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Chiesa Etiope: “Aprite corridoi umanitari nel Tigrai”

19 Gennaio 2022 -

 

Milano - Aprire corridoi umanitari per aiutare il popolo del Tigrai dove è in corso una catastrofe umanitaria e una guerra aerea di intensità mai vista nell’Africa subsahariana. La disperata richiesta di aiuto ancora una volta arriva dalla diocesi cattolica di Adigrat, che da dicembre ha dovuto sospendere le attività di risposta all’emergenza. È contenuta in una lettera datata 17 gennaio indirizzata a partner e donatori, firmata dalla commissione diocesana sociale e dello sviluppo. Una testimonianza chiave della comunità cattolica tigrina sulla situazione nello stato regionale dopo 442 giorni di guerra definita «genocida». Urla dal silenzio che avvolge il conflitto tra Addis Abeba, gli alleati Amhara e l’esercito eritreo contro le forze tigrine del Tplf.  Da giugno – si ricorda – proseguono gli attacchi «indiscriminati» dell’aviazione federale su villaggi e città tigrine con aerei, elicotteri e droni. La situazione è peggiorata dal blocco di servizi, dell’energia elettrica, dal blackout comunicativo e dal blocco dei trasporti. Dopo aver ricordato i massacri dei civili, la violenza di genere che ha distrutto famiglie e le vite di donne e ragazze, i milioni di sfollati e la devastazione dell’economia e delle istituzioni sociali, la lettera descrive gli effetti del blocco di fatto degli aiuti, ovvero carestia, malnutrizione, la morte per malattia di bambini, anziani e malati cronici. «Soprattutto la guerra ha privato la popolazione dei diritti umani fondamentali», aggiunge la diocesi chiedendo aiuto non solo materiale alla comunità cristiana, ma anche pressioni sull’Onu perché prevalga la linea del dialogo e sia consentito l’accesso agli aiuti attraverso corridoi umanitari per alleviare le sofferenze di milioni di etiopi in Tigrai e nelle altre aree del Paese. Un’altra voce della chiesa cattolica etiope, che desidera restare anonima per ragioni di sicurezza, conferma all’agenzia Fides che quanto si legge sulla guerra in Tigrai «è tragicamente tutto vero. Ci sono stragi di innocenti massacrati per la loro appartenenza etnica e moltitudini che stanno letteralmente morendo di fame: bisogna aprire immediatamente corridoi umanitari per soccorrere chi è allo stremo».

La fonte parla di terrore, «alimentato ulteriormente dalle incursioni mortali di droni da combattimento. Non si era mai vista una cosa del genere nell’Africa sub sahariana. Lo scenario sta diventando quello di una guerra tutti contro tutti. Solo papa Francesco è intervenuto più volte chiedendo di pregare per l’Etiopia. Ora qualcuno dica basta». (Paolo Lambruschi)