicurezze, le nostre abitudini, perché rimaniamo impigliati in esse come i pesci nella rete. Ma chi sta a con la Parola guarisce dai lacci del passato, perché la Parola viva contatto reinterpreta la vita, risana anche la memoria ferita innestando il ricordo di Dio e delle sue opere per noi”. Lasciarono le loro cose e lo seguirono perché la Parola “mentre libera dagli ingombri del passato e del presente fa maturare nella verità e nella carità: ravvia il cuore, lo scuote, lo purifica dalle ipocrisie e lo riempie di speranza”. Quindi, all’Angelus, ha spiegato che il Signore “ama coinvolgerci nella sua opera di salvezza, ci vuole attivi con lui, responsabili e protagonisti”. Annunciare il Vangelo “non è tempo perso” e un cristiano “che non è attivo, che non è responsabile nell’opera dell’annuncio del Signore e che non è protagonista della sua fede non è un cristiano o, come diceva mia nonna, è un cristiano ‘all’acqua di rose’”. (Fabio Zavattaro - Sir)

Migrantes Brescia: un calendario con le principali ricorrenze di altre tradizioni religiose

19 Gennaio 2024 - Brescia - Nel cammino che la Diocesi di Brescia ha intrapreso per una Pastorale Migratoria Interculturale, l’Ufficio Migrantes mette a disposizione sul sito della Diocesi un calendario con le principali ricorrenze di altre tradizioni religiose e culturali (Ortodossi, Buddhisti, Cinesi, Induisti, Islamici, Sikh). Il calendario ha lo scopo di accompagnare il Nodo tematico Testimoni di una Chiesa “in uscita” presente nel documento “Verso una Pastorale Migratoria Interculturale” affinché possa ispirare momenti di incontro e di fraternità tra la comunità parrocchiale o dell’UP e le comunità etniche presenti nel loro stesso territorio che professano altre fedi religiose. Il calendario presenta le principali festività e celebrazioni e nasce per favorire l’inclusività. Può essere usato nelle parrocchie, nelle scuole, nei luoghi di lavoro e nelle istituzioni per celebrare la pluralità delle credenze religiose e favorire il dialogo interreligioso.

Istituti religiosi: “presto un Vademecum con info utili e interlocuzione con il governo su aumento costi Ssn per stranieri extra-Ue

19 Gennaio 2024 -
Roma - L’assistenza sanitaria del Servizio sanitario nazionale sta diventando un miraggio o comunque avrà un costo esagerato per migliaia di religiosi e religiose in Italia che provengono da Paesi extra Ue. In seguito alla legge finanziaria 203 del 30 dicembre 2023 dal 1° gennaio 2024 è stato innalzato il contributo obbligatorio per l’iscrizione al Ssn da 397,34 euro anni a 2.000 euro annui per chi è entrato in Italia per motivi religiosi o di culto. In Italia è obbligatorio avere una copertura sanitaria, pubblica o privata. Per molti stranieri, a seconda del titolo di soggiorno, l’assistenza sanitaria è gratuita come per gli italiani. Ma la nuova normativa è una patata bollente e molto onerosa per gli istituti maschili e femminili, sempre più caratterizzati da provenienze extra-europee. Si stanno perciò cercando vie di uscita al problema con l’aiuto del Cnec, il Centro nazionale economi di comunità. Le strade individuate finora sono diverse: interlocuzione politica con il governo, contrattazione con le agenzie di assicurazione o iscrizione alle società di mutuo soccorso per la stipula di polizze assicurative ad ampio raggio (in alternativa al Ssn), trasformazione dei permessi di soggiorno per motivi religiosi in permessi per motivi di lavoro per chi già lavora in Italia. Prima di tutto sarà stilato un Vademecum con indicazioni utili per aiutare ad uscire dall’impasse e istituito un tavolo tecnico tra Cei, Usmi (Unione superiori maggiori italiane), Cism (Conferenza italiana superiori maggiori), Cnec e tutte le realtà che vorranno aderire, per interloquire con il governo italiano e trovare una soluzione soddisfacente per tutti. L’alternativa all’iscrizione volontaria al Ssn sarebbe la stipula di polizze sanitarie assicurative o l’iscrizione a società di mutuo soccorso. “Ma nessun accordo o nessuna polizza privata potrà mai garantire tutte le prestazioni assicurate dal Servizio sanitario nazionale”, precisa l’avvocato Domenico Francesco Donati, consulente in materia. Altra strada percorribile, che alcuni istituti stanno già praticando, è la conversione dei permessi di soggiorno per motivi religiosi in permessi per motivi di lavoro, visto che tante suore lavorano ad esempio negli ospedali o nelle scuole. In ogni caso, puntualizza l’avvocato, “le cure mediche nei Pronto soccorso sono garantite a chiunque, anche senza essere iscritti al Ssn. Il problema però si pone dopo, se si entra nel regime ordinario: chi paga? A quel punto serve la polizza assicurativa”. Molti religiosi si stanno già confrontando con la tematica e hanno evidenziato tanti problemi pratici e burocratici: alcune ASL non sono nemmeno informate dell’aumento, altre non hanno i moduli necessari per l’espletamento della pratica e stanno facendo pagare il vecchio contributo (salvo poi richiedere in seguito l’integrazione). “Il nostro obiettivo è supportare gli istituti per garantire il diritto alla salute a tutti i religiosi, offrendo le varie alternative possibili”, dice suor Marilena Argentieri, presidente del Cnec. “Non vogliamo chiedere esoneri o particolari privilegi – evidenzia – anche perché il problema non riguarda solo i religiosi e le religiose ma anche tante famiglie immigrate”. “Le nostre comunità sono sempre più internazionali – afferma suor Micaela Monetti, presidente dell’Usmi -. Va assicurato il diritto alla salute e il diritto alla migrazione. È importante agire uniti per una concertazione con il legislatore”. “Stiamo cercando di avere chiarezza e trovare vie possibili – puntualizza padre Luigi Gaetani, presidente della Cism –. Non per avere agevolazioni ma per il giusto riconoscimento del lavoro sociale dei religiosi e delle religiose in Italia, nella trasparenza e nella legalità”.  

Pastorale spettacolo viaggiante: la prossima settimana il Forum delle organizzazioni cristiane

18 Gennaio 2024 - Roma - L’educazione religiosa per i giovani e per le comunità della gente del circo e del luna park sarà al centro dell’incontro annuale del Forum of Christian Organizations for the pastoral care of circus and carnival workers, il Consiglio Internazionale delle Organizzazioni Cristiane per la Pastorale dei Circensi e Lunaparchisti che si svolgerà, dal 22 al 23 gennaio durante il Festival internazionale del circo di Monaco.  Per l’Italia parteciperà mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes e don Mirko Dalla Torre, referente per la pastorale della Gente dello Spettacolo Viaggiante dell’organismo pastorale della Cei. L’incontro rappresenta un momento importante che aiuta chi opera nella pastorale dei circensi, al di là della loro confessione cristiana, nel promuovere e nel mettere al centro le dimensioni umane, professionali e spirituali dei lavoratori del circo. Il Consiglio delle Organizzazioni Cristiane per la Pastorale dei Circensi e Lunaparchisti, formato dai Direttori nazionali della pastorale circense, è nato per promuovere in senso ecumenico l’animazione pastorale, culturale e sociale dei Circensi e Lunaparchisti d’Europa e per stimolare nella comunità civile la comprensione e la valorizzazione della loro identità in un clima di pacifica convivenza, rispettosa dei diritti della persona umana. I membri del Forum parteciperanno, nell’ambito della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, a una celebrazione ecumenica sotto il tendone del Festival Internazionale del Circo di Montecarlo, prevista lunedì sera, 22 gennaio, presieduta dall’arcivescovo di Monaco, mons. Dominique-Marie David, con la partecipazione di rappresentanti delle varie confessioni cristiane e alla quale parteciperanno, come gli altri anni, gli artisti del Festival del Circo. (Raffaele Iaria)

Cei: da lunedì il Consiglio Permanente

18 Gennaio 2024 - Roma - Si svolgerà a Roma da lunedì 22 a mercoledì 24 gennaio la sessione invernale del Consiglio Episcopale Permanente della Cei. I lavori, che saranno introdotti lunedì pomeriggio dal card. Matteo Zuppi, prevedono un aggiornamento sul Cammino sinodale delle Chiese in Italia e un focus sul Rito di istituzione del ministero del catechista, insieme alla riflessione sulla riforma degli Uffici e Servizi della Segreteria Generale. All’ordine del giorno anche la scelta del tema principale dell’Assemblea Generale di maggio, una comunicazione sul Giubileo e l’approvazione del Messaggio della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace per la Giornata del primo maggio.      

Vangelo Migrante: …….e subito lo seguirono. Terza domenica del Tempo Ordinario

18 Gennaio 2024 -
Anche in questa domenica Gesù ci invita a fare delle scelte di qualità. Non dobbiamo pensare ai numeri ma alla qualità delle cose. A volte ci chiediamo, anche come sacerdoti, quante persone frequentano la chiesa, quanti verranno all’adorazione o alla catechesi, quante vocazioni ci sono in seminario. Non sono i numeri a dare ragione della fede ma l’adesione personale al Regno di Dio. Il regno di Dio è compiuto (peplerotai in greco) vuol dire pienezza, esaurimento. Il Regno è Gesù che viene in mezzo a noi e noi non possiamo restare indifferenti, dobbiamo essere pronti. Dio dice a Giona “alzati”, e come Giona dobbiamo muoverci e camminare. Chi si ferma è sempre perduto, ma anche anche chi si adagia in poltrona per sonnecchiare non è adatto al Vangelo. Il Vangelo ci chiede di essere presenti, attenti e di non arrivare in ritardo alla chiamata di Dio. Sant’Agostino scriveva: non temo il Dio che passa ma il Dio che passa e non ritorna. “Tutto a passa, tutto scorre, si muove e si dissolve” ricorda Eraclito in Panta Rei, solo Dio resta. Che bello! In questo orizzonte cosi insicuro e relativista abbiamo bisogno di certezze e di sicurezze. Tutti cercano la verità, la certezza della dottrina, una sete di verità che non ha sapore di conformismo religioso ma di novità e creatività: una fantasia della carità, come ricordava San Giovanni Paolo II. In questa domenica non c’è tempo per fare calcoli né per avere ripensamenti: i discepoli dopo aver ascoltato la chiamata di Gesù “euthus-subito”, lasciarono le reti e lo seguirono. Nella vita spirituale il subito è fondamentale. San Benedetto ci esorta: nulla anteporre a Cristo. A volte non rispondiamo subito, non crediamo subito alle parole del Signore, non amiamo subito. Il subito del Vangelo è un atto impetuoso di forza, un colpo di audacia per la salvezza. La vocazione è risposta ad un’opzione fondamentale: Cristo. Chi sceglie Cristo, fa un salto di qualità, accetta di non perdere tempo. In questo subito del Vangelo dobbiamo imparare a non posporre, rimandare e ritardare le scelte fondamentali. Un ritardo di pochi secondi alla stazione può farci perdere l’opportunità di intraprendere un viaggio fondamentale. Non si può sempre recuperare il ritardo, specialmente nella vita spirituale. In questo momento tutti siamo immersi in una vita che “va di corsa”; amiamo le cose celeri, veloci così come ci dicono anche le fibre ottiche della rete internet, fondamentali per le ricerche immediate sul web. Tutti corrono ma pochi, forse, sono coloro che pensano a come accelerare i passi del proprio cammino di conversione. Per andare verso Cristo occorre una “metanoia” di cambiamento.  La conversione non è fare un passo indietro bensì uno in avanti. È lasciare i legami ossessivi delle nostre false certezze per accogliere la bella notizia del Vangelo. Cristo è venuto, ed è venuto per salvare tutti, specialmente i peccatori: gli irregolari di oggi.  La metanoia di cui parla Marco è un superamento vitale dei propri ragionamenti. La fede non va ragionata. Essa è di per sé un atto intelligente che ha bisogno di grazia e di umiltà. Chi crede si apre liberamente alla novità dello Spirito, cercando, con l’aiuto di Dio, di superare vizi, attaccamenti, egoismi. Il convertito non è un fanatico di Dio, un “hooligans” della fede che sfoggia con violenza la propria bandiera allo stadio. Il convertito è un uomo che si lascia toccare da quell’Amore che solo permette di cambiare stile di vita. La chiesa non ha bisogno di   aumentare il numero dei convertiti ma di persone nuove, amate da Dio, animate dalla buona volontà del Vangelo, pronte a lasciarsi guidare dal Maestro. “Mentre eravamo peccatori Cristo è morto per noi” ci ricorda San Paolo, ed è qui che nasce il “subito” della fede e la scelta fondamentale per la salvezza.  Anche per noi, insieme sulla barca della vita, tra sofferenze e malattie, immersi a volte nei lamenti quotidiani, vittime di mille insoddisfazioni, tra le varie crisi familiari, irrompe Cristo che sempre ci seduce col suo Amore. Seguirlo subito è il segreto di ogni successo. (Andrea Fulco)

Lampedusa: l’esperienza di sr. Angela tra i migranti

18 Gennaio 2024 - Cosenza – A Lampedusa è presente, grazie al progetto dell’Unione Internazionale delle Superiori Generali (UISG), una comunità di 4 religiose appartenenti a quattro Congregazioni differenti e provenienti da quattro Paesi diversi: suor Danila dalla Croazia, suor Ines dagli Stati Uniti, suor Rufina dall’India e suor Angela Cimino dall’Italia. A quest’ultima, di origini calabresi, dedica una lunga intervista il settimanale della diocesi di Cosenza-Bisignano “Parola di Vita”, diretto da don Enzo Gabrieli. Suor Angela – scrive l’autrice dell’intervista Debora Ruffolo - è approdata a Lampedusa da circa due mesi per questa missione UISG nel campo dell’assistenza ai migranti con l’obiettivo di costruire ponti tra i migranti e la comunità locale.  Quella che “stiamo vivendo – dice – è una esperienza intercongregazionale molto forte che cura l’aspetto  migratorio che condivido insieme ad altre tre suore di diverse congregazioni e Paesi differenti. Tutte noi – aggiunge - siamo partite per Lampedusa con la fiducia nel Signore, quella che non ti fa dire ma cosa troverò, cosa farò, ci siamo sentite come Abramo partito senza conoscere la meta e un po’ anche come Maria, perché ciascuna di noi ha avuto delle certezze interiori e siamo approdate qui accogliendo la richiesta di questa missione che è stata nuova per tutte noi”. Per sr. Angela è una esperienza “molto forte”. Nella prima uscita di soccorso dei migranti  arrivati  nell’isola la religiosa ricorda una mamma che ha perso tre bambine e il marito: “era tremante, due bimbe erano cadute in acqua con il papà e la terza era con la mamma, ma quando è arrivata al molo la bambina era nelle mani dei medici per rianimarla. Quando abbiamo visto una piccola bara bianca passare dietro al molo abbiamo capito la drammaticità di questa donna disperata, che urlava, che ancora non sapeva che la terza figlia era morta. A quel punto ho preso il capo di questa donna – racconta sr. Angela - l’ho poggiato al mio petto e l’ho accarezzata in silenzio”. (Raffaele Iaria)

Migranti: da inizio anno 786 arrivi via mare

18 Gennaio 2024 - Roma - Sono in tutto 786 i migranti arrivati in Italia, via mare, da inizio anno. Il dato, riportato dal Cruscotto del Viminale è aggiornato agli arrivi registrati fino alle ore 8 di ieri mattina. Arrivi in netto calo, quindi, se comparati con lo stesso periodo di un anno fa, quando nelle prime due settimane di gennaio furono registrati 3.862 sbarchi. In raddoppio invece se paragonati con i dati (riferiti allo stesso periodo) del 2022: con 386 arrivi. Per quanto riguarda invece gli arrivi dei minori stranieri non acompagnati, da inizio anno al 15 gennaio sono in tutto 74. Sono invece 16 i migranti che hanno perso la vita nel Mediterraneo, in questo primo inizio del 2024, secondo l'Oim.  

Vaticano: dal Papa artisti del mondo del circo

18 Gennaio 2024 - Città del Vaticano - Ieri mattina, durante l’udienza generale nell'Aula Paolo VI in Vaticano, gli artisti dell’Imperial Royal Circus e del Circo equestre Montico hanno eseguito alcuni “numeri”. In particolare, quattro ballerine ucraine si sono esibite davanti a Papa Francesco in una danza popolare del loro Paese «per invocare la pace».

Messico: centinaia di migranti salvati dalla tratta

17 Gennaio 2024 - Città del Messico - Rinchiusi nei camion e ammassati sul piazzale di un magazzino: le forze dell'ordine messicane hanno trovato così oltre 700 migranti, sottraendoli alle spire della tratta di esseri umani. L'operazione - informa l'Osservatore Romano - si è svolta a Cuaxomulco, nello Stato centrale di Tlaxcala, e ha permesso il salvataggio, tra gli altri, di 108 donne e 75 minori non accompagnati, tutti originari di Guatemala, Honduras, El Salvador, Ecuador e Nicaragua. Quattro presunti trafficanti, invece, sono stati arrestati. A segnalare la presenza anomala di numerosi camion alla periferia della città è stata una telefonata anonima giunta alle autorità locali. Ora i migranti sono stati trasferiti in un auditorium del posto; per loro, saranno avviati i processi di immigrazione. Sul fronte politico, intanto, il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador punta alla cooperazione con il Guatemala per cercare di arginare un flusso migratorio senza precedenti che si registra, negli ultimi tempi, nell'intera regione. Solo nel 2023, infatti, è stato conteggiato un aumento del 71 per cento rispetto al 2022, con 10.000 migranti che, ogni giorno, giungono al confine fra Messico e Stati Uniti. Ieri, parlando alla stampa, Obrador ha auspicato in tempi brevi un incontro con il suo omologo guatemalteco, Bernardo Arévalo, insediatosi il 14 gennaio alla guida dello Stato. «Ci sarà un'efficace cooperazione sul tema dei migranti», ha detto il presidente messicano, puntando alla collaborazione «economica, sociale e culturale».

Migranti: due naufragi con 70 dispersi

17 Gennaio 2024 - Milano - Sono spariti nel nulla. Due barche con il loro carico umano inghiottite dal mare. Sono in tutto una settantina fra uomini, donne e bambini i dispersi (o morti) di cui non si hanno più notizie. La prima barca era partita dalla Tunisia, nella notte tra il 10 e l'11 gennaio. Sono saliti a bordo di una piccola imbarcazione che avrebbe dovuto portarli in Italia, presumibilmente a Lampedusa, dopo poche ore di navigazione. Invece non è stato così per una quarantina di tunisini, tutti giovani, con un'età compresa tra i 14 e i 30 anni. Di loro, però, non c'è più traccia da 6 giorni: i familiari hanno infatti lanciato l'allarme dopo aver perso tutti i contatti con chi era sulla barca. Le ricerche della Guardia Costiera di Sfax, dicono ancora le autorità tunisine, in coordinamento con la Marina militare, si concentrano nel tratto di mare tra la stessa cittadina di Sfax e Mahdia. Sono invece 4 giorni che non ci sono più notizie di un altro barchino, questa volta partito molto probabilmente dalla Libia, e avvistato per l'ultima volta il 12 gennaio scorso da un aereo di Frontex in area Sar maltese. «Dove sono? - scriveva su X il giorno dopo Alarm Phone - Ieri mattina abbiamo perso i contatti con un'imbarcazione in pericolo che trasportava dalle 36 alle 45 persone in viaggio verso Lampedusa. Le autorità sono state allertate ma non forniscono informazioni e finora non abbiamo notizie del loro arrivo sull'isola italiana». Due giorni dopo la stessa Ong ripeteva l'appello, sottolineando di non aver più notizie: «Frontex e la Guardia Costiera Italiana hanno cercato invano l'imbarcazione. Parenti preoccupati ci chiamano e hanno urgentemente bisogno di risposte». Malgrado una prima notizia di stop delle ricerche, la Guardia costiera conferma invece che andrà avanti con le operazioni "in modo continuativo" con "l'impiego di mezzi navali anche della Guardia di Finanza e aerei di Frontex e assetti maltesi". E continua ad essere trasmesso a tutte le navi in transito nella zona il messaggio satellitare di allerta. Purtroppo però, ammettono le autorità italiane, al momento «non è stato individuato il barchino segnalato, né ulteriori elementi in mare riconducibili al natante o ai suoi occupanti». Le ricerche andranno dunque avanti. È la prima, doppia, tragedia del 2024 sulla rotta della morte, la più letale, quella del Mediterraneo centrale, tra il Nord Africa e l'Italia. Una rotta che solo nell'anno appena concluso ha visto morire 974 migranti mentre altri 1.372 sono stati dichiarati dispersi. Il drammatico bilancio viene costantemente aggiornato dall'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim). Ma il 2023 è stato anche l'anno record di arrivi irreglari nell'Ue: in tutto 380 mila, il 17% in più rispetto all'anno precedente, facendo registrare il livello più alto dal 2016. Lo ha reso noto Frontex. La maggiore quota di arrivi (41% del totale) è stata registrata proprio nell'area del Mediterraneo centrale, dove l'incremento rispetto al 2022 è stato del 49%. Secondo i dati dell'agenzia europea, lo scorso anno gli arrivi sulla rotta del Mediterraneo centrale - che vede l'Italia in prima linea - sono stati complessivamente 157.479. L'agenzia per il controllo delle frontiere esterne segnala inoltre che nel 2023 è cresciuto molto il flusso di migranti provenienti dall'Africa occidentale, giunti a rappresentare il 47% del totale degli arrivi irregolari. Ed anche il numero dei minori non accompagnati è aumentato considerevolmente raggiungendo quota 20 mila, il 28% in più rispetto al 2022. I numeri comunicati confermano la tendenza a una consistente crescita dei flussi registrata negli ultimi tre anni «e indicano la dimensione della sfida a cui si deve far fronte nella gestione delle frontiere esterne», ha detto il direttore esecutivo di Frontex Hans Leijtens. «Confermiamo il nostro impegno nel mantenere la sicurezza e l'integrità dei confini Ue ma - ha detto ancora Leijtens - è altrettanto importante affrontare gli aspetti umanitari del fenomeno. Questi numeri non rappresentano solo statistiche ma persone reali». (Daniela Fassini - Avvenire)    

Migrantes Piacenza-Bobbio: momento di preghiera per l’Ecuador

16 Gennaio 2024 - Piacenza - La situazione che vive oggi l' Ecuador preoccupa gli ecuadoregni che vivono nel nostro Paese. Sabato scorso la comunità ecuadoregna residente nel territorio della diocesi di Piacenza-Bobbio si è riunita nella chiesa di San Carlo a Piacenza per un momento di preghiuera su iniziativa dell'ufficio diocesano Migrantes. Introducendo la celebrazione padre Mario Toffari, direttore dell’Ufficio Migrantes ha ringraziato il vescovo mons. Adriano Cevolotto della sua presenza ed ha messo in evidenza come mai un vescovo lo abbia chiamato per volere essere presente ad una celebrazione per una comunità di migranti. Al momento di preghiera, infatti, si è voluto unire il presule piacentino per per esprimere la vicinanza e la preoccupazione per i concittadini rimasti intrappolati nella spirale di violenza che ha colpito l'Ecuador. "Di fronte a questi episodi di violenza, ci sentiamo impotenti, - ha affermato mons. Cevolotto - e l'unica cosa che possiamo fare è pregare. Mi unisco a voi, invocando la Virgen de El Cisne, perché attraverso la sua intercessione ci doni la pace".

Ragusa: un momumento ai migranti per far memoria

16 Gennaio 2024 - Ragusa - Un monumento dedicato ai migranti per fare memoria delle vittime delle "traversate della speranza" è stato inaugurato  ieri mattina sul lungomare di Pozzallo, in provincia di Ragusa. Rappresenta "la fraterna accoglienza", la diversità, la forza dell'umanità e le sfide affrontate da queste persone nel cercare una vita migliore - ha detto il sindaco Roberto Ammatuna -. L'elica e il timone, elementi centrali e significativi del nuovo monumento, sono gli organi propulsori di un'imbarcazione che nel lontano 2014 segnò una tragedia consumata proprio nelle acque antistanti Pozzallo. Aver posizionato, al centro del nuovo tratto del lungomare Raganzino, un monumento dedicato ai migranti è un importante simbolo di solidarietà e memoria".

Senegal: progetto di cooperazione promosso dalla Cisl

16 Gennaio 2024 - Milano - Dalla Valtellina al Senegal, per un progetto di cooperazione. È targato Cisl il progetto pilota che vede al centro la formazione, in uno dei Paesi africani più importanti per quanto riguarda il fenomeno migratorio in Europa: proprio da lì, infatti, ha iniziato il proprio viaggio la metà dei 6.618 migranti morti o scomparsi nel 2023 mentre cercavano di raggiungere il nostro continente entrando dalla Spagna. La prossima settimana, una delegazione del sindacato si recherà in Senegal per una prima ricognizione. «Il primo obiettivo di questo viaggio - ha spiegato il segretario generale della Cisl Sondrio, Davide Fumagalli - è costruire relazioni con scuole, associazioni sindacali e istituzioni senegalesi per sondare la fattibilità del nostro progetto direttamente in loco». Queste collaborazioni saranno il punto d'avvio di azioni concrete che spazieranno dalla strutturazione di corsi di lingua italiana ed educazione civica per i familiari nei casi di ricongiungimento, e per chi, attraverso i canali regolari dei flussi, è intenzionato a venire in Italia a lavorare nelle nostre aziende. «Un ulteriore auspicabile sviluppo è quello di avviare corsi di formazione professionale in Senegal per accrescere le competenze tecniche specifiche necessarie al mercato del lavoro di entrambi i Paesi» ha continuato Fumagalli. Per i rappresentanti della Cisl, l'obiettivo è adesso costruire un sistema efficace e strutturato di governance dei flussi che, partendo dai Paesi di provenienza, investa sulla formazione di base e professionale, sposando al meglio le esigenze occupazionali.

Sos dal mare: 40 dispersi nel fine settimana

16 Gennaio 2024 - Milano - Dispersi in mare. Non c'è nessuna traccia, finora, dell'imbarcazione, con a bordo 40 migranti scappati dalla Libia, segnalata nei giorni scorsi da Alarm Phone nel centro del Mediterraneo. Venerdì scorso la Ong aveva perso i contatti con il gruppo che era in viaggio verso Lampedusa e da allora ogni ricerca intrapresa non ha avuto esito. Diciassette ore di volo per tre missioni di altrettanti velivoli di Frontex e le perlustrazioni delle motovedette della guardia costiera non hanno portato, fino a ieri sera, alla individuazione dei naufraghi, nè a informazioni utili per il loro ritrovamento. E nell'isola non risultano approdati. «I parenti, preoccupati, ci chiamano e hanno urgente bisogno di risposte» afferma una nota dell'organizzazione impegnata nel salvataggio in mare dei rifugiati. Intanto ieri mattina è sbarcata a Napoli la Geo Barents di "Medici senza frontiere" con 37 migranti, tutti uomini (c'è anche un minore non accompagnato) di nazionalità siriana, bengalese e tunisina. Dopo l'identificazione e lo screening sanitario, i profughi sono stati trasferiti al residence dell'Ospedale del Mare messo a disposizione dalla "Asl Napoli 1 Centro". In seguito saranno assegnati nei Centri di accoglienza straordinaria della regione. La situazione è "in movimento" anche sulla rotta balcanica. «Nel 2023, grazie alla rete delle prefetture si sono fatti sforzi incredibili tanto da spostare dal Friuli Venezia-Giulia 2.500 persone » afferma il prefetto di Trieste, Pietro Signorello. «In meno di un mese - ha precisato - da metà dicembre, solo dal capoluogo sono state trasferite 350 persone». E in Friuli, durante tutto l'anno scorso, le presenze di migranti sono state 20mila, con una media settimanale di 25 richieste di protezione internazionale. E continuano senza sosta anche gli sbarchi di migranti nell'arcipelago delle Canarie, nelle quali solo ieri sono state soccorse almeno 200 persone, provenienti da diversi Paesi dell'Africa subsahariana, a bordo di quattro caicchi, le barche dei pescatori che salpano dalle coste africane. I fragili natanti, intercettati dal Sistema Integrato di vigilanza estera (Sive), sono state accompagnate nei porti di Arguineguin, La Restinga e La Estaca da motovedette della Guardia Civil spagnola e del salvataggio Marittimo. I 200 migranti si aggiungono alle almeno 449 persone, fra le quali 30 minorenni, sbarcate fra sabato 13 e domenica 14 sull'isola di El Hierro da altre quattro imbarcazioni. In Italia, dal 1° gennaio di quest'anno fino a ieri (dati ministero degl Interni) sono approdati 749 migranti. E, tra loro, sono 74 i minori stranieri non accompagnati. E per fare memoria delle vittime delle "traversate della speranza", ieri mattina su un lungomare di Pozzallo, in provincia di Ragusa, è stato inaugurato un monumento dedicato ai migranti. « Rappresenta "fraterna accoglienza", la diversità, la forza dell'umanità e le sfide affrontate da queste persone nel cercare una vita migliore - ha detto il sindaco Roberto Ammatuna -. L'elica e il timone, elementi centrali e significativi del nuovo monumento, sono gli organi propulsori di un'imbarcazione che nel lontano 2014 segnò una tragedia consumata proprio nelle acque antistanti Pozzallo. Aver posizionato, al centro del nuovo tratto del lungomare Raganzino, un monumento dedicato ai migranti è un importante simbolo di solidarietà e memoria». (Fulvio Fulvi - Avvenire)