14 Aprile 2020 – Roma – Ai lettori di www.migrantesonline.it e della rivista MigrantiPress non è nuovo il nome di suor Angela Bipendu, medico congolese della Congregazione Discepole del Redentore, da 16 anni in Italia, in servizio presso l’Ospedale di Zogno in provincia di Bergamo. Oggi la religiosa è in prima linea tra i malati di Covid 19: anche lei fa parte dei tanti medici che visitano i pazienti in casa in un territorio, come quello bergamasco, purtroppo come sappiamo, uno tra i più colpiti d’Italia da questa epidemia.
Avevamo raccontando la sua storia di volontaria per due anni su una nave della Guardia Costiera italiana, impegnata nel Mediterraneo nel salvataggio di immigrati a rischio naufragio. Lei che non sa nuotare e ha paura dell’acqua non aveva esitato a raccogliere e mettere in pratica le parole di Papa Francesco quando rivolgendosi ai religiosi e alle religiose disse “Uscite andate altrove”. Fu un racconto toccante quello riportato dalla religiosa congolese che aveva assistito i tanti disperati che arrivano sulle nostre coste a bordo di mezzi di fortuna e hanno bisogno di aiuto, ma anche di essere rincuorati.
Lo stesso aiuto e conforto che oggi cerca di trasmettere ai tanti malati che giorno e notte visita con gli altri colleghi dell’USca, le equipe mediche che si occupano dell’assistenza a domicilio dei pazienti positivi al Covid19 o con una sintomatologia influenzale sospetta. Anche il turno della dottoressa Angela può superare le 12 ore, ma a volte può proseguire di notte, quando presta servizio presso la Guardia Medica di Villa d’Almè, altro comune a pochi chilometri dal capoluogo orobico. Anche in questi casi suor Angela non si comporta solo da medico ma anche da religiosa perché oltre a misurare la febbre, accertarsi se il paziente ha bisogno di ossigeno, e tenere sotto controllo le altre patologie, non manca di dare una parola di conforto, di rassicurare le tante persone sole che incontra nelle sue visite. Visitando questi malati il pensiero di suor Angela non può non correre ai malati della sua Africa, pensando a quanto questa epidemia possa incidere negativamente in quel territorio in cui le strutture sanitarie non sono adeguate a poter fronteggiare una tale crisi.
E proprio in uno dei turni di notte suor Angela è stato oggetto di uno scherzo ricevuto da un collega che fingendosi Papa Francesco si è fatto annunciare alla suora per congratularsi con lei e con tutto il personale per il lavoro che stanno svolgendo. La religiosa, anche se incredula e meravigliata per tanta attenzione, ha risposto al Santo Padre convinta che fosse proprio lui, il quale al termine l’ha invitata in Vaticano e le ha impartito anche la benedizione. Purtroppo solo ventiquattro ore dopo suor Angela Bipendu ha scoperto che si era trattato di uno scherzo, dopo aver condiviso quella gioia con i suoi colleghi e con la madre superiora.
Nicoletta Di Benedetto


